5 Stelle, Pd e Pdl: iniziate le grandi manovre per le Comunali del 2015

Spettri in giro per Macerata, tra cozze aggrappate allo scoglio e specie in via di estinzione. Ma i grillini sono ancora in cerca di organizzazione

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di Giuseppe Bommarito

Uno spettro si aggira per Macerata (in verità, anche in provincia ed in regione): la travolgente avanzata nelle ultime elezioni politiche del Movimento 5 Stelle, che minaccia di spazzare via, da una parte e dall’altra dello scacchiere politico, vecchie certezze e nuove aspettative. Nella nostra città, almeno alla Camera, il 5 Stelle è, con il 27,75% dei consensi, ormai il partito più votato, trecento voti più avanti del PD ancora aggrappato al potere come una cozza allo scoglio e quasi 2.500 voti più avanti del PDL schierato all’opposizione e da anni in frustrante attesa del gran ritorno da vincitore nei piani alti di piazza della Libertà.

Certo, la coalizione di centrosinistra, complessivamente intesa e quindi comprensiva anche di SEL e di un centinaio di voti del Centro Democratico, vanta ancora un migliaio scarso di consensi in più, un piccolo serbatoio di sicurezza che i Democrat & Company vorranno conservare a tutti i costi, perché veramente per il domani del centrosinistra nostrano non v’è certezza, ma aleggiano solo dubbi inquietanti e tanta paura di dover fare le valige ed abbandonare tra due anni scarsi le postazioni più elevate del potere cittadino. In effetti, in questo 2013 la batosta per il PD maceratese è stata bruciante, veramente un gran brutto segnale anche in proiezione futura. Rispetto alle ultime elezioni politiche del 2008 (che pure nel complesso non furono favorevoli al centrosinistra), a Macerata città il PD, contro ogni previsione, ha perso oltre dieci punti, passando dal 38,4% dei consensi al ben più modesto 26,53% di qualche giorno addietro.

Ancora più  ammaccato è però il PDL nostrano, che, nonostante il discreto recupero delle ultime settimane a livello nazionale, in città  sprofonda letteralmente, si inabissa nel mare limaccioso dell’insoddisfazione per un’opposizione poco incisiva, perdendo per strada circa 4.500 votanti e praticamente scendendo dal 36,5% del 2008 al 18,07% del 2013: un dimezzamento da far tremare le vene ai polsi a coloro che stavano aspettando con ansia il 2015 per la tanto attesa rivincita, per cercare cioè di riconquistare finalmente lo scranno più importante della politica cittadina, perso per poche decine di voti nelle ultime elezioni comunali. Né la situazione cambia considerando nel computo i “cespugli” alleati: Fratelli d’Italia, MIR, la Destra, la Lega, sommati insieme raccolgono poco più di mille voti.

Tra tanti musi lunghi c’è comunque, per agitare le acque in città e per prospettare scenari del tutto inediti, un nuovo sorridente protagonista, quel Movimento 5 Stelle con il quale tutti, in vista del 2015 ormai quasi in dirittura d’arrivo, dovranno fare i conti; e al quale tutti hanno già dato, e non poco, considerato che i settemila voti circa raccolti l’altro ieri a Macerata sono evidentemente arrivati da entrambi i fronti. Peraltro un bel mistero, per il momento, questo movimento stellare, che a mio avviso ha preso in città una valanga di voti quasi esclusivamento per l’effetto “trascinamento” del livello nazionale, visto che ad oggi (ma sicuramente si tratta di un mio limite) non si conosce un programma, un portavoce, un’idea trainante per la città di Macerata. D’altra parte, i gazebo per ascoltare i cittadini vanno più che bene, ma poi a mio avviso occorre anche qualcos’altro, proprio per non buttare alle ortiche quel patrimonio di credibilità e di speranza di rinnovamento che in qualche modo si è infine coagulato intorno ad un soggetto nuovo e non compromesso con i giochi ed i giochini del potere costituito.

