Piscine di Fontescodella,
stop dell’Anticorruzione

MACERATA - Pubblicata la delibera dell'Anac che ha decretato l'illegittimo aumento tariffario concesso alla Fontescodella Piscine s.p.a. e ha evidenziato l'inefficienza del comune di Macerata quale stazione appaltante dell’opera. Tra le motivazioni a difesa avanzate dall'amministrazione la concorrenza della piccola bagnarola di Piediripa che, inaugurata nel 2010, determinerebbe un significativo calo di afflusso

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L'avvocato Giuseppe Bommarito

L’avvocato Giuseppe Bommarito

di Giuseppe Bommarito

Da oltre tre anni questo giornale ha incalzato la Giunta Carancini sulla questione, politicamente cruciale (la “priorità delle priorità” per il buon Romano) e molto rilevante per l’interesse della cittadinanza, del nuovo polo natatorio di Fontescodella. Sono stati di volta in volta evidenziati i regali ed favoritismi costanti e senza limiti concessi dall’Amministrazione Comunale, dapprima a guida Meschini ed in seguito, ed ormai con un ruolo del tutto prevalente, a guida Carancini, alla Fontescodella Piscine s.p.a., contrassegnati da modifiche sostanziali del progetto ritenute normali, sebbene effettuate ad aggiudicazione già avvenuta; l’improvvisa scoperta (!!!) della fragilità geologica dell’area, in realtà conosciuta da sempre da chiunque abiti in quella zona, acriticamente avallata come se fosse una cosa nuova ed inattesa; i ritardi consentiti oltre ogni termine ed ogni ragionevole misura (teniamo sempre presente che le nuove piscine avrebbero dovuto essere consegnate, chiavi in mano, nel giugno 2011); i reiterati tentativi di regalare alla società concessionaria la bella somma di un milione e mezzo di euro e addirittura di mettere questa cifra in bilancio all’insaputa della stessa maggioranza di centrosinistra (figuriamoci dell’opposizione); ed infine, tralasciando molte altre cose per carità di patria e per non ripetere ancora una volta la solita tiritera, la bufala – che più bufala non si può – della presunta attività concorrenziale svolta da una piccola bagnarola di pochi metri quadrati destinata solo all’acquagym e del tutto inidonea alla pratica del nuoto, sita a Piediripa.

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La piscina di via Volturno a Piediripa

Come i lettori ben sanno, non c’è stato niente da fare. Romano Carancini ha tirato dritto, addirittura legando la sua sopravvivenza politica alla realizzazione del nuovo polo natatorio e facendo finta di non accorgersi che la stessa Fontescodella Piscine s.p.a. era ormai semi-affondata a seguito dell’intervenuta dichiarazione di fallimento del suo socio principale, la Sielpa s.r.l.. E’ andato avanti a testa bassa verso il nulla, trascinando questa storiaccia da un penoso ultimatum all’altro, con una tigna degna di miglior causa se non altro perché questo giochetto, che si è sinora tradotto nello zero assoluto, è già costato carissimo ai maceratesi: a tenersi stretti, oltre un milione e duecentomila euro, una montagna di soldi pubblici sottratti ad altre sicuramente più utili destinazioni.
Ed ora, mentre è in arrivo la scadenza del terzo ultimatum, prevista per il 17 ottobre, e pensosi e preoccupati si guarda alle decisioni che potrebbe prendere il Credito Sportivo (se finanziare o no la Fontescodella Piscine s.p.a. ed eventualmente per quale importo), mentre si finge di ignorare il fatto che tra il Comune e la Fontescodella Piscine s.p.a. esiste addirittura un pesante contenzioso per circa cinquecentomila euro relativo alle utenze non pagate della vecchia piscina di viale don Bosco (contenzioso che, quanto meno secondo il buon senso, dovrebbe precludere qualsiasi prosecuzione del rapporto), mentre in questo caos la società agonistica di nuoto tra mille polemiche ha dovuto fare le valige e trasferirsi con i suoi giovani atleti a Montecassiano, ecco scoppiare la bomba. Una bomba che ancora non ha fatto rumore, anche se essa già appare nel sito del Comune dedicato alla trasparenza, sia pure sotto la criptica e misteriosa dizione: “Deliberazione ANAC n.1/2014”.

 

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la piscina di via Volturno

Di che si tratta e, soprattutto, cos’è l’ANAC e cosa c’entra con Macerata? Cominciamo da questo acronimo, che sta per Autorità Nazionale Anticorruzione (già denominata Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici), presieduta da quel grande magistrato anticamorra, oggi fuori ruolo, che si chiama Raffaele Cantone ed intervenuta sulla vicenda del fantomatico nuovo polo natatorio di Fontescodella a seguito di un esposto presentato nell’ottobre 2012 dal consigliere di minoranza Claudio Carbonari.
La deliberazione dell’ANAC riepiloga tutti i passaggi burocratici ed amministrativi della vicenda e riporta le difese e le deduzioni della Stazione Appaltante (cioè il Comune di Macerata), tra le quali mette conto di rilevare, per la sua oscenità, quella più volte da noi rilevata secondo cui – assurdo, ma vero – proprio la piccola bagnarola di Piediripa, inaugurata nel 2010, determinerebbe un calo di afflusso, cioè di utenti, pari a circa cinquemila unità annue, quindi una minore redditività presunta da compensare graziosamente nell’ambito del piano economico e finanziario (PEF) dell’opera con un aumento tariffario del 5% in aggiunta all’aumento, legittimo, scaturente dalla variazione dell’indice ISTAT.

