Direttivo Pd, Netti incalza il sindaco
sulle piscine di Fontescodella

MACERATA - Il capogruppo ha espresso le sue perplessità. A preoccupare è il quadro economico e giuridico: dal fallimento della Sielpa all'ingresso della Fitness Best di Roma fino al ritiro del Gruppo Banca Marche dall'operazione

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Il progetto della Fontescodelle spa

Il progetto della Fontescodelle spa

di Marco Ricci

Il copione che si è svolto ieri sera durante il direttivo del Partito Democratico svoltosi nella sede di via Spalato, ha visto il capogruppo Pd in Consiglio Comunale, Andrea Netti, esprimere una lunga serie di perplessità tecnico-legali sull’operazione che dovrebbe condurre alla realizzazione dell’impianto natatorio di Fontescodella, ottenendo in risposta le certezze del sindaco, Romano Carancini. Certezze che non avrebbero però convinto del tutto Netti il quale, interpellato, questa mattina ha preferito trincerarsi dietro un secco “no-comment”, attendendo di dire la sua a margine di una prossima riunione del gruppo consiliare che tratterà dell’argomento. Molti dei dubbi sollevati da Andrea Netti sono per certi versi una novità rispetto a problematiche già sviscerate negli anni e, sebbene abbiano un profilo tecnico-legale complesso, meritano di essere analizzate una ad una, considerando come riservino anche qualche sorpresa.

Andrea Netti, capogruppo Pd in consiglio comunale

Andrea Netti, capogruppo Pd in consiglio comunale

Partiamo dal cambiamento sociale della Fontescodella Piscine Spa, dove ai sei soci se ne è aggiunto, così come prevedeva il contratto, un settimo. E’ la Fitness Best di Roma, una società ancora inattiva e con un capitale sociale di 10.000 euro, i cui tre soci – Antonio De Pascale, Franco Concordia e Luigi Barelli – hanno nomi poco noti ai maceratesi ma piuttosto conosciuti a Roma, in particolae quelli di De Pascale e Barelli. Luigi Barelli è infatti il fratello di Paolo Barelli, ex presidente di Federnuoto e in passato – si dice – uomo che Berlusconi avrebbe voluto al vertice del Coni. Luigi Barelli assieme ad Antonio de Pascale – radiologo e consigliere Federnuoto – gestiscono o possiedono in coppia diverse società legate al mondo delle piscine e del fitness. Alcune di queste strutture sono rientrate tra quelle che con fondi pubblici sono state ampliate in vista dei mondiali di nuoto di Roma. Un intreccio di nomi e di società a cui nel 2009 si interessò anche Repubblica.it, con un fondo dal titolo “Amici, soci e affari. La corte di Barelli” (vedi l’articolo), corte che – a quanto pare – starebbe nuotando fino a Macerata. Le perplessità di Netti sarebbero legate all’effettivo svolgimento da parte del Comune delle procedure previste dal codice degli appalti per certificare il nuovo socio entrante, un ingresso che, sebbene previsto nel contratto, non potrebbe prescindere dalla procedure previste dalla legge.

Romano_Carancini (2)La seconda perplessità di cui il direttivo Pd ha parlato ieri è quella legata al fallimento della Sielpa, il soggetto non solo che deteneva il maggior numero di quote della Fontescodella Piscine Spa ma che – oltre alla certificazione Soa – era l’unico dei soci, come ha spiegato il sindaco, ad avere il capitale sociale minimo richiesto dal contratto stipulato dal comune. E adesso? Come si potrà procedere? Netti inoltre, dato il default della Sielpa, avrebbe anche chiesto che l’originario 5% di garanzia sull’importo dei lavori venga aumentato ad una percentuale maggiore, appunto perché il soggetto con le spalle larghe non c’è più. Inoltre se le quote di Sielpa dovessero finire acquisite dai restanti soci, avrebbe spiegato Netti, l’operazione sarebbe garantita non più da sei ma solo da cinque società. Il sindaco, da parte sua, ha sottolineato come le condizioni contrattuali porrebbero dei paletti, rendendo impossibile una modifica della percentuale delle garanzie.

banca_marche.jpgUn’altra novità di cui si è discusso ieri riguarda la validazione del piano economico finanziario, validazione in origine effettuata da Banca Marche, l’istituto che avrebbe garantito il supporto economico all’operazione. Il piano adesso è validato non più da una banca ma da una società di consulenza, la Grant Thornton, entrata prepotentemente nel caso Parmalat (e nelle connesse aule giudiziarie). Si spera ovviamente che da allora qualcosa sia cambiato nella società di consulenza, ma la perplessità che avrebbe espresso Andrea Netti non appare peregrina, considerando che alla fine sarà una banca a doverci mettere i soldi e non una società di consulenza. Quale banca? E perché Banca Marche si sarebbe ritirata? Per i suoi problemi o per altro? Il sindaco ha risposto che da questo punto di vista il Comune può fare ben poco, non è compito del comune scegliere chi metterà i circa 8-9 milioni di euro necessari a portare a termine l’opera.

Carancini avrebbe tranquillizzato i dirigenti Pd anche in merito ai 200-300 mila euro di crediti che il comune vanta con l’Università di Macerata che, nel frattempo, si sarebbe intestata la sua parte del terreno. Il sindaco ha ricordato infatti che solo pochi giorni fa Unimc ha deliberato il mantenimento degli impegni, il che dovrebbe lasciare tutti tranquilli.

L’ultima novità emersa ieri – la settima – è che sempre il sindaco avrebbe indicato in un mese, un mese e mezzo, il tempo entro cui l’area verrà consegnata alla Fontescodella Spa per l’inizio dei lavori. Ciò vuol dire che – stante i 576 giorni di tempo che il contratto prevede per la conclusione dell’opera – Macerata avrà il suo polo natatorio entro gli ultimi mesi del 2015. Cioè tra poco meno di due anni. Sempre che, verrebbe da dire, il capogruppo Netti non abbia in parte ragione. Anche perché, è noto, la Sielpa è in mano a un curatore fallimentare e non si sa in quali tempi verrà ceduta la quota e se i lavori, considerando la messa in liquidazione del socio principale, possano avere avvio. Ma qui si entrerebbe negli imperscrutabili meandri del diritto.

Bruno Mandrelli (Pd)

Bruno Mandrelli (Pd)

In sostanza Netti avrebbe espresso le sue perplessità e Carancini ribattuto punto su punto. Così che alla fine Bruno Mandrelli avrebbe messo i puntini sulle i. Il consigliere maceratese ha ricordato come il partito abbia dato la fiducia al sindaco nel 2012 per portare a termine l’opera e lui, avendo votato questa fiducia, si augura che l’amministrazione prosegua senza problemi, assicurando da parte sua che il Pd non porrà ostacoli. Ma visto che il tema non tornerà più in consiglio comunale, Mandrelli avrebbe in qualche modo tenuto a precisare che la scelta di come procedere per la realizzazione del polo natatorio è stata ed è del sindaco. Come dire: “Caro Romano, noi ti abbiamo dato la fiducia e ti sosteniamo, ma la strada l’hai scelta tu…”

 

 

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