Condannato per stalking il 50enne di Mogliano indagato per violenza sessuale su Pamela Mastropietro. La sentenza oggi al tribunale di Macerata. L’uomo era imputato davanti al giudice Daniela Bellesi. La vicenda risale a qualche anno fa. Vittima dei presunti episodi di stalking una donna con cui l’uomo aveva avuto una relazione che si era conclusa nel 2008. Il pm Sabina Antognozzi contestava lo stalking alla ex e le molestie alla madre di questa (accusa da cui è stato assolto). I fatti contestati sarebbero avvenuti nel 2013. L’accusa parla di telefonate all’ufficio dove lavorava la donna, appostamenti sotto la sua abitazione, richieste di notizie sulle abitudini della ex. «Lui diceva che continuava a cercarla perché le aveva prestato dei soldi, alcune migliaia di euro, e voleva che gli fossero restituiti – spiega l’avvocato Sabina Bidolli, che assiste la ex del 50enne, parte civile al processo –. Esisteva una scrittura privata in cui l’imputato scriveva, che nulla gli era più dovuto. Quindi a nostro avviso non era per i soldi che la cercava». Oggi la sentenza dal giudice Bellesi, che ha condannato il 50enne per lo stalking e lo ha assolto per le molestie alla madre della ex (gli veniva contestato di aver fatto continui squilli di campanello a casa della donna). L’imputato è difeso dall’avvocato Silvia Ambrosi. La sentenza è arrivata proprio nel giorno in cui si stava svolgendo una delle udienze per l’omicidio di Pamela Mastropietro. Il 50enne è l’uomo che aveva dato un passaggio a Pamela dopo che lei si era allontanata dalla Pars di Corridonia, il 29 gennaio del 2018 (giorno precedente l’omicidio). Con la ragazza l’uomo aveva avuto un rapporto sessuale e poi l’aveva accompagnata alla stazione di Piediripa. La procura gli contesta la violenza sessuale perché si sarebbe approfittato di Pamela in un momento di difficoltà della ragazza, che assumeva psicofarmaci.
(Gian. Gin.)
«Si sono approfittati di Pamela», due indagati per violenza sessuale
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