di Marco Ricci
Una lettera inviata al segretario del Pd maceratese, Paolo Micozzi. Altre critiche mosse lunedì in direzione. Romeo Renis, consigliere comunale Pd, ha qualcosa da ridire non solo su come si è comportato negli ultimi tempi il gruppo consiliare, dalla gestione della vicenda Carelli all’ordine del giorno Meschini sul “matrimonio naturale”, ma anche a proposito delle uscite stampa del suo collega Andrea Netti, il capogruppo in consiglio comunale a cui muove più di una critica. Tutti sintomi questi di tensioni e di frizioni che, partendo dai rapporti tra sindaco e consiglio, scivolano all’interno del partito e attraversano lo stesso gruppo consiliare dove ciascuno sembra in effetti andare per proprio conto o muoversi in gruppi pochi gruppi organizzati. Abbiamo chiesto a Romeo Renis di spiegarci il contenuto e i motivi che l’hanno spinto a inviare, insieme a Marco Morresi, la lettera al segretario Micozzi.
“Non capisco come mai sul giornale sia uscita solo la polemica sulle piscine su cui si è discusso durante l’ultimo direttivo e non ad esempio il completamento dell’esecutivo o la composizione dei gruppi di lavoro, tra cui quello sull’urbanistica che dovrebbe incontrare i cittadini e spiegare quanto fatto – ha esordito Renis non risparmiandosi una punta critica nei confronti di chi dovrebbe spiegare cosa accade all’interno del partito – Nella lettera scritta con Marco Morresi – ha proseguito – abbiamo voluto sottolineare la demoralizzazione degli iscritti Pd e dei cittadini che oramai hanno l’idea che il partito sia più un peso che una risorsa. Quello che il Partito Democratico maceratese sta dando è un’immagine confusa, contraddittoria, e questo non va bene. Il gruppo consiliare non è coordinato anche per via delle ripetute assenza del capogruppo Netti, assenze giustificabili per motivi di lavoro, ma senza un coordinamento e senza una presenza costante non si riesce ad avere una linea e spesso ciò che esce è qualcosa di diverso da quello che si era deciso”.
Così, dopo aver ricordato la brutta figura del Pd sull’ordine del giorno Meschini o la linea sulla mozione Borgiani sul registro delle coppie di fatto “data da Bruno Mandrelli per l’assenza del capogruppo”, Renis ha nuovamente mosso altre critiche a Netti per due uscite pubbliche. La prima sul polo natatorio, la seconda sull’urbanistica. “Da alcune obiezioni di Netti – ha spiegato a proposito delle piscine – si potrebbero aprire dei buoni ragionamenti, ma nel modo in cui vengono portati avanti emerge solo un quadro di critica al sindaco senza considerare il difficilissimo contesto economico che si sta vivendo e le difficoltà tecnico legali della questione. Netti, mi auguro inconsapevolmente, indebolisce solo il sindaco e il centrosinistra piuttosto che contribuire positivamente a una discussione”. Renis ha poi citato il panegirico del capogruppo sulla Stu di via Trento e “sull’urbanistica innovativa” apparso a fine anno sul giornalino del comune, lasciando intendere come queste posizioni non solo non corrispondano a quelle del partito ma siano, a suo parere, distanti dagli elettori del Pd e vicini ad interessi di altri. Dunque Renis, partendo dall’urbanistica, ha allargato il discorso alle incompatibilità tra chi è consigliere comunale e chi è un libero professionista, a chi ha rapporti diretti o indiretti con il comune, chiedendo più etica e più rispetto dei ruoli. “Il rischio è che qualsiasi provvedimento adottato susciti incomprensione e strumentalizzazione per i sospetti che ogni volta si creano.” Renis ha parlato poi delle dimissioni di Luigi Carelli dalla commissione urbanistica, dimissioni che il Pd avrebbe deciso di richiedere senza che però da quella decisione sia seguito niente di concreto. “Si era stabilito che una delegazione di consiglieri e di dirigenti del partito incontrasse Carelli per chiedere le dimissioni – ha spiegato – e questo è avvenuto il 27 dicembre. Nel frattempo nessuno ha fatto niente e il capogruppo non ha organizzato neppure una riunione per stabilire chi sarebbe dovuto andare”.
