di Marco Ricci
E’ vicina alla conclusione la due diligence aperta da Fonspa per valutare il portafoglio crediti deteriorato nonché i conti e gli altri asset di Banca Marche, attività preliminare e necessaria alla conclusione dell’operazione di salvataggio e di rilancio dell’istituto di credito marchigiano. Sebbene nessuno tenda al momento a sbilanciarsi né a lasciar filtrare ulteriori dettagli, quello che trapela è un cauto ottimismo e la possibilità che il piano coordinato dai commissari Terrinoni, Feliziani e Inzitari, con il cappello della Banca d’Italia, possa chiudersi a breve. Se non giorni, è probabile che la parola fine possa venir pronunciate entro tre o quattro settimane. Anche il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha nel frattempo deliberato lo schema del suo intervento che agevolerà l’uscita dalla crisi dell’istituto marchigiano.
Il piano, lo ricordiamo, prevede da una parte la cessione dei crediti deteriorati alla stessa Fonspa – società specializzata nella gestione di questo genere di portafogli – con una garanzia aggiuntiva, dell’ordine di 600-800 milioni, da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. L’intervento del Fitd ha lo scopo di accrescere il valore di questo portafoglio non performante, consentendone a Banca Marche la vendita a valore di libro, cioè allo stesso valore contabilizzato in bilancio. Le ingenti cessioni di crediti – nel caso di Banca Marche si parla di circa circa 4-5 miliardi di euro – avvengono infatti di norma con forti ribassi sui valori contabili. Le garanzie del Fidt faranno appunto accrescere il valore degli asset ceduti evitando di appesantire ulteriormente il patrimonio dell’istituto.
Il successivo tassello del salvataggio prevede il futuro controllo di Banca Marche da parte della stessa Fonspa, dopo un aumento di capitale necessario a ripatrimonializzare Banca Marche dell’ordine degli 800-1000 milioni di euro. Ad accompagnare Fonspa anche uno o due fondi di investimento che interverrebbero anch’essi nel capitale dell’istituto di credito. Data l’ingente quantità di patrimonio da raccogliere, forse anche in questo caso ci renderà necessario un ulteriore intervento del Fondo Interbancario. Minori, al limite dell’ininfluente, potrebbero essere le risorse messe in campo dal territorio e dalle tre Fondazioni attuali azioniste di Banca Marche. Fonspa, da parte sua, andrà ad aprire un proprio aumento di capitale per accrescere la propria di liquidità, presumibilmente con l’intervento degli stessi soci del gruppo Tages che controllano l’ex Credito Fondiario. A tendere, nel medio periodo, Banca Marche dovrebbe essere quotata in borsa.
Se un quadro così complesso necessita dei suoi tempi per arrivare alla composizione finale, i passaggi sembrano procedere senza particolari ostacoli. Una volta noti i numeri esatti, e questo potrebbe essere questione di giorni, tutti i pezzi del puzzle dovrebbero incastrasi come detto in poche settimane. Non è poi da escludersi, una volta superati tutti i passaggi necessari, che l’operazione possa poi concludersi nel giro di un week-end, con Banca Marche che diventerebbe di fatto l’istituto di credito del gruppo Tages.
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A leggere alcuni passaggi dell’articolo del bravissimo Ricci, mi è venuta in mente un’immagine che nulla c’entra con il mondo finanziario, ma che mi riporta ad una mescita di vino dove compare una sola e piccola giara con tanti bicchieri sulla tavola imbandita. Ci vorrebbe un miracolo perché tutti gli astanti possano bere tanta prelibatezza e, se non ricordo male, un signore è riuscito anche a farlo……..un Signore appunto.
Si aggiunge qualche tassello, molti ne mancano ancora.
Vendita di crediti a valore di libro significa che eventuali maggiori introiti rispetto alla vendita finiranno in pancia a Fonspa anziché a Bdm, visto l’intervento a garanzia del Ftd non si capisce perché non lasciare i crediti in Bdm lasciando che Fonspa ne curi il realizzo.
Aumento di Capitale garantito da Fonspa e da fondi esteri per futura quotazione, qui manca il piano industriale, perché la banca, nelle condizioni attuali non sarà competitiva.
Nessun cenno al valore delle azioni e all’eventuale coinvolgimento dei soci privati, nel caso di azzeramento del valore, non credo la banca avrà molta fortuna in regione.
