L’ANNUNCIO – 15 gennaio 2012, il sindaco Carancini: “Se non faremo le piscine mandateci a casa”. (Clicca sull’immagine per guardare il video)
di Giuseppe Bommarito
Un significativo passo in avanti o un quasi nulla di fatto rispetto ai nuovi impianti natatori di Fontescodella? Il sindaco Carancini naturalmente ha scelto la prima opzione e ha trasformato d’incanto quello che a tutti gli effetti è un mero passaggio burocratico in una promessa mantenuta, in un’opera già realizzata, in un portentoso risultato ascrivibile alla sua amministrazione, al punto che, indossando le penne del pavone e crescendo di una spanna in autostima, il primo cittadino si è persino permesso il lusso di dire, con una punta di falsa modestia, che la sua futura ricandidatura alle prossime elezioni comunali, da molti data per quasi sicura, non dipenderebbe certo da questa grande opera ormai pressochè portata a casa, ma da tutt’altri meriti (leggi l’articolo).
Nella realtà, anche se non si può escludere nulla, nemmeno il più positivo degli esiti possibili, le cose sembrano presentarsi in maniera meno trionfalistica da come ci sono state esposte in questi ultimissimi giorni, già rientranti – come è ovvio – in una fase politica ampiamente viziata da esigenze di tipo puramente elettoralistico. La Fontescodella Piscine s.p.a., con il cosiddetto atto di sottomissione sottoscritto venerdì 17 ottobre (ma non sarebbe stato meglio per tutti scegliere un altro giorno?), si è infatti semplicemente impegnata in via unilaterale ad accettare l’ultima variante effettuata rispetto al progetto originario del nuovo polo natatorio, peraltro a suo tempo ampiamente concordata con la stessa amministrazione. Nulla di più e nulla di diverso.
Per il resto in effetti è ancora tutto da vedere, tutto da definire, tutto in alto mare, talmente in alto mare che lo stesso presidente della Fontescodella Picine s.p.a., l’ingegnere Fabio Paci, ha candidamente e con scarso entusiasmo riferito che la società aggiudicatrice è ancora alla ricerca di un istituto di credito che finanzi l’opera per la parte su di essa gravante e che quindi non è possibile per il momento indicare alcuna data per l’effettiva apertura del cantiere, che in ogni caso a questo punto dovrebbe portare alla consegna dell’opera, chiavi in mano, entro il mese di giugno 2016 (teniamo sempre ben presente, a futura memoria, che, in base alla convenzione originaria firmata nel giugno 2009 dal Comune di Macerata e dalla Fontescodella Piscine s.p.a., le nuove piscine avrebbero dovuto essere inaugurate entro e non oltre il 13 giugno 2011).
Si direbbero quindi – viste le inequivocabili parole del presidente Fabio Paci – rimasti senza risultato, almeno allo stato, i tentativi, pure ampiamente sostenuti e sponsorizzati dallo stesso sindaco Carancini, finalizzati ad ottenere un mutuo milionario e portati avanti da diversi mesi a questa parte dalla Fontescodella Piscine s.p.a. presso il Credito Sportivo, considerato che i vertici della società concessionaria hanno parlato pubblicamente e senza mezzi termini di una ricerca a tutto campo di altri istituti di credito disposti ad erogare un qualche finanziamento che si dovrebbe aggirare, a occhio e croce, su una cifra non inferiore ai sei o sette milioni di euro.
Insomma, una caccia ai soldi piuttosto impegnativa, che per il momento – diciamo le cose come stanno – appare abbastanza proibitiva, e ciò non solo e non tanto per la difficilissima situazione economica generale e per l’ormai nota ritrosia delle banche a finanziare nel presente periodo storico qualsiasi cosa abbia a che fare con il mattone, quanto per il fatto che a questo punto, con un Piano Economico e Finanziario (in sigla PEF) dell’opera non più credibile e pertanto tutto evidentemente da rifare a livello sostanziale, le possibilità di una sana e corretta gestione dell’opera da realizzarsi, e quindi di un adeguato sostegno bancario, sembrano abbastanza compromesse.
