di Marco Ricci
La Fondazione Mps ha scelto Fonspa come consulente per il prossimo aumento di capitale a cui sarà chiamata la banca senese dopo i risultati, non certo positivi venuti degli stress test, con Mps che dovrà raccogliere capitale per circa 2.1 miliardi di euro. La Fondazione senese, che avrebbe dato la propria disponibilità a sottoscrivere la parte di aumento di propria competenza, si è dunque attrezzata con l’ex Credito Fondiario per lo studio del piano di ricapitalizzazione della banca e per avere un supporto specializzato che la guidi nelle decisioni da prendere. Secondo quanto riportato da RadioCor, la Fondazione Mps avrebbe definito Fonspa, “una banca specializzata in consulenza strategica a istituzioni finanziarie e investitori istituzionali e attiva nel settore delle ristrutturazioni. Il team che assisterà la Fondazione ha maturato una lunga esperienza in grandi istituzioni finanziare e multinazionali e include Andrea Munari, Panfilo Tarantelli, Umberto Quadrino e Sergio Ascolani”.
La notizia, diffusasi questo pomeriggio, ha immediatamente fatto nascere tra gli addetti ai lavori l’ipotesi di un possibile collegamento con il piano di salvataggio e rilancio di Banca Marche, piano che vede al momento la stessa Fonspa come attore principale. L’ex Credito Fondiario, di proprietà del gruppo Tages, dovrebbe da una parte acquisire il portafoglio deteriorato dell’istituto marchigiano dietro garanzia del Fondo Interbancario, dall’altra sottoscrivere una parte importante di quell’aumento di capitale da circa 900 milioni di euro che consentirà a BM di riprendere ad operare a pieno regime. L’ipotesi che i due dossier, di certo i più spinosi sul tavolo della Vigilanza, possano essere in qualche modo uniti è per certi versi affascinante ma, numeri alla mano, assai poco probabile. Rimane infatti difficile pensare che due istituti così bisognosi di capitale – Mps e Banca Marche sono di fatto le banche più bisognose di patrimonio di tutto il sistema nazionale – possano vedere legate assieme le proprie sorti in un maxi-dossier da 4 miliardi di euro. Seppure niente si può dare per scontato, questa lettura ci è stata indirettamente confermata oggi pomeriggio dalla stessa Fonspa.
“Le due operazioni non hanno niente in comune e non c’è alcun collegamento tra loro – ci ha spiegato l’ufficio stampa dell’ex Credito Fondiario – La consulenza richiesta dalla Fondazione Mps rientra nella normale attività della banca che è specializzata in questo tipo di servizi”. Dunque una secca smentita da parte di Fonspa a quelle voci che avevano cominciato a girare. Rimanendo all’istituto marchigiano, Fonspa dovrebbe intanto aver concluso la due diligence nei giorni scorsi e si immagina che entro una decina di giorni si possa sapere qualcosa di più sul futuro di Banca Marche.
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L’ospedale aiuta la chiesa
Bene,scopriamo ora che esiste nel mondo della finanza un astro nascente nonche’ la risoluzione a tutti i problemi.Servono 2,1 miliardi di euro per ricapitalizzare mps? Nessun problema,c’e’ Fonspa.Banca marche ha bisogno di 900 milioni di euro,arriva Fonspa e sistema tutto.Sembrava tutto cosi’ difficile ed invece la soluzione era dietro la porta,mi correggo,dietro la Tages.Se qualcuno va per curiosita’ sul sito di Tages potrebbe farsi l’idea di una piccola finanziaria di provincia,invece siamo di fronte alla societa’punta di diamante del sistema bancario/finanziario italiano se non europeo.Tages,un nome una garanzia.
Il Dottor Frankenstages…….
E’ IN PREPARAZIONE QUALCHE ALTRO BISCOTTO?
un articolo sul nulla, ma cosa potrebbe collegare le due cose? oltretutto sarebbe consulente della Fondazione MPS e non della banca, quale tipo di relazione potrebbe esserci? è vero che le informazioni significative tardano ad arrivare ma ipotizzare chissà quali scenari non aiuta a capire. Piuttosto perchè non escono indiscrezioni sull’ammontare delle perdite che conterrà il bilancio di BM e quindi di conseguenza l’ammontare del patrimonio residuo (se hanno lasciato almeno le briciole….) e del valore possibile delle azioni?