di Monia Orazi
Una festa all’americana con la musica mixata da Marco Beta, la presentazione di Marco Moscatelli, ieri pomeriggio hanno portato sul palco dinanzi alla bocciofila, di fronte a numerosissimi cittadini, tutta la squadra di Paolo Sparvoli, “sindaco uscente e speriamo rientrante” come lo ha definito Denis Cingolani, accolti sul palco dalla maglia con il simbolo della lista ed una rosa biancorossa per le signore. I colori di Matelica hanno fatto da cornice al palco, al termine della lunga presentazione si è svolto un momento conviviale con un rinfresco. Il saluto iniziale lo ha fatto il sindaco Paolo Sparvoli: “Sono entusiasta e felice di avere una squadra dinamica, sono da 34 anni sulla breccia, ho iniziato da piccolo quando Nannino Crescentini venne ad aprire la strada vicino casa mia e mi disse per gioco perchè non vieni in politica. Ho iniziato l’anno dopo e da allora non mi sono più fermato. Come assessore ai servizi sociali ho organizzato nel 1982 la prima vacanza per gli anziani.
La politica è una droga, una passione, la voglia di fare qualcosa per la città, di ripartire e andare avanti. Si fa per il grande amore che ho per Matelica, perchè in questo momento non si possono fare voli pindarici, o cercare quel trasformismo con persone nuove che rovinerebbe Matelica. Questa è una squadra vincente che può davvero cambiare il volto della nostra città”. Il primo candidato a presentarsi è stato Massimo Baldini, assessore uscente al bilancio. Baldini ha ricordato il completamento dei lavori del cimitero di Piane ed il prossimo termine delle opere in quello cittadino, la difficile opera di risanamento del bilancio comunale, tra fortissimi tagli, evidenziando come l’amministrazione abbia completato il programma all’85 per cento. E’ un volto nuovo l’imprenditore agricolo Roberto Bernardi, il quale ha motivato la sua candidatura con la necessità di “dare lavoro, assicurare la libertà all’imprenditore che vuole investire, qualcuno voleva fare le fabbriche ma è stato detto di no. Credo nel settore agricolo e nelle energie rinnovabili, noi siamo capitani del Verdicchio doc. Tutti vanno contro il biogas, che invece ha aiutato gli agricoltori. Se non prendono più il foraggio cosa succede sindaco? Io ho girato gli impianti e tutti questi problemi non li vedo, conosco chi ci lavora”.
Il consigliere comunale uscente Francesca Boldrini, dipendente delle Poste, ha voluto riconfermare il suo sostegno alla lista con una seconda candidatura, così come la “collega” consigliere uscente Sandra Branchesi, imprenditrice: “Un giorno ho visto dei matelicesi rovistare nei cassonetti dell’immondizia alla ricerca di cibo, una scena toccante, mi sono venute le lacrime agli occhi. Voglio rimettermi in gioco per loro. Dobbiamo adoperarci per non far chiudere le fabbriche e per non ostacolare chi vuole aprire qui, come invece ha fatto l’opposizione, per cui è stata persa l’occasione di avere 130 posti di lavoro, con altrettante famiglie che potevano tornare a sorridere”. Ha preso poi la parola il “presidente” come lo ha definito Moscatelli, Mauro Canil, vicesindaco ed assessore uscente: “Non mi ritengo un politico, amo la mia città e le cose che si toccano con le mani, ho accettato di candidarmi perchè Matelica ha dato molto a me ed alla mia famiglia”.
In un lungo discorso Canil ha ripercorso il suo impegno negli ultimi cinque anni: “Uno degli obiettivi centrati è stato l’associazionismo, abbiamo fatto più del possibile in tutti i settori, sono state molto seguite. Molto spesso ho contribuito personalmente. Pensiamo al gruppo micologico, al Cigar Club, alla rinascita della Pro Loco. Siamo ripartiti da zero, con debiti. Sono state fatte molte manifestazioni tutte con le proprie forze ed il contributo di industriali privati, pensiamo al Carnevale, alla pista di pattinaggio. In compenso abbiamo avuto poco appoggio dall’opposizione”. Sul fronte del commercio Canil ha indicato nella grande crisi, con la conseguente difficoltà a spendere una delle ragioni di difficoltà per gli esercenti, ricordando le iniziative fatte per andare loro incontro, l’apertura del corso, lo spostamento del mercato settimanale, il mercatino estivo. “Abbiamo un grande dialogo con gli imprenditori, ci vediamo spesso. Chiunque è venuto a trovarmi nel mio ufficio ha trovato una risposta, sia essa positiva o negativa, senza promesse vane, alla gente bisogna dire la verità – ha rimarcato Canil – due sono le aziende più importanti di Matelica, il Verdicchio e l’università con la facoltà di Veterinaria, di cui tutti si riempiono la bocca. Le uve sono vendute la doc a 30 euro al quintale e a 20 la Igp, prezzi troppo bassi. L’uva deve valere almeno il doppio se vogliamo che qualcuno pianti i vigneti. Allora si punta sulla quantità a scapito della qualità. Anche io ho investito in un vigneto e stanco di perderci soldi mi sono messo in gioco investendo. Il Verdicchio da solo non può risolvere i problemi della nostra città”.
