Marco Valerio Verni, zio di Pamela e avvocato della famiglia Mastropietro
di Leonardo Giorgi
Indagati per violenza sessuale due uomini che diedero un passaggio a Pamela Mastropietro il giorno prima della sua morte. E’ emerso oggi al processo per l’omicidio di Pamela Mastropietro, in corso davanti alla Corte d’assise del tribunale di Macerata in cui è imputato Innocent Oseghale, accusato dell’omicidio e dello smembramento del cadavere della 18enne. I due uomini, uno di Mogliano e l’altro un tassista di origini argentine, ha detto il pm Stefania Ciccioli in udienza, sono nell’elenco dei testimoni che nelle prossime settimane saranno ascoltati in aula. Proprio per questo motivo, il pm ha specificato che i due sono stati iscritti al registro degli indagati per violenza sessuale. Lo zio di Pamela, l’avvocato Marco Valerio Verni, aveva presentato una memoria per sostenere che la nipote fosse stata vittima di violenza sessuale. Nelle ore successive alla fuga dalla comunità Pars di Corridonia, Pamela aveva accettato un passaggio in auto da un uomo di Mogliano che l’avrebbe portata alla stazione di Piediripa.
Prima di arrivare e prendere il treno per Macerata, l’uomo avrebbe portato la ragazza in una casa, a Corridonia, e lì avrebbero consumato un rapporto sessuale. Nel capoluogo, la ragazza sarebbe entrata in contatto con un tassista di origini argentine. Quest’ultimo avrebbe portato la 18enne a casa sua dove trascorse la notte del 29 gennaio. L’uomo avrebbe avuto un rapporto sessuale con la ragazza. Il giorno seguente il taxista aveva accompagnato Pamela in stazione ma la ragazza non prese il treno e più tardi si fece accompagnare da un altro taxista (estraneo alle indagini che riguardano i due uomini e decisivo nell’aiutare gli investigatori per l’omicidio di Pamela) ai Giardini Diaz. Lì Pamela incontrò Oseghale. «Il procuratore ci ha contattato a dicembre, e spiegato che ci sarebbero stati i presupposti per un’indagine di questo tipo – sottolinea l’avvocato Verni -. Questi uomini si sono approfittati di Pamela in un momento di difficoltà, mentre era sotto psicofarmaci. Se il tassista argentino avesse portato Pamela in stazione in tempo la mattina per prendere il treno per Roma, lei oggi sarebbe ancora qui. Certo, ovviamente – conclude – nessuno dei due ha responsabilità dirette sull’omicidio».
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Decisione sacrosanta quella di indagare questi due squallidi soggetti per violenza sessuale operata su una povera ragazza in condizioni di fragilità estrema, sotto l’effetto di farmaci e probabilmente in visibile crisi di astinenza, fuggita dalla comunità senza soldi e senza telefonino.
Nel calvario di Pamela non hanno avuto un ruolo solo il macellaio Oseghale e i suoi complici nigeriani (ancora non identificati), ma anche soggetti dalla pelle bianca, egualmente deplorevoli.
Tutta la vicenda di Pamela prima dell’incontro con il macellaio merita un forte approfondimento.
Giuseppe concordo pienamente
Dopo tutto questo tempo, ancora non sarebbe chiaro se questi pure due personaggi abbiano o no commesso reato?
Bisogna scavare e si sta facendo, più a fondo, molto più a fondo. Oseghale è la punta dell’iceberg, la conclusione di una tragica storia iniziata tempo addietro. Io, inizierei dal suo arrivo in provincia e vedere come passo passo si arriva al macellaio senza dimenticare che già in passato e letto proprio qui su CM, le indagini avevano avuto già a che fare con torbidi documenti chiaramente manomessi. Oramai dal processo, su Oseghale non vedo che cosa possa venir fuori a modificare quello che le perizie legali hanno detto. Dipende tutto da quelle e se qualcuno mente si fa presto ad imbastirgli contro un processo per direttissima per oltraggio alla corte. Ascoltare ex compagni di cella serve alla sceneggiatura che un processo così naturalmente merita, ma è nel soggetto che dobbiamo capire il perché non solo sulle modalità dell’omicidio ma anche a tutte le altre cause che come l’effetto Papillon si sono susseguite affinché dal primo battito di ciglia si sia arrivati al appartamento di Via Spalato. Di certo questo articolo oltre ai menzionati, forse farà tornare qualche tremore o brivido che oramai sembravano allontanatasi per sempre, scomparsi nelle nebbie fumose delle cose che sembrano chiari laghetti alpini ma che nascondono verità inconfessabili soprattutto per qualche giudice a cui piace addentrarsi nei misteriosi meandri dell’animo umano e delle apparenze che più sembrano confermare e più scompigliano in un girotondo che va fermato quando il quadro si completa, i colori sono stati spalmati sulla tela, i pennelli riposti e non rimane altro che guardare e soprattutto vedere . Stoppo qui sennò già rischio di non essere smoderato e se continuassi scrivendo tutti i miei sospetti da mente visionaria e malata non come quelle che sono visionarie e di artisti di ogni tipo anche registi (e qui il regista lo abbiamo e non deve essere visionario), che alla fine di visionario non si capisce bene che hanno o forse la parola viene usata anche per un significato che non conosco.
