di Gabriele Censi
Il 2013 è iniziato male per l’economia che gira attorno al settore edile, solo qualche settimana fa arrivava al culmine la crisi della Smorlesi Spa di Montecassiano che continua a tenere gli impianti chiusi e a lasciare 43 lavoratori in grave situazione di precarietà (leggi l’articolo). Oggi giunge la notizia che la crisi coinvolge un’altra storica azienda del territorio. Sono da cinque mesi senza stipendio i 123 dipendenti della Calamante Sielpa anch’essa operante nel settore edile. Si tratta per la precisione di due aziende con unico proprietario la famiglia Calamante. La Sielpa srl di Grottaccia e la Calamante Srl di Appignano rispettivamente con 94 e 29 dipendenti che attendono di essere pagati da settembre 2012. Il settore sta vivendo il momento più drammatico della crisi è purtroppo le previsioni si stanno avverando: «L’intero settore edile nella provincia di Macerata conosce un declino senza precedenti, gli ultimi dati del 2012 – dichiaravano i rappresentanti sindacali di categoria dopo la vicenda Smorlesi – parlano per l’edilizia e di conseguenza per i settori connessi di una regressione pari al 40%, questo vuol dire che se non ci mettiamo tutti insieme intorno ad un tavolo a riflettere sulla riprogettazione presto saremo, non sull’orlo del baratro, ma ci finiremo direttamente dentro». Le federazioni di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil insieme alla Rappresentanza Sindacale Aziendale, hanno pertanto proclamato 8 ore di sciopero nella giornata di domani giovedì 7 febbraio. Domani sarà anche l’occasione per esporre la situazione dei lavoratori e dell’azienda in un incontro pubblico con la stampa.
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Purtroppo con l’introduzione dell’IMU dal governo Monti è scattato un effetto “psicologico” per cui anche il privato che voleva acquistare una seconda casa o altro non lo ha fatto. Di conseguenza se si ferma l’edilizia si ferma la vendita di prodotti sanitari, di porte, di finestre, di mobili per l’arredamento. A questo si aggiunge anche il fermo delle opere pubbliche perché gli “euri” non ci sono. Dispiace molto per queste famiglie ma purtroppo non si vede la luce in fondo al tunnel come qualcuno diceva. Solidarietà verso questi lavoratori.