La vicenda Banca Marche continua a mietere vittime. Se nei giorni scorsi i piccoli azionisti hanno chiesto 30 milioni di euro attraverso una class action verso coloro che hanno ricoperto nell’istituto ruoli gestionali e di controllo e verso la società di revisione (leggi l’articolo), oggi a scagliarsi contro banca Marche sono Fabi, Fiba/Cisl e Fisac/Cgil che richiamano l’attenzione sulla grave situazione dei 26 dipendenti della Se.ba. (ex controllata di Banca Marche) che il 30 settembre perderanno il lavoro. Sul cancello della sede della Se.ba i dipendenti hanno esposto due striscioni. Uno di questi recita
«A seguito di quanto si legge riguardo il piano di salvataggio di Banca Marche – scrivono le sigle sindacali in una nota – riteniamo giusto informarvi su quanto sta accadendo ai 26 dipendenti della SE.BA. Servizi Bancari Srl sita a Jesi (AN). La SE.BA., azienda erogante servizi bancari, fondata da Istituti Bancari del territorio marchigiano, ex controllata da Banca Marche, si occupa di servizi bancari dal 1977. In questi anni ha svolto attività di back office bancario e archiviazione. Il fatturato fino al 30 marzo 2014 era costituito al 90% da lavori commissionati da Banca Marche. Nel 2011, le banche azioniste (Banca Marche, C.R. Loreto, Veneto Banca e C.R. Fermo) decidono di cedere l’azienda. Il partner individuato, dall’allora amministratore delegato della SE.BA. Claudio dell’Aquila, collaboratore di Massimo Bianconi ed ex presidente Medioleasing e, prima ancora, ex vice direttore di Banca Marche, è il Gruppo KGS di Pesaro, affidatario dell’appalto di pulizie e portierato all’interno di Banca Marche. La SE.BA. porta in dote il lavoro appaltato dalle banche socie, ed assicurato da un impegno sottoscritto al momento della vendita per mantenerlo ed integrarlo almeno fino al 2016 e due magazzini di proprietà per un valore di circa 2 milioni di euro. Ancora oggi é possibile individuare, nei bilanci del 2011, pubblicati sul sito di Banca Marche, la quota parte pari al 35% dell’intero pacchetto azionario, pagata dal gruppo pesarese per un importo che si aggira intorno a 43.000 euro. Cosa è successo dal 2011 al 2014? Le banche che avevano sottoscritto gli accordi per il mantenimento degli appalti hanno lentamente disatteso gli impegni e il gruppo acquirente ha azzerato il capitale immobiliare della Società. La situazione è precipitata a marzo quando Banca Marche ha deciso unilateralmente di recedere da un importante contratto per presunte inadempienze da parte della SE.BA.. Successivamente il personale viene informato dal proprio amministratore sulla grave crisi della società aggravatasi per il recesso di tutti i restanti contratti in essere, e per il trasferimento lampo da parte di Banca Marche (e C.R. Loreto) di tutte le lavorazioni di back office presso Caricese di Bologna, condannando l’azienda SE.BA. alla liquidazione. Il 12 agosto la SE.BA. ha attivato la procedura di riduzione del personale che segna il licenziamento di tutto il personale, 26 lavoratori, al 30 settembre 2014. Abbiamo in questi mesi richiesto incontri, con il D.G. Goffi e con i commissari di Banca Marche, con la speranza di riuscire a trovare una soluzione (per la tutela occupazionale) a quanto accaduto ma inutilmente. Questo atteggiamento di chiusura con SE.BA., società del territorio jesino dove risiede la direzione generale di Banca Marche (ma soprattutto, ciò che abbiamo a cuore sono le 26 famiglie che dipendono dalla stessa), ci stupisce molto alla luce di quanto leggiamo sui mezzi stampa. I soggetti all’opera per salvare la banca del territorio, Banca d’Italia, imprenditori locali, sindacati, istituzioni, riusciranno nell’intento? Riusciranno a salvaguardare i livelli occupazionali dei circa 3.000 colleghi di Banca Marche quando non sono riusciti per i 26 di SE.BA., società controllata dalla stessa (fino al momento della vendita nel maggio del 2011) e le cui attività “pesavano” per circa il 90% del fatturato totale (fino ad oggi)? Alla luce di quanto sta accadendo è facile pensare che la vendita della SE.BA., decisa nel 2011 da parte della proprietà bancaria e fortemente voluta in primis da Banca Marche, fosse in realtà una scelta mirata a non assumersi le proprie responsabilità, senza curarsi che questa scelta avrebbe avuto come possibile conseguenza la chiusura di SE.BA. ed il licenziamento dei lavoratori. Nel 2011 chiudere la SE.BA., come azienda di proprietà delle banche, avrebbe intaccato l’immagine così fortemente pubblicizzata di “Banche vicine al territorio e alle famiglie”. Per questo motivo riteniamo che la responsabilità del nostro licenziamento pesi in maniera consistente sul management vecchio e nuovo di Banca Marche. In questi mesi, il personale sta cercando di fare luce su una situazione che di fatto sta uccidendo dal punto di vista lavorativo 26 persone, tutte di età compresa tra i 44 e 58 anni, e per tutelare la nostra posizione non potremo evitare di ricorrere a manifestazioni pubbliche e eventuali azioni giudiziarie che sicuramente non favoriranno la già precaria immagine di Banca Marche e di tutti i vari attori coinvolti nella vicenda. Ai lavoratori della SE.BA. rimane solamente la certezza del licenziamento e la possibilità di accesso al Fondo Emergenziale, originariamente nato per la ricollocazione di dipendenti bancari di banche in crisi. Per noi considerati “figli di un Dio minore” qualcuno sfrutterà questa occasione per riallocarci? Vogliamo comunque ricordare che nel 2001 il sindacato con le controparti rappresentate dai massimi vertici con delega da parte delle Banche socie di SE.BA. (Banca Marche, C.R. Loreto, C.R. Fabriano, C.R. Fermo, C.R. Ascoli), indicarono una soluzione di riallocazione del personale SE.BA. all’interno delle Banche socie, con la contestuale messa in liquidazione della Società definita non più strategica. Per motivi, che ancora non sappiamo, due settimane dopo tale accordo fu disatteso dalle stesse Banche con la promessa in sede ABI di Roma di un definitivo rilancio di SE.BA.. Il rilancio, promesso allora dai personaggi che ultimamente sono apparsi negativamente sulla stampa per le note vicende di Banca Marche, c’è stato solamente per il mantenimento delle poltrone ma non per il lavoro.
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Con tutta la gente che banca marche ha rovinato, credo che i 26 dipendenti della seba siano il problema minore, sempre con rispetto di tutti non mi sembrano la priorità !!!
Chiudendo la se.ba non ha rovinato nessuno,26 persone che vanno a casa non hanno messo in mezzo alla strada 26 famiglie,sig.mario collega qualche volta il cervello alla tastiera te sicuramente sarai un dipendente bdm e non avrai certo questi problemi al massimo ti trasferiscono e ne sarei molto contento BUONA SERATA
Gentile Mario Rossi, mi chiamo Francesca Ricci e sono una dipendente Se.Ba.. Capisco il suo punto di vista, probabilmente siamo il male minore, in una situazione molto tragica. Ma purtroppo siamo anche l’esempio di come in questa società le persone abbiamo perso il valore che dovrebbero avere ed il suo commento ne è la prova. E’ un male minore che ci siano famiglie monoreddito, donne sole con un mutuo da pagare che presto si ritroveranno a casa se l’avranno ancora, non si sa con quale sostegno economico oltre la disoccupazione. Probabilmente lei non ha avuto mai di questi problemi, e sono contenta per lei oppure forse vive una situazione di precariato che la rende così cinica da esprimere un commento a mio avviso fuori luogo. In questo caso, la guerra dei poveri, non aiuta nessuno né lei né me. Chi non ha rispetto per 1 persona spesso non ne ha neanche per 3000, tanti sono i dipendenti di Banca Marche, per questo motivo ci aspettiamo solidarietà da lei e da tutta l’opinione pubblica. Non le auguro buona serata, ma di cuore BUONA VITA.
