di Sara Santacchi
In attesa delle primarie a Camerino, in programma il prossimo 23 marzo, nelle quali si deciderà il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, sta iniziando a muovere i primi passi per la tutela del territorio Pietro Tapanelli, l’avvocato 33enne candidato alle primarie insieme a Mario Mosciatti e Fabio Trojani. Un lungo dialogo insieme al nuovo direttore dell’Area Vasta 3 Pierluigi Gigliucci, è stata l’occasione per discutere in merito a diversi argomenti riguardante le realtà dell’entroterra, sempre più dimenticata, prima fra tutte, quella riguardante il reparto di diabetologia dell’ospedale di Camerino, diretto dalla dottoressa Maria Giulia Cartechini che con la riorganizzazione del servizio diabetologico della Provincia di Macerata, rischia di chiudere. Tapanelli ha portato agli occhi del direttore Gigliucci come un servizio del genere rappresenti una necessità di primaria importanza per un intero territorio formato anche da persone in avanti con gli anni e che possono trovare in Camerino un punto di riferimento per la cura della loro patologia. “La risposta del dottor Giugliucci mi è sembrata molto concreta e non solo una promessa: si è preso molto a cuore questa situazione e mi ha assicurato che farà di tutto per tutelare il reparto di diabetologia e fare in modo che rimanga nell’attuale sede camerte”.
Parallelamente a questo incontro Tapanelli sta iniziando anche a delineare i punti cardine del suo programma elettorale, primo tra tutto, “il taglio dell’indennità del primo cittadino – spiega l’avvocato – come ha fatto il sindaco di Gagliole, per esempio, Mauro Riccioni, che ha rinunciato alla propria indennità investendo quei soldi per la mensa scolastica. Sono sempre stato favorevole alle iniziative relative alla riduzione dei costi della politica e intendo muovermi concretamente a riguardo, non farne un semplice slogan elettorale”.
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Chissà se il bell’avvocato 33enne dall’espressione intensamente pensosa ed in evidente odor di santità sta anche meditando se far finalmente applicare, una volta divenuto sindaco, quel regolamento edilizio comunale, emanato quand’egli era fanciullo (vedi http://www.comune.camerino.mc.it/wp-content/blogs.dir/11/files/regolamento/regolamento_edilizio.pdf), laddove all’art. 98 intitolato”Focolai, forni e camini, condotti di calore e canne fumarie” esso prevede che “è condizione necessaria per l’ottenimento dell’autorizzazione di abitabilità o agibilità che ogni focolare, forno, stufa e simili, qualunque sia il tipo, a meno che non sia a funzionamento elettrico, abbia l’eliminazione dei prodotti della combustione, una canna propria ed indipendente, prolungata almeno un metro al di sopra del tetto” (comma 1) e che “è vietato far uscire il fumo al di sotto dei tetti” (comma 3), come invece non accade nel condominio dei celeberrimi Fumi Innovativi Camerti (vedi https://www.youtube.com/watch?v=Ol75gQbWYQM).