di Giuseppe Bommarito
Resiste impavido il sindaco Carancini agli attacchi sempre più numerosi contro la sua gestione dell’affare infinito e sconcertante delle nuove piscine di Fontescodella, attese ormai inutilmente dai maceratesi da circa dodici anni, mentre per lui, come quando una nube scura annunzia tempesta e l’elettricità si diffonde per l’aria, prende a concretizzarsi un’altra grossa grana: l’omessa informazione alla città e agli operatori politici ed istituzionali in merito ai pesanti rilievi dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici (in sigla AVCP) sulla vicenda dell’aggiudicazione in favore della Fontescodella Piscine s.p.a. della concessione per la realizzazione e la successiva gestione del nuovo polo natatorio, in particolare per quanto riguarda, negli sviluppi successivi, la rideterminazione dell’equilibrio economico e finanziario della concessione stessa.
Quella delle nuove agognate piscine non è – come ben sanno i lettori – una questione nuova: questo giornale ne ha infatti parlato più volte, sottolineando di volta in volta le tante assurdità della vicenda, emerse a getto continuo: e qui veramente è il caso di dire che la realtà ha sconfitto e sopravanzato la fantasia.
Basterà qui ricordare la mancata contestazione da parte del Comune dei pesanti ritardi nell’avvio dei lavori maturati dalla Fontescodella Piscine s.p.a., e, a seguire, le risoluzioni contrattuali non effettuate e le penali non richieste; gli ampliamenti della parte commerciale del progetto, nel frattempo consentiti, che di fatto hanno profondamente modificato il progetto originario sulla cui base si era svolta la gara pubblica per l’aggiudicazione; la bufala geologica alla quale l’Amministrazione ha fatto penosamente finta di credere; il regalo per circa un milione e mezzo di euro inspiegabilmente concesso alla Fontescodella Piscine s.p.a. sotto forma di ridimensionamento dell’impianto a parità di compenso; il mutuo da quattro milioni di euro pagato a vuoto ormai da diversi anni dal Comune (tra l’altro, anticipando dal 2010 anche la quota parte gravante sull’altro soggetto realizzatore, l’Università di Macerata); le notevoli spese ulteriori che il Comune di Macerata ha sostenuto per costosi ed inutili pareri legali, nonché per la verifica finale e la validazione del progetto, assegnata ad una società esterna di Ancona dopo che l’Ufficio Tecnico ha furbescamente evitato di provvedere direttamente; ed infine l’ulteriore gravissima bufala della presunta attività concorrenziale svolta da un’altra piscina nel frattempo sorta nel territorio di Macerata (addirittura tale, secondo la società aggiudicataria, da far abbattere di 5.000 unità annue le utenze previste nei nuovi impianti da realizzare e quindi idonea a “sballare” il piano economico e finanziario del nuovo megapolo natatorio di Fontescodella, nato e progettato con tanto di vasche di livello olimpionico), costituita in realtà solo da una piccolissima vasca coperta e seminterrata di forma quasi semicircolare, della dimensione di appena 70 metri quadrati, in cui per la configurazione e la ridottissima metratura nemmeno si può nuotare, ma solo fare tra pochi intimi un po’ di acquagym e di movimento in acqua.
Da tutto ciò polemiche ed interrogazioni a non finire nel corso degli anni da parte dell’opposizione, soprattutto ad opera dei consiglieri Riccardo Sacchi (di Forza Italia, già del Pdl), più volte intervenuto sulla questione con ripetute e documentate interrogazioni, e Claudio Carbonari (oggi di Fratelli d’Italia, anche lui già del Pdl), autore nell’ottobre 2012 di un esposto all’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici, con il buon Carancini sempre e immancabilmente pronto a rassicurare, a tranquillizzare e ad ostentare la propria incrollabile fiducia nell’ormai imminente apertura del cantiere, addirittura prevista, secondo le ultimissime news, per la prossima primavera.
La grossa novità degli ultimi tempi è però un’altra: le polemiche sul polo natatorio che non c’è, gli avvertimenti, gli attacchi al Sindaco su questo vero e proprio tormentone, ormai stanno arrivando con cadenza quasi quotidiana dagli stessi esponenti della maggioranza di centrosinistra, stufa di essere attaccata da tutte le parti per i ritardi ingiustificabili dell’opera e per la procedura non certo cristallina seguita sino ad oggi, e, al contempo, di fatto relegata dal Sindaco al ruolo di spettatrice sostanzialmente ignara dei fatti.
