L’Udc scioglie le riserve: è Lippi
il candidato sindaco di Cingoli

COMUNALI - L'assessore provinciale in corsa dopo la presa di posizione della segreteria regionale del partito, nonostante la candidatura di Giorgio Giorgi, anche lui dell'Udc

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L'assessore provinciale Leonardo Lippi

L’assessore provinciale Leonardo Lippi

di Maurizio Verdenelli

Settimana Santa doveva essere e così è stato. La sera del Venerdì Santo, per l’occasione ‘augurando una Buona Pasqua di Resurrezione, fonte di gioia e felicità”, l’assessore provinciale Leonardo Lippi ha messo da parte definitivamente ogni riserva scendendo in campo. Sarà lui il campione dell’Udc,  il candidato sindaco del partito che conta in zona un altro esponente di spessore: l’ex segretario provinciale del partito, Giorgio Giorgi (anch’egli già assessore provinciale). Lippi contenderà la poltrona di sindaco all’uscente sen. Filippo Saltamartini, a Gianfilippo Bacci e allo stesso Giorgi. Che, da parte sua, rischia di passare per una specie di Giuliano di Magonza, anche se sussiste un ragionevolissimo dubbio sull’ortodossia Udc e sulla fedeltà alla linea politica: secondo il laboratorio Marche, volta a sinistra o secondo le indicazioni di Casini in corsa verso il NCD, come le Europee segnalano. Poco importano questi dubbi perchè siamo nelle Marche e perchè, dunque, gli Stati Maggiori dell’Unione di Centro hanno indicato proprio in Lippi, ex sindaco ed ex consigliere regionale, il proprio ‘uomo’ sollecitando ‘con determinazione’ (testuale) a votarlo tutti coloro che si riconoscono nello Scudocrociato. Di più ancora: sollecitando, l’Udc, ad una mobilitazione generale con la personale discesa in campo nella lista. A metterci cioè la faccia, di più ancora: il nome. Infatti, considerato che la conta per quattro, è già iniziata. Trovare 64 candidati complessivamente non è operazione non del tutto semplice in un comune di 10.735 abitanti  (censimento Istat del 2010) dove la popolazione anziana è intorno al 30% del totale.

Dice ufficialmente una nota del partito diretto nelle Marche da Antonio Pettinari, presidente della provincia di Macerata: “Da quanto emerso nella riunione della segreteria comunale di Cingoli, condivisa dalla segreteria provinciale e regionale, si conferma la volontà di partecipare all’imminente tornata elettorale indicando quale candidato sindaco Leonardo Lippi. I vertici dell’Udc invitano, con determinazione, i propri dirigenti, iscritti e simpatizzanti del territorio cingolano a dare pieno sostegno al candidato Lippi anche con la partecipazione diretta nella lista. Evidenziano comunque che la suddetta lista è ‘civica’ (virgolette testuali ndr), quindi espressione di donne e uomini che antepongono alle proprie prerogative gli interesse della collettività”.

Dichiara Lippi: “Ho accettato con spirito di servizio questo importante e impegnativo incarico, al fine di chiedere la fiducia dei cittadini, per amministrare questa comunità con consapevolezza di affrontare un compito oneroso in un periodo difficile per la Nazione, in particolare per le nuove generazioni con le quali costruire un futuro migliore”.

La nota conclude con gli auguri pasquali, di cui abbiamo detto, dove il termine ‘resurrezione’ pare assumere un carattere trivalente: religioso dato il calendario, personale e politico. In una battaglia ‘campale’ dove al di là degli stemmi, tutti sono contro tutti non solo all’interno di militanze dalle comuni radici (l’Udc) e dove pure le stesse famiglie appaiono divise dall’avere nel proprio interno candidati contrapposti. Dove anche lo stesso Lippi se la dovrà vedere non solo contro chi è stato fino allo scorso anno il suo segretario provinciale e figlio del proprio ‘maestro’ in politica (il professor Gilberto Giorgi) ma pure contro il cugino Bacci che a suo tempo, con personale viatico, gli succedette sulla poltrona di sindaco. La ‘battaglia’ elettorale tra gli scudi crociati (particolare suggestione storica: l’inaugurazione il 5 scorso della chiesa di Troviggiano dove i restauri hanno testimoniato il passaggio dei Templari) e degli altri cavalieri del fronte moderato si svolgerà sopratutto nelle popolose frazioni ai piedi del colle individuato da Tito Labieno per il suo oppidum nella guerra civile romana. Così Villa Strada, quartier generale di Giorgi e Lippi, dividerà forse per la prima volta i consensi mentre è iniziata la corsa per ‘coprire’ con i candidati tutte le altre frazioni-chiave di un territorio montuoso ma vasto -150 km quadrati. E c’è da dire che fino all’ultimo, la discesa in campo dell’Ultimo Cavaliere dell’Udc era stata messa in forse dagli inviti pubblici di Giorgi, che sollecitava Lippi ‘fratello maggiore nobile’ a ritornare nella casa comune all’ombra del carismatico padre (assessore provinciale con Pettinari, presidente Sileoni). Messa in dubbio anche da trattative riprese in extremis con lo stesso Bacci. “Mi hanno cercato tutti…” sorride silenziosamente  il Quarto Uomo. Anch’egli tuttavia in cerca, sembra di capire dalla nota dell’Udc, dei candidati ‘giusti’ per riempire le ultime caselle vuote. Un problema che è degli altri tre competitor in un territorio variegato ed esteso dove non esiste un candidato ‘universale’ capace di attrarre consensi nel capoluogo come a Mummiola o Troviggiano, o Villa Torre o San Valentino o San Faustino o Moscosi o Grottaccia e via elencando.



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