di Alessandra Pierini
“Piscine a tutti i costi, contro tutto e tutti”: può essere riassunto così l’iter amministrativo che il sindaco Romano Carancini sta seguendo per la realizzazione dell’impianto natatorio di Fontescodella. Le piscine sono state, sin dalla campagna elettorale, cavallo di battaglia del primo cittadino di Macerata che non ha mai nascosto di voler essere ricordato per aver posto la prima pietra di un’opera che la città attende da anni.
Più volte Carancini ha affermato con convinzione che le piscine sarebbero state fatte fino a dichiarare “Mandatemi a casa se non le farò”.
Eppure in questi anni molti sono stati i fattori che hanno giocato contro dilui. Dapprima una terribile crisi dell’edilizia alla quale si è aggiunto il calo dei consumi che ha reso difficile pensare di gestire una struttura come quella che era stata pensata. Più di recente ci si è messo anche il fallimento della Sielpa di Calamante, azienda capofila della Fontescodella Spa, firmataria del contratto, ormai cinque anni fa, per la realizzazione dell’opera.
Il sindaco Carancini durante la presentazione del progetto approvato dalla Giunta riguardo al polo natatorio
Il sindaco Carancini, però, non si è lasciato scalfire dagli eventi e ha continuato diretto come un treno. Non è servito neanche che il Pd, suo partito di appartenenza con il quale, bisogna dirlo, non c’è mai stato un particolare feeling, ma che all’inizio nella questione piscine lo appoggiava, lo richiamasse ad una visione più lungimirante dell’affare. Non si è lasciato scalfire dalle perplessità del capogruppo Andrea Netti durante una riunione del direttivo, né dalla considerazione dell’avvocato Bruno Mandrelli che ha fatto capire al sindaco che la responsabilità del modo di portare avanti l’operazione era tutta la sua. Per finire Carancini ha ribadito che l’opera è a un passo dal traguardo anche durante il consiglio comunale dello scorso 9 aprile, in sede di bilancio, per rispondere ad un ordine del giorno, presentato dal capogruppo Netti e firmato dalla sua maggioranza, perdare un ultimatum alle piscine il cui cantiere dovrebbe partire entro il 30giugno. Se così non fosse l’amministrazione è tenuta a mettere in piedi soluzioni alternative, non è esclusa la risoluzione del contratto (leggi l’articolo).
Francesco Pallotta, presidente dell’Apm, è anche il consulente finanziario della Piscine Fontescodella Spa
Nel frattempo, però Carancini sta giocando tutti gli assi nella manica.
Giovedì 3 aprile infatti il Sindaco, il presidente della società Piscine Fontescodella Fabio Paci ed il presidente dell’APM Francesco Pallotta si sono recati a Roma al Credito Sportivo per chiedere un finanziamento per la realizzazione dell’impianto dopo che è naufragata ogni possibilità di finanziamento da parte di Banca Marche che ha ritenuto il Piano Economico non finanziabile. Il Credito Sportivo non si è ancora espresso e su questo c’è grande trepidazione. Quello che però colpisce è che il sindaco abbia accompagnato l’azienda all’incontro. E’ come se un padrone di casa accompagnasse l’acquirente del suo appartamento in banca a chiedere il mutuo. Ancora più insolita è però la presenza del presidente dell’Apm. Francesco Pallotta in realtà non era a Roma come rappresentante dell’Azienda Pluriservizi ma come consulente della Fontescodella spa. Nella stessa veste si era già presentato nella sala Giunta del Comune di Macerata, insieme all’ingegner Aldo Birrozzi e all’avvocato Francesco Rizzo in sede di approvazione del progetto esecutivo il 28 dicembre 2013.