Tralasciando gli interventi di singoli esponenti del PD, ed anche i pesantissimi e giusti rilievi della stessa Commissione Ambiente e Territorio risalenti all’ottobre 2012 (che avanzò dure critiche all’ultima delibera “di indirizzo” con la quale il Consiglio Comunale intervenne sulla vicenda, sia prima che dopo in effetti gestita “motu proprio” da Romano Carancini), ha suscitato un discreto scalpore la presa di posizione di pochi giorni fa dello stesso Comitato Direttivo del PD maceratese, in una riunione durante la quale il capogruppo consiliare Andrea Netti, senza tanti giri di parole, avrebbe sciorinato ulteriori forti perplessità sulla vicenda, in aggiunta a quelle sopra riportate.
E anche in tal caso non si tratta di bazzecole (leggi l’articolo): l’ingresso (tutto da verificare quanto alla regolarità, sulla base della normativa sugli appalti pubblici) nella Fontescodella Piscine s.p.a. di un socio ulteriore, una società con sede a Roma, peraltro con le mani bene in pasta nella realizzazione e nell’ampliamento di impianti natatori, già al centro di polemiche negli anni passati per anomale commistioni di interessi sportivi ed interessi affaristici; l’avvenuto fallimento della Sielpa s.r.l., la capofila del raggruppamento di imprese che ha dato vita alla Fontescodella Piscine s.p.a., l’unica dotata della necessaria attestazione SOA per opere pubbliche di quell’importo; le garanzie sull’effettivo completamento dei lavori, che a questo punto sarebbero palesemente insufficienti; lo sfilamento della Banca delle Marche dalla validazione del piano economico e finanziario dell’opera, anche in tal caso con un subentro non proprio tranquillizzante; l’assoluta incertezza circa l’indispensabile supporto bancario alla società concessionaria, che la Banca delle Marche non può più concedere in alcun modo; il silenzio del curatore fallimentare della Sielpa sulla possibile cessione delle quote della Fontescodella Piscine s.p.a..
Insomma, una spallata, quella di Netti, che avrebbe sbriciolato anche un muro maestro di un palazzo storico, uno di quei muri maestri larghi mezzo metro. Eppure il sindaco Carancini, “come torre ferma, che non crolla già mai per soffiar di venti” (Dante, Purgatorio, Canto V), ha ribattuto punto per punto, ha ancora una volta tranquillizzato, ha ostentato sicurezza, insomma ha cercato di zittire almeno per qualche tempo il fuoco amico sempre più intenso ed insistente.
Io sinceramente non so quanto sia stato convincente Romano Carancini con i membri del Comitato Direttivo del suo partito, il Pd. Ritengo poco, tanto che l’ex segretario cittadino Bruno Mandrelli, a scanso di equivoci e per prendere le dovute distanze, gli avrebbe detto in buona sostanza: “Le scelte burocratiche ed operative per realizzare le nuove piscine sono state esclusivamente del Sindaco e quindi solo lui ne risponderà in caso di fiasco davanti all’opinione pubblica!”.
Posso però immaginare con una ragionevole certezza – e qui torniamo alla notizia di apertura – che non farà per nulla piacere ai componenti del direttivo piddino il fatto di venire a sapere solo dalla stampa che il Sindaco, nel corso degli ultimi passaggi del dibattito sulle nuove piscine, ha deliberatamente omesso di riferire alla città, al Consiglio Comunale, al gruppo consiliare del PD, al suo stesso partito nella riunione in questione, una circostanza determinante ed importantissima, da lui conosciuta da oltre una settimana: l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP), quella attivata a suo tempo dal consigliere Carbonari, dopo una lunga istruttoria sul nuovo polo natatorio ha contestato proprio nei giorni scorsi al Comune di Macerata diverse pesanti irregolarità nel rapporto intrattenuto con la Fontescodella Piscine s.p.a., in particolare per quanto riguarda la rideterminazione dell’equilibrio economico e finanziario ottenuto con un incremento tariffario a carico dei futuri utenti. E ciò – almeno in base a quanto è dato di capire – senza che all’Autorità di Vigilanza siano state minimamente sottoposte le novità successive all’esposto, consistenti nel fallimento della Sielpa nel frattempo intervenuto e nell’accertato carattere di strumentale bugia, al limite della truffa, della presunta attività concorrenziale svolta nella cosiddetta nuova piscina di Piediripa, cioè in quella specie di vasca da bagno di cui abbiamo parlato sopra.
