MATELICA – Presentata la lista di “Per Matelica”, il gruppo che appoggia il sindaco Alessandro Delpriori, che si ripresenta per il secondo mandato, ieri sera nel corso di un’assemblea pubblica al teatro Piermarini, in cui il primo cittadino ha fatto il punto anche su quanto fatto. «Sono stati cinque anni complicati, bellissimi e difficili – ha detto Delpriori – Matelica nel 2014 era spenta e senza futuro, viveva su un modello di sviluppo vecchio di venti anni. Abbiamo proposto altro, puntando su quello che poteva fare la nostra squadra in termini di cultura, turismo, enogastronomia, servizi alla persona e sulla salvaguardia di tutto quello che offre il nostro territorio. Il prossimo 26 maggio saremo nuovamente a richiedervi quella fiducia che ci avete dato cinque anni fa». Settore per settore Delpriori ha snocciolato quanto fatto ed alcuni dati. «Sono 52 le opere pubbliche realizzate in cinque anni, l’indebitamento è passato da quasi 14 milioni di euro, agli attuali 11 milioni e mezzo di euro, considerando l’investimento di fondi comunali, coperti da mutuo di 280mila euro per la riparazione della Loggia degli Ottoni e 456mila euro per la bretella che collega la rotonda del Verdicchio a San Rocco, dove si trovano tutte le scuole». Delpriori ha poi ricordato i duecentomila euro di avanzo e le 34 assunzioni a tempo determinato, fatte nella casa di riposo, il fermento creato dalle associazioni. Un capitolo è stato inevitabilmente legato al sisma.
«Avete ragione quando mi dite che toccherebbe rifare i selciati di via Oberdan e vicolo Cuio, ma sarebbe come buttare i soldi, visto che lì a breve passeranno i camion e saranno montati i ponteggi per la ricostruzione degli edifici danneggiati – ha detto Delpriori – nel centro storico ci sono 322 edifici inagibili, certo non siamo Camerino, Visso o Castelsantangelo, ma per due anni e mezzo abbiamo sempre lavorato su questo. Quando vogliamo siamo una grande città, non ci scordiamo della solidarietà che abbiamo avuto. La decisione più difficile che ho preso in questi cinque anni è stata quella di spostare gli uffici comunali, dal palazzo comunale inagibile. La scuola di via Spontini, con un indice di vulnerabilità sismica pari a 0,19, non è adatta ai bambini, avendo riportato anche danni di tipo B. E’ più semplice in caso di scosse, far spostare 52 adulti, che 430 bambini». Dopo aver ricordato le testimonianze date sul terremoto al G7 e davanti al premier Giuseppe Conte, il sindaco ha evidenziato come il Verdicchio, definito “il nostro oro” che presto dovrebbe chiamarsi “Matelica Verdicchio”, l’enogastronomia ed il turismo, possano creare un indotto importante, con 111 ettari di vigna rinnovati su 250 totali. «Segno che anche chi non ci crede, investe in quel settore – ha proseguito il primo cittadino – siamo stati tra i primi Comuni ad avere la bandiera Blu dell’entroterra, la Spiga verde. Abbiamo cambiato 680 punti luce su 2500 con illuminazione led. Abbiamo riportato il teatro Piermarini, ad essere la piazza d’inverno della città, in cinque anni sono stati staccati 12mila 472 biglietti con 130mila euro di incasso. Spendiamo circa 180mila euro l’anno per la cultura e 200mila euro l’anno per lo sport. Con le associazioni abbiamo organizzato nel 2018 83 eventi, inventando una serie di nuove manifestazioni. Braccano oggi è la “Rasiglia delle Marche”, i murales sono visitatissimi. In pochi giorni abbiamo dato vita ad un grande evento come il concerto di Risorgi Marche di Jovanotti. In realtà ci hanno regalato un sogno, il futuro, il nostro territorio deve puntare sulle sue enormi potenzialità, legandole al turismo ed all’accoglienza». Delpriori ha poi salutato il consigliere uscente Filippo Mosciatti ed il vicesindaco uscente Anna Grazia Ruggeri, che non si sono ricandidati, passando a presentare la nuova squadra: Diego Boldrini, Marco Ferracuti (consigliere uscente), Giuseppina Foglia (consigliere uscente), Mario Gigliucci, Maria Laura Medici (consigliere uscente), Massimo Montesi (assessore uscente), Antonio Mori, Sigismondo Mosciatti, Alessandro Paciaroni, Cinzia Pennesi (assessore uscente), Roberto Potentini (assessore uscente), Corinna Rotili, Fabiola Santini, Sara Sorci (consigliere uscente), Pietro Tozzi, Pietro Valeriani (assessore uscente).