Viisto lo scarso impegno che Fonspa sembra disposta a mettere in proprio non sarebbe stato preferibile un intervento di sistema, come avvenne per il vecchio Banco Ambrosiano, con la partecipazione dei principali istituti italiani, qui intervengono indirettamente tramite ftd ma lasciando l’eventuale “affare” a Tages e ai fondi.. Non capisco, ma forse servono altre informazioni.
Complimenti ancora alle fondazioni ,che dei loro obbiettivi non ne hanno centrato uno,occupazione , territorio,valore delle quote in bm,comunque non e’ ancora chiara la fine degli azionisti privati, perche se va come penso ci sara’ la chiusura di innumerevoli conti, praticamente in bm ci sono ancora piu’ di mille dipendenti da mandare a casa, ci pensa tages al territorio!!
Credete posso intervenire Intesa o Unicredit come socio di maggioranza, una volta avviato l’aumento di capitale?
A DIRE IL VERO FACCIO FATICA A CAPIRE IL MECCANISMO DESCRITTO! Eppure conosco molto ben il sistema bancario ! HO la sgradita sensazione che ci sia qualcosa che non quadra. Non vorrei che Banca d’Italia (ed il sistema bancario nel suo insieme) per liberarsi di un probblema drammatico (vale a dire ilmezzo fallimento di una banca) non guardi in faccia il potenziale interessato, si turi il naso e si dia via il bubbone per un tozzo di pane!
Il meccanismo è anche troppo chiaro ed è quello che ha governato un certo capitalismo italiano dal dopo guerra ad oggi: i profitti sono privati, le perdite sono pubbliche.
Per perdite, mi riferisco anche a quello che dovranno pagare territorio, piccoli azionisti e portatori di interesse in generale.
Secondo me, il nostro Governatore Spacca a Roma, o è andato a fare una comparsata (forse avrà velleità artistiche e lo vedremo presto allo Sferisterio), o ha ricevuto “un’offerta che non poteva rifiutare” ed è stato rispedito nella Marca.
In letteratura ed in esegesi è ancora incerta la natura giuridica dell’assegno… Ma se lo chiedessimo ad un fanciullo ne darebbe immediata la la risposta:”un foglio di carta”. Così nell’era finanziaria in cui la BCE non stampa più denaro “chissà come mai”, questo è DI FATTO un mero numero che appare su dei monitor…! Stanno rastrellando tutto della nostra nazione semplicemente accendendo delle lucette su dei monitor… Cosa sono 5, 50, 500 etc etc miliardi, bilioni o trilioni se non solo numeri su dei computer, tutto è virtuale…! Ma se la banca che si addebita è direttamente o indirettamente riconducibile a quella di accredito, e soprattutto se su queste non si può esercitare vigilanza nel paese di origine, tutto è virtuale (lo sapevano benissimo i banchieri di una volta). Stanno rastrellando tutta l’Italia senza sborsare un soldo, inoltre il fatto di aver attaccato la Russia, oltre ad aver eliminato un competitor, è finalizzato a straziare, di nuovo, l’Europa.
Ricapitolando: banca marche ha bisogno di soldi,interviene fonspa il quale pero’ a sua volta aprira’ un proprio aumento di capitale,al quale partecipera’ tages che a sua volta chiedera’ i soldi necessari per aiutare fonspa a chi e in che modo.Giochi troppo complessi ed incomprensibili per noi miseri mortali.Facciano pure ma lo ripeto,non pensino di estromettere dai giochi gli azionisti privati,perche’ in tal caso la cosa che ha tenuto in piedi finora bmarche,raccolta,clientela,conti verra’ a mancare,con buona pace di fidt,fonspa,tages,fondi ecc.
Una domanda ai sindacati: perche’ tanto attivismo per seba( piu’ che giustificato ed opportuno) e silenzio totale per i 3300dipendenti di bmarche?Vi e’ venuta la minima curiosita’ di capire,se c’e’ un piano industriale e se tages pensa di risanare la banca con gli stessi sistemi e le stesse proporzioni utilizzate per fonspa,ovvero 90 dipendenti a casa su 142?Evidentemente confidate sulle fondazioni che hanno sempre fatto della territorialita’,autonomia e difesa dell’occupazione il loro credo assoluto ed incondizionato
Banca marche non potrà mai rimanere autonoma..siete un branco di illusi…
Il mio intervento non c’entra molto con le alchimie finanziarie necessarie ad evitare il fallimento della banca, anche perché la Banca delle Marche come banca del territorio e’ finita e la sua storia appartiene, ormai, agli archivi della storia locale insieme alle fatiche di tante generazioni di maceratesi, distrutte da una banda di inetti nell’arco di 15 anni. Se volete fare un balzo sulla vostra sedia leggete l’intervista che il Banchiere di San Marone ha rilasciato al “New York Times de noatri”. Giuliano Nardino ed altri azionisti: ” con i forconi sotto la sede delle Fondazioni – tutte – dovreste andare!”
