di Marco Ricci
Ci sarebbe ancora un mese, un mese e mezzo perché la soluzione di salvataggio e rilancio di Banca Marche possa vedere pienamente la luce con la sottoscrizione di un’offerta vincolante, mentre prosegue la negoziazione tra i commissari di Banca Marche – Feliziani e Terrinoni, Inzitari – e Fonspa, con quest’ultima che sta analizzando i dati ottenuti dalla due diligenze effettuata nei mesi scorsi. Secondo quanto avrebbero riferito Feliziani e Terrinoni durante il previsto incontro di oggi con le rappresentanze sindacali di Banca Marche, la discussione con Fonspa, dato anche il complesso impianto della soluzione prospettata, sarebbe ancora ad alto livello, senza che si sia ancora entrati nei dettagli o che siano state affrontate le questioni relative al futuro piano industriale e quelle occupazionali. Giuseppe Feliziani, in ogni caso, si sarebbe detto confidente del buon esito finale della trattativa. Riprendendo poi l’immagine usata solo pochi giorni fa davanti ai direttori di filiale, secondo il commissario la lancetta dell’orologio, dopo essersi lasciata alle spalle le ore più buie, punterà per Banca Marche sulle “sette di mattina” più o meno nel mese di febbraio. Un auspicio che tiene ovviamente conto di tutta una serie di passaggi tecnici, non ultima un’assemblea dei soci che dovrà ratificare il tutto, che seguiranno all’accordo vincolante.
Da quanto era trapelato nelle settimane passate, lo ricordiamo, l’operazione di rilancio e salvataggio di Banca Marche prevederebbe la cessione di qualche miliardo di crediti deteriorati garantiti per 600-800 milioni dal Fondo Interbancario e un aumento di capitale che si dovrebbe aggirare intorno ai 900 milioni di euro. Fonspa, che interverrebbe in entrambe le operazioni, verrebbe affiancata da alcuni fondi di investimento e, qualora ve ne sia la disponibilità, in parte anche da forze locali. Più sfumato, al limite dell’ininfluente, sarà invece l’eventuale apporto delle Fondazioni attuali azioniste.
In questo contesto in qualche modo di attesa, con un clima aziendale rasserenato e un tipo di confronto tra azienda e lavoratori che appare costruttivo, Banca Marche ha comunicato ai sindacati l’intenzione di rinnovare per quattro mesi il contratto integrativo dei dipendenti. Un nuovo confronto sulla questione dovrebbe poi riprendere a metà gennaio. Nel prossimo futuro, da quanto trapela, ci sarebbe la chiusura di quattro filiali, sebbene nel breve periodo, in attesa proprio della soluzione, non sarebbero previste importanti ristrutturazioni della rete. Nel contesto piuttosto disteso del clima le rappresentanze dei lavoratori hanno fatto presente ai commissari la loro intenzione di portare all’azienda un “protocollo di garanzie strategiche”, ovvero un elenco di requisiti di cui la soluzione di rilancio dovrebbe tenere conto. Dopo l’esigenza di mantenere una banca del territorio e, possibilmente, di salvaguardare il più possibile gli azionisti, i lavoratori porteranno dunque al tavolo i loro punti e le loro priorità che, la soluzione ottimale, dovrebbe tenere in considerazione. Tra questi, si immagina, il mantenimento dei livelli occupazionali e forse anche la questione precari.
Sebbene sia prematuro parlarne, cominciano infatti a trapelare le prime preoccupazioni dei lavoratori, una preoccupazione che in parte riguarda l’intero sistema bancario nazionale ma che, dato il momento, è maggiormente sentita dai lavoratori dell’istituto marchigiano. Salta ovviamente agli occhi come la riduzione degli impieghi, dovuta in parte anche alla cessione del portafoglio deteriorato, possa squilibrare il futuro rapporto tra dipendenti-impieghi. Preoccupazioni queste ovviamente legittime ma che al momento si basano su ragionamenti di massima più che su intenzioni o dati di fatto.