E’ bene qui precisare che il procedimento dinanzi alla Autorità di Vigilanza non è ancora chiuso: il Comune, così come l’esponente Carbonari, possono ancora fornire controdeduzioni e chiarimenti, e solo dopo questo ultimo iter ci sarà il pronunziamento finale.
Tuttavia l’omessa informazione di Carancini, addirittura anche nei confronti del suo stesso partito e della sua stessa maggioranza, appare già ora veramente clamorosa e si presta ad ogni genere di considerazioni, tutte spiacevoli, che, specie se sommate alle perplessità che questa storiaccia ha disseminato a piene mani sin dai suoi primi passi, portano ormai ad un paio di certezze.
La prima: nonostante sembri vicina l’ipocrita cerimonia di apertura del cantiere (che, se anche in effetti partisse, rimarrà poi largamente incompiuto, come ormai hanno capito anche i sassi), le nuove piscine sono destinate con ogni probabilità a rimanere ancora per lungo tempo nei sogni dei maceratesi, anche perché l’ininterrotta sostanziale copertura del Comune alle inaudite manovre della Fontescodella Piscine s.p.a. ha di fatto scoraggiato altri operatori, come la società Filarmonica, che pure sarebbero stati intenzionati ad intervenire per realizzare un nuovo polo natatorio in via Valenti, commisurato alle reali esigenze della città. E poi, ecco la seconda certezza, ultima ma non certo in ordine di rilevanza: a mio modesto avviso, Romano Carancini, in questa brutta storia delle nuove piscine, più volte da lui stesso definita come la priorità delle priorità, politicamente parlando ci lascerà le penne.
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É vero. Prima Donna ci lascerá le penne e almeno le piscine,anzi, le non piscine, saranno servite a togliercelo di torno. Ma il problema è chi lo sostituirá. Forse qualcuno di quei personaggi che fino a ieri hanno curato i loro interessi personali e ora chiedono commissioni di inchiesta? Perché Carbonari non chiede chiarimenti sulla lottizzazione di Colleverde???
Staiserenismo dilagante.
….ma perche’ il comune paga anche la parte del mutuo spettante all universita’?
Mah i maceratesi hanno scientemente perseverato, fatti loro.
No purtroppo anche miei…
Dalla caduta della D.C. e dei Partiti tradizionali, un totale fallimento del centro sinistra maceratese. No alla Quadrilatero S.p.A.; No alla Strada Nord, qualcuno dia uno sguardo ai residui rimasti di questa incompiuta;(i problemi del Centro Storico partono dalla modifica del tracciato) Zona Industriale Valle Verde c’è una pubblicizzazione a livello europeo? Non diamo sempre la colpa alla crisi, i politici con le….. si vedono solo in queste situazioni difficili. Il richiamo ad una maggiore attenzione fatto oggi presso il Comado dei Vigili Urbani di Macerata deve interessare anche cosa ne facciamo delle incompiute. Non si modifica un progetto quando è ad uno stato avanzato dell’opera solo perché veniva da una scelta politica non condivisa dai nuovi arrivati. Guardiamo Ancona: Stessa Società, stesso finanziamento dalle legge Piani di Ricostruzione Postbellici, tutto terminato come da progetto iniziale, si esce da Ancona Sud e si arriva al Parcheggio Stamira Centro Storico. Altra sinistra forse meno cattocomunista. Rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci tutti a lavorare seriamente possiamo essere ancora in tempo.
Verrebbe da dire ‘l’avevo detto’!? Vicenda che da triste dilettantismo sta velocemente assumendo i connotati di un’inquietante reticenza, con un sindaco che non avverte la necessità di informare (non dico l’opposizione ma) nemmeno la sua maggioranza su questioni e circostanze molto importanti che – per di più – riguardano un’opera pubblica di più di 13 milioni di euro! Sconcertante! Verrebbe da ridere se non ci fosse da preoccuparsi per l’opacità complessiva. Insomma: da incapacità a opacità il passo e’ breve, e sembra esser stato compiuto!
