La Fontescodella Spa
cambia le carte in tavola:
“Noi creditori del Comune”

MACERATA E IL SOGNO DEL POLO NATATORIO - La società ha comunicato attraverso una lettera di aver sostenuto spese per la piscina di viale don Bosco superiori rispetto alla cifra dovuta al'amministrazione per le utenze

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L'avvocato Giuseppe Bommarito

L’avvocato Giuseppe Bommarito

 

di Giuseppe Bommarito

Prosegue la penosa telenovela del polo natatorio di Fontescodella e continua ad arricchirsi di particolari sempre più imbarazzanti per il nostro Sindaco, il quale – è bene ricordarlo in ogni occasione utile – proprio alla realizzazione di questa opera ha più volte e solennemente legato il proprio destino politico.
Come si ricorderà, la società concessionaria, la Fontescodella Piscine s.p.a., in gravissimo e pluriennale ritardo (leggi l’articolo) sin qui graziosamente tollerato dapprima dalla Giunta Meschini e successivamente dalla Giunta Carancini (il nuovo polo natatorio doveva infatti essere ultimato e consegnato “chiavi in mano” a giugno 2011), e favorita in tutto e per tutto dalle ultime amministrazioni comunali di centrosinistra nonostante una serie di gravissime e persino palesi irregolarità ed illegalità, ha fatto sapere nei mesi scorsi di non riuscire – anche per il fallimento della società capofila intervenuto nel frattempo – ad accedere all’ingente credito bancario necessario per un’opera del costo di circa 12 milioni di lire.
Pronto è allora scattato il “soccorso rosso” del nostro Sindaco, nel frattempo messo finalmente alle strette dalla sua stessa maggioranza, stanca di prendere le botte dai maceratesi di destra e di sinistra imbufaliti per l’ulteriore buco nell’acqua in tema di impianti sportivi promessi e non realizzati (e al tempo stesso tenuta dal buon Romano Carancini all’oscuro di molte cose e al di fuori di ogni reale possibilità di intervento nella vicenda).

Il sindaco Romano Carancini

Il sindaco Romano Carancini

Un ultimatum vero e proprio, per di più trasversale, quello dell’assise consiliare maceratese di circa un mese e mezzo fa: questa storia si definisca, almeno sul piano formale, entro la fine del mese di giugno – l’esecuzione dei lavori sarebbe poi tutta da effettuare successivamente, tra mille incognite e mille variabili – oppure mettiamoci una bella pietra sopra, cancelliamo tutto e si proceda (alla buon’ora, verrebbe da dire) alla risoluzione del contratto con la tuttora inadempiente Fontescodella Piscine s.p.a., che seguita imperterrita a menare il can per l’aia!
E così, armato di una tigna paurosa e di una spaventosa mancanza di autocritica, il nostro Sindaco si è infilato in macchina ed ha accompagnato la Fontescodella Piscine s.p.a. a Roma nella sede del Credito Sportivo alla ricerca del necessario ed improbabile finanziamento, esibendosi in una sorta di inopportuna sponsorizzazione morale dell’Amministrazione nei riguardi della società aggiudicataria. A questa “moral suasion” si è poi abbinata, nonostante gli evidenti profili di conflitto di interesse, anche la discesa in campo, quale consulente della Fontescodella Piscine s.p.a., del presidente dell’APM Francesco Pallotta, uomo di stretta fiducia del Sindaco (è bene qui ricordare che l’APM è di fatto creditrice della Fontescodella Piscine s.p.a. per interposta persona, cioè per il tramite dello stesso Comune di Macerata, di tanti bei soldini e che il credito dello stesso Comune verso la Fontescodella Piscine s.p.a. ammonta a circa settecentomila euro per le varie bollette delle utenze non pagate negli ultimi anni relative alla vecchia piscina comunale di viale Don Bosco).
Insomma, un guazzabuglio che non finisce più, esibito sotto gli occhi della cittadinanza sempre più sconcertata. Ma la storiaccia infinita non si esaurisce qui, visto che molti, quando uscì su questo giornale la notizia del grosso debito della Fontescodella Piscine s.p.a. verso il comune di Macerata per le utenze non pagate, ebbero a dire, parolacce a parte, quello che qualsiasi persona dotata di un minimo di buon senso direbbe in un caso del genere: come può Carancini, nella sua qualità di Sindaco, sostenere, sponsorizzare e di fatto garantire una società privata, la Fontescodella Piscine s.p.a., per un’opera del costo complessivo di 12 milioni di euro circa, quando questa stessa società non è stata in grado nemmeno di pagare proprio al Comune di Macerata le utenze della bagnarola di viale Don Bosco che ha gestito negli ultimi anni?
E qui Romano Carancini, che in questa vicenda ha svolto mille ruoli, persino quello di ingegnere (a lui di fatto si deve l’ultima modifica progettuale della conformazione delle nuove fantomatiche piscine) e di promotore finanziario alla ricerca di finanziamenti, si è ricordato di essere un avvocato e, in una recente riunione con il suo gruppo consiliare che chiedeva disperatamente di mettere uno stop alla vicenda, devastante per l’intera maggioranza di centrosinistra, ha detto, tirando fuori dal cilindro l’istituto giuridico della compensazione, parola più, parola meno: “Sì, è vero, la Fontescodella Piscine s.p.a. ci deve circa settecentomila euro per le bollette non pagate, ma essa non ha pagato perché è a sua volta creditrice verso il Comune di Macerata per una serie di lavori di manutenzione effettuati in questi anni nella piscina di viale Don Bosco”.
Sconcerto tra i consiglieri comunali del PD, che già non erano stati in precedenza informati del debito della società verso il Comune ed ancora meno sapevano del presunto credito della Fontescodella Piscine s.p.a. per questi lavori mai dettagliati e resocontati. Ed ecco allora, per fugare ogni dubbio, arrivare proprio in questi giorni in Comune, con una coincidenza temporale fortemente sospetta, una bella letterina della Fontescodella Piscine s.p.a. con la quale – udite udite, e sbellicatevi dalle risate – la società, descritti e quantificati i lavori effettuati, si dichiara addirittura in credito verso il Comune di Macerata.

