Banca Marche, più vicina la soluzione
Al termine la due diligence di Fonspa

La società del gruppo Tages sta concludendo la valutazioni degli asset. Il Fondo Interbancario ha inoltre già deliberato lo schema del suo intervento. La conclusione dell'operazione questione di poche settimane

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Banca_Marche_Jesi (5)di Marco Ricci

E’ vicina alla conclusione la due diligence aperta da Fonspa per valutare il portafoglio crediti deteriorato nonché i conti e gli altri asset di Banca Marche, attività preliminare e necessaria alla conclusione dell’operazione di salvataggio e di rilancio dell’istituto di credito marchigiano. Sebbene nessuno tenda al momento a sbilanciarsi né a lasciar filtrare ulteriori dettagli, quello che trapela è un cauto ottimismo e la possibilità che il piano coordinato dai commissari Terrinoni, Feliziani e Inzitari, con il cappello della Banca d’Italia, possa chiudersi a breve. Se non giorni, è probabile che la parola fine possa venir pronunciate entro tre o quattro settimane. Anche il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha nel frattempo deliberato lo schema del suo intervento che agevolerà l’uscita dalla crisi dell’istituto marchigiano.

Il piano, lo ricordiamo, prevede da una parte la cessione dei crediti deteriorati alla stessa Fonspa – società specializzata nella gestione di questo genere di portafogli – con una garanzia aggiuntiva, dell’ordine di 600-800 milioni, da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. L’intervento del Fitd ha lo scopo di accrescere il valore di questo portafoglio non performante, consentendone a Banca Marche la vendita a valore di libro, cioè allo stesso valore contabilizzato in bilancio. Le ingenti cessioni di crediti – nel caso di Banca Marche si parla di circa circa 4-5 miliardi di euro – avvengono infatti di norma con forti ribassi sui valori contabili. Le garanzie del Fidt faranno appunto accrescere il valore degli asset ceduti evitando di appesantire ulteriormente il patrimonio dell’istituto.

tages

Il gruppo Tages, azionista di maggioranza di Fonspa

Il successivo tassello del salvataggio prevede il futuro controllo di Banca Marche da parte della stessa Fonspa, dopo un aumento di capitale necessario a ripatrimonializzare Banca Marche dell’ordine degli 800-1000 milioni di euro. Ad accompagnare Fonspa anche uno o due fondi di investimento che interverrebbero anch’essi nel capitale dell’istituto di credito. Data l’ingente quantità di patrimonio da raccogliere, forse anche in questo caso ci renderà necessario un ulteriore intervento del Fondo Interbancario. Minori, al limite dell’ininfluente, potrebbero essere le risorse messe in campo dal territorio e dalle tre Fondazioni attuali azioniste di Banca Marche. Fonspa, da parte sua, andrà ad aprire un proprio aumento di capitale per accrescere la propria di liquidità, presumibilmente con l’intervento degli stessi soci del gruppo Tages che controllano l’ex Credito Fondiario. A tendere, nel medio periodo, Banca Marche dovrebbe essere quotata in borsa.

Se un quadro così complesso necessita dei suoi tempi per arrivare alla composizione finale, i passaggi sembrano procedere senza particolari ostacoli. Una volta noti i numeri esatti, e questo potrebbe essere questione di giorni, tutti i pezzi del puzzle dovrebbero incastrasi come detto in poche settimane. Non è poi da escludersi, una volta superati tutti i passaggi necessari, che l’operazione possa poi concludersi nel giro di un week-end, con Banca Marche che diventerebbe di fatto l’istituto di credito del gruppo Tages.

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