I colloqui tra Oseghale e la compagna,
parlavano del figlio in arrivo
e lei chiedeva: «Chi ha ucciso Pamela?»

MACERATA - I dialoghi erano avvenuti in carcere lo scorso anno e ne ha parlato ieri la trasmissione Quarta Repubblica

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L’immagine in cui Oseghale parla con la compagna in carcere

 

I colloqui in carcere tra Innocent Oseghale e la compagna in cui la coppia parla del figlio che la donna attende e in cui lei gli chiede se sia stato lui a uccidere Pamela Mastropietro. Le immagini, che erano state riprese dalla procura lo scorso anno nel corso delle indagini, sono state trasmesse dalla trasmissione “Quarta Repubblica”, condotta da Nicola Porro. Nelle immagini si vede Oseghale, 30enne nigeriano, che si sporge a baciare la pancia della compagna che all’epoca era in attesa del secondo figlio, poi l’uomo e la donna guardano le immagini dell’ultima ecografia e parlano di che nome dare al bambino. In un altro video la donna chiede a Oseghale se sia stato lui a uccidere Pamela, gli dice che ha letto che non è stata una overdose. Oseghale nega di averla uccisa e dice alla compagna che sono ripresi e che la procura ascolta i loro dialoghi. «lei ha fatto una siringa. E lei è caduta».

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Oseghale

Poi ad un certo punto dice «è stato amico mio, non sono stato io». Oseghale in un primo momento accusava un connazionale, Desmond Lucky, di essere rimasto solo con lei mentre lui era uscito per poi tornare e trovare il corpo fatto a pezzi e messo nelle valigie. In seguito ha detto che Pamela si era sentita male per una overdose e di aver fatto a pezzi il corpo. Il nigeriano nel video parla in italiano con la compagna. L’uomo è imputato al processo per l’omicidio di Pamela Mastropietro che si sta svolgendo davanti alla Corte d’assise di Macerata. Domani la prossima udienza. Al processo saranno sentiti i nigeriani Desmond, Lucky e Lucky Awelima, che erano stati anche loro indagati per l’omicidio di Pamela Mastropietro (la procura ha poi chiesto l’archiviazione). Oltre a loro sarà sentito il nigeriano che Oseghale aveva chiamato per chiedere aiuto nel pomeriggio del 30 gennaio quando Pamela è stata uccisa. E poi la criminologa Roberta Bruzzone che ha stilato una relazione sulla personalità di Pamela.

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Gli avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi

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