di Marco Ricci
“Mi si può dire che sbaglio, mi si può dire che non sono bravo. E questo è legittimo. Ma non accetto che qualcuno possa dire che io sono in malafede. E’ inaccettabile affermare che io stia portando avanti un progetto sapendo che fallirà. Sulla questione delle piscine ho messo tutta la determinazione possibile, assumendomi la responsabilità non solo del percorso scelto ma anche di aver messo il polo natatorio come la priorità delle priorità di questa amministrazione. Vanno bene le critiche ma non è accettabile che vengano fatte attraverso bugie e falsità che oltretutto influenzano in modo scorretto l’opinione dei cittadini. Posso assicurare che se non avessi spinto con tutte le forze nella direzione che abbiamo scelto, una decisione tra l’altro assunta dal consiglio comunale nel novembre del 2012, le piscine di Fontescodella non si realizzerebbero da qui a quindici anni”.
Tutto si può dire fuorché il sindaco di Macerata, Romano Carancini, non sia amareggiato dalle ultime polemiche uscite in questi giorni sul polo natatorio di Fontescodella, polemiche nate dall’interno del Partito Democratico dopo l’intervento del consigliere Andrea Netti durante l’ultimo direttivo (leggi l’articolo) e dal commento dell’avvocato Bommarito sul responso dell’organo di vigilanza sugli appalti pubblici mossi dal consigliere comunale Claudio Carbonari (leggi l’articolo). Così il sindaco, prima di entrare nello specifico di queste ultime questioni, ha tenuto – carte alla mano – a ricostruire in breve tutta la vicenda piscine, facendoci leggere la documentazione che via via citava. “Noi ci insediamo nel 2012 – ha cominciato – ed ereditiamo una situazione difficile, complessa. Così tentiamo diverse soluzione finché non scegliamo di intraprendere una strada, la modificazione delle caratteristiche dell’impianto che comporta, ad esempio, l’ aumento della superficie della vasca esterna e la riduzione della profondità di quella interna. Una scelta che con la delibera del 23 ottobre 2012 trova la condivisione della maggioranza. Fatto questo percorso, stabilita la linea da seguire – ha proseguito – abbiamo tirato dritto e a fine 2013, con la validazione da parte della Pcq, arriviamo al progetto definitivo”. Il sindaco, su questo punto, non sfugge ad un’obiezione mossa da molti. Cioè che questa validazione non sia stata effettuata dagli uffici bensì da un soggetto esterno. “E’ stata una scelta di trasparenza e di garanzia – risponde rimarcando la validità della propria scelta – affidandoci all’unico soggetto delle Marche in grado di offrire questa validazione. Una scelta trasparente e di garanzia in primis per il comune e per i cittadini, considerando appunto quanto il progetto sia importante e il percorso complesso. La validazione da un soggetto esterno ha anche una motivazione di trasparenza, perché volevamo proprio che fosse un soggetto indipendente ad avvallare le nostre scelte, un soggetto da cui oltretutto abbiamo ricevuto molti suggerimenti recepiti nel progetto finale”.
Il sindaco, arrivando alle questioni degli ultimi giorni, ha cominciato con il parlare del parere della vigilanza sugli appalti. Un parere che “al contrario di quanto è stato raccontato – sottolinea Carancini – non solo smentisce tutte le critiche del consigliere Carbonari e le presunte irregolarità che avremmo commesso, ma al contrario avvalora con un parere legale positivo tutte le scelte fin’ora fatte dall’amministrazione comunale”. Così Carancini arriva al primo punto, quello della modifica sostanziale o meno rispetto al progetto iniziale. “Il comune – riporta l’atto – ha compiuto una revisione dell’iniziale proposta del concessionario (la Fontescodella Piscine Spa, ndr) più conforme alle iniziali previsioni e ha mantenuto il proprio intervento finanziario a quanto inizialmente previsto”. Il sindaco, dopo aver sottolineato come gli ulteriori 1.7 milioni di euro di costi per l’efficientamento energetico siano totalmente a carico della ditta, con il pubblico che non metterebbe un’euro in più rispetto ai 4 milioni iniziali, ha illustrato come l’atto della vigilanza riconosca che la riduzione di circa 800.000 euro del valore delle opere da realizzarsi sia stato compensato da ulteriori 700.000 euro di spese per l’adeguamento antisismico. Ma l’antisismica non dovrebbe essere data per scontata in un progetto? “Certo – ha ribattuto Carancini – ed è ovvio che l’antisismica fosse compresa nel progetto iniziale. Nel frattempo però c’è stato un aggiornamento delle norme che sono diventate ancora più stringenti e noi, nell’interesse dei cittadini che fruiranno della struttura e del comune, abbiamo voluto adeguarci alle nuove norme più restrittive perché un’opera importantissima per la città venisse costruita con i migliori standard di sicurezza possibili. Ora, secondo lei, io avrei tenuto nascosto un documento che conferma la bontà di quanto fatto, che smonta tutto l’impianto di Carbonari e tutte le polemiche, anche strumentali, di cui siamo stati bersaglio in questi anni?”