Per rendere più chiaro ciò di cui stiamo parlando, bisogna precisare che, nel nostro caso, la Fontescodella Piscine s.p.a., vincendo nel 2008 la gara pubblica per le nuove piscine, si è addossata l’onere non solo della progettazione esecutiva e della realizzazione del costoso e complesso nuovo polo natatorio, ma anche della sua gestione per i successivi trenta anni. Ebbene, sia per gestire proficuamente i futuri impianti che per bussare a cassa presso gli istituti di credito con ragionevoli possibilità di trovare ascolto, il PEF dell’opera appare determinante. E il PEF, in parole semplici, consiste in un realistico e credibile piano di copertura, tramite il raffronto tra gli esborsi da effettuare ed i possibili ricavi futuri, sia dell’investimento iniziale per la realizzazione dell’opera che dei costi per la successiva gestione per il periodo contrattualmente stabilito (trentennale nel caso delle nuove piscine di Fontescodella): se la redditività della gestione emerge in maniera convincente le banche, fermo restando il discorso delle necessarie garanzie reali e personali, possono anche arrivare, dopo lunga e penosa malattia, a concedere il richiesto finanziamento; altrimenti è meglio girare al largo, perché non se ne farà nulla.
E qui, se ritorniamo per un attimo alla recente pronunzia dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, casca l’asino. Teniamo infatti presente che, proprio per raddrizzare un PEF che sin dall’inizio di questa avventura appariva molto astratto ed ipotetico (soprattutto a causa del peccato originale consistente in una voluta sopravalutazione originaria dei costi effettivi dell’opera), basato cioè su una previsione di affluenza piuttosto irreale frutto di una fantascientifica analisi di mercato effettuata dalla Bocconi di Milano, il Comune di Macerata, facendo finta di credere alla ridicola prospettazione avanzata dalla Fontescodella Piscine s.p.a. di un altro impianto sorto nel frattempo nel territorio comunale di Macerata e tale da causare addirittura un calo prevedibile di ben 5.000 utenti l’anno (trattasi – com’è noto – della famosa vaschetta da acquagym di Piediripa), e così avallando per motivi mai chiariti una condotta della società concessionaria che appare persino di rilevanza penale, nel 2013 aveva concesso a quest’ultima il diritto di aumentare sin dall’apertura le tariffe per gli utenti di un 5% in più rispetto all’incremento Istat nel frattempo determinatosi. Ma l’Autorità Nazionale Anticorruzione, ormai è storia nota, si è messa di traverso ed ha dichiarato illegittimo tale previsto aumento tariffario, sbacchettando il Comune anche per i profili di inefficienza evidenziati dal lungo tempo fatto trascorrere a vuoto dopo l’aggiudicazione della gara!
Come se non bastasse, ad affossare ancora di più il PEF dei nuovi futuri impianti e quindi a rendere ulteriormente problematica qualsiasi ipotesi di futura redditizia gestione degli stessi, ecco che nel frattempo la Società Filarmonica ha dato finalmente avvio all’iter per la sistemazione della vecchia piscina di via Valenti, forse anche per la realizzazione di una seconda vasca, con una fruibilità che, grazie ai dovuti accorgimenti tecnici, dovrebbe riguardare anche i mesi invernali. E – badate bene – in questo caso non si tratta di una concorrenza inventata di sana pianta a fini strumentali, come quella sopra ricordata della minuscola bagnarola di Piediripa, ma di una reale ed oggettiva competizione di tipo commerciale ad opera di una o due autentiche piscine, collocate nei pressi di Macerata in un sito tradizionalmente caro ai maceratesi e realizzate in tempi presumibilmente brevi ad opera di un’associazione ben conosciuta e molto stimata in città, con oltre duecento anni di storia sulle spalle.
