di Alessandra Pierini
“C’eravamo tanto amati”. Si potrebbe definire così questa fase del rapporto tra Comune e Università di Macerata nell’annosa vicenda del polo natatorio di Fontescodella. Da una parte la Giunta Carancini il 23 dicembre ha deliberato la volontà di accelerazione dell’opera ma soprattutto di chiedere all’Ateneo il pagamento dei canoni di mutuo arretrati di competenza universitaria.
Dall’atra Unimc che, in virtù dei ritardi collezionati nell’ultimo decennio nella realizzazione del progetto, non ci sta e rimprovera il suo partner con una nota ufficiale: «Pur tra le notevoli difficoltà insorte subito dopo l’affidamento in appalto dell’opera, abbiamo ritenuto di dover confermare la nostra compartecipazione alla esecuzione della stessa nei limiti, già deliberati dagli organi, del 50% degli oneri del mutuo contratto. Ad oggi, l’Ateneo ha versato al Comune di Macerata 213.793,61 euro. A decorrere dal 2011, Unimc ha poi sospeso l’erogazione dei rimborsi delle rate di mutuo in via cautelativa e prudenziale, considerati i gravi ritardi e le note vicende che hanno determinato a tutt’oggi il mancato inizio dei lavori. L’Università di Macerata ritiene, pertanto, di aver fin qui ampiamente onorato gli impegni assunti, offrendo al Comune di Macerata piena disponibilità e ampia collaborazione, come peraltro dovuto e normale nei rapporti fra istituzioni pubbliche. Auspica, altresì, che la complessa vicenda relativa all’esecuzione dell’opera sia finalmente e positivamente condotta a felice conclusione dal Comune di Macerata».
Nella delibera pre-natalizia la Giunta affermava: «L’Amministrazione ha ricostituito i presupposti di realizzazione dell’opera (ha richiesto ed ottenuto la sostituzione della Ditta Sielpa soggetto fallito all’interno della compagine sociale della Società di progetto), superato il controllo Anac (che ha criticato le tariffe e i tempi ndr), seguito contrattualmente le indicazioni fornite dall’ANAC in ordine alla misura delle tariffe, contestualmente ricontrattualizzato il rapporto di PPP con la Società di progetto, riattivando l’opera delle nuove piscine, in conclusione, perseguito fortemente la volontà di realizzare il complesso natatorio Fontescodella, in partnership con l’Università, arrivando alla fase di consegna delle aree e costituzione del diritto di superficie».
Oltre a dare indirizzo per la consegna alla Fontescodella Piscine Spa delle aree sulle quali sorgerà l’impianto, nella delibera si dava mandato per richiedere il rimborso di quanto anticipato dal Comune per un importo di circa 300mila euro. I tempi non sembrano essere però maturi per il rettore Luigi Lacchè che fa leva sui ritardi: «Sulla base del contratto di affidamento dei lavori per la costruzione dell’opera stipulato tra il Comune e il concessionario in data 13 giugno 2009, le piscine sarebbero dovute essere ultimate a giugno del 2011 e, invece, alla data odierna non si ha ancora notizia dell’inizio dei lavori. L’Università di Macerata non ha avuto a tutt’oggi alcuna comunicazione ufficiale da parte del Comune di Macerata relativa alla delibera».
Tanto è vero che nella delibera del Comune, tra le cose da fare, c’è anche far sapere all’Ateneo della stipula del contratto, della prossima consegna delle aree e della costituzione del diritto di superficie sulle stesse previsto dal contratto. Al momento Unimc sa chiaramente cosa è avvenuto in questi mesi, ma non da atti ufficiali.
E tra partner, anche tra quelli più legati, se manca la comunicazione, si rischia che volino i piatti.
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Se qualcuno può aiutarmi….
Dopo le comiche finali il programma come prosegue??
Dopo anni di menzogne, impegni disattesi, denari pubblici sperperati, roboanti proclami e, in ultimo, inquietanti opacità, la vicenda delle piscine volge ad un tristissimo epilogo. Triste quasi come i 5 lunghissimi anni di questa tragicomica amministrazione. Ora inizia il disperato tentativo di gettare fumo negli occhi dei maceratesi tentando di ‘inventare’ un ‘cantiere della fantasia’. Poi vi sarà un ultimo tentativo di scaricabarile e, infine, rimarrà solo la dura e nuda verità: bugie, inconcludenza, opacità! La disperazione gioca brutti scherzi, ma I maceratesi davvero non lo meritano! Chiederemo chiarimenti fino all’ultimo giorno!
Ennesima carancinata patetica…che tristezza.
Per una corretta lettura della delibera di Giunta 446/2014 e’ necessaria una radicata preparazione in diritto amministrativo, in filosofia del diritto, in ingegneria ascetica ed uno spiccato senso dello humour.
Chi si aspettava il rumore assordante della trivella perforante, dovrà accontentarsi di un atto di indirizzo con finalità teleologica. La delibera, ancorché intitolata pomposamente “contratto di affidamento”, esprime degli auspici e contiene un inciso significativo “l’Amministrazione ha ricostruito i presupposti di realizzazione dell’opera” il che significa che a Macerata ci sono probabilità che un giorno si possa costruire una piscina.
Una questione tecnico-giuridica invece mi sfugge, ovvero la necessità/opportunità di concedere all’impresa il diritto di superficie a titolo gratuito: era stato già previsto nel contratto o e’ una novità sostanziale che rende questa delibera un po’ più frizzante?
Ho nella manica la soluzione di tutta la vicenda. Con un risparmio stratosferico, imposto anche dal Patto di Stabilità (povero Comune… che sofferenza, dover sottostare a quelle regole del Governo così impietose…), al fine di evitare inutili doppioni in un territorio che – per chilometraggio – corrisponde a un quartiere della capitale, si organizzi un bus navetta a prezzi agevolati in direzione della piscina di Tolentino.
Postilla:
e si diano i soldi risparmiati ai cittadini maceratesi che stentano ad arrivare alla fine del mese (e non – come incentivi ulteriori – ai funzionari dei vari uffici).
@andrea marchiori
Contenuti di tale genere si definiscono sinteticamente “diritto augurale”.