In ogni caso, salvo sconvolgimenti a livello nazionale che per il momento non è agevole prevedere, alle prossime elezioni comunali maceratesi sarà di sicuro una corsa a tre protagonisti, PD, PDL e 5 Stelle, con i centristi montiani e dell’UDC ormai piuttosto decimati e costretti di fatto ad un ruolo abbastanza marginale (quanto al FLI, risulta essere stata contattata la trasmissione “Chi l’ha visto?”).

 

Alcuni grillini maceratesi nella sede di viale Indipendenza

Alcuni grillini maceratesi nella sede di viale Indipendenza

Come s’è già  detto, il movimento grillino nel 2015 sarà della partita e, forte del consenso appena ricevuto, c’è da scommettere che, se nel frattempo sarà riuscito in qualche modo a strutturarsi e a radicarsi in città, correrà addirittura per vincere, grazie al connubio virtuoso tra le energie fresche dei giovani e la rabbia e l’indignazione dei cittadini più stagionati e più delusi dai vecchi dinosauri e dall’arrogante modo di fare politica dei partiti politici maceratesi, in primis quelli che sinora hanno così malgovernato. Peseranno ovviamente l’andamento nazionale e la capacità di raccordarsi concretamente alla realtà locale, determinante sarà l’evoluzione positiva o negativa della situazione economica, conteranno pure le figure che in qualche modo emergeranno. Di certo però quella di un prossimo Sindaco “stellare”, possibilmente giovane, non è affatto un’evenienza irrealizzabile.

Dal canto suo il PD cercherà nell’ormai imminente 2015 di vendere cara la pelle, confidando, come sempre avvenuto negli ultimi anni, più sulla debolezza (nel caso del PDL) e sull’inesperienza (qui parliamo del Movimento 5 Stelle) degli avversari che sui propri meriti. In effetti, almeno per quanto emerso sino ad oggi, e pur tenendo conto delle indubbie difficoltà legate alla crisi economica e al calo delle risorse assegnate agli enti locali, a Macerata ben poco di positivo si è visto nella Giunta e nella maggioranza targate PD e dintorni: liti continue e defatiganti all’interno dello stesso PD (ultime, quella clamorosa sul piano casa, con due distinte convocazioni dei soggetti interessati da parte della Giunta e della Commissione Urbanistica a distanza solo di qualche giorno; nonchè quella sul progetto, per il momento del tutto campato per aria, delle Casermette); verifiche ridicole a getto continuo in cui nulla si è mai verificato se non che tra gli alleati c’è disaccordo su tutto; la patetica e surreale inaugurazione di Valleverde in una triste giornata di pioggia; le ripetute forzature al limite della legalità (se non oltre) sul polo natatorio; il quasi totale immobilismo programmatico, di tanto in tanto inframezzato da annunci clamorosi destinati ad aleggiare solo per qualche giorno, per poi sparire (vedi il parcheggio di Rampa Zara); la mancata ristrutturazione del centro fiere e la mancata realizzazione del palazzetto a Villa Potenza, a costo zero per il Comune; la copertura omertosa su Irceropoli; la gestione delle società partecipate, improntata ad assunzioni clientelari, consulenze e sprechi; la mancata risoluzione del contenzioso tra Smea e Cosmari, che costa a Macerata il prezzo più alto in provincia per lo smaltimento dei rifiuti. E si potrebbe continuare ancora a lungo, anche se, ovviamente, non tutte queste carenze possono essere addebitate alla gestione Carancini, in quanto molte di esse, specialmente quelle riguardanti le scelte urbanistiche, la viabilità e l’impiantistica sportiva, sono la diretta conseguenza del disastroso decennio meschiniano, totalmente egemonizzato da uno spregiudicato e ingordo comitato politico-affaristico ormai ben evidente alla cittadinanza intera.