http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/banca-marche-intervista-gazzani-1.197291
Picasso,non si tratta di essere o meno illusi,unicredit e banca intesa non sono interessate a bmarche,lo hanno detto in tutti i modi.Oggi,poi,con le ipotesi tages ecc.lo saranno ancora meno,almeno cosi’ sembra,ma ormai con bmarche e’ possibile tutto ed il contrario di tutto,vediamo cosa succede,sperando di non dover preparare le barricate…
Banca Marche chi?
Alexis,se riesci pubblica l’intervista per intero( o regionemarche che lo ha gia’ fatto per altri articoli e lo ringrazio).Una volta pubblicato,dopo che tutti lo hanno letto,capito lo spessore dell’uomo avrei qualcosa da obiettare,sempre sperando di non turbare la suscettibilita’ dei Gazzani boys.
Ad integrazione dell’articolo,per avere un quadro completo consiglio la visione di un NUOVO VIDEO, BANCA MARCHE PARLA IL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE CARIMA GAZZANI, dura 1,40 minuti ,ma dialettica,contenuti ,atteggiamento sono al massimo livello,vedere per credere.
p.s. comunicato alle altre fondazioni: se ci siete battete un colpo,non lasciate la scena solo a Gazzani,,fate anche voi quache comunicato,qualche video,sparate anche voi un po’ di …o senza piu’ Bianconi da lisciare avete perso la parola?Avete paura di qualcosa?!Male non fare paura non avere,Gazzani docet,fatevi sentire su…
@Klimt Picasso: Intesa è già stato maggior socio privato di BdM. Ha preso quel che poteva (compreso lo Sferisterio), e poi si è lentamente defilata.
Fonspa non è’ in grado di diventare socio di maggioranza di Bdm , anche avendo alle spalle il gruppo Tages, e non credo che sia interessata a farlo, in quanto si è’ sempre occupata di altro. Posto questo, credo che avviato l’aumento di capitale interverrà un grosso istituto italiano che salverà la banca, riorganizzando gli asset, ma non distruggendo tutto come immaginano alcuni. Il fatto che intesa e unicredit in passato abbiano dichiarato di non essere interessate, anche Renzi aveva detto a Letta di stare tranquillo che non voleva fare il premier….
Nardino mi deludi come sempre,suvvia come puoi pensare che intervengano le altre fondazioni! Per dire cosa!Devono prima pulire i loro armadi dagli scheletri, dare una imbiancatura,disinfettare e spruzzare tanto profumo.Impresa titanica.Purtroppo sono costretti e devono lasciare il palcoscenico all’unica persona che puo’ parlare.Come sempre sono dispiaciuto per te e per l’ emerito economista de noantri, ma è l’unico che ha la faccia pulita,tra l’altro è pure affascinante e elegante, a detta di mia moglie e delle sue amiche, e lo fara’ penso per molto tempo.PS sono sempre in attesa di abbracciarti.
Io, purtroppo, non credo ai miracoli e al fatto che un mucchio di macerie possa fare felici tutti. Penso che la banca verrà smembrata, dopo essere stata “alleggerita” e finirà l’epopea della grande banca marchigiana e dei suoi banchieri da quattro soldi. Gentaglia che ancora va in giro a testa alta, con le onoreficienze al petto, coperta di reiterati incarichi prestigiosi e che si fa beffa di tutti coloro (tantissimi) che, da questa storia, ci hanno solo rimesso.
Molte Banche hanno, nel loro patrimonio, case, uffici, magazzini, loft, villette a schiera che, quando il sistema edilizio tirava (pre crisi), molto probabilmente erano state sopravvalutate (come venivano sopravvalutate le vendite della civile abitazione, dove una normalissima casa veniva ceduta come fosse una reggia, manco avesse i bagni con i rubinetti d’oro tempestati di diamanti)
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Siccome il sistema-casa, negli ultimi anni, ha ampiamente risentito della cirsi globale (per cui gli appartamenti, rispetto a 4 o 5 anni fa, valgono meno, MOLTO meno) sarebbe nteressante sapere se tale patrimonio (il cui valore è diminuito) è stato rettificato (al ribasso) nei conti delle Banche, oppure se è rimasto quello di 5 o 6 anni fa….