Canil ha poi ricordato il grande sforzo fatto dall’amministrazione, gli studenti ed i docenti per conseguire la certificazione Aeve, scongiurando così la chiusura della facoltà di Veterinaria, punto su cui l’opposizione non si è impegnata. Il vicesindaco ha parlato poi dell’aggiornamento del regolamento di polizia municipale risalente al 1965, con la contestata norma sul sequestro dei proventi per chi fa elemosina molesta. E’ sullo sport che il presidente del Matelica, ha speso le parole più appassionate: “Ci sono 29 società sportive, erano in una situazione difficile e precaria, per me la cosa più importante è l’unione e la collaborazione tra le diverse realtà. Mancava la programmazione. A Matelica le fatture false non le fa più nessuno. Nessuna società sportiva ha il bilancio in rosso”. Canil ha poi ricordato la bella storia della Vigor Basket femminile, della stessa bocciofila, del nuoto, del motocross per cui “l’opposizione chiedeva l’annullamento dell’autorizzazione per la variante, il povero Marasca lo volevano crocifiggere”. Immancabile il calcio con la salvezza della Fabiani e la nuova nata Matelica 2012, che altrimenti avrebbero chiuso, impedendo ai giovanissimi di fare calcio, su cui svetta per tutti l’esempio della Ss Matelica. “Striscia la notizia ci mostra spesso opere incompiute – ha incalzato Canil – noi le opere abbiamo avuto il coraggio di finirle, con 5 milioni di euro di lavori pubblici nel quinquennio. La strada delle Valche è utile come alternativa di percorso alla provinciale e inoltre è utile per la Master Group e la Halley perchè i dipendenti ci mettono meno per andare al lavoro. Abbiamo ridotto di cinque milioni di euro il debito del comune, tra qualche anno Matelica potrà riprendere ad investire”. Ultimo tema del discorso il lavoro: “Sono uno abituato ad affrontare i problemi e non a subirli, ma sono in difficoltà quando incontro un giovane in cerca di lavoro, non so cosa rispondere. Vengono giovani, coppie appena sposate, genitori con figli che non lavorano. A Matelica è stata fatta una lotta contro lo sviluppo e le aziende, si è saputo dire di no ad investitori che avrebbero portato posti di lavoro. Non è stata fatta la guerra alle Rir, ma a Mauro Canil. Tutto ciò che usiamo, telefonini, medicine, computer viene fatto da aziende insalubri eppure non ci rinunciamo. Vogliamo l’immondizia sempre a casa del vicino, poi ci lamentiamo che il lavoro non c’è. Un amministratore deve dire grazie a chi investe. Ricevo continuamente dalla Carinzia (Austria) l’invito a trasferire il mio gruppo, dove non si pagano tasse. Ho comperato un’azienda a Ferrara perchè a Matelica non si è costruita un’azienda, erano 16 dipendenti a settembre, oggi sono 22 e saranno trenta, questa azienda lavora come la Fidea, dove domenica concluderò la campagna elettorale, aprendone le porte a tutti, ne vado orgoglioso. Il problema è come sono gestite le aziende e da chi”.
L’assessore uscente Denis Cingolani ha “respinto al mittente le accuse di mafiosi e collusi, la peggiore amministrazione del dopoguerra che ci sono state rivolte. Questo è un pessimo esempio per i giovani. Abbiamo lavorato onestamente”. Cingolani ha ricordato la riapertura dell’enoteca, la cooperativa sul miele, l’allargamento del centro di aggregazione giovanile. E’ un volto “nuovo” quello del docente universitario di Veterinaria Vincenzo Cuteri, il quale ha detto di volersi impegnare per rendere sempre più stretto il legame tra comune ed università e per la cultura. Si sono poi presentati il consigliere uscente Sauro Falzetti, impiegato e l’imprenditrice Fabiola Grimaldi impegnata nella Salus Nuoto, la quale ha detto di tenere molto allo sport per i giovani. E’ stata poi la volta di Diego Gubinelli, dipendente delle poste e consigliere uscente, dell’avvocato Milena Maggi che ha detto di voler mettere a disposizione la sua esperienza di lavoro per la città. L’istruttore qualificato per il diritto internazionale della Croce Rossa, Gessica Menichelli referente del Pli Matelica, ha preceduto il capogruppo uscente Egidio Montemezzo: “Ogni volta che mi sono candidato non ho mai perso un’elezione, non fatemi iniziare ora”, ha scherzato.