Si è appreso inoltre che la richiesta di proroga del commissariamento, inoltrata da Feliziani, Terrinoni e Inzitari alla Banca d’Italia, sarebbe stata chiesta per il tempo necessario alla ricapitalizzazione dell’istituto di credito, in linea con quanto espresso dal momento della messa in amministrazione straordinaria di Banca Marche dalla stessa Via Nazionale. Non è dunque ancora chiaro se si tratti di un periodo di sei mesi o qualcosa di meno.
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I sindacati sono pronti a presentare un protocollo??di garanzie??STRATEGICHE!! Basta con i vecchi protocolli di garanzia,adesso le garanzie diventano strategiche ed e’ tutta un’altra cosa.Io pero’ consiglio ai dipendenti di non fidarsi eccessivamente della genialita’ ritrovata dei sindacati e con essa di una vitalita’ come al solito tardiva e quindi assolutamente inutile vista la situazione.Qua ancora non si sa chi compra banca marche,se c’e’ qualcuno veramente interessato a rilevarla senza farsela regalare,non si conosce il piano industriale di rilancio( ammesso che qualcuno lo abbia) ed i sindacati che fanno? Presentano un protocollo di garanzie STRATEGICHE( non si capisce per chi)ponendo dictat e rispolverando ovviamente il concetto base che ha sempre caratterizzato la ns banca,LA TERRITORIALITA’ in nome della quale hanno consentito alla vecchia gestione( od ancora attuale?boh!) di sfasciare una banca,insieme alla demente complicita’ delle defunte fondazioni.Hanno taciuto per anni,lo facciano anche adesso.
Una considerazione a proposito del futuro prossimo delle fondazioni: se il loro apporto nell’a.c. che verra’ sara’ irrilevante( leggi non hanno piu’ un euro per partecipare) significa che,con buona pace di chi ancora difende il loro operato,le benemerite fondazioni spariranno dopo avere sperperato alcune centinaia di milioni di euro.In pratica,per l’ambizione di qualche inadeguato presidente,per qualche poltroncina esse sono state parte attiva e rilevante( anche attraverso i caproni da loro nominati) del disastro a tutti oggi ben noto.Ci mancheranno gli interventi di altissimo contenuto strategico di Sabbatini( a proposito che fine ha fatto?) le interviste ed i video con le lezioni di macroeconomia di Gazzani( che ha smentito il luogo comune che un panettiere non possa capire di banche ed economia,i suoi interventi faranno scuola e rimarranno nella storia) le previsioni a breve e lungo termine di Bassotti( record mondiale non ne ha presa una).Che dire poi delle slides del mitico dg che sprezzante buttava in faccia agli azionisti critici e polemici numeri ed utili ,puntando il dito minaccioso contro chi osava contestarlo chiamandolo per nome e cognome( leggi so chi sei,attento a te).Tutto questo sembra finito per sempre e sembrerebbe l’unica buona notizia che arriva da tempo da bmarche.Mai piu’ dovranno accadere cose simili,vigileremo e tuteleremo il futuro della banca,per il bene di tutti.Riposino in pace,amen
A me questi “messaggi distensivi”, non convincono affatto, chissà perchè……..
In ogni comunicato una nuova piccola parte del quadro futuro.
La comunicazione sta tentando di aiutare la trattativa con la somministrazione di pillole di verità allo scopo di
preparare all’esito finale e nel contempo vagliare gli umori.