Renis, che ha tenuto a precisare di non chiedere le dimissioni di Netti, vorrebbe più presenza e più coordinamento perché il gruppo Pd, “nonostante le bravissime persone che ci sono, sembra l’esercito di Franceschiello. Io vorrei solo che il capogruppo si rendesse conto, vista la complessità del momento, del bisogno di maggior coordinamento, un coordinamento che fino ad ora è mancato”. Le critiche di Renis però vanno oltre e arrivano a toccare quel logoramento di cui a volte sembra vittima il sindaco da parte dei suoi stessi compagni di partito e di cui Netti, dalle parole di Renis, non sembrerebbe esente. “Il prossimo sindaco verrà scelto con le primarie – ha sottolineato – e se qualcuno vuole candidarsi è assurdo che lo faccia consumando il sindaco e la maggioranza. Al contrario, dato il momento difficilissimo che viviamo, ciascuno dovrebbe triplicare il proprio impegno e i propri sforzi.” Più chiaro di così.
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Io sono anni che lo dico, almeno uno che se lo dice da solo!!!
Caro Renis, la necessità di un chiarimento non riguarda solo l’interno del PD ma dell’intera maggioranza. Si deve fare subito, perché le mozioni che non riguardano il programma condiviso della maggioranza, se non sono condivise, non si possono portare avanti (vedi statua massonica e mozione sul registro delle coppie di fatto). Altrimenti si rompe l’accordo di maggioranza con le conseguenze relative, ed ognuno se ne assume le proprie responsabilità. Il chiarimento è urgente perché va verificata se la coalizione di maggioranza che sostiene il sindaco e questa amministrazione esiste ancora oppure no. Questo compito è soprattutto del sindaco, che se ne deve assumere tutte le responsabilità.
L’ esercito di Franceschiello, ossia di Francesco II di Borbone, ultimo sovrano del Mezzogiorno, meritava e merita rispetto: nel verticale crollo borbonico del 1860 fu, al contrario, proprio l’ esercito di “Franceschiello” l’ unico elemento del regime allora caduto a salvare l’ onore della dinastia e del Paese, con un notevole esempio di valor militare e di fedeltà morale e politica.
Trovo invece più appropriato definire il gruppo del PD come l’Armata Brancaleone.
In questi ultimi 15 anni di cambiamenti, rivoluzioni, trasformazioni, naufragi, uomini della provvidenza in tutta Italia abbiamo assistito al peggioramento del teatro.
Da grandi rappresentazioni siamo passati a piccoli teatrini di quartiere dove l’attore migliore sembra sia il cane fuori scena…
Credo pertanto che ci sarebbe da capire se, in molti consigli, chi siede rappresenti il partito oppure se è li, per interposta persona, e fa le veci di qualcuno che non appare ma che tira i fili da dietro.
Altrimenti poco si comprendono e quasi per nulla si spiegano i tanti accadimenti politico amministrativi che, negli ultimi anni, abbiamo visto un pò in tutta Italia…
Per la cronaca Renis si riferisce alle dichiarazioni di Andrea Netti fatte a fine anno 2013 quando per lodare la politica urbanistica del comune quest’ ultimo fece due esempi di urbanistica innovativa: nuova via Trento e il ponte Pertini. Nuova via Trento , fu fatto notare è una incompiuta. E ancor meno Andrea Netti si sarebbe dovuto confondere sul ponte Pertini che fu realizzato dala provincia , non dal Comune, con silenzi Presidente e Claudio Netti suo consulente per la realizzazione dell infrastruttura
RIECCO PADRE MESCHINI!!! …ANCORA NON AVETE CAPITO CHE RAPPRESENTATE UN PARTITO CHE VALE ZERO VIRGOLA!!!???? …E VOLETE DETTARE CONDIZIONI!!!????
“Altrimenti si rompe l’accordo di maggioranza con le conseguenze relative” ….MA COSA DICI MESCHINI!!! …SE LE CONSEGUENZE DELLA ROTTURA DELL’ACCORDO SAREBBERO LE ELEZIONI…. …MA CHI TI RIVOTA POI!!!!?????????
Editto di Franceschiello
“Facite ammuina”
A Napoli si usa il modo di dire «far ammuina». «Fare ammuina» significa «agitarsi a vuoto, fare confusione, anche per attrarre la benevola attenzione dei superiori».
E’ famoso per essere stato usato nel linguaggio marinaro borbonico in un ipotetico ordine della Regia Marina del Regno delle Due Sicilie.
Ecco che cosa si legge nella Collezione de’ regolamenti della Real Marina, anno 1841:
«All’ordine “facite ammuina” tutti chilli che stanno a prora, vann’ a poppa e chill che stann’ a poppa vann’ a prora; chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann’ coppa e chili che stanno ‘ncoppa vann’ abbascio; chi nun tiene nient’a ffa, s’aremeni a ’cca e a ‘lla». Da usare in occasione di visite a bordo delle alte autorità del Regno.