Non è la prima volta, nel corso dell’amministrazione Carancini, che emergono questioni di inopportunità etica e politica nell’assunzione di incarichi. E’ evidente che questo caso è uno di questi. Francesco Pallotta, come presidente dell’Apm, è di diretta nomina del Sindaco e si presuppone che goda della sua piena fiducia. Sarà proprio Pallotta, consulente della Fontescodella Spa ad illustrare la sostenibilità economico finanziaria del piano economico delle piscine. Il punto dolente, la cui debolezza era stata più volte sollevata dal direttivo del Pd, in quella famosa riunione (leggi l’articolo), durante la quale al sindaco era stato chiesto di farsi garante di legalità e di valutare adeguatamente quanto gli fosse proposto dalla società proprio in merito alla sostenibilità finanziaria, la cui debolezza era stata paventata più volte da diversi esponenti del partito e, non dimentichiamolo, era stata anche il motivo del rifiuto del finanziamento da parte della Banca delle Marche. Ora nessuno mette in dubbio il rigore e la capacità di valutazione del sindaco, ma è normale la tendenza a fidarsi pienamente di un soggetto che lui stesso ha scelto per un ruolo di responsabilità.
A questo si aggiunge la mancanza di sensibilità da parte di Francesco Pallotta che ha accettato un incarico di tale delicatezza pur rappresentando una figura chiave per l’amministrazione.
Insomma, sembra che per queste benedette piscine non si conoscano davvero più limiti. Ma davvero Macerata vuole una piscina a tutti i costi ?
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Probabilmente mi sono distratto e mi sono perso qualche passaggio: ma il MUTUO per le piscine (di cui stiamo pagando gli interessi) l’amministrazione a chi lo ha chiesto?
Io avevo capito, ma credo che a questo punto avevo compreso male, che noi avessimo chiesto il Mutuo proprio al Credito Sportivo, lo stesso per cui adesso la società si affida per il prestito…
Ma allora, così fosse, non poteva fare tutto la società, senza che noi ci accollassimo il mutuo???
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Tra l’altro non c’è conflitto di interessi tra la consulenza, per una società che ha rapporti con il Comune, e l’essere anche Presidente APM, cioè di una società in cui l’azionista stramaggioritario è il Comune stesso??????
Qualcuno può delucidarmi, per favore??
La disperazione gioca brutti scherzi e spinge il sindaco oltre il pudore. Vicenda vergognosa su cui chiederò – sia da un punto di vista politico, sia amministrativo, sia di opportunità – immediate spiegazioni! A meno che, da adesso in poi, il sindaco non si adoperi presso istituti di credito a favore di tutte le realtà associative ed imprenditoriali! Macerata non merita questo!
State calmi, è tutto chiaro….APM sta per Azienda Piscine Macerata. Informatevi prima di criticare!!!
A questo punto non mi stupirei se fosse proprio apm a intervenire nell ‘ operazione, in qualità di finanziatore , o forse di garante.
Qualcuno fermi questo delirio! Carancini, per il proprio suicidio politico, ha da tempo scelto di mettersi la pietra al collo delle nuove piscine, e sta trascinando nella propria caduta, oltre all’intero PD, anche il Presidente dell’APM, la cui incompatibilità in questa vicenda appare palese.
Ma all’interno del PD, nel mentre si discetta di governance, living, economy, people e altre simili vaghe questioni, non c’è nessuno che abbia il coraggio di dire al Sindaco che questa farsa è giunta ormai al capolinea? I renziani (intendo quelli veri, non quelli fasulli che allignano in abbondanza a Macerata) dove sono finiti?
Rolando Angeletti, presidente dell’APM nominato da Carancini, fu costretto a dimettersi per molto meno. A questo punto o si dimette il Dr. Francesco Pallotta, oppure….. E’ la storia che deve finire.
Graziano Pambianchi, la tua osservazione e’ molto pertinente ma, a mio avviso, in politica l’illegittimità e’ pari all’inopportunità ed in entrambi i casi dovrebbe condurre alle stesse conseguenze. La questione non riguarda esclusivamente il Dott. Pallotta ma un metodo annoso di chi governa la città da molte decadi.
Non era inopportuno nominare colui che aveva già rivestito cariche nel collegio dei revisori sia in Smea che in Apm? Il contrario sarebbe stato illegittimo, perché il controllore non può diventare controllato, ma l’inverso, ancorché legittimo, a mio avviso era e rimane inopportuno.
Che dire, poi, degli incarichi professionali …
Sono le prove generali della citta’ intelligente!!!
A casa mia le cose non si fanno per forza….. leggendo l’articolo sembra che la piscina la si deve fare perché promessa in campagna elettorale.
Le cose si fanno se c’è la possibilità di farlo.
Se ho i soldi giro in ferrari altrimenti non accendo un muto per fare lo “sborrone”.