Per la prima volta si parla di piano industriale della nuova banca, questo il punto dirimente per Bm e per ogni azienda che voglia pensare al futuro.
mah? Il commissario dovrebbe avere,tra l’altro, anche il dono della preveggenza. Prima circa l’avvento delle prime luci dell’alba di un nuovo giorno, ora nell’ intravvederne anche il primo mattino. Speriamo che non si tratti solo di banali allucinazioni. Caro Furio E Basta, personalmente sull’argomento ho gli stessi tuoi sospetti. Non è che ci si vuol illudere(TUTTI COMPRESI I DIPENDENTI DELL’ISTITUTO) con la carota per poi ritrovarci, invece, con un bel cetriolo? Molti piccoli azionisti, che ricordiamo hanno espresso voto contrario all’approvazione di quello scellerato bilancio 2012 di bancamarche(approvato dalle fondazioni,per non far commissariare la banca-” disse Gazzani in assemblea”- ma poi commissariata solo dopo 4 mesi- che presa x i fondelli!-se non fosse stato approvato bankitalia forse avrebbe commissariato subito la banca ma avrebbe capito di che stoffa fossero i marchigiani e avrebbe fatto sicuramente maggiore attenzione in tutto,anche sugli accantonamenti) , non parrebbero fidarsi affatto di tutto quello che, con grande enfasi ma con altrettanta opacità, parrebbe , nonostante le continue sviolinate fuorvianti di questo giornale, addensarsi sulle loro teste. Ripetiamo, PER L’ENNESIMA VOLTA: L’ASPETTO ULTRARILEVANTE DI QUESTA FACCENDA riguarda essenzialmente quei CREDITI DETERIORATI E L’EVENTUALE RELATIVO LORO PREZZO DI CESSIONE AL FONSPA. Il resto sono solo dettagli( se il prezzo di cessione fosse adeguato forse non ci sarebbe bisogno di alcun aumento di capitale, o almeno molto più contenuto) che fanno da contorno a tutto il contesto di riferimento. Se il prezzo di cessione sarà congruo, secondo parametri condivisi, allora il tutto sarà molto più agevole, altrimenti(come temono in tanti ), nessuno s’illuda di” POTER GIOCARE AL MERCANTE IN FIERA CON I SOLDI ALTRUI”(ED IN PARTICOLARE CON QUELLI DEI PICCOLI AZIONISTI). In tal caso sarebbe senz’altro meglio che si continui ancora a sognare ALBE E MATTINATE RADIOSE. Prima di poter esprimere qualsiasi giudizio di merito sulla vicenda(cessione crediti deteriorati) è necessario pertanto poter conoscere: 1) CHE IMPORTO DI CREDITI VERRA’ CEDUTO. 2) DI TALE IMPORTO QUANTO E’ GARANTITO IN VIA IPOTECARIA SU IMMOBILI E QUANTO E’ INVECE CHIROGRAFO 3) QUALE’ IL VALORE ATTUALE(2013?) DEI CESPITI DETENUTI IN GARANZIA E INVECE QUALE’ STATO IL VALORE DI ASSUNZIONE IN GARANZIA DA PARTE DELLA BANCA(40/50/60% etc) 4)DA QUALI GARANZIE SONO ASSISTITI I CREDITI CHIROGRAFI 5) QUAL’E’ IL VALORE DI LIBRO DEI FONDI RISCHI SU CREDITI(CONTESTATISSIMI) ACCANTONATI(SI DICE,ORMAI DA TANTISSIME PARTI, IN MODO ECCESSIVO E AL DI FUORI DI OGNI RAFFRONTO CON ALTRI ISTITUTI O COMPETITOR) E AFFERENTI DETTI CREDITI . Al riguardo, da indiscrezioni trapelate , parrebbe che l’importo da cedere sia di ca 5 mld di eu. e per la quasi totalità assistito da garanzia immobiliare. Pochissimi dovrebbero essere,si dice, i chirografi. Dato che ,come abbiamo più volte significato, la banca in periodi pre-crisi recuperava oltre il 96% dei suoi crediti deteriorati garantiti da cespiti immobiliari, non si potranno certo accettare(a prescindere dalla crisi attuale del mercato) importi iniqui (senz’altro non inferiori ai 65/68% del totale) altrimenti il tutto si configurerebbe come un vero e proprio pacco miliardario e una vera e propria beffa nei confronti degli azionisti. Comunque la banca, dicono, sarebbe sicuramente in grado di recuperare,con i propri uffici