Cingoli, Giorgi a Lippi:
“Leonardo vieni con noi”

COMUNALI - Il candidato sindaco già vicesegretario Udc cerca un accordo con l'assessore provinciale, in vista di incarichi 'extraprovinciali'. "Stima intatta per Pettinari ma sono alternativo alla sinistra, alle Europee voto Casini-Ncd"

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Giorgio Giorgi

Giorgio Giorgi

 

di Maurizio Verdenelli

L’Ora dell’Ascolto è scoccata ieri sera a Villa Strada, crocevia strategico per il futuro governo di Cingoli. “Il programma lo dobbiamo scrivere insieme. Anzi siate voi i protagonisti” dice Giorgio Giorgi, uno dei quattro candidati sindaco. “E’ stato un successo. Cento persone, nonostante la concomitante partita della Juve e il popolare Don Matteo in tv”. Un segnale anche per Leonardo Lippi (leggi l’articolo) che abita a due passi, a Mummuiola? “A Leonardo tendo la mano. Spero che non faccia la lista e che sia con noi, con la nostra che chiameremo ‘Cingoli Sviluppo con Giorgi’. Lui per me è un padre nobile e poi siamo della stessa estrazione politica, dell’Udc di cui sono stato fino ad un anno fa vice segretario provinciale. Tuttavia in una competizione elettorale, i partiti non contano. Contano le persone, i programmi, le competenze”.

E’ un fiume in piena Giorgio Giorgi, 43 anni, sposato, due figli: Alessandro, l’ultimo nato, 3 anni e Serena, la maggiore, 7 anni: “Ama il clarinetto come me quando avevo 8 anni: e pensare che qualcuno è andato a dire al direttore della mia banda musicale di espellermi dal gruppo per l’intera durata della campagna elettorale…!”. Giorgi, già assessore provinciale a Bilancio e Personale (giunta Capponi) per il momento rinuncerà (“senza assegni” sottolinea) al suo lavoro di vice segretario generale del comune di Cingoli: si metterà a giorni in aspettativa per la grande corsa. “Ad una cosa non vorrei rinunciare. All’appoggio di Leonardo, per me un ‘padre nobile’, una persona di famiglia che ha avuto sempre il sostegno e l’incoraggiamento di mio padre Gilberto, per anni sindaco di Cingoli, poi assessore provinciale insieme con Tonino (Pettinari ndr) nella giunta Sileoni”

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Antonio Pettinari e Leonardo Lippi

Cosa propone a Lippi oltre a questo scenario di condivisione politica nel quale insistono evidenti sentimenti di riconoscenza verso il ‘maestro’ Gilberto? “Certo non gli posso proporre un posto da assessore, sarebbe troppo riduttivo per lui a questo punto considerato il suo grande curriculum politico-amministrativo. Tuttavia il nostro gruppo lo sosterrebbe sempre e dovunque, dopo. Leonardo ha tanto da dire, anche in contesti extraprovinciali”. A proposito, lei è d’accordo con la chiusura delle Province? “Assolutamente no, abbiamo bisogno di governi di area vasta”. Che ricordi da assessore provinciale? “Bellissimi. Si deve particolarmente a e il Piano di sviluppo generale redatto dalla giunta Capponi, una grande squadra fatta da uomini di spessore. Tante soddisfazioni anche dalla gestione del personale, oltre 500 persone”.

E di Pettinari? “Un amministratore onesto e capace. Nella vita, come me,un pubblico dirigente innamorato dalla propria terra. Poi se ci sono stati dissensi questi sono stati dovuti a scelte tattiche di Tonino, ‘dsguidi’ (testuale ndr). La stima e l’affetto restano intatte. E’ anch’egli di famiglia: con mio padre ha amministrato per 5 anni la Provincia e queste cose non le dimentico. Come non dimentico come fino all’ultimo, tre anni fa, insistette perchè io mi candidassi con lui in Provincia”. Invece…”Guardi io sono alternativo alla sinistra anche se nella civica per Cingoli c’è un’ampia circolarita’ di forze, anche opposte. E mi sono dimesso da vicesegretario senza disdettare peraltro la tessera. Mi sento un popolare e voterò per Casini e NCd alle Europee. Voglio dunque dire che ciò che pensavo tre anni fa, lo pensa adesso ufficialmente il leader stesso dell’Udc”.  

Torniamo a Cingoli? “Senz’altro. In attesa di…Leonardo con cui (sia detto per inciso) dovevo andare a pranzo nei giorni scorsi, siamo lanciatissimi. C’è un gruppo di 25 persone pronte a candidarsi. Il problema noi lo abbiamo all’opposto, nella selezione, non nella ricerca di chi ‘ci vuole stare”. Può fare qualche nome? “Senz’altro, volentieri. Tra le donne, tre sicure. La professoressa Elena Schiavone (capoluogo); Aurelia Gigli (Villa Pozzo), impiegata d’azienda ed inserita nell’associazionismo sportivo e la psicologa Gloria Marrocchi esperta nei problemi della 3^ e 4^ età. Lo sa lei che a Cingoli il 30% della popolazione è ultrasessantacinquenne?”. Tra gli uomini? ” Lorenzo Cignali, esperto di diritto commerciale internazionale. Sarà preziosa la sua esperienza per sviluppare di nuovo a Cingoli il turismo commerciale. Ed ancora: Francesco Ippoliti (Legambiente); Giandomenico Ugolini, Marco Scalpelli (Confartigianato Giovani), Fabio Tiranti (S.Faustino), Nicola Bonservizi (Grottaccia), l’imprenditore Enea Marchegiani,  e l’esperto in comunicazione Mirco Montecchiani che cura tra l’altro il nostro sito www.cingoli2020.it dove c’è uno sportello informativo per ogni esigenza e categoria, e naturalmente per i giovani senza dimenticare i pensionati.

Il municipio di Cingoli

Il municipio di Cingoli

Insomma un’ampia rappresentanza di categorie sociali e sproduttive, ‘gens novà nel senso che nessuno finora ha ricoperto cariche pubbliche, con un’unica eccezione”. Le idee-forza? “Le mie, per cui mi batto da anni e per le quali fui scelto per due deleghe chiavi dall’allora presidente delal Provincia, Capponi. Programmazione, e fare. Con la barra fissa ai fondi europei che l’Italia ‘sfrutta’ come noto, solo al 50%. Guardando avanti e mettendo tutto, risorse, conoscenze, programmi in rete. Soli non si va da nessuna parte. I cento di ieri sera a Villa Strada, nell’Ora dell’Ascolto (non delle relazioni di fine mandato…) l’hanno capito bene”. Già, Villa Strada. se non si è maggioranza nella frazione più popolosa di Cingoli, volta verso Jesi, non si vince sul colle fatale di Tito Labieno, a palazzo Comunale. “Questa volta -dice uno dei residenti- la frazione si dividerà in tre a differenza di sempre quando votava compatta per il proprio ‘campione’. Dico tre e non quattro perchè pare che Leonardo Lippi possa e voglia trovare un accordo con il cugino Gianfilippo Bacci….”. Si attendono naturalmente smentite in questa già rovente campagna pre-elettorale.. 

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