Ecco quindi che, tra un aumento tariffario non consentito perché non legittimo ed una reale attività concorrenziale ormai in vista, il tentativo della Fontescodella Piscine s.p.a. di convincere qualche banca della credibilità del suo PEF, e di pervenire così ad un soddisfacente finanziamento dell’opera, appare tutto in salita. Tanto più che anche agli occhi degli istituti di credito non depone certo bene la già esistente e pesante posizione debitoria della Fontescodella Piscine s.p.a. verso il Comune di Macerata relativa alle utenze della vecchia piscina di viale don Bosco, questione anch’essa grossa come un macigno e rimasta, a quanto se ne sa, ancora irrisolta, nonostante le pressanti indicazioni in tal senso, oltre che dell’opposizione di centrodestra, anche dello stesso gruppo consiliare del Pd.
Nel frattempo, visto che piove spesso sul bagnato, per il nostro sindaco piscinauta un’altra bella grana sembra aprirsi rispetto all’ipotizzato polo natatorio di Fontescodella. Come si sa, l’Università, partner del Comune in questa disastrosa avventura delle nuove piscine, dal 2010 ha sospeso il rimborso della sua quota parte del mutuo a suo tempo acceso per i futuri impianti (un mutuo che assurdamente macina interessi a vuoto da quasi dieci anni), accumulando verso il Comune un debito che ormai supera i quattrocentomila euro: pagheremo – ha sempre detto l’ateneo maceratese – quando sarà chiaro e definito l’iter della pratica. Oggi, però, alla vigilia del rilascio di palazzo Conventati, ove dovrebbero rientrare diversi uffici comunali per adesso dislocati nell’ex distretto militare, l’Università vorrebbe compensare questa esposizione debitoria con i lavori e le migliorie effettuati appunto nel palazzone di proprietà comunale che sorge lungo la piaggia della Torre.
Insomma, problemi a non finire e dubbi grossi come una casa sul futuro iter delle piscine di Fontescodella. Intanto, però, in attesa di capire se il trionfale recente proclama del sindaco Carancini sul nuovo polo natatorio si esaurirà nel consueto effetto annuncio oppure approderà a qualcosa di più sostanzioso, abbiamo qualche certezza che riguarda, questa volta, la vecchia piscina comunale di viale Don Bosco, ora temporaneamente gestita, dopo il traumatico addio dell’ex gestore Alfredo Camilloni, dalla società sportiva dilettantistica Centro Nuoto Fiuggi e da questa, tramite una cessione di ramo d’azienda, affidata ad una nuova associazione sportiva dilettantistica, la Centro Nuoto Macerata (secondo i bene informati, di fatto colonizzata dalla società sportiva civitanovese Il Grillo e dalla sua emanazione agonistica, l’Ippocampo).
La certezza è che ben presto qui, come già avvenuto con la Fontescodella Piscine s.p.a., si ricreerà una pesantissima situazione di fatto relativamente alle utenze, ad oggi, chissà perché, nemmeno volturate e quindi sempre intestate al Comune di Macerata. A ciò inevitabilmente porterà il basso prezzo di aggiudicazione, unitamente ad un discreto calo delle frequenze probabilmente dovuto ad una fase di necessario assestamento, oppure alla non felice situazione degli arredi e della struttura ed al fatto che ancora non sono partiti alcuni aspetti del programma di gestione con il quale la società di Fiuggi ha vinto, tra mille polemiche, la gara per la gestione della vecchia piscina comunale maceratese (ad esempio, l’impegno ad aprire per due giorni alla settimana ininterrottamente dalle ore 6 alle 22).
In conclusione, qualora non si corresse velocemente ai necessari rimedi, vale anche per Carancini, e di conseguenza per tutti noi, il vecchio detto degli antichi romani: “mala tempora currunt, sed peiora parantur” (corrono tempi cattivi, ma se ne preparano di peggiori).