Così, protocollo dopo protocollo, Carancini ci spiega come la comunicazione dell’Autorità sia stata spedita il 13 febbraio e che lui solo venerdì pomeriggio, al ritorno da Mantova (dove era impegnato per il ripristino dell’antico orologio), ne sia venuto a conoscenza. “E credo che molti che erano presenti al direttivo del Pd le abbiano confermato che io ho parlato di questa comunicazione”. La comunicazione sollevava però una perplessità in merito all’aumento tariffario del 14% su tariffe che, va sottolineato, sono piuttosto contenute rispetto a quelle di altri poli natatori della provincia, con la tariffa più alta che si aggira sui 6 euro. “L’autorità ha riconosciuto legittimo l’adeguamento Istat del 9% su tariffe concordate nel 2009 – ha spiegato il sindaco – ma non ha concordato, senza però ritenerlo irregolare, sul restante aumento del 5% che rappresentava il bilanciamento per l’avvenuta apertura di un’altra piscina. Ora però vediamo di cosa si parla e scopriremo che si tratta di una cifra ridicola”.
E facendo i conti si tratta di circa 30 centesimi di aggravio sulle tariffe più alte, un aggravio che avrebbe controbilanciato le 5000 mancate utenze dovute all’apertura del nuovo impianto che, per l’organo di vigilanza, rientrerebbe però nel rischio di impresa. “Non solo questa obiezione, su cui noi presenteremo le nostre controdeduzione, non mette in alcun modo a rischio il piano economico finanziario, ma l’aggravio non è neppure contenuto in quel piano economici che si rifà invece alle tariffe originarie. Allora, mi spiega di cosa stiamo parlando quando si dice che questa osservazione farebbe saltare tutto? E qualcuno mi spiega, atto alla mano, dove sarebbero le gravi irregolarità che avremmo coperto, un atto che invece certifica il lavoro di tutti questi anni e mette fine alle polemiche?”
Il sindaco ha voluto poi rispondere ad altre perplessità, quelle sollevate da Andrea Netti durante il direttivo Pd di lunedì sera. A partire dal fallimento della Sielpa e dalle garanzie che Netti vorrebbe più alte. “Mi sembra impossibile non comprendere che il Comune ha sottoscritto l’accordo non con la Sielpa ma con la Fontescodella Piscine Spa, cioè con un’altra società di cui Sielpa è socia al 20%. Noi, ovviamente, abbiamo subito chiesto agli altri soci di ristabilire i requisiti necessari, cioè di questioni tecniche che verranno presto superate. Per quanto riguarda la garanzia del 5% sugli importi – è andato avanti il sindaco – questa percentuale non la inventa Romano Carancini ma le disposizioni di legge. Oltretutto la cifra non viene coperta dai patrimoni dei soci ma da fidejussioni”. Carancini poi smonterebbe anche un altro punto delle obiezioni di Andrea Netti, cioè che il piano finanziario non sia più validato da una banca ma da un terzo soggetto. “E’ stato proprio l’istituto che molto probabilmente coprirà l’importo maggiore a chiederci che il piano fosse validato da un soggetto terzo, istituto che in seguito farà ovviamene la sua validazione. Ma questa richiesta, lo ripeto, è stata proprio fatta da una banca”.
Prima di entrare nelle valutazioni politiche di quanto sta accadendo intorno al polo natatorio, Carancini ha spiegato perché nella compagine sociale sia entrato un ulteriore soggetto, la Fitness Best Spa di Roma che di fatto gestirà l’impianto per 32 anni come prevede il project financing. “La scelta fu fatta, a mio parere con grande intelligenza, dalla precedente amministrazione che obbligò le società edili ad individuare un soggetto che fosse poi davvero capace di gestire l’impianto – ha spiegato il sindaco – Questo per avere la certezza che il polo natatorio venisse gestito bene e che da subito si sapesse da parte di chi. Voglio inoltre sottolineare che l’intera Piscine Fontescodella Spa, di cui la Fitenss Best possiede solo l’1%, sarà vincolata per tutti i 32 anni di gestione e i soci ne risponderanno in solido. E non si è derogato ad alcuna norma sul codice degli appalti, si è tenuto soltanto fede a quanto scritto nel contratto del 2009”.
Dopo la lunga spiegazione, il sindaco è entrato nel merito politico della questione. Perché è evidente che le frizioni con la maggioranza nascondano anche attacchi politici o diverse visioni, sebbene la maggioranza abbia di fatto, con il voto consiliare, dato via libera alla strada seguita. “Lei crede che gli attacchi di tutti questi anni, in particolare da parte di Graziano Pambianchi, siano casuali? – contrattacca Carancini – Non sono casuali anche perché molti erano dentro a queste vicende, confondendo la realizzazione di un impianto che la città aspetta da quarant’anni con il far fallire un sindaco che si è speso come non mai per questa realizzazione e che ne ha fatto il punto prioritario del suo programma. Oltretutto vi sono attacchi diversi, fatti per motivi diversi, i cui effetti si sommano giovando a chi, per motivi propri, colpisce il polo natatorio per colpire me. Voglio di nuovo ricordare che il percorso fu condiviso dal consiglio comunale e da tutti i consiglieri del Pd”.