CARANCINI STA AFFONDANDO NELLA PISCINA…
Se sei di Macerata, che ne pensi della futura realizzazione del polo natatorio?…. direi ” e’ tutta una bufala caranciniana”.
Amici consiglieri comunali attenti si sta ripetendo la storia di insofferenza politica di Macerata. Il centro sinistra e una parte della solita opposizione dialogano, hanno sempre dialogato, solo che con il Sindaco Ing. Giorgio Meschini non ci sono riusciti e per 10 anni ci si è barcamenati. La Quadrilatero con il suo ideatore non piaceva neppure a qualcuno delle minoranze e la strada Via Mattei – La Pieve non si è ancora fatta.Il Sindaco Carancini dal suo primo momento di legislatura non ha certo lavorato in pace, di minoranze ne a sempre avute da tutte le parti e ora con le piscine vedo, noto, intuisco il colpo finale di questo centro sinistra incocludente. Dovè la battaglia delle minoranze sull’Urbanistica, dovè il PD sull’Urbanistica indipendente dall’Esecutivo? Per il bene della città e della politica tutta non si può fare gli “avvoltoi”, poi in un momento cosi difficile per tutti, cittadini tartassati da tutte le parti, commercianti, artigiani costretti a manifestare a Roma, non vi dice nulla? Queste piscine, le vogliamo fare oppure si fa la fine del Palazzetto di Fontescodella. Avete voi da proporre altri imprenditori interessati? La città da noi attente le conclusioni finali come ero abituato io nel mio partito, maggioranze e minoranze spesso insieme per costruire il bene di Macerata. Da quindici anni solo tanta, tantissima confusione e sindaci tirati sempre per la giacca. Ivano Tacconi Capogruppo UDC Comune di Macerata
A Macerata abbiamo Carancini, a Civitanova Corvatta e Silenzi. Ecco come amministra la sinistra. Non sanno essere né imprenditori né politici. E’ grave il pressapochismo che ha questa gente. Dare in mano un’opera pubblica a queste persone significa solo dilapidare le scarse risorse finanziarie che il cittadino, sempre più vessato, è costretto a sborsare. Mandiamoli a casa una volta per tutte questi pseudo-amministratori.
Per colpa delle piscine mi sembra che qualcuno rischia di affogare nel classico bicchiere d’acqua….
Una soluzione possibile sarebbe quella di rassegnare oggi stesso le irrevocabili dimissioni per NON aver raggiunto (neanche con il canocchiale) nessuno degli obiettivi prefissati..
Cerasi, lei che dice, non sarebbe ora che gli Italiani tutti, e quindi anche i Maceratesi, comincino a togliersi i grilli dalla testa e pensino ad eleggere, a tutti i livelli, gente capace, con voglia di fare e con idee concrete in testa?
@ sale pepe
In questa vicenda l’opposizione ha svolto il suo compito in modo coerente: nel particolare Riccardo Sacchi ha sollevato più volte nella sede istituzionale le proprie perplessità ed ha preteso i dovuti chiarimenti con le interrogazioni; Claudio Carbonari ha proposto una denuncia all’Autorità mettendo a servizio della cittadinanza la propria esperienza professionale. Detto questo, non mi pare che su tale argomento l’opposizione ed i Consiglieri citati possano essere rimproverati, a meno che non si voglia utilizzare a pretesto un articolo per scopi personali.
Per altro verso, mi chiedo se la maggioranza, durante il biennio di verifica, si sia mai preoccupata della questione piscine.
@ Giuseppe Bommarito
Ancora una volta hai riportato una notizia in anteprima con la responsabilità della critica, mettendoci, come si dice, la faccia.
Solo su una cosa ho qualche dubbio: la comunicazione riservata inoltrata dall’Autorità e’ giunta prima della riunione top secret del direttivo del PD; e’ mai possibile che né il capogruppo né alcuno dei membri sapessero nulla dell’accaduto? Non sarà mica che con la storiella del socio non gradito (pupillo di Berlusconi) stavano cercando un alibi per smarcarsi e lasciare il cerino in mano al Sindaco “verificato”! Ma, poi, alla fine al PD piace o no il progetto piscine? Ma, poi, in maggioranza c’è solo il PD?