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Sostanzialmente l’avv Bommarito ci sta dicendo che la firma di venerdì 17 è stato un tentativo di distrazione di massa, per farci credere che stavolta fosse la volta buona. Ammetto che stavo per cascarci, nella speranza di vedere a Macerata una piscina all’altezza.
Dopo aver letto questa ricostruzione, bisogna ammettere che la messa in scena di di quel pomeriggio di ottobre 2014 fa acqua da tutte le parti; ma siccome il tempo è galantuomo, basterà aspettare e tutto sarà ancora più chiaro, perlomeno su questa triste e dispendiosa vicenda.
@ Santucci
Venerdi’ 17,
il Top della Superstizione !!!!!!!!!
Ma visto che a Macerata va tutto al contrario, venerdi’ 17 puo’ portare fortuna ………………………
Cinque anni di carancinate hanno sostanzialmente messo in ginocchio il PD maceratese. Farebbero bene a farlo dimettere anche se mancano pochi mesi alla scadenza del mandato. Anche perchè Prima Donna darà il meglio di se da qui alla prossima primavera…
Condivido dalla prima all’ultima parola. Aggiungo solo che sarà facile verificare l’ennesima ‘carANNUNCIata’: sarà sufficiente andare tra un mese a vedere se il cantiere sarà operativo! Chissà perché temo che tutti – tranne una persona – conosciamo già l’esito del triste sopralluogo!
Ma se il contratto iniziale di appalto, a quanto pare, e’ stato completamente stravolto e confezionato a misura a favore della Societa’ Fontescodella Piscine, non sarebbe stato piu’ corretto espletare una nuova gara d’appalto? Caro Sindaco, ho l’impressione che i pochi denari a disposizione basteranno appena per soddisfare le esigenze di qualche progettista e per transennare l’area oggetto di un’atra opera incompiuta, o meglio che non avra’ mai inizio. Non e’ affatto giusto giocare con i soldi dei contribuenti, considerata l’aria che tira.
Ora che finalmente si è risolto questo problema delle piscine, andiamo subito sulla strada Via Mattei – La Pieve – Supestrada con sottopasso- passaggio a livello di Collevario. Infine portare proposte di insediamenti industriali sull’alimentazione per la nostra zona Ind. Valleverde all’Expo 2015 Milano. La Città ha forte bisogno di occupazione. In piscina, in Centro Storico, in Famiglia ci si arriva meglio con una busta paga garantita tutti i mesi. Ivano Tacconi capo gruppo Udc Macerata
scusi Tacconi,
ma ha letto bene? Non si è risolto un bel niente….
Rimane uno scandalo il fatto che tutto lo staff della vecchia gestione, nonostante arrivati settimi, abbiano ancora la gestione della piscina, pur non avendo acnora volturato le utenze negli anni passati.
ECONOMIA DOMESTICA
Nel mondo economico capita a volte che un’analisi che si era rivelata (in un dato tempo) giusta poi, per mille cause (concorrenza, bolle speculative, ingresso di nuovi attori nel mercato, guerre, contrazione consumi, ecc. ecc.), si trasformi (successivamente) in un’analisi farlocca e non più veritiera e debba qundi essere rivista/aggiornata/modificata (o, nei casi più gravi, cancellata) poichè senza “correttivi” diventa totalmente campata in aria….
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E quindi può succedere che l’imprenditore (convinto della bontà dell’analisi originaria) sebbene siano cambiate le condizioni di mercato, si aggrappi all’analisi e non voglia modificarla perchè ancora ritiene che sia valida e corretta…
… E quindi capita a volte che l’imprenditore ci rimetta le penne, se (quando si accorge degli errori) non è capace di cambiare (in corsa) il progetto…
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…….Ci può stare: scelte errate di giudizio, soppravvalutazione dei propri mezzi, impermeabilità ad ascoltare altri pareri, ferrea certezza delle proprie convinzioni, ecc. ecc…..
….E l’imprenditore si ritrova a seguire un progetto completamente falsato, con tutto ciò che ne consegue….