La giovane dipendente Halley Informatica Monia Pecchia, ha preceduto l’assessore uscente alla sanità Rosanna Procaccini, la quale ha ricordato tutto il lavoro fatto in cinque anni con due assessorati “difficili” come i servizi sociali e la sanità.
Il consulente finanziario Alberto Serpicelli ha chiuso gli interventi dei consiglieri dando spazio alle conclusioni finali di Sparvoli, il quale ha presentato anche l’imprenditrice Barbara Cacciolari, candidata alle europee per Forza Italia. “Questa è l’ottava amministrazione che mi accingo a fare, siamo convinti di farcela. Siamo stati in silenzio quattro anni, ricevendo insulti del tutto immeritati, ora mi tolgo qualche sassolino dalla scarpa per farvi prendere coscienza – ha detto il sindaco – abbiamo deciso di rimetterci in gioco perchè oggi non servono voli pindarici, ma serve conoscere profondamente la macchina amministrativa, sempre più complessa e burocratica. Gli insulti dell’opposizione mi caricano ancora di più”. Sparvoli ha sottolineato quando 20 anni fa è stata portata l’università a Matelica, su cui l’amministrazione ha reinvestito altri tre milioni di euro in immobili. “La provincia di Macerata ha provato a sfilarcela, dicendo che doveva essere chiusa e proponendo di aprire un corso per infermieri veterinari che non esiste”, ha aggiunto, “la nostra città è invidiata da tutti per le trenta società sportive ed il 10 per cento della popolazione che pratica sport, siamo uno dei pochi comuni che concede gratuitamente le strutture sportive. La civiltà di un popolo si vede dalla cultura e dallo sport”.
Ricordati i cinque milioni di opere pubbliche, nel libricino di 32 pagine inviato a tutti i matelicesi: “E’ questa la nostra risposta ai fiumi di parole ingenerose e false, sono orgoglioso di aver completato le Valche, progetto presente in venticinque anni di programmi elettorali altrui, il nostro difetto è di averla finita semmai, è costata solo un milione e 900 mila euro di prestito, completata con un parcheggio che ha messo a disposizione 78 nuovi posti auto, a costo zero per il Comune”. Ribadito che sul biogas il comune ha dovuto concedere solo una variante urbanistica, come previsto dalla legge e che “costringiamo la centrale a lavorare come si deve a suon di ordinanze. Siamo il paese dell’eccellenza del Verdicchio, tutto vorremmo fare, meno che rovinare tale eccellenza”. Paolo Sparvoli ha poi toccato il tema delle Rir: “Quanta demagogia e falsità in questi due anni, una volta questa variante su quattro lotti sarebbe passata tranquillamente inosservata, come in passato sono passate le varianti ad hoc per far insediare Ruben Gomma, Fidea, Gp Inox, Ecoservice. A Matelica ci sono molte aziende insalubri di prima classe, questa avrebbe reso possibile ad altre aziende insediarsi non sul terreno agricolo come prevede la normativa nazionale, molto prezioso per noi, ma nella zona industriale. Il lotto più grande è di 10 mila metri quadrati, si è parlato di raffinerie, neanche quelle di Barbie ci sarebbero entrate. Questo è stato solo un modo per depistare l’attenzione da altro. Quelle cinquecentoventidue persone che hanno fatto una passeggiata contro la variante urbanistica, hanno mandato via 130 posti di lavoro. Forse, è solo una mia fantasia, i soliti attori volevano coprire un misfatto che stava avvenendo. In quei giorni è stato chiuso l’inceneritore di Sforzacosta e data l’autorizzazione all’incenerimento a Castelraimondo. Noi abbiamo bisogno di lavoro, di dare risposte alle centinaia di persone che vengono in Comune a chiederci aiuto”. L’ultimo punto del discorso ha riguardato la norma sull’accattonaggio. Sparvoli ha denunciato la situazione di quattro o cinque uomini, di età compresa tra 25 e 40 anni, appartenenti al racket organizzato che “estorcono 150-200 euro al giorno, molestando le nostre donne ed i nostri anziani, tutto in nero, senza pagare una lira di tasse”.
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Da un’ode di Pindaro:
«I giorni ancora di là da venire sono i giudici più saggi»