Bene proverò velocemente a fare qualche considerazione al riguardo. Qualche tassello chiarificatore parrebbe averlo esplicitato il corriere adriatico di oggi. Il fonspa,pur evidenziando nel cda nominativi domestici, parrebbe invece essere controllato da capitale statunitense e pertanto, secondo alcuni,avere c possibili riferimenti con la famigerata finanza speculativa internazionale. L’operazione di cessione pertanto andrà valutata con ogni attenzione in quanto si potrebbe perpetrare, a danno dei soci dell’istituto, quella spoliazione del proprio patrimonio come in precedenza argomentato. Peraltro parlare di cessione a prezzo di libro(tra l’altro con aggiunta di garanzia fitd) significa scorporare dal prezzo di cessione gli ingenti contestatissimi accantonamenti effettuati(e loro totale azzeramento), sulle spalle degli azionisti della banca. Sicuramente il recupero successivo di quei crediti(soprattutto di quelli garantivi in via ipotecaria su immobili)sarà di entità nettamente superiore (forse 2 o 3 volte) al prezzo di cessione(rumors interni alla banca significano,peraltro, che gli immobili a sostegno di quei fondi siano stati valutati dalla banca non oltre il 50% del loro valore di mercato attuale) e pertanto anche la garanzia fitd alla fine potrebbe risultare solo formale. Alcune malelingue fanno trapelare,inoltre, il sospetto circa la conferma definitiva del commissariamento della banca e l’acquisto del Fonspa da parte di Tages. Entrambi avvenuti lo scorso fine ottobre. Solo una coincidenza,forse? Per togliere qualsiasi dubbio e per una migliore tutela del patrimonio degli azionisti,in particolare dei piccoli, sarebbe opportuno che la banca possa partecipare,in qualche modo, attivamente al recupero,almeno in parte, dei suoi crediti, in modo di non lasciare strascichi polemici e non solo su tutta questa disgraziata vicenda.
Persichetti,devo darti ragione su due punti,il silenzio colpevole e colluso delle fondazioni( le altre) e sulla eleganza di Gazzani,e ti aggiungo,seriamente,l’onesta’ dell’uomo.Se poi entriamo nel merito,sai come la penso,anzi come gli ex amici di Gazzani,ora a tuo dire diventati miei amici,la pensano e mi costringono a prendere posizioni.Anche a me piacerebbe incontrarti,magari quando bmarche avra’ trovato un po’ di pace,noi azionisti e le fondazioni anche e magari festeggiamo i primi nuovi successi( ed il recupero di un po’ di soldi persi).Che ne dici? Puo’ essere di buon auspicio?Sempre senza rancore
UNA DOMANDA AI COMMISSARI E ALLA BANCA D’ITALIA: 25/02/2013 valore del titolo 0,450. L’8/3/2013 Il DOTT.LUCIANO GOFFI rilascia una ampia intervista ( visibile in un video su YOUTUBE)in cui parla di accantonamenti definitivi,autonomia per il futuro,quattro anni di duro lavoro e dulcis in fundus ESCLUDE CATEGORICAMENTE IL PERICOLO DI COMMISSARIAMENTO.Le cose sono andate diversamente,oggi le azioni non sono vendibili a nessuna cifra,comunque l’ultima quotazione era di 0,210 circa,NON PENSATE CHE SIA STATA UNA PALESE TURBATIVA DEL MERCATO E CHE LE DICHIARAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE,NON DI UNO QUALUNQUE,ABBIANO INDOTTO MOLTI AZIONISTI A NON VENDERE PROCURANDO LORO L’ENNESIMO DANNO?riparate i danni ed evitate problemi prendendo le giuste decisioni per tutti,azionisti privati compresi
Caro Persichetti, l’economista de noatri ti abbraccia fortissimamente ma ti dice anche che Gazzani in testa, insieme a tutta la manica di tromboni che siedono in Fondazione, hanno fatto più danni della gramigna. Se si fosse dimesso nel momento dell’esplosione dello scandalo, o anche prima, la sua figura di brava persona, sulla quale nulla ho da dire, ne avrebbe sicuramente guadagnato. Poi, ripeto, sulla qualità umana non discuto. Lo vedo la mattina presto con in mano vassoi di cornetti – lo dico senza ironia per carità. Faccio parte anch’io del mondo del lavoro e so cosa significa avere le mani sporche di grasso – e questo lo nobilita. Tuttavia nel caso del Banchiere di San Marone, nomignolo detto con il massimo affetto si intende, il seguente detto milanese calza a pennello:
“O félé Ofelè fa el to mesté”. Significa: “Ragazzo Pasticciere, fai il tuo mestiere”. Lo si dice a chi si improvvisa esperto e cerca di fare ciò che non è esattamante in grado di svolgere. Vale come consiglio per tenere lontani gli inesperti da materie e lavori che non sono in grado di affrontare, ma anche in senso spregiativo, per sottolineare che è meglio che ciascuno si occupi delle cose di cui realmente è competente.
