Banca Marche, l’intervento di Feliziani:
“Per l’istituto è quasi l’alba,
lavoriamo per il recupero degli azionisti”

Durante la riunione con i titolari di filiale, il commissario ha confermato la trattativa con Fonspa. "Non è questione di ore ma i tempi non sono lontani". L'amministrazione straordinaria, in scadenza ad ottobre, verrà prorogata per il tempo necessario alla soluzione. Goffi, Corsaro e Salicona molto soddisfatti dei numeri del primo semestre. Risultati commerciali con tanti segni positivi

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Giuseppe Feliziani, uno dei tre commissari di Banca Marche

Giuseppe Feliziani, uno dei tre commissari di Banca Marche

di Marco Ricci

“Quando siamo arrivati qui eravamo all’inizio della sera, quest’inverno era mezzanotte e adesso siamo alle quattro di mattina e comincia a vedersi la luce”. Con questa frase si può riassumere l’intervento di circa mezz’ora con cui Giuseppe Feliziani, uno dei tre commissari alla guida di Banca Marche, ha illustrato la situazione e le prospettive aziendali ai responsabili di filiale chiamati oggi pomeriggio a raccolta nelle sede di Fontadamo di Jesi. Prima di Feliziani, erano stati il direttore generale Luciano Goffi, il direttore commerciale, Filippo Corsaro e il responsabile dell’area crediti, Luigi Salicona, ad illustrare i risultati degli ultimi mesi. Risultati che, dal punto di vista commerciale, sarebbe più che soddisfacenti, con molti segni più per quanto riguarda non solo la raccolta ma anche la vendita di prodotti il che starebbe ad indicare come Banca Marche, al di là del fardello derivante dalle gestioni passate, non solo abbia tenuto ma abbia in qualche maniera migliorato la propria penetrazione commerciale.

Tornando all’intervento di Feliziani – oltre a lui era presente l’altro commissario, Giuseppe Terrinoni mentre era assente Bruno Inzitari – la prima novità emersa, in qualche maniera scontata, sarà il prolungarsi del periodo di commissariamento in scadenza nel mese di ottobre. Questo, così come avvenuto nel caso di Tercas, si immagina per dar tempo all’operazione di salvataggio e rilancio di chiudersi completamente. In merito a questo, lo stesso Feliziani ha spiegato come i tempi non sarebbero lontani anche se, data la complessità dell’operazione in corso, non si può parlare neppure di ore. Il commissario ha illustrato, seppur senza entrare nei dettagli, come lo schema di soluzione in atto sia di fatto quello emerso sulla stampa, parlando inoltre di uno o più soggetti con sui la banca sta lavorando. Uno di questi soggetti è ovviamente Fonspa la quale, da quanto viene riferito dell’incontro, il commissario avrebbe descritto come “molto determinata” nel portare a termine l’operazione. Per Feliziani ci sarà adesso una serie di passaggi che andranno risolti e affrontati uno per uno, lasciando magari ad un momento successivo le perplessità dei lavoratori relativi all’organigramma aziendale. Il commissario, in ogni caso, ha sottolineato come la soluzione in discussione possa in qualche maniera rassicurare chi lavora a Fontadamo. Fonspa ed il gruppo Tages, andando ad interpretare il pensiero del commissario, hanno infatti una struttura piuttosto leggera il che lascerebbe propendere per il rimanere della direzione generale della banca a Fontadamo di Jesi.

Il quartier generale della Banca delle Marche a Jesi

Il quartier generale della Banca delle Marche a Jesi

Molto importante, ed applaudito dai titolari, il passaggio del commissario sui piccoli azionisti. Feliziani ha spiegato di star lavorando affinché gli azionisti non perdano ciò che hanno investito nella banca ma che, al contrario, possano recuperare una parte del valore delle loro azioni. Sebbene non sia chiaro il meccanismo a cui si sta lavorando, il segnale lanciato, oltre ad essere incoraggiante per il territorio, va ad intercettare quella legittima esigenza dei 43.000 piccoli azionisti di Banca Marche i quali, senza alcuna responsabilità nel dissesto dell’istituto, hanno visto cadere drasticamente il valore di quanto da loro investito.

L’intervento del commissario, in conclusione, è stato definito dai presenti sereno e positivo, nonché molto apprezzato dai responsabili di filiale i quali, già in altre occasioni, erano rimasti favorevolmente colpiti non solo dalle capacità ma anche dall’empatia e dal modo di comunicare del commissario di Banca Marche. Feliziani ha invitato i direttori a tenere bassa la tensione in un momento che, ovviamente, è ancora delicato. Tra le altre misure messe in atto, Feliziani ha parlato della nomina di alcuni ex titolari di filiale per seguire alcune posizioni creditizie oggi incagliate, questo per far sì che possano in qualche modo essere risolte evitando l’andata in sofferenza.

Forse per la prima volta, dopo più di un anno di difficoltà e di cattive notizie, per Banca Marche sembra essere ormai imminente l’ora della risalita, dopo lo stabilizzarsi, già ad inizio anno, delle ingenti perdite emerse nei mesi precedenti a seguito della verifica del portafoglio crediti. Una risalita a cui manca ancora l’ultimo tassello, la conclusione dell’operazione di salvataggio che dovrebbe vedere la cessione dei crediti deteriorati e un aumento di capitale tra gli 800 e i 1000 milioni di euro. Sebbene fossero già trapelate notizie su una semestrale migliore del previsto, i segnali emersi oggi da Banca Marche sembrano più rassicuranti di quanto era lecito attendersi, con molti dubbi sul salvataggio che sono andati fugati.

RIUNIONE INTERSINDACALE – Ieri si erano incontrati i rappresentanti dei lavoratori, per discutere delle legittime preoccupazioni davanti a una soluzione di salvataggio e rilancio che, al momento, non è stata ancora resa nota nei dettagli. I sindacati hanno ribadito la loro necessità di un confronto con l’azienda, con un clima aziendale sia molto meno conflittuale rispetto ai mesi passati. Un atteggiamento, quello dei lavoratori, apprezzato dai vertici dell’istituto. I sindacati, al termine della riunione, hanno in ogni caso deciso di inviare tre distinte lettere a Banca Marche. La prima contenente appunto la richiesta di un confronto sui processi in atto, la seconda per sottolineare la loro disponibilità ad un tavolo per il rinnovo del contratto integrativo prorogato per quattro mesi la scorsa primavera e che andrà a scadere entro breve. L’ultima richiesta avanzata all’istituto di credito è l’apertura di un altro tavolo di confronto sull’assetto degli organici, in particolare dopo le prime uscite volontarie dal gruppo a cui ne seguiranno altre nei prossimi mesi. I sindacati, in particolare, sono preoccupati per i possibili disservizi ai clienti dovuti all’uscita di chi svolgeva mansioni nella rete commerciale e nelle filiali. L’intenzione è dunque di discutere con l’azienda per trovare le migliori soluzioni che evitino ogni possibile impatto sui servizi svolti dalla banca. Il clima, in ogni caso, appare più impostato su una collaborazione, anche per evitare tensioni in un quadro così delicato che dovrebbe vedere la soluzione finale della crisi Banca Marche da qui a poche settimane.

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