Lista Armonia e Sviluppo: “Con noi Belforte è cambiata in meglio”

Il candidato sindaco Montanari si presenta in continuità con l'amministrazione Catalini di cui è stato assessore

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Belforte nella foto di Guido Picchio

Belforte nella foto di Guido Picchio

E’ Gianpietro Montanari il candidato sindaco della lista “Armonia e Sviluppo” di Belforte del Chienti. La lista si propone in forte continuità con l’attuale sindaco Dino Catalini, del quale Montanari è stato assessore. In attesa di presentare il programma completo, per i prossimi cinque anni, la lista fa il bilancio degli ultimi due mandati.

«In un momento in cui si fanno tante promesse – si legge in una nota – a volte condivisibili, a volte illogiche, la cosa migliore è lasciar parlare i fatti.
E i fatti ci dicono che nel corso degli ultimi due mandati della giunta Catalini, con la presenza attiva degli assessori Consoli, Montanari, Gullini, Quacquarini e di tutti i consiglieri qualcosa a Belforte del Chienti è cambiata. Un dato su tutti è il più efficace indicatore del cambiamento: l’aumento dei residenti. Tante persone, tante famiglie, hanno scelto Belforte come luogo ideale per vivere.
Non chiedersi la ragione di questo fenomeno è superficialità. Ricordiamole queste ragioni.
Negli ultimi dieci anni sono state aperte numerose attività legate alla ristorazione e alla ricettività turistica. Tutte di alta qualità.
I dati ci dicono, infatti, che Belforte vive un incremento sensibile della presenza turistica. Tutto questo senza costruire “cattedrali nel deserto”, ma valorizzando l’esistente e rilanciando una immagine specifica del nostro paese come culla della tradizione, dell’arte e della cultura. Alla riconquistata presenza del Polittico di Giovanni Boccati, su cui ci sarebbe da scrivere un romanzo, si sono affiancate altre realtà che hanno arricchito molto Belforte. 
Mediante una convenzione con l’associazione culturale internazionale “Terra dell’Arte” è stato aperto, nel febbraio 2007, nell’ex Chiesa di San Sebastiano, il museo MIDAC che in sette anni ha portato a Belforte numerosi artisti di altissimo livello da tutto il mondo, ricevendo ad oggi più di quindicimila visite. In concreto si tratta del primo museo internazionale dedicato all’arte contemporanea nella nostra regione.
È nata Photonica3, una realtà di notevole spessore, che ha creato eventi, patrocinati e sostenuti dall’amministrazione, che hanno portato notevole prestigio alla nostra comunità.
Sono nati un festival di musica Heavy Metal e una Festa Messicana, organizzati dai giovani, favoriti e sostenuti dall’amministrazione.
Sono nate realtà dedicate al teatro, come Belfarte, che stanno raccogliendo grandi soddisfazioni. Si svolgono corsi di danza, di musica e di canto, oltre a tutte le attività sportive.
Sono stati aperti un centro di aggregazione giovanile ed un centro diurno per gli anziani.
Recentemente, inoltre, è stata concessa una sede al qualificato circolo fotografico Diaframmazero che altrove non aveva ricevuto l’attenzione che meritava, il quale sicuramente contribuirà ad accrescere ulteriormente la già ricca proposta culturale di Belforte del Chienti.
Se per cultura intendiamo la presenza di grandi nomi di certo non si può negare che in questi anni a Belforte di presenze qualificate ce ne sono state molte. Basti pensare ad Alvaro Blancarte, Allì Caracciolo e Marianna Santoni tra i tanti.
Se per cultura intendiamo quella fatta da chi vive nella nostra realtà, in aggiunta a quanto già detto prima, si possono citare i tanti corsi fatti con i ragazzi delle scuole, tutti gratuiti.
Forse parlando di cultura qualcuno arriva tardi perché da anni Belforte è in prima linea ed è in evidenza a livello regionale, nazionale ed internazionale.
Ma sarebbe superficiale anche dimenticare che  ci sono percentuali d’imposta tra le più basse della provincia o che  c’è un asilo nido che in altre realtà non esiste.
Sarebbe superficialità non ricordare che è uno dei centri della nostra provincia all’avanguardia nella raccolta differenziata e nella difesa dell’ambiente.
Sarebbe superficialità non ricordare che è all’avanguardia anche in fatto di integrazione tra culture diverse e che è diventato il luogo ideale anche per molte operose famiglie provenienti dall’estero senza che questo creasse alcuna tensione nel nostro tessuto sociale. Il tutto con un bilancio comunale saldamente sotto controllo.
Ecco riassunte, in pochi punti, le ragioni per le quali, da dieci anni a questa parte, in tanti hanno scelto di essere belfortesi e in tanti hanno riscoperto il piacere di esserlo. Ecco perché possiamo dire che a Belforte qualcosa è cambiato. Sicuramente in meglio. E non è finita qui».



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