recupero crediti, molto molto di più. Peraltro di Fonspa,Tages( dietro cui si vocifera ci sarebbe GPMorgan) nessuno parrebbe fidarsi affatto, in quanto ritenuti collegati alla FAMIGERATA FINANZA SPECULATIVA INTERNAZIONALE e,alcuni sospetterebbero addirittura, alla potentissima associazione massonica internazionale BILDERBERG che, ,dicono, abbia proseliti e collegamenti anche nei vertici delle istituzioni finanziarie italiane. Sara’ vero? Mah? Altri fanno ventilare,al riguardo, il sospetto che tutta la questione(salvataggio ,ma soprattutto cessione crediti) potrebbe rappresentare anche un bel pacco già preconfezionato, almeno dall’approvazione(vergognosa) della semestrale 2013 della banca e di conseguenza dal successivo suo commissariamento; il tutto suffragato inoltre,dicono, dalla coincidenza delle date d’acquisto di Fonspa, da parte di Tages, e del commissariamento definitivo della banca. Entrambi avvenuti alla fine del mese di ottobre 2013. Solo fantasie? Può darsi! Comunque molte informazioni, anche mediatiche,hanno argomentato riguardo al fatto che diverse istituzioni di caratura internazionale(tipo JP Morgan) si starebbero fortemente interessando al mercato delle cartolarizzazioni bancarie in Italia. Evidentemente questo mercato sta stuzzicando il loro appetito e la loro proverbiale ingordigia. Però ai danni di chi? Se queste cessioni venissero poste in essere da istituti che evidenzino gestioni aziendali in attivo, tutt’al più si tratterebbe di un deprecabile minor guadagno ,ma per banca marche, in considerazione della necessità di utilizzo di quei fondi rischi iniqui(ricordiamo, costituiti per lo più con il patrimonio della banca e pertanto dei suoi soci) ,tenuto conto della situazione, si tratterebbe unicamente di una vera e propria spoliazione del patrimonio sociale a favore dei soliti noti(inaccettabile).Auguriamoci che poi, alla fine della fiera, la situazione possa evolversi in modo soddisfacente per tutte le parti interessate, perché altrimenti, potrebbe essere necessario attuare(da parte dei piccoli azionisti,le fondazioni,invece, parrebbero continuare a dormire,nonostante tutto, sonni tranquilli) tutte quelle iniziative di protesta già minacciate e possibilmente votare anche contro, in assemblea, a questa tanto sbandierata operazione di salvataggio(facendo in modo di non farla approvare-tenuto conto che anche le fondazioni avrebbero,in tal caso, solo da perdere) perche’ comunque la banca non sarebbe certamente lasciata al proprio destino (solo al fitd , la sua liquidazione,costerebbe non meno di 6 mld x rimborso depositanti) e si potrebbe allora anche coniare una soluzione molto migliore di questa, anche con prestito del fitd alla banca ,garantito proprio dalla parte migliore di quei crediti deteriorati e con Fonspa,Tages e/o GP Morgan che se ne tornino a speculare altrove,MA NON SULLE SPALLE DEL POPOLO MARCHIGIANO!.
banca marche uscirà dal commissariamento con un indice di copertura su crediti deteriorati superiore a qualunque altra banca comparabile. Questo è un fatto. Ma ovviamente i calcoli vanno fatti bene includendo le posizioni cedute e svalutate all’inverosimile. Il meglio è nemico del bene………..
Gianni Sargenti,concordo con te,se le fondazioni dormono( tanto i soldi non sono i loro,che vuoi che gliene importi..) noi azionisti privati non ripeteremo gli errori del passato e staremo ben svegli e vigileremo su tutto cio’ che accadra’.Siamo pronti a combattere con tutti i mezzi ed in tutti i modi,abbiamo la stampa dalla ns parte e siamo tanti(43000)E’ bene ricordarlo di tanto in tanto ai ‘ manovratori’