Mi dispiace che il mio commento non sia stato capito e come al solito ognuno pensa sempre e solo al suo orticello !!! Innanzitutto non sono un dipendente bdm, e vivo i problemi di tutti visto che ho un impresa ed ogni giorno il lavoro me lo devo cercare xche non ho nessuno stipendio o disoccupazione che mi aspetta il 27 di ogni mese. Quindi lotto sul mercato per portare a casa ogni mese lo stipendio per mantenere la mia famiglia. Non volevo mancare di rispetto ai 26 dipendenti seba ma volevo dire che la gestione della bdm ha fatto fallire non so quante aziende, piccoli artigiani e commercianti quindi le persone che hanno perdo il lavoro o che lo perderanno sono un enormità in confronto alla sola seba. Voi non siete ne migliori ne peggiori di tutti gli altri quindi se le cose non si sistemeranno come tutti quelli che perdono il lavoro dovrete trovarne un altro. E tragico ma siamo tutti sulla stessa barca senza differenze.
Purtroppo, cara Francesca Ricci, questo è solo l’inizio…….
Siamo tutti nella stessa barca no…i politici no i doppi stipendiati no i pensionati con oltre i 3000 euro no e poi la lista si allunga e se non si affonda la mano e si blocca tutto perche o tutti o nessuno , quindi facciamolo il salto e dopo si vedrà. non si puo convivere con chi ha tutto e chi non ha niente.
Vero signora Punzo bisogna fare la rivoluzione e riportare tutto all’anno zero. Mah se il 64% degli italiani ha ancora fiducia in quel buffone di Renzi che sta al governo senza che nessuno lo abbia eletto, io non credo che riusciremo a cambiare qualcosa in questo paese e penso che l’unica soluzione sia di andare all’estero dove la democrazia ed il rispetto delle persone risulta essere una cosa seria e non come qua !!!
Caro Sig. Rossi
lei sicuramente sarà un imprenditore virtuoso, mi ha convinto,
le mando il mio curriculum…
Per quanto riguarda Bdm e tutte le sue varie controllate mi dispiace per voi ma non fatevi illusioni xche non credo vi salverà nessuno.!!! Il governo in precedenza non ha salvato Alcoa, il Sulcis, Alitalia ecc ecc mandando a casa migliaia di persone e non credo che stavolta si comporterà diversamente !!!
Signora Ricci vedo che lo spirito non le manca. Bene il sorriso è un ottima cura contro il licenziamento ….
Non ho parole…e magari questo è uno dei tanti meriti per cui è stato premiato un ex presidente BdM come cavaliere del lavoro.
Ancora nn si vede la fine dei danni ed imbrogli che hanno seminato in giro.
Scusi sig. Rossi, se posso disturbarla, ma un bravo imprenditore alle 9.30 del mattino non dovrebbe essere in giro a cercare lavoro, invece di stare a scrivere banalita’ su un sito internet?
Carissima signora Bianchi, se non ho letto male l’articolo Bdm non ha onorato un contratto che avrebbe permesso alla seba di continuare a lavorare con tutti i suoi dipendenti. Bene siccome Bdm e Seba sono 2 aziende private fategli causa punto e basta. Xche visto che parlate tanto di democrazia e di diritti uguali per tutti, se qualche ente statale provvede al salvataggio della seba, allora dovrebbe salvaguardare ogni tipo di lavoratore privato o autonomo che versa in difficoltà. Siccome questo non avviene mai, ripeto di rivolgersi alle autorità competenti per far valere i propri diritti senza fare articoloni sui siti internet come questo e senza fare manifestazioni che non portano a nulla. Capisco la sua rabbia per la perdita del posto di lavoro, ma le ricordo che i vari dipendenti e soprattutto quelli del credito, sino ad oggi hanno goduto di stipendi e privilegi al di sopra della norma, mentre la maggior parte delle persone viene licenziata dalla sera alla mattina dopo aver ricevuto stupendi da fame senza nessuna protezione. Quindi con tutto il rispetto non faccia di questa situazione sicuramente complicata e triste un caso di stato xche non ci sono gli estremi. Pensi agli esodati che mi sembrano messi molto peggio di voi è senza via d’uscita.
