(foto di Federico De Marco)
Attorno a cosa può avvenire lo sviluppo territoriale? E’ questa la domanda di fondo su cui è stato incentrato il confronto tra i cinque candidati sindaci di Recanati, l’ultimo prima del voto di domenica. L’appuntamento, andato in scena ieri sera nell’azienda Fratelli Guzzini, è stato organizzato dall’associazione Paesaggio dell’eccellenza, una realtà nata nel 2003 con l’obiettivo di rendere consapevoli i vari attori territoriali della centralità della cultura produttiva. Lo scopo quindi era mettere in contatto i candidati con i vari imprenditori presenti e conoscere dai primi le future politiche nell’ambito delle attività produttive. A fare gli onori di casa l’attuale presidente dell’associazione Domenico Guzzini, mentre a reggere le fila del confronto il direttore Alessandro Carlorosi.
Allo stesso tavolo: Antonio Bravi (vicesindaco uscente appoggiato da cinque civiche: Vivere Recanti, Uniti per Antonio Bravi, Recanati insieme, Infinito Sport, Idee in Comune) Graziano Bravi (Pd, #recanatinelmondo, Cittadini per Recanati,Siamo Recanati, Su la testa, Valore futuro) Massimiliano Grufi, (Udc, Forza popolare, Progetto Recanati, Costituente popolare) Stefano Gurini (M5S) e Simone Simonacci (Lega, Fdi, Per una Recanati migliore, in Comune). Il primo argomento trattato, quello del rapporto pubblico-privato. «Il rapporto tra imprese e pubblico – ha esordito Graziano Bravi – è inquadrato nella necessità da parte del pubblico di dare risposte immediate alle esigenze delle imprese. Quindi una delle cose che potrebbe fare un’amministrazione è quella di ampliare Sportello unico delle attività produttive, così da essere più celeri possibili nel fornire le riposte necessarie».
Per Grufi assumono notevole importanza gli interventi strutturali, come per esempio «la manutenzione e il decoro urbano e il recupero delle zone industriale, così – ha aggiunto – da qualificare il tessuto urbano in modo che sia d’aiuto al mondo produttivo». Simonacci ha puntato sulla necessaria connessione tra imprese e università e scuole «per aiutare la ricerca nel campo dello – ha specificato – Si potrebbero creare borse con fondi europei e regionali per permettere ai dottorandi di fare ricerca e facilitarli con la creazione di centri di sviluppo».
Un tavolo di confronto permanente tra imprese e amministrazione potrebbe essere per Gurini uno dei modi per arginare «la troppa burocrazie e snellire i passaggi, con il tavolo permanente – ha continuato – si potrebbe fare promozione, programmazione e ricerca fondi sovracomunali. Io non riesco a vedere un’amministrazione slegata dal tessuto produttivo, sono due entità che dipendono una dall’altra». Anche Antonio Bravi è convinto che «la prima cosa che debba fare un’amministrazione è quella di applicare norme nel modo meno impattante possibile per chi fa impresa. Noi – ha sottolineato – in questi anni abbiamo cercato di risolvere problemi delle aziende dal punto di vista urbanistico, abbiamo trovato soluzioni alle loro necessità di sviluppo, perché è impensabile che quando azienda chiede svilupparsi il comune crei l’ostacolo».
Il discorso si è poi spostato sulla viabilità, dove le principali criticità per Recanati (se si esclude il centro) sono rappresentate dal traffico delle due zone industriali di Squartabue (dove la Regione ha già finanziato una bretella di collegamento alla Statale 16) e Sambucheto; sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, e in questo caso sono stati tutti concordi nella necessità di far ritornare in città un distaccamento dei vigili del fuoco; sulla necessità di pensare lo sviluppo in un’ottica di area vasta, sull’importanza di altre infrastrutture come la banda larga, sulle politiche del lavoro. Fino ad arrivare all’ultima domanda, dove ogni ogni candidato è stato lasciato libero di approfondire un punto del proprio programma o del confronto.
«Noi con i project financing – ha iniziato Antonio Bravi – abbiamo realizzato il parcheggio Centro città, il campo di calciotto e affidato la gestione di villa Colloredo Mels e dei musei. Questo è quello che vorremmo continuare a fare nei prossimi anni. Come amministrazione ci siamo trovati molto bene con voi imprenditori, per cui se questo è quello che penso pensate anche voi, vi chiedo di continuare a sostenere il nostro progetto». Graziano Bravi ha sfruttato i suoi ultimi minuti di dibattito per elencare i punti principali del programma. «Innanzitutto la cultura – ha detto – come elemento fondamentale di una società, quindi al Comune sta la salvaguarda di tutti i soggetti che fanno cultura. Quindi è il Comune che si renderà partecipe e promotore di una specifica programmazione annuale di informazione Poi il turismo, in modo che faccia da volano a tutte le altre attività, il sociale, i quartieri e l’ambiente».
Per Grufi la sua amministrazione avrà un metodo fondante «sarà garante della partecipazione e della condivisione delle scelte. Per noi – ha aggiunto – sarà fondamentale garantire anche la dialettica all’interno delle istituzioni tra maggioranza e opposizione, in modo che le scelte cruciali siano più condivise possibili». «Al centro nostro programma – ha proseguito Simonacci – ci sono famiglia, comunità, lavoro e ambiente. Famiglia e lavoro sono strettamente collegati perché è chiaro che senza lavoro e impossibile creare una famiglia. Il focus principale per riavvivare l’economia cittadina secondo noi è la valorizzazione del nostro patrimonio, sopratutto quello inespresso dal punto di vista storico, culturale e paesaggistico.
Vogliamo creare un ufficio marketing e comunicazione del Comune per proporre un’offerta unica del nostro territorio, dobbiamo diventare il centro del turismo dell’area». Infine Gurini che ha parlato dell’Europe Direct, «un progetto già sperimentato con successo a Livorno – ha spiegato – L’Ue mette a disposizione deis fondi e con questi si pagano persone qualificate per realizzare bandi europei, questo è un aiuto concreto che può dare un’amministrazione. Da parte nostra non c’è nessuna preclusione al rapporto pubblico privato, purché venga studiato in tutte le sfaccettature, perché per esempio a Recanati il project financing a tanto successo non ce l’ha avuto in alcune occasioni».
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