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Poi ci sono i casi in cui si hanno tute le carte in mano, si sanno tutti i costi, si sanno le varie perplessità, si conoscono i rischi, ecc. ecc. ecc…. Eppure si si imbarca in un’impresa che, dall’inizio, appare perdente, fallimentare, destinata al certo naufragio.
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In questi casi o l’imprenditore è scemo (ma, se è scemo, non credo farebbe l’imprenditore per molto tempo) oppure sa di essere in malafede e va avanti lo stesso.
Va avanti lo stesso perchè distrae fondi, perchè fa i bilanci truccati, perchè è un delinquente, perchè ha in qualche modo dei tornaconti personali..
SIGNORA MARTA PIERANGELI, HO LETTO, HO LETTO. A ME INTERESSA SOLO FAR LAVORARE I NOSTRI GIOVANI DISOCCUPATI.
Scusate se intervengo, è la prima volta, ma se carancini continuerà a fare queste cazzate, non sarà l’ultima da qui a fine mandato.
Se avesse mandato a cagare questi “sportivi della fontescodella” a quest’ora, con una nuova gara, avremmo avuto almeno tre piscine a Macerata.
Del resto non erano loro i falliti con Sielpa?
Ora stanno tutti in fermento e con il culo dritto dai dirigenti agli assessori, cercando di buttare fumo negli occhi ai maceratesi, perchè pare pare…. ma quella poltrona non la vogliono mollare.
Speriamo che almeno per una volta il PD faccia il partito dalla parte dei cittadini e non dei massoni, cacciando a calci nel sedere questo inutile e incapace sindaco.
Attendiamo che la Filarmonica ci ridoni uno spazio familiare e amatissimo, più cordiale e a misura di maceratese che non tre piscinoni olimpionici impersonali e giganteschi (e peraltro di là da venire). La grande barzelletta di queste piscine segna la corda, non se ne può proprio più, comincia a farmi innamorare della montagna (che ho sempre detestato). Oppure si dia corpo al mio fotoritocco e si impianti in piazza Libertà, la prossima estate, un bel piscinone gonfiabile (che certo non stonerebbe in nulla, vicino ai campi di beach volley già provati quest’anno). Saremmo innovatissimi e sicuramente finiremmo sui tg. Tanto, dopo il circo, i campetti di pallavvolo su sabbia, e vent’anni fa addirittura le giostre in piazza San Giovanni, può destare scalpore una bella bagnarolona gigante per rinfrescare le idee dei maceratesi (e anche le membra)? Oltretutto, coi paletti che ne recintano il cuore, la piazza fornisce un riquadro ideale per le nuotate estive. Un’occasione ulteriore per promuovere il turismo, rilanciare il commercio, ricacciare indietro l’invasione delle auto, etc. etc.
Già me lo vedo, il nostro Matteo Zallocco in pausa dalla frenetica impaginazione delle notizie, scendere nelle acque clorate e azzurrine per una nuotatina ristoratrice. Dal Municipio, i consiglieri più affaticati (quali?) potrebbero addirittura tentare il tuffo direttamente dal balcone, dandosi a prova di formidabili virtuosismi agonistici, dopo quelli dialettici nell’aula.
Ma se proprio l’Ufficio tecnico e la soprintendenza dicono che non si può fare… pazienza: continueremo ad andare al mare, o alla piscina di Tolentino o a quella della Filarmonica o a quella di San Ginesio o a quelle di Apiro o a quella di Civitanova o alla vasca da bagno di Viale Don Bosco, oppure direttamente nella vasca di casa. Tanto, se torna il caldo africano mancato all’appello quest’anno, non conviene uscire di casa prima di una certa ora…
Fosse nato a Macerata Ron Hubbard avrebbe sicuramente fondato Piscinology.
@filippo davoli
una delle sorprese più grandi invece è proprio questa: le piscinone olimpioniche non esistono più. E’ prevista una piscina semplice come quella di viale don bosco ma fortunatamente più profonda (1,80), una più piccola sempre coperta ed una da 500 mq (?!) esterna.
