La marijuana di Oseghale,
testimoniano i carabinieri

MACERATA - I militari gli trovarono la droga sia addosso, il giorno che lo fermarono dopo l'omicidio di Pamela Mastropietro, sia all'interno dell'abitazione di via Spalato 124. Dubbi sulla presenza del pentito che deve testimoniare al processo per il delitto della 18enne

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Innocent Oseghale in tribunale

 

Spaccio, sentiti tre carabinieri al processo in cui è imputato il nigeriano Innocent Oseghale. I militari hanno riferito che il 30enne, accusato anche dell’omicidio della 18enne Pamela Mastropietro, aveva con sé marijuana quando lo fermarono il 31 gennaio, all’indomani del delitto. Oseghale venne fermato e perquisito all’uscita della casa di via Spalato 124, a Macerata, dove poi si scoprì che Pamela era stata uccisa. Inoltre altra droga, hanno riferito i carabinieri, è stata poi trovata all’interno dell’appartamento, sparsa in vari punti dell’abitazione. Si trattava sempre di marijuana e i carabinieri, nel corso di due perquisizioni, avevano trovato circa cento grammi. Una attività di spaccio che è emersa anche con il controllo dei tabulati telefonici del nigeriano. L’indagine era nata da quella principale del delitto di Pamela. Il processo è stato poi rinviato al 22 marzo. Oseghale al tribunale di Macerata è imputato anche di fronte alla Corte d’assise per il delitto di Pamela Mastropietro. La prossima udienza è prevista per il 6 marzo e tra i testimoni sarà sentito un collaboratore di giustizia che dice di aver incontrato Oseghale nel carcere di Marino del Tronto, ad Ascoli e che il 30enne gli avrebbe detto di aver ucciso Pamela. Una testimonianza che ora sarebbe in bilico. La moglie dell’uomo avrebbe detto che il marito testimonierà se sarà ripristinato lo status di collaboratore di giustizia.

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