Dimenticavo se alle 9,30 sono o non sono al lavoro non credo sia un suo problema !!! Resta il fatto che quando i miti affari non vanno bene io non faccio articoli su CM, ma cerco le soluzioni nel mio normale anonimato. Il vostro articolo, più che legittimo, fa si che faccia emergere persone a voi favorevoli ed altre come me, che rispettando il vostro dramma lavorativo, hanno opinioni diverse e le esprimono liberamente.
Si possono salvare capra e cavoli? Possibile che si possa risolvere tutto semplicemente licenziando 26 persone? Non ci sono vie che consentono di mantenere il livello occupazionale senza mandare la banca a gambe all’aria?
@francesca ricci
Premesso che sono solidale con i dipendenti SE.BA.,e spero che tutto si risolva al meglio,ma ho una
curiosita’,come e’ entrata in SE.BA??tramite concorso ??o a chiamata?? grazie
Caro Giampaolo Sbarbati, probabilmente salvare capra e cavoli sarebbe la cosa migliore ma volendo essere realisti l’attuale Italia e la classe dirigente che la rappresenta non mi sembra davvero in grado di fare tali miracoli
Bravo Gianpaolo purtroppo e’ piu facile lincenziare che assumersi le colpe per una gestione politica sbagliata.evidentemente il sig.mario non conosce la nostra storia perche’ il lavoro c’era lo hanno portato via appaltandolo ad altre ditte,per cui la volonta’ di bdm e’ solo di mandare a casa 26 persone si informi sig.mario dai suoi amici di bdm vedo che il tempo ne ha..
Solidarieta’ed un in bocca al lupo ai dipendenti seba e aggiungerei ai giovani precari,quanto vorrei che venissero confermati o riassunti,significherebbe che banca marche e’ uscita dalle sabbie mobili e si e’ realmente salvata,purtroppo ad oggi tra tages,fonspa,cavalieri bianchi fantasma cosi’ non sembra che sia .E pensare che c’e’ ancora chi sostiene che certe scelte dissennate e rivelatesi con il tempo tragiche erano state fatte,pensate un po’,per salvaguardare l’occupazione…bel risultato!!
Signora Maria Bianchi credo che lei abbia dei problemi di apprendimento !!! Io non ho nessun amico in Bdm da difendere ma lei non vuol capire che se per alcune decisioni sbagliate della banca o per il mancato rispetto di un contratto lei perde il lavoro, lo faccia presente alle autorità competenti senza fare ironia stupida. Non esiste solo lei e l’azienda Seba. Ogni giorno sa quante aziende chiudono in Italia per i motivi più disparati ???? Quindi prima di dire a me di informarmi lo faccia lei xche in Italia ci sono 60 milioni di persone con 60 milioni di problemi, ma non tutti ne fanno un caso di stato come lei. Io ho perso il lavoro 4 anni fa per colpe non mie e gli posso garantire che nessuno c’ha perso il sonno e nessuno ha fatto niente per aiutarmi, quindi se ne faccia una ragione e cominci a cercare una nuova occupazione che tanto di lei, di me è del resto degli italiani non se ne fotte nessuno !!! Buona fortuna
Un classico, prima ci si inventa una struttura per fare un favore al Politico di turno, poi si trasforma in ramo d’azienda, poi si chiudono i rubinetti dell’ossigeno.
La storia SE.BA. parte da lontano.
Anni fa quasi tutte le banche avevano partecipate che gestivano servizi esternamente ma che lavoramano
praticamente solo per la casa madre.
Nel tempo il lavoro si è radicalmene modificato, gli effetti cartacei non esistono quasi più, la lavorazione degli assegni è completamente cambiata.
SE.BA non è riuscita a trovare, per merito dei sui azionisti, fino ad un certo punto B:Marche ora non so….
e del suo management alternative redditizie al passo con i tempi. In periodi di vacche queste riorganizzazioni venivano ammortizzate riaccentrando i lavoratori in banca o comunque in altre società del gruppo, l’attuale crisi ha reso impossibile ogni soluzione, mi spiace per i lavoratori, ma di certo i problemi non sono stati affrontati al momento opportuno.