Dopo appena cinque anni Carlo Ballesi lascia. Visso avrà un nuovo sindaco, diverso dall’ex enfant prodige della politica maceratese, l’ex poulain di Rodolfo Tambroni, una delle due grandi anime della dc post guerra (l’altra, quella che faceva capo ad Adriano Ciaffi). Sessantacinque anni, avvocato, figlio di Elio, ‘padre della patria’ maceratese, parlamentare e sindaco del capoluogo post guerra (fondatore della stagione lirica allo Sferisterio), assessore comunale giovanissimo, poi sindaco succeduto a Carlo Cingolani, senatore (il presidente del gruppo, Antonio Gava, lo chiamava ‘guaglio’) il ‘giovane’ Carlo lascia, dopo il suo ultimo incarico di amministratore pubblico, a sorpresa, a Visso, dopo un altro maceratese, l’ex viceprefetto (e commissario al comune di Macerata) Ermete Verrecchia. A sorpresa, ancora una volta, dopo che il governo aveva dato via libera ai tre mandati per i piccoli centri.
“Già… così si andranno a creare ineitabilmente tanti piccoli ras di paese. Più giusto sarebbe aggregare tra loro i microcomuni, come ad esempio Acquacanina, Bolognola e Montecavallo” dice Ballesi. Che per quanto lo riguarda appare convinto della decisione dell’addio. “Basta, basta, dopo 5 anni il pesce…inevitabilmente puzza” dice d’istinto.
Nessun pentimento, nessuna resipiscenza? E’ stata una decisione sofferta?
“No, non era giusto così” dice l’ex senatore, anche se chi gli è vicino ha fatto capire che lui ci ha pensato fino all’ultimo.
Ed ora di nuovo nello studio legale in corso Cavour, insieme con il fratello Giorgio (consigliere comunale a Macerata)?
“Ho 42 anni di contributi, vedremo” e Carlo torna ad essere amletico.
Prossimi impegni?
“Intanto fino al 25 resto a Visso, è chiaro. Il 10 in città (perchè Visso ha il titolo di Città) presento un mio libro sul partigiano Pietro Capuzi, che un grande scrittore della Guerra di Liberazione, Roberto Battaglia stimava moltissimo. Battaglia è stato ospite di Visso ed ha scritto parole meravigliose di questa città ‘rumoreggiante di acque”, da ‘rinascimento duro’ eppure bellissimo. Ecco io mi porterò dietro questa immagine della città che ho amministrato per 5 anni”.
Sia sincero, perchè lascia?
“Perchè niente è come la giovinezza, e niente sopratutto è come prima o appena ieri. E perchè fare da lunedì a giovedi il viaggio tra Macerata e Visso, come ho fatto per un quinquennio regolarmente (con ogni tempo), alla fine stanca un uomo che ormai non ha più poche primavere e…gli inverni di Visso pesano”.
Già, Visso ricorda un altro sindaco celebre: l’industriale, editore (proprietario del Corriere Adriatico) Franco Sensi, presidente fino alla sua morte della Roma, vincitrice di uno scudetto. Un grande amore fu per Sensi la squadra giallorossa e Francesco Totti che lui considerava come un figlio…
“Già un grandissimo amore. Ogni 17 agosto, giorno del decesso di Sensi, tutta Visso si raccoglie con la vedova Maria e le figlie in chiesa, a ricordare un uomo che ha amato pure la ‘sua’ cittadina, un vero mecenate”.
Tuttavia Ballesi è davvero sincero quando dice che con la politica ha chiuso: è stato il suo vero grande amore di un vita?
“Quando si ha avuto la fortuna di avere un padre come il mio e di aver fatto parte della storia sessantennale della Dc, mi dice cosa significa il ‘dopo’, sopratutto questo ‘dopo’. Tambroni era una personalità complessa, ma ragionando alla fine si convergeva tutti insieme sulle migliori soluzioni. Adesso con chi parli, con chi ragioni di politica e bene comune? Io peraltro non tweetto e non sono un adepto di facebook”
Perche?
“Il Pd sembra trasmutato, il Nuovo Centro Destra di Alfano non mi convince e non vi aderisco. Avevo accettato l’invito di questi amici vissani. alcuni sin da ragazzini lo siamo, di essere con loro in questa avventura. Tuttavia avevo posto una condizione. Cinque anni e basta”
Questi amici hanno tentato ora di convincerlo a restare?
“Si , l’hanno fatto”
Ed ora quale futuro?
“Intanto a Visso la ‘mia’ lista, dove io come detto peraltro non ci sarò, ha un candidato sindaco davvero bravo. E sopratutto ha lavorato, fuori di qui, a Roma ed ha dunque una prospettiva ampia dei problemi. Visso ha 1.178 abitanti ma non è sempre facile trovare accordi che pure sembrano a portata di mano”.
Lei, personalmente…
“Personalmente, vorrei scrivere un libro sulla mia vita pubblica. Ho tantissimo da dire, finora mai detto. E’ d’accordo lei a scriverlo con me?”
***
Gli sfidanti per la successione a Ballesi sono Giuseppe Cappa con la lista Nuovo Progetto per Visso e Giuliano Pazzagnini con Insieme per Visso.
Le liste:
Giuseppe Cappa. Nuovo Progetto per Visso: Giuseppe Biaggi, Mario Tranquilli, Giuseppe Bischi, Francesca Alesi, Guido Focacci, Gianluca Grisanti, Maurizio Ticani, Simona Lucerna, Giordano Di Pancrazio, Michele Sepi.
Giuliano Pazzaglini. Insieme per Visso: Agostino Albani, Antonio Aureli, Samuele Calabrò, Giancarlo Carioli, Mario Carloni, Gianfranco Pugnali, Valentina Ritaldi, Filippo Sensi, Patrizia Serfaustini, Gian Luigi Spiganti Maurizi.
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Una persona perbene.
la prima volta che un politico dice “basta, mi ritiro”. di solito per farli alzare dalla poltrona serve l’intervento della triste mietitrice 🙂
Giustissimo poter accorpare Comuni con pochi abitanti. E’ ridicolo avere un ‘Amministrazione per Bolognola o per Montecavallo. Nella nostra montagna le possibilità di accorpamento sono numerose con risparmi che potrebbero essere sfruttati per migliorare le infrastrutture e dare vitalità al turismo.
Il risparmio vero e’ accorpare i servizi … Un consigliere comunale costa sui 13 euro a presenza ( volendo esagerare 100 euro l’anno) e di solito il ” gettone di presenza ” viene devoluto a qualche associazione cittadina….. Attenti a non farci prendere dal populismo dell’anti politica…
Con l’accorpamento dei comuni è la prima volta che sento un sindaco parlare secondo gli interessi dei cittadini. Si possono accorpare i comuni proponendo anche un sindaco fino a 25000 abitanti, purché nei piccoli paesi che oggi fanno comune a se si lasci un ufficio con un solo impiegato per le pratiche anagrafiche e richieste per cose possibili.
Non solo una persona perbene,ma capace,colta,sensibile che quando gli parlavi ti ascoltava con attenzione e non distrattamente come qualche altro Carlo.
Un buon politico ma soprattutto una bravissima persona, come pochi.