di Maurizio Verdenelli
Mentre i …(5) Stelle, come in un romanzo di Cronin, stanno a guardare nei comuni maceratesi verso le amministrative c’è la moltiplicazione non già dei pani ma delle liste e la conseguente caccia al candidato/a in una riscoperta della democrazia sempre più diretta e di base. A Cingoli saranno in quattro a correre, forse uno in più addirittura (considerando la probabilissima discesa in campo della Lega Nord di Rapaccini) a Treia dove in queste ultime ore stanno scolorando nell’area di centro-sinistra accordi che sembravano sul punto di saldarsi definitivamente. Per la verità a Cingoli, ufficializzate sono soltanto tre liste. Il quarto, e cioè Leonardo Lippi, non è dato? Invece sì (leggi l’articolo), ma solo ufficiosamente. “L’ho detto e lo ripeto –dice l’assessore provinciale- presento la mia squadra ufficialmente nei giorni della settimana santa, poco prima di Pasqua”. Allora non è sicuro nulla? “No, intendiamoci: mi presento ma devo ancora trovare i nomi. La lista, come noto, ne può contenere fino a 16 e a Cingoli ora non è facile dato il sovraffollamento di formazioni”. E’ fiducioso sull’esito finale? Riuscirà a presentare una lista completa? “Fiduciosissimo. La squadra, confesso, è quasi ultimata”. Anna Maria Tittarelli, già vice sindaco, per chi opterà: per lei o Gianfilippo Bacci? “Penso per lui, visto che è stata la sua vice e assessora nella comunità montana del San Vicino, di cui Bacci è stato anche presidente. Mi sembra quasi ovvio. A proposito, come mai non ha trovato l’accordo con l’ex sindaco, che succedette a lei nel quinquennio 2004-2009 e che è pure un suo stretto parente? “Ho parlato con mio cugino, però la trattativa si è interrotta quasi subito”. Perché? “Mi ha detto che se doveva scendere in campo, l’avrebbe fatto da candidato sindaco. Così è stato”. E con Giorgio Giorgi, che proviene dalla sua stessa matrice Udc? “Con lui ci eravamo sentiti ancor prima di Bacci. Prima ancora della ‘famosa’ cena a Villa Ugolini, dove Giorgi ha ufficializzato la sua discesa in campo alla guida della civica Cingoli Sviluppo 2020”. Lei che è stato sindaco per 10 anni, al tempo cruciale del terremoto umbro-marchigiano, per 5 anni consigliere regionale (battendo di un soffio l’attuale presidente della Provincia) ed ora assessore provinciale, cosa si attende da questa candidatura e cosa propone ai cingolani? “Ci aspettano tempi ancora più difficili di questi, anche e soprattutto per Cingoli terra di confine. Io propongo ai miei concittadini tutta l’esperienza di amministratore pubblico, che ho accumulato in questi anni e la perfetta conoscenza della situazione con una visuale territoriale più ampia, al di là del San Vicino, che comprende l’intera regione. Propongo, in una parola, il mio curriculum pubblico, senza macchia, devo aggiungere”.
La conquista dei voti nella più popolosa frazione dell’oppidum fondato da Tito Labieno, cioè Villa Strada (Lippi è di Mummuiola, ad un passo) è considerata giustamente centrale nella conquista del palazzo di Città. Giorgio Giorgi è di Villa Strada, ed ha avuto l’autorevole imprimatur del padre professor Gilberto, sindaco ‘storico’ ed anch’egli come il figlio (lui nella giunta Capponi per un anno) assessore provinciale. Con il cartello-Giorgi c’è il coordinatore della lista Lorenzo Cignali. Inoltre sono dati per certi l’imprenditore Enea Marchegiani, il dottor Francesco Ippoliti, il medico Ugolini, Mirko Giattini, l’arch. Rudy Togni e Giuseppe Zitti da Troviggiano. Con Giorgi ci sarebbe anche l’ala della Destra di Storace nel nome di Ettore Mugianesi, che ha lasciato il sindaco uscente sen. Filippo Saltamartini.
Da parte sua il senatore (passata legislatura) intende gettare nella corsa tutto se stesso, con ampio apparato organizzativo. Se è ancora in dubbio il ‘cliccatissimo’ assessore all’Ambiente Simone Marchegiani, intorno al sindaco uscente è schierata per intero il resto della giunta: Luigi Ippoliti, Giannobi (Villa Strada), Vitali (Troviggiano), Filonzi (San Vittore), Vittori (capoluogo). ‘Lisistrata’ invece sarebbe un po’ in uggia con il senatore. L’annotazione serve soltanto per dire, a suo tempo, del ‘grazie,no’ a subentrare in consiglio comunale da parte dell’altra metà del cielo della lista: Pesaresi, Paciarotti, Plebani e Morresi così come riferiscono le cronache locali. Tuttavia il nodo quota rosa incupisce tutte le liste in campo. Non sarà facile trovare un alto numero di candidate (5 per lista) in famiglie anche divise elettoralmente -il caso Bacci-Lippi, e il caso Ippoliti, l’uno ‘saltamartiniano’ e l’altro, il fratello, in ‘Sviluppo 2020’, insegnano.
In quota Lippi, infine, vengono accreditati Domenico Tomassetti (Villa Pozzo) e l’ex assessore Caterina Palmioli. Tuttavia in questo caso occorrerà attendere, come ha promesso l’ex primo cittadino, ancora qualche giorno perché la Passione di Cingoli, in questo caso per la politica venga definitivamente disvelata e il poker servito. Chi perderà la mano tra quattro ‘vincenti’ storici?
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L’ex assessore Caterina Palmioli fa sapere di non essere stata contattata dal candidato Leonardo Lippi per le prossime occasioni