Sulla pagina Facebook di Pamela Mastropietro c’è scritto: “Tutti noi abbiamo bisogno di una dipendenza per sedare il nostro dolore”. Lei chiamava giustamente “dolore” lo squallore che ci circonda, ci attraversa e ci possiede. Peraltro scagliare la prima pietra su questi due peccatori, come se fossero tanto diversi da noi, sembra un pochettino ipocrita e farisaico. “Probabilmente” Gesù non l’avrebbe fatto, i seguaci del me too sì.
Sono daccordo con il Sig. Bommarito, questi due signori vedendo una ragazza in diffiocoltà, invece di aiutarla ne hanno approfittato peggiorando la situazione. Il mondo è pieno di lupi in cerca di prede. Perchè siamo arrivati a questo punto? Sarebbe ora di fermarci a riflettere e trovare delle soluzioni rapide ed efficaci.
Pier Paolo Pasolini
Sesso, consolazione della miseria!
La put.tana è una regina, il suo trono
è un rudere, la sua terra un pezzo
di mer.doso prato, il suo scettro
una borsetta di vernice rossa:
abbaia nella notte, sporca e feroce
come un’antica madre: difende
il suo possesso e la sua vita.
I magn.accia, attorno, a frotte,
gonfi e sbattuti, coi loro baffi
brindisini o slavi, sono
capi, reggenti: combinano
nel buio, i loro affari di cento lire,
ammiccando in silenzio, scambiandosi
parole d’ordine: il mondo, escluso, tace
intorno a loro, che se ne sono esclusi,
silenziose car.ogne di rapaci.
Ma nei rifiuti del mondo, nasce
un nuovo mondo: nascono leggi nuove
dove non c’è più legge; nasce un nuovo
onore dove onore è il disonore…
Nascono potenze e nobiltà,
feroci, nei mucchi di tuguri,
nei luoghi sconfinati dove credi
che la città finisca, e dove invece
ricomincia, nemica, ricomincia
per migliaia di volte, con ponti
e labirinti, cantieri e sterri,
dietro mareggiate di grattacieli,
che coprono interi orizzonti.
Nella facilità dell’amore
il miserabile si sente uomo:
fonda la fiducia nella vita, fino
a disprezzare chi ha altra vita.
I figli si gettano all’avventura
sicuri d’essere in un mondo
che di loro, del loro sesso, ha paura.
La loro pietà è nell’essere spietati,
la loro forza nella leggerezza,
la loro speranza nel non avere speranza.
ah, povero Pasolini, che non hai mai letto l’avvocato Bommarito…
Per Franco Pavoni
Pasolini non ha avuto la sfortuna di leggermi, ma io ho invece avuto il privilegio di leggere molti suoi romanzi.
So’ contento.
Sono pienamente d’accordo con il sig. Bommarito.
Chi approfitta di una persona in difficolta’
invece di aiutarla, per di più una ragazzina, fa veramente orrore e ribrezzo, non importa chi sia e di quale colore
Il concetto vale anche per i migranti che si trovano in balia delle onde,dei negrieri,delle guerre,degli scafisti,della fame,della siccità,…….?
Ma siamo impazziti? un moglianese che credeva di avere un rapporto mercenario con una ragazza gentile e disponibile è egualmente deplorevole, è egualmente deplorevole, è egualmente deplorevole rispetto a un omicida indemoniato, invasato in riti tribali?
…be’ che i due nuovi indagati non siano stati sicuramente dei gran signori, è certo, non ci dovrebbero essere dubbi, ma che essi siano considerati deplorevoli allo stesso modo del macellaio, be’, questo mi sembra proprio fuori luogo e fuori da una certa realtà dei fatti. Anche il nigeriano ha approfittato della ragazza per la richiesta, probabilmente, di una dose, anziché di soldi, ma poi!? Quando si commentano certe cose, distinguere un atto sicuramente ignobile da un crimine orrendo è fondamentale, non si possono buttar giù commenti così, solo per..”pareggiare i conti”..signori!!!! gv
Caro Vallesi, i due peccatori rischiano da cinque a dieci anni di galera per avere indotto a violare il sesto comandamento una ragazza in stato di inferiorità psichica. Data la brevità e la casualità del loro incontro con Pamela la tesi dell’accusa sembra molto debole. Come potevano sapere che avesse problemi psichiatrici? non sono certo stati loro a contattare Pamela ma è stata Pamela, scappata dalla comunità senza soldi, a contattare loro. Eppure l’avvocato Bommarito, che non ha ma visto Pamela scrive di una visibile crisi di astinenza che nessun altro testimone ha visto. Perché? C’è bisogno di capri espiatori, dobbiamo proiettare su altri i nostri sensi di colpa, perché non riusciamo a convincerci che i nostri sensi di colpa sono infondati, siamo tutti assediati dalla follia…
Concordo, signor Pavoni. Cordialmente. gv
Qualsiasi mio commento sulla mia idea di giustizia per Oseghale farebbe rabbrividire l’autore di “dei delitti e delle pene” Cesare Beccaria e al tempo stesso renderebbe Ramsay Bolton di Forte Terrore (Il trono di spade) fiero di me.