Insomma, esattamente questa sciocchezza, senza il minimo pudore, il Comune di Macerata, regnante Carancini, ha messo nero su bianco ed ha presentato all’ANAC per sostenere ed avallare le richieste della Fontescodella Piscine s.p.a.. Cinquemila potenziali utenti l’anno in meno: una buffonata colossale in fatto ed in diritto (come dicono gli avvocati), che qualunque persona in buona fede si guarderebbe bene anche solo dal pensare, sia perché la realtà di fatto circa la consistenza e le dimensioni di quella vaschetta di Piediripa è, o può essere sotto gli occhi di tutti (un’inezia, a fronte delle previste piscine olimpiche di Fontescodella); sia perché nel contratto stipulato tra il Comune e la Fontescodella Piscine s.p.a. quest’ultima in ogni caso si è assunta il rischio di mercato, e quindi anche il rischio che in zona possano aprire altri impianti natatori.

Un argomento veramente risibile, e allora, visto che al ridicolo non c’è mai fine, il Comune ha anche sostenuto, per giustificare questo assurdo aumento tariffario tutto ai danni della cittadinanza, che bisognava tenere conto pure del fatto che il tempo inutilmente trascorso dalla stipula della convenzione (giugno 2009) ha comunque variato il valore dei costi e dei ricavi, con pregiudizio della povera Fontescodella Piscine s.p.a.. E che diamine, sembra dire lo staff caranciniano: stiamo parlando della bellezza di cinque anni!
Un’argomentazione sin troppo fascinosa quella del tempo che passa e modifica ogni cosa, se non fosse ormai notorio (circostanza ben compresa anche dall’ANAC) che nel caso specifico tutti questi anni sono trascorsi a vuoto solo perché dopo appena quattro mesi dalla stipula della convenzione (siamo nel novembre 2009) proprio la Fontescodella Piscine s.p.a., invece di aprire il cantiere, ha arrogantemente iniziato a bussare a cassa, evidentemente pretendendo il rispetto di precedenti impegni “sotterranei” e quindi chiedendo un’altra barca di soldi aggiuntivi, di fatto bloccando così del tutto l’iter realizzativo dell’opera.

Romano Carancini

Romano Carancini

Riassumendo: il Credito Sportivo non si sa se concederà il mutuo richiesto a mani giunte dal Sindaco Carancini, ormai promotore e sponsor della Fontescodella Piscine s.p.a.; se lo concederà sarà sicuramente per un importo molto inferiore, il che dovrebbe comunque imporre un ulteriore ridimensionamento dell’opera; la società concessionaria è in fase di sbriciolamento dopo il fallimento della Sielpa s.r.l. e non vede l’ora di sfilarsi dalla faccenda; l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha censurato e ridicolizzato l’operato del Comune in questa assurda vicenda, impedendogli di modificare il piano economico e finanziario dell’opera, che a questo punto è del tutto sballato e rende impossibile in via di fatto anche solo ipotizzare un’equilibrata gestione dei nuovi impianti natatori. Tutto ciò mentre, per fortuna – è proprio il caso di dirlo – la benemerita Società Filarmonica si appresta a rimettere mano al suo vecchio impianto in via del Velini: darà così un altro colpo mortale alle potenziali (e già sballate in partenza, come tutti ben sanno) previsioni di incasso della Fontescodella Piscine s.p.a., ma almeno consentirà ai maceratesi di avere entro un anno o due un paio di piscine degne di questo nome.
Quanto a Carancini ed ai suoi sodali di maggioranza, che dire? Come sempre, le critiche sottobanco ed il fuoco amico rivolto sotto traccia contro il povero Carancini saranno pesantissimi, ma in pubblico i maggiorenti del PD, sottraendosi alla benchè minima autocritica, seguiteranno a dire imperterriti e senza minimamente arrossire che l’Amministrazione ha bene operato e che ancora meglio farà grazie ad un programma originale ed innovativo ormai in cantiere.
E Carancini? Mah, probabilmente si dimenticherà di quanto più volte ha solennemente detto (“Mandatemi a casa se non realizzerò le nuove piscine”) e si candiderà alle primarie del centrosinistra, però questa volta con un motto sicuramente vincente ed ancora migliore di quello usato nel 2010 (corre voce che sarà questo: “La nuova e inedita storia”) e con un’insuperabile idea forza: le nuove piscine di Macerata, in quel di Fontescodella.

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