1) Quando capita di gestire bonifici da qualche miliardo di euro la prima cosa che si pensa, se si è contabili, ci si interroga sulla relativa contropartita di provenienza dare…! 2) Un ex allevatore come Tanzi con un certificato della Bank of America, falso, stampato in economia creò il suo impero…! 3) Operazioni di aumento di capitale ad impatto sovranazionale danno luogo, di fatto, a crediti mai esigibili, anche in caso di conflitto bellico…! 4) non è esercitabile vigilanza nello stato di creazione della partita contabile al punto 1…! Detto questo, per buona pace dei piccoli azionisti, JP MORGAN, attraverso Tages, sottoscriverà integralmente l’aumento di capitale garantendosi acquirente residuale del consorzio… salverà la Banca oggetto di questo articolo, solo dopo aver ulteriormente indebolito il FITD…! (Le regole dei mercati finanziari sono spietate).
…peccato che qui non si puo’ dire quello che penso personalmente di gazzani e dei consiglieri della fondazione in generale , spero che non manchera’ occasione di farlo presente in qualche assemblea degli azionisti che prima o poi deve avvenire …….lui sarebbe quello che ha tutelato le quote? la banca? il territorio? l’occupazione? ……toto’ diceva “ma mi facci il piacere”
Tages sta comprando una banca con quattro spiccioli a scapito dei soci attuali tutti, di un territorio operoso e parsimonioso e con la benedizione di Bankitalia, che dovrebbe preoccuparsi non solo di tutelare il risparmio depositato negli istituti di credito ma anche il risparmio di generazioni di cittadini marchigiani rappresentato dalle Fondazioni.
Strutturata nei termini descritti dall’articolo, qualora il valore delle azioni venisse azzerato, questa operazione risulterebbe moralmente inaccettabile.
I custodi naturali pro tempore di questo patrimonio rappresentato dalle Fondazioni, i cui vertici, delegittimati agli occhi della comunità, restano in un masochistico silenzio, sono il Governatore della Regione Marche ed il Consiglio Regionale, che hanno il dovere politico e morale di difendere e tutelare la ricchezza del nostro territorio.
Sul serio, credete davvero che fonspa possa essere interessata ad acquistare in toto bdm? Lo credete davvero o semplicemente andate dietro a qualche articolo di giornale?
Claudio Voltolini ha preso in pieno il concetto: perchè i crediti deteriorati attualmente in pancia a BM con la garanzia del Fondo interbancario andranno sotto Fonspa se comunque Fonspa sarà l’azionista di riferimento della banca? semplicemente per due motivi: 1) i crediti ipotecari attualmente svalutati all’inverosimile riprenderanno valore quando il mercato girerà la tendenza e copiosi utili saranno realizzati; 2) Se rimanessero nel portafoglio di BM prima o poi si dovrà parlare di riprese di valore e poi come si spiega agli azionisti che hanno perso tutto per meri calcoli contabili e virtuali (le svalutazioni non sono perdite, anche i giornalisti dovrebbero impararlo)??? Interessante parlare del valore delle azioni: la nuova dirigenza ci diceva che aveva la situazione sotto controllo quando il titolo valeva 0,5…. poi cosa è successo? perchè hanno riaperto la semestrale 2013 per mettere dentro 200 mln di accantonamenti sulla svalutazione collettiva (quindi non per i crediti singoli deteriorati che giornalisti ignoranti chiamano tossici)?? perchè nessun giornalista ha approfondito la questione? perchè altre banche ad oggi non hanno gli stessi criteri di valutazione di BM??I poveri illusi che fanno azioni di responsabilità generiche perderanno e ci rimetteranno i soldi per gli avvocati. Si possono solo contestare fatti specifici altrimenti è solo fumo.