La pseudo gestione civitanovese invece non da fastidio a nessuno?
Per Filippo
Vengo proprio adesso dalla piazza della Libertà. C’è un grande tetto metallico posato a terra che attende di essere montato, e sinceramente non so a cosa sia destinato.
Non sarà per caso la copertura (necessaria, in quanto l’estate è ormai svanita) delle tue famose piscine dislocate nella piazza centrale di Macerata?
E la unica parola che mi viene in mente pensando alla penosa telenovela”PISCINA MACERATA” L’incompetenza dell’amministrazione E della dirigenza comunale che non riescono nemmeno a fare le volture(acqua ,Luce e gas ) a più di un mese dalla” nuova gestione”. Si “nuova gestione” tra virgolette perché di nuovo c’è ben poco: di centro Nuoto Fiuggi neanche l’ombra, la dirigenza tecnica con ecamotage molto discutibili alla confine della legalità e la medesima dell’anno scorso. L’incompetenza Dei reali gestori con tutta la loro incapacità a relazionarsi con il pubblico ciòe noi poveri utenti che ci ritroveremo di qui a poco a farci carico di ulteriori bollette non pagate. Complimenti sindaco sei sulla buona strada per essere rieletto amministratore di………. Quel paese!!!!
@ Peppe
Ma lo sai che l’ho chiesto pure io a un amico proprio stasera, tornando a casa?
@ Mario Napoletano
Alt un momento: che significa che i gestori della Don Bosco sono gli stessi dell’anno scorso??
sempre a lamentarvi
d’estate potete venire a civitanova oppure andare a porto recanati, porto potenza, porto sant’elpidio, numana, marcelli..
d’inverno c’è tolentino, san severino
siete proprio incontentabili
Questo progetto credo sia fattivamente iniziato nell’era Meschini ( secondo mandato? ) quindi tra i 6 ed i 10 anni fa, e prevedeva qualcosa che doveva essere unico a Macerata e nelle zone limitrofe (piscina di 50mt – olimpionica o di 33 mt) – pallanuoto)
Sponsorizzata dal successore come la priorità delle priorità, ha richiesta un ulteriore quinquennio solo per progetti ed iter burocratici. Nel frattempo è intercorso anche il ridimensionamento della vasca principale alla lunghezza di 25 mt (quindi perdita della particolarità!!), a vantaggio di palestre/centri estetici/bar/ristorazione/negozi….
In conclusione oltre 6 anni di “burocrazia varia” solo per avere una piscina di ordinaria amministrazione, già presente sia a Macerata, (Via Don Bosco e forse a breve di nuovo alla Filarmonica in Via Ghino Valenti) sia in tanti paesini attorno (Montecassiano/San Severino/ Loreto / Civitanova / Camerino/Sarnano…..). Inoltre per rendere il nuovo impianto remunerativo, si dovrà procedere alla chiusura di quello in Viale Don Bosco!! I
ndubbiamente un UN OTTIMO RISULTATO POLITICO, solo grazie alla testardaggine o caparbietà del nostro sindaco!!!
Mi chiedo se non sarebbe meglio mantenere attivo l’impianto da 25 mnt di Don Bosco, utilizzatbileper le finalità che coprirà la vasca da 16mt del nascente impiano e puntare su una vasca più ambiziosa nel nuovo impianto? Ciò avrebbe magari comportato qualche costo di gestione in più, ma avremmo avuto veramente qualcosa in più!! Ora invece spendiamo veramente tanto per avere molto poco in più di prima.
Infine chiederei agli amanti delle inchieste: se per il nuvo impianto Comune e/o Università hanno da tempo contratto un mutuo, sul quale la collettività sta pagando interessi, a quanto ammonta il mutuo preso in prestito? Dove è tale capitale? E’ già stato utilizzato per altre finalità o è ancora accantonato in qualche posta di bilancio di qualche ente? Se fosse ancora disponibile, perchè per la realizzazione del nuovo impianto si è ancora alla ricerca dello “partner finanziario”?