Sta di fatto che alle primarie PD per la candidatura a Sindaco (già decise da tempo per stoppare qualsiasi velleità di Carancini di ottenere un’automatica riconferma, com’è invece solitamente prassi per qualsiasi primo cittadino dopo il primo mandato), correranno in parecchi, forti di risultati magrissimi ma di una discreta ambizione: probabilmente lo stesso Carancini, ma anche il quasi neo-assessore Narciso Ricotta, forse Angelo Sciapichetti a quel punto in scadenza in Regione e il Presidente del Consiglio Comunale Romano Mari. Forse anche la new entry Paolo Micozzi, da poco eletto segretario cittadino del PD, sinora peraltro protagonista solo di qualche comunicato alla camomilla. E Bruno Mandrelli? Mah, le ultime notizie lo danno impegnato solo nell’attività professionale. Chissà, magari per mettere fine alle infinite polemiche interne, spunterà fuori pure qualche nome nuovo preso dalla mitica “società civile”. Tutti comunque aspettano prudentemente il momento opportuno per uscire allo scoperto.

Se nel PD avranno luogo i soliti rituali (primarie interne e poi di coalizione), preceduti dalle solite grandi manovre sotterranee tra i soliti noti, con “l’altro PD” regolarmente preso a ceffoni, leggermente più interessante sarà la possibile evoluzione nel centrodestra. Qui una sola è la parola d’ordine: mettere in cantina il simbolo PDL e puntare su liste civiche, vere o di comodo, con nomi nuovi e non compromessi dal quinquennio in corso che, salvo talune lodevoli eccezioni, ha consentito beati sonni ai consiglieri seduti sui banchi dell’opposizione.

E poi anche per i reduci del PDL e delle liste collegate si imporranno primarie, ma primarie vere, basate su due o tre punti programmatici ben individuati e sull’indicazione preventiva e completa della squadra degli assessori e di coloro che dovrebbero andare a gestire le società partecipate. In ogni caso, sin d’ora anche nel centrodestra, ormai giunta al capolinea l’esperienza della pur valida Anna Menghi, si colgono bene le prime manovre, con gli ex AN in grossa difficoltà dentro il PDL (il capogruppo Fabio Pistarelli in primo luogo) e con Deborah Pantana impegnatissima a tessere le fila di una difficile cucitura tra le varie liste civiche già esistenti (Macerata è nel cuore, lista Ballesi, lista Conti) ed altre che potrebbero sorgere nel frattempo, tenendo nel contempo a bada i nemmeno tanto velati tentativi di infiltrazione di Massimiliano Sport Bianchini, ormai, almeno a parole, deciso a prendere le distanze dal centrosinistra.

Ci potrebbero essere – a dire la verità – anche qui nomi nuovi molto interessanti: penso ad esempio a Manuel Seri, penso a coloro – uomini e donne – che hanno condotto in prima persona nei mesi scorsi la battaglia per la provincia. Tuttavia nessuno avrà possibilità reali di candidatura se prima non si sottoporrà alle forche caudine di primarie autentiche e all’ultimo sangue, che nel centrodestra non sono mai state particolarmente gradite, essendosi sempre privilegiato il metodo dell’indicazione dall’alto.

Di sicuro tutto ciò che sarà fatto (come lo zampino che il buon Ricotta, smentendo il buon Narciso, sta cercando di mettere in Giunta), o non fatto, sia nella maggioranza che nell’opposizione, ed anche nel nuovo soggetto politico del 5 Stelle, dovrà ormai essere letto in riferimento alle prossime elezioni comunali del 2015. Teniamoci forti, e soprattutto teniamo gli occhi bene aperti, perché a questo punto i grandi giochi sono veramente cominciati.

***

Domani (mercoledì 6 marzo) il Movimento 5 Stelle di Macerata terrà un’assemblea pubblica nella sala del circolo di via Indipendenza.
All’ordine del giorno:
1) Presentazione e breve storia del gruppo degli iscritti al Movimento 5 Stelle di Macerata ed accoglienza dei nuovi iscritti al Meetup e nuove persone che intendono conoscere il gruppo;
2) Struttura e mezzi di partecipazione utilizzati dal gruppo di Macerata;
3) Ascolto delle proposte ed idee degli iscritti al Movimento 5 Stelle;
4) Prossime iniziative del Movimento di Macerata.



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