La piscina di viale Don Bosco

La piscina di viale Don Bosco

Insomma, siamo alla farsa, che inizia a diventare, sotto innumerevoli profili, anche penalmente rilevante, se già non lo è. Pare comunque giusto ricordare alla Fontescodella Piscine s.p.a. ed al suo sponsor principale Romano Carancini che, in base alle delibere di Giunta riguardanti la vecchia piscina di viale Don Bosco (le segnaliamo per comodità dei lettori e dello stesso Carancini: 120 del 2007; 215, 359 e 420 del 2009; 202 del 2010), era ed è previsto che tutte le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria ivi svolte sono a carico della società concessionaria, l’ormai mitica Fontescodella Piscine s.p.a.. E già che ci siamo ricordiamo che sempre la Fontescodella Piscine s.p.a. dal luglio 2009 in poi ha ricevuto dal comune di di Macerata la bella somma di 90.000 euro all’anno proprio perché avrebbe dovuto far fronte di tasca propria (almeno a livello formale) agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che la vecchia piscina richiedeva per poter sopravvivere.
Ed infine, per chiudere il cerchio, credo che qualsiasi laureando in giurisprudenza sappia perfettamente che chi ha in affitto o in gestione i beni di un altro non può procedere senza autorizzazione a fare alcun intervento di manutenzione, salvo quelli consistenti nel cambiare qualche lampadina fulminata e qualche vite andata persa. E ciò è ancora più vero nel caso in cui il proprietario sia un ente pubblico, come nel caso specifico il Comune di Macerata, il quale, ammesso e non concesso che potesse ritenere necessari ulteriori interventi di manutenzione nella vecchia piscina, avrebbe dovuto assegnarli all’esito di una gara pubblica.
Vedremo come andrà a finire, ma già adesso possiamo dire che non c’è limite al peggio, in una storia che è già costata alla collettività maceratese oltre un milione di euro a fronte del nulla e che sta rinverdendo i fasti dell’altrettanto opaca e dannosa vicenda di qualche anno fa relativa alla mancata realizzazione del nuovo palazzetto dello sport a Villa Potenza, che – come si ricorderà – sarebbe stato realizzato a costo zero dalla ditta Gabrielli e alla fine sfumò solo perché una parte dell’allora gruppo dirigente del PD, oggi in prima fila tra i nostrani renziani di ferro, voleva a tutti i costi assegnare i lavori, per ricavarne tutti gli ulteriori intuibili benefici (consulenze, presidenze, subappalti ad aziende amiche e quant’altro), ad un’impresa orbitante nel mondo delle cooperative rosse.
Acqua passata, dirà qualcuno. E’ vero, e allora rimaniamo nel presente, che ci fa sbellicare di risate e di indignazione non solo per quest’ultima amabile letterina della Fontescodella Piscine s.p.a., ma anche per le gentili parole che il nostro Sindaco, sempre lui, ha rivolto proprio in questi giorni alla Società Filarmonica di Macerata (leggi l’articolo), rea di aver comunicato, dopo anni di frustrante attesa necessariamente legata alle sorti del progettato nuovo polo natatorio di Fontescodella, che a questo punto procederà alla ristrutturazione del proprio impianto sito nella “lunga” di Villa Potenza e che lo stesso, pronto all’uso già dal maggio 2015, potrebbe anche ampliarsi e dotarsi di idonea copertura per la fruizione pure nei mesi invernali.
Tradotto in parole semplici, si tratta della pietra tombale sul già morto e seppellito (per tutti, tranne che per il Sindaco) nuovo polo natatorio di Fontescodella! Ebbene il buon Carancini, invece di ringraziare ed afferrare la mano tesa della Filarmonica, che ha invitato anche il Comune ad entrare in una operazione che consentirebbe ai maceratesi, sinora penalizzati dallo zero assoluto posto in essere a partire dal 2009 dalla Fontescodella Piscine s.p.a., di avere in tempi brevi ed a costi infinitamente minori le agognate nuove piscine, non ha trovato di meglio che parlare, in un crescendo esilarante, di una manovra oscura (!) contro la sua persona e contro il Comune, di un complotto (!!) per impedirgli di realizzare il nuovo megaimpianto a Fontescodella, di una congiura (!!!) della quale la Filarmonica sarebbe parte e che essa stessa (in base a quale logica non è dato capire) gli avrebbe addirittura preannunziato qualche mese fa per bocca del suo presidente Alfonso Cacchiarelli.
Barzellette allo stato puro, alle quali un Sindaco dovrebbe lasciarsi andare solo sotto carnevale ed in casa di qualche amico buontempone. E invece ci tocca pure leggerle sui giornali, mentre anche in questa estate per rinfrescarsi un po’ i maceratesi saranno costretti a recarsi al mare, ringraziando calorosamente in cuor loro, allorchè saranno in fila in superstrada sotto il sole cocente di luglio e di agosto, il Sindaco Carancini e chi ancora lo tiene a galla.

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