Piscine di Fontescodella, a che punto siamo? A chiederselo è il consigliere e coordinatore comunale del Pdl, Riccardo Sacchi, che in una nota chiede al sindaco Romano Carancini di spiegare “perché siano stati già spesi 750 mila euro per un’opera che non si farà mai”:
“In attesa di prendere visione della tanto attesa “validazione” da parte della PCQ Srl, lo stato dell’arte, ad oggi, è il seguente:
–Il Comune e l’Università di Macerata si sono a suo tempo obbligati a corrispondere per metà ciascuno gli importi relativi ai ratei del mutuo contratto con la “Cassa Depositi e Prestiti” per la realizzazione degli impianti natatori. Tuttavia, nonostante i formali impegni assunti, l’Università ha rimborsato al Comune soltanto gli importi del 2009 ma non ha ancora “rimborsato” al Comune le somme inerenti agli anni 2010, 2011 e 2012, per un totale, ad oggi, di circa € 270.000! Peraltro, si è già spesa l’astronomica cifra di oltre 400.000 € di interessi passivi su un mutuo per un’opera che difficilmente verrà realizzata.
–Davvero difficile risulta credere che una circostanza simile sia “sfuggita” all’Amministrazione comunale, sempre in lacrime per la difficile situazione finanziaria. Molto più plausibile è ritenere che si sia preferito non rischiare di irritare il “socio”, il quale, probabilmente, manifesta irrequietezza e preoccupazione per l’interminabile iter al quale, per di più, si sono aggiunti pasticci di vario genere: la cosiddetta “sorpresa geologica”, escamotage per tentare di aumentare la “posta” di un milione e mezzo di euro e, comunque, costato alle magre casse comunali più di 20.000 euro per un parere legale. Il progetto definitivo sostanzialmente “altro” rispetto all’originario e la relativa “validazione” che, pur potendo essere svolta dagli uffici comunali a costo zero, il Sindaco ha preferito delegare alla PCQ S.r.l. di Ancona a fronte di una spesa di ben 38.500 euro +Iva: forse per scongiurare il rischio di rimanere con il cerino in mano di fronte a palesi difformità tra progetto originario e definitivo? Tale ipotesi risulta corroborata anche dal vistoso ritardo, più di due mesi, nel completamento della procedura.
E allora la domanda sorge spontanea: a fronte dei nostri numerosi atti di controllo dai quali è emersa, tra l’altro, l’esistenza di cospicui crediti nei confronti dell’Università, nonché in seguito alle giustificazioni addotte in merito dal Rettore, l’amministrazione comunale si è decisa a domandare all’Ateneo la restituzione delle quote anticipate? In caso negativo, tutto lascia presagire che la situazione si ripeterà tal quale anche per il 2013, con ulteriori 90.000 euro circa di crediti per l’Ente. Occorre aggiungere anche le complicate situazioni economico-finanziarie di Comune ed Università: se è vero come è vero che, alle condizioni date, un creditore non dovrebbe mai adottare la politica di far lievitare il proprio credito, allora davvero mal si comprende perché il Comune non si sia ancora attivato al fine di ripristinare un corretto rapporto contrattuale con il partner.
Per di più, visti anche i tempi di crisi, nelle more dei tempi biblici di questa amministrazione la situazione economica nel suo complesso – e quindi probabilmente ciò varrà anche per le imprese aggiudicatarie del bando – è radicalmente mutata, dunque è lecito domandarsi se non sarebbe il caso di aggiornare in maniera robusta (per non dire redigere “ex novo”) il “piano economico” del realizzando progetto. Infine, un consapevolmente vano e gratuito suggerimento al Sindaco che a febbraio aveva dichiarato che i lavori sarebbero partiti, addirittura, a giugno (oggi): in virtù di tutte le considerazioni di cui sopra, non sarebbe opportuno adottare un atteggiamento ragionevole e ragionante, ed iniziare finalmente ad aprirsi anche ad ipotesi e soluzioni alternative?”.
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Giugno non è passato, ma conoscendo questa amministrazione… aspetta e spera!!!
La domanda sorge spontanea….ma il ragionier Fantozzi cosa dirà di questa situazione….come farà a far quadrare la botte???? e se l’acqua scarseggia la papera non galleggia.
Caro Riccardo, non c’è dubbio che su questa questione hai profuso un impegno costante che ha consentito di chiarire molti aspetti che altrimenti sarebbero rimasti oscuri.
D’altronde la verifica della maggioranza era indirizzata a tutt’altri argomenti (le poltrone in primis) e’ si e’ conclusa con un caloroso abbraccio.
Appare ormai chiaro a tutti l’inopportunità di proseguire a testa bassa su quel progetto e ciò indipendentemente dalla validazione (proveniente da un soggetto terzo, peraltro scelto senza gara e ben remunerato).
All’opposizione chiedo di fare un salto di qualità, non solo controllare e denunciare lo sperpero, ma proporre la soluzione che avreste adottato nel caso in cui la scorsa settimana fosse stato eletto il nuovo Sindaco di Macerata di centro-destra.
Riccardo Sacchi fa benissimo ad insistere sulla allucinante vicenda del polo natatorio, che, per come si è svolta sinora e per quanto lascia presagire, è emblematica del modo di procedere di questa Amministrazione. Sarà interessante comunque leggere le motivazioni con le quali la PCQ s.r.l. ha, o avrebbe (non ho ben capito se si stratta di un dato di fatto o di una ipotesi), validato il progetto, radicalmente modificato, delle piscine di Fontescodella.
Ma non era una delle tante priorità di questa amministrazione ?????????
Maceratesi svegliatevi !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Bene, grazie Sacchi! Ma il Sindaco perché continua a definire “priorità delle priorità” le piscine, seppure sa benissimo che terminerà i suoi tristissimi 5 anni di governo della città senza nemmeno una goccia di cloro, ma solo tanto cloroformio? Perché il Sindaco non spiega i motivi per cui ha sperperato bellamente così cospicue risorse pubbliche in un momento di drammatica crisi economico-sociale? Ai maceratesi l’ardua sentenza!
A questo punto, quello che stupisce maggiormente è che ci sia ancora qualcuno in città che crede nella realizzabilità di un progetto impossibile.
Quando fu scelta l’area di Fonte Scodella per realizzare il più grande “polo natatorio” della regione, si sarebbe dovuto subito capire l’operazione propagantistica finalizzata a sostenere l’incontrastato “decennio Meschini”. Macerata non sarebbe mai stata in grado di sostenere un costo giornaliero di circa 400.000 € per la sola gestione.
Allora perchè tanta insistenza? Visti gli sviluppi anche recenti dell’incredibile vicenda progettuale e dell’appalto connesso, delle controverse stime sulle aree da acquistare ecc., la risposta dovrebbe essere sufficientemente chiara; il polo natatorio altro non è che un grimaldello per far saltare ciò che resta dell’ultimo e strategico vincolo ambientale, aprendo la strada alla trasformazione commerciale dell’intera area.
Oramai circa un anno fa se non ricordo male il Sindaco, in un’Assemblea pubblica all’Aua Magna dell’ITC di Macerata, ci mise, per così dire, la faccia assumendosi l’impegno di far decollare il tutto entro 40 giorni CIRCA…
Va bene le lentezze italiane
Il cambio (o stravolgimento?) dei progetti
Le validazioni
Le verifiche
Le inutili chiacchiere
…
Ma dai famosi 40 giorni siamo oramai passati a quasi 365….
…
…
Il Sindaco prenda atto della cosa e, per il bene della città, torni ad essere subito un privato cittadino