Grazie in anticipo a chi vorrà chiarirmi con le risposte
@ FILIPPO DAVOLI. SONO GLI STESSI GESTORI (levato ovviamente Camilloni) stesso direttore tecnico,stessi coordinatori,stessi allenatori,hanno evitato solo di prendere quelli “secomodi”Che avrebbero potuto fare opposizione a una ingiusta gestione di regime. Ma vi pare normale che quel furbetto del vecchio direttore tecnico cioè quello che è riuscito a far perdere la gara d’appalto e arrivare settimana in gara la Macerata nuoto stia gestendo attualmente la piscina come fosse arrivato primo? Solo qui e con questa amministrazione possono accadere fatti così gravi,andate a sincerarvi da soli se non ci credete!!!!
Per Maurizio Morelli
Il mutuo è di 4 milioni di euro ed è stato acceso dal Comune ormai da sette-otto anni. Per il 50% dovrebbe essere rimborsato dall’Università, ma l’ateneo dal 2010 ha sospeso il proprio pagamento in attesa degli sviluppi della vicenda, che appare sempre più incagliata (salvo clamorosi sviluppi, che potrebbero emergere a breve).
Il mutuo è allocato nel bilancio comunale, ma è inutilizzato, e sullo stesso si stanno pagando da anni interessi a vuoto per un importo che ormai dovrebbe aggirarsi sui 500.000 euro.
Ma siamo sicuri che, per esempio tra le pieghe d’un Eginardo, non ci sia dato reperire un qualche sia pur vago accenno ad un polo natatorio progettato già in epoca carolingia?
Sottoscrivo quanto affermato, cioè quanto scandaloso sia il fatto che parte del vecchio staff della Macerata Nuoto sia rimasto a gestire la piscina di Viale don Bosco. In primis perché hanno sempre appoggiato l’operato del signor Camilloni quando, avendo perso la gara d’appalto – e ricordiamo che è’ arrivato settimo e non secondo – ha pensato bene di smontare persino i blocchi di partenza e la copertura in erba, danno che ha il sapore di un dispetto infantile…. Secondariamente, ma forse più importante, perché non dobbiamo dimenticare i milioni delle utenze insolute che, indovinate un po’ chi pagherà ?????? Sembra infatti che persino il biglietto di entrata al nuoto libero sia aumentato di qualche euro……
Il punto fondamentale è quello indiduato da Maurizio Morelli (sarà quel Maurizio Morelli che fu anche mi o atleta?). La piscina a Macerata aveva ragione di esistere se fosse stata quella del progetto originale, di dimensioni tali da poter essere utilizzabile almeno per le aprtite dalla B in poi di pallanuoto. Di impianti come quello che si progetta per Macerata ce ne sono almeno altri 3 nel raggio di 20 Km. Perchè aggiungerne un altro ? E soprattutto: con tutti soldi stanziati per una semi bagnarola se ne potevano fare almeno 2.. Si dovrebbe fare una semplice operazione, dividere il costo dell’opera per i metri quadri e vedere qual’è il costo (si tenga presente che lla piscina è una buca rivestita di plastica.. non d’oro!!)
Fare sistema significa tenere in piedi tutti e due gli impianti, ritornarnando al progetto iniziale per la Fontescodella e dare a Macerata oltre alla nuova piscina, anche l’impianto innovativo che nessuno ha nel raggio di 80 km verso nord, 180 verso est, e 200 verso sud !!!!
E la storia della cessione del ramo d’azienda è veramente ridicola : ma cosa viene fatta a fare la gara d’appalto se poi si aggirano i risultati in questo modo ? Per fare le volture dei contatori ci vogliono 24 ore.. non 4 mesi, dobbiamo andare noi aprendere il tecnico comunale e portarlo all’azienda del servizio elettrico ?