di Alessandro Trevisani
C’è chi perde i pezzi, chi non trova la sede e chi rinuncia a candidarsi, respingendo inviti e lusinghe. Scade sabato il termine per la presentazione delle liste per le elezioni amministrative, ma la campagna elettorale a Porto Recanati somiglia a un cormorano appesantito: tra il buffo e qualche sbuffo, fatica a decollare. Il Movimento 5 Stelle è finora la sola lista che abbia presentato i suoi effettivi: nel centrodestra sta quagliando una “lista Ubaldi”, con candidati presi soprattutto dalla società civile, mentre l’assessore alla Sicurezza Carlo Sirocchi, e a quanto pare anche il collega e vicesindaco Javier Pagano, non saranno della partita. Il centrosinistra, che si arricchisce della linfa dei “transfughi” della attuale amministrazione Fiaschetti e Agostinacchio, ha presentato la candidata sindaco Sabrina Montali, e ad ore è attesa la lista completa di Noi per Porto Recanati.
Nel frattempo la coalizione (che include anche Sel, Pd e socialisti) aveva trovato, in corso Matteotti, una sede per reclamizzare simbolo, programma e slogan, ma l’ha dovuta abbandonare in fretta e furia il venerdì santo, dopo averla allestita di tutto punto. “La persona che ha il locale in affitto ci aveva dato chiavi e disponibilità – commenta Lorenzo Riccetti – ma il proprietario ha manifestato la sua contrarietà”. Via adesivi e manifesti, quindi, ma la ricerca di un altro locale appare complicata. “Almeno in due casi i proprietari ci hanno risposto che i locali sono stati prenotati dalla Ubaldi – continua Riccetti – e l’impressione che ho è che molti, a Porto Recanati, non trovino opportuno dare i locali all’opposizione”.
“Io per bloccare la sede della mia lista mi sono mossa un mese fa – ribatte Rosalba Ubaldi – e se qualcuno non dà la sede a qualcun altro non c’entro nulla”. La sindaco non dice dove farà base la sua lista, e mantiene il riserbo sul nome e sui candidati, ma annnuncia: “Ci presentiamo domenica 27, sto iniziando ora a scrivere il programma. Sarà una lista civica a tutti gli effetti, avremo sei donne candidate” (quindi una in più delle 5 del centrosinistra, che però compariranno in cima alla lista).
Capitolo rinunce: fa effetto quella di Carlo Sirocchi, che spiega la sua non-candidatura con motivi personali. “È tempo per me, ora, di fare una pausa e dedicarmi al mio lavoro, alla carriera militare che ho lasciato in sospeso per 5 anni, ma soprattutto alla mia famiglia, che maggiormente ha sofferto durante il mandato, e che ora ha il diritto di riappropriarsi della tranquillità che le è dovuta”, scrive in una nota l’assessore, citando tra i risultati del suo lavoro “il wi-fi gratuito in piazza Brancondi, Notte Rosa e Notte Blu, QRcode, no alla tassa di soggiorno, no al rigassificatore, fuoristrada e gommone Protezione Civile, sistema allertamento sms, sistema videosorveglianza, armamento polizia locale”.
Nel campo della destra fa scalpore il flop della lista civica che avrebbe dovuto radunare parecchi esponenti di quell’area politica: Giacomo Regnicolo è dato sicuro in lista con la Ubaldi, il che manda in fumo il lavoro portato avanti a fianco di Anna Rombini. Ma il peso elettorale degli esclusi e dei rinunciatari potrebbe essere decisivo per indirizzare le sorti del voto del 25 maggio. Porto Recanati a cuore non sarà in lizza coi suoi rappresentanti, ma Alessandro Rovazzani annuncia: “Credevamo in un progetto civico che non si è potuto realizzare, quindi per stavolta, a conferma del fatto che non avevamo ambizioni personali, saltiamo il turno. Ma i nostri voti non andranno certo dispersi, e presto daremo le nostre indicazioni di voto a chi ci ha sempre seguito”.
I probabili candidati Alessandro Palestrini e Italo Canaletti allestiscono la vetrina poco prima di doverla sgomberare
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