A Carancini però è stato spesso rimproverato di far tutto da solo e di non accettare il confronto su scelte tecniche anche molto complesse. “Ma gli aspetti tecnici non li discutono né il sindaco né i consiglieri comunali! Questo è un compito che la legge demanda agli uffici, uffici che devono portare avanti gli indirizzi scelti dalla politica e che non devono essere condizionati dalla politica. Io, le ripeto, sono davvero amareggiato anche perché questa città non è mai stata così vicina alla realizzazione di quest’opera che, tra tutti i capoluoghi di provincia, forse solo Macerata non ha. Forse sbaglio – ha concluso – e se sbaglio me ne assumerò tutte le responsabilità così che alla fine saranno i cittadini a decidere. Ma l’unica cosa che davvero non accetto, anche dal punto di vista personale, sono la malafede e le bugie”.
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PD MACERATA, C’E’ UN PROBLEMA DI COMUNICAZIONE (LEGGI IL COMMENTO DI MATTEO ZALLOCCO).
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Pensavo che Carancini fosse stato candidato dal PD… evidentemente mi sbagliavo…
Quando la nave affonda…….
L’avevo già scritto: è poco/nulla comprensibile (e non credo che, pur ragionadoci sopra, si possa definire altamente intelligente) allargare una piscina esterna (fruibile solo pochi mesi all’anno, cioè solo nel periodo estivo) e rimpicciolire la cubatura di una piscina al coperto….
….Se chi ha fatto questa scelta ha pensato di scelgiere per il meglio per la cittadinanza probabilmente è meglio che non scelga più nulla di pubblico e se ne torni a casa..
L’unico traguardo è mandarvi a casa TUTTI!!!
Mi domando se servirà veramente un complesso del genere a Macerata . Sicuramente sarà una nuova fonte di spesa di parte corrente che i cittadini Maceratesi si troveranno sulle loro spalle in tasse per i decenni a venire . Ma non era meglio approfittare dell’offerta della Filarmonica ? Con un milione si sarebbe superato ogni problema ed avremmo avuto una piscina non comunale ma per il comprensorio . Al punto in cui siamo chi ci capisce è bravo !!
E’ del tutto evidente come il comune di Macerata abbia seguito una procedura confusa, affatto coerente e conforme con il codice dei contratti pubblici.
Uno su tutti.
Il Sindaco dice che nella compagine sociale sia entrato in Piscine Fontescodella Spa, dopo l’aggiudicazione della gara di appalto, un ulteriore soggetto, la Fitness Best Spa di Roma “con una quota dell’1%” che “di fatto gestirà l’impianto per 32 anni come prevede il project financing”
L’Amministrazione Comunale ha verificato l’ idoneità del socio Fitness Best Spa di Roma a svolgere per 32 anni il servizio di gestione del realizzando impianto notatorio?
Ricordo che la Fitness Best Spa di Roma, essendo subentrata dopo la gara di appalto ad evidenza pubblica, non risulta sia stata sottoposta alle verifiche dei requisiti tipici della gara pubblica.
La necessità di verificare la idoneità del socio Fitness Best Spa, cooptato senza la verifica dei requisiti generali e speciali, deve ritenersi sussistere in linea generale.
Dal punto di vista dell’art. 38 del codice, non sembra possano disapplicarsi le verifiche di cui al comma 1, lett. b) e c), dell’art. 38, in capo ai direttori tecnici dell’azienda; le condanne previste dall’art. 38, potrebbero, per mera ipotesi, non aver comportato l’allontanamento di tali soggetti, rimanendo comunque inidonei a svolgere il servizio. Analogamente, i requisiti della lett. f), art. 38, sugli errori commessi nell’esercizio dell’attività professionale.
Questa la verità: la Lube avendo vinto tutto in questi anni, ha ritenuto opportuno cambiare ambito sportivo : la pallanuoto! Essendo in procinto di iniziare il primo campionato dilettantistico amatoriale giustamente ha chiesto una piscina con almeno 4500 posti a sedere!!!!!!!! La rivincita di Carancini su Corvatta……….!!!!!!
La sottolineatura su l’antisismica data per scontata è tipica di chi è ignorante della materia.
La disciplina si aggiorna e i progetti che hanno iter così lunghi devono adeguarsi “per fortuna”.
Aggiungo che chi attacca normalmente è perché non ce po’ magnà come è sempre accaduto negli anni passati. Un po’ di digiuno fa bene alla salute dopo una certa età suvvia.
Da buon nuotatore desidero vedere queste benedette piscine a Macerata prima di andare in pensione.