Infine…per le contro deduzioni del Comune, sarà necessario ricorrere ad altra consulenza esterna a spese della collettività?
Scusate, ma i fatti confermano la coerenza di Carancini dimostrata in questi anni. Se ben ricordo, In campagna elettorale nel 2010 ,vinta per un pugno di voti di scarto sulla compagine di centrodestra, guidata dai soliti Pistarelli ,Sacchi Castiglioni, sempre vissuti di luce riflessa del B.( ma attualmente al buio a causa del distacco di corrente procurato dalla Pantana e Marangoni, nuovi fiduciari di Remigio) ai Maceratesi ha sempre raccontato UN’ALTRA STORIA ! In coerenza con quello che aveva promesso!
Caro Peppe Bommarito,
ancora una volta – sa va sans dir… – mi lasci senza fiato. Inutile precisare che il mio senso di impotenza e di fastidio peggiora una volta di più. Tu ci hai raccontato alcuni nuovi fatti emersi. Io sono a chiederti il dopo: che succederà, a questo punto?
E intanto, nella falsa Aquisgrana, gli usurpatori teutonici sguazzano nelle Carolus Thermen, http://www.carolus-thermen.de/ , che smacco!
Sono esterrefatto. Da molti anni, se non lustri, il popolo italiano è in preda ad una catalessi dalla quale si sta svegliano a ceffoni. I maceratesi non ritornano in sé nemmeno dopo una serie continua di manrovesci. Va bene che la loro età media è piuttosto alta, ma dopo tutto quello che si è visto negli ultimi quindici anni molti dovrebbero stare sotto la sede del Comune con i forconi in mano. Ed invece tutto tace, tutto è smorzato, attutito da quel gene malato che si annida nelle sue viscere e che ha condotto questa città ad un coma quasi irreversibile.
Per carità nessuno è portatore di verità assolute e la dialettica, anche feroce, mi piace molto; però noto che appena si “posta” una critica all’amministrazione di Macerata o al PD, in tempo quasi reale compaiono gli immancabili pollici versi. Una volta gli Agitprop entravano a “gamba tesa” nel dibattito e si sporcavano le mani – talvolta le menavano pure -, oggi sono degli ectoplasmi la cui unica fatica è esercitare una leggera pressione sulla tastiera del computer. Spero di sbagliarmi poi, ma ho pure il sospetto che quei computer li paghiamo noi!
E’ del tutto evidente come il comune di Macerata abbia seguito una procedura confusa, affatto coerente e conforme con il codice dei contratti pubblici.
Uno su tutti.
Il Sindaco dice che nella compagine sociale sia entrato in Piscine Fontescodella Spa, dopo l’aggiudicazione della gara di appalto, un ulteriore soggetto, la Fitness Best Spa di Roma “con una quota dell’1%” che “di fatto gestirà l’impianto per 32 anni come prevede il project financing”
L’Amministrazione Comunale ha verificato l’ idoneità del socio Fitness Best Spa di Roma a svolgere per 32 anni il servizio di gestione del realizzando impianto notatorio?
Ricordo che la Fitness Best Spa di Roma, essendo subentrata dopo la gara di appalto ad evidenza pubblica, non risulta sia stata sottoposta alle verifiche dei requisiti tipici della gara pubblica.
La necessità di verificare la idoneità del socio Fitness Best Spa, cooptato senza la verifica dei requisiti generali e speciali, deve ritenersi sussistere in linea generale.
Dal punto di vista dell’art. 38 del codice, non sembra possano disapplicarsi le verifiche di cui al comma 1, lett. b) e c), dell’art. 38, in capo ai direttori tecnici dell’azienda; le condanne previste dall’art. 38, potrebbero, per mera ipotesi, non aver comportato l’allontanamento di tali soggetti, rimanendo comunque inidonei a svolgere il servizio. Analogamente, i requisiti della lett. f), art. 38, sugli errori commessi nell’esercizio dell’attività professionale.
In effetti è un articolo pesante (almeno a giudicare dalla rapidità con cui è sceso a fondo pagina)…