CAMERINO – Una lettera a Brunello Cucinelli, noto imprenditore umbro, per chiedere un incontro in favore della comunità camerte. È l’iniziativa del sindaco uscente di Camerino, Gianluca Pasqui (ricandidato alle prossime comunali) che quest’oggi ha inviato una missiva all’imprenditore del cashmere. “È un po’ di tempo che la seguo, non potendo non apprezzare le iniziative benefiche che ha assunto e sta assumendo per restituire agli abitanti di Norcia e all’Umbria alcuni edifici molto significativi, non più utilizzabili, o crollati, a causa del terremoto – scrive il primo cittadino camerte – Ritenendo gli umbri stretti “cugini”, mi sono determinato a rappresentarLe la nostra situazione. Molto è stato fatto ma tanto, tantissimo ancora manca. Non mi riferisco soltanto alla ricostruzione che non parte, ma anche ad alcune necessità che sono impellenti ed insoddisfatte dall’attuale normativa. Abbiamo perduto tutti gli spazi espositivi e di aggregazione, dei quali, mai come in questo momento, abbiamo bisogno. Mi sto rivolgendo ad un grandissimo imprenditore italiano, ad un grande uomo, per chiedere aiuto. Sarei, dunque, veramente onorato di poterLa incontrare per rappresentarLe la nostra situazione”.
RECANATI – Nota della lista “Su la testa” che appoggia il candidato sindaco quota Pd, Graziano Bravi: “L’immagine del Campo Boario affollato di camper ed auto di turisti in questo lungo ponte di Pasqua e primo maggio contrasta aspramente con la fotografia quotidiana di quell’area scattata in un qualsiasi giorno lavorativo dell’anno. Un luogo deserto che rappresenta il vuoto in cui cade la politica quando presta il fianco all’interesse del privato.
Con un grande parcheggio costantemente semivuoto dall’altra parte della strada, ci si domanda quale altro esito, se non quello testimoniato dalle foto, poteva avere la scelta di destinare pressoché l’intera area del Campo Boario ad altri parcheggi a pagamento; e quale altro fine, d’altronde, se non proprio quello di incentivare l’automobilista all’utilizzo del vicino parcheggio automatizzato del Centro Città 2.0 su due piani dotato di ascensore? Campo Boario può e deve essere un’area strategica per Recanati. Non è un caso se, nei ponti e nei giorni di festa, questo parcheggio è pieno; così come non è un caso se, durante tutto l’anno, quei pochi parcheggi bianchi gratuiti sono sistematicamente presi d’assalto. Non è un caso neppure il fatto che qualche recanatese spesso perda la pazienza ed esasperato dopo l’ennesimo giro alla ricerca di un posto libero alla fine scelga di posteggiare in un posto che possa non arrecare disturbo o intralcio ad alcuno benché fuori dagli appositi spazi. Pur di non creare ostacolo all’interesse del privato (in questo caso, Project Parcheggi Recanati S.r.l. e Sis S.r.l.) si preferisce compromettere l’utilità di un’area cruciale come quella del Campo Boario e la si condanna a restare quasi sempre deserta ed ampiamente sottoutilizzata. I recanatesi non sono persone che si fanno prendere in giro ma, purtroppo per loro, la loro speranza di avere un grande parcheggio libero e gratuito, in una zona prossima al centro ed in grado di consentire a tutti di sottrarsi alla relativa “tassa”, è pressoché del tutto vanificata.
Su La Testa intende contrastare con tutte le sue forze questa idea – che si sta rafforzando in diversi comuni -dei parcheggi liberi da considerare come un optional o addirittura un “lusso” per i cittadini, promuovendo, al contrario, come servizio fondamentale i parcheggi gratuiti per residenti, lavoratori e non solo.
Si tratta di un obiettivo che l’amministrazione comunale ha il dovere di perseguire e che non può abbandonare perché in contrasto con interessi di natura economica, connessi alla sempre presente finalità di lucro, di cui è portatore il privato. Ogniqualvolta la politica si piega ad assecondare interessi diversi rispetto a quelli dei cittadini, l’interesse di questi ultimi è compromesso o del tutto vanificato. È davvero emblematica la lettera della Project Parcheggi Recanati S.r.l. avrebbe inviato recentemente all’amministrazione comunale per chiedere di rivedere – per l’ennesima volta – il piano tariffario dei parcheggi su strada e del Centro Città 2.0: risulterebbe esser stata richiesta l’abolizione delle aree a tariffa diversificata per incentivare una tariffa unica, senza distinzioni, al costo di 1 € all’ora per tutti (confermando la possibilità di un solo abbonamento di 30€ all’anno per i residenti), l’estensione dell’orario di tariffazione (con abolizione totale del parcheggio libero dalle 13 alle 16 nel periodo estivo) e perfino la riduzione del periodo di tolleranza per ticket scaduto. “Su La Testa” ricorda che nel 2009, in campagna elettorale, il sindaco Fiordomo si impegnava addirittura a convincere il privato a costruire, a costo zero per la collettività, la Gigli (“sì all’abitativo ed a box privati sotterranei dalla cui vendita il privato reperirà risorse economiche per realizzare la scuola Beniamino Gigli, a costo zero per la collettività”) – in realtà, malamente persi i finanziamenti specifici per l’edilizia scolastica del MIUR, i fondi del terremoto ed una “inagibilità” dell’Istituto di fatto assai datata ma mai formalmente dichiarata hanno rappresentato l’ultimo paracadute – e, riconoscendo l’importanza fondamentale della zona del Campo Boario, individuava proprio in quel luogo il miglior sito per la sua realizzazione (“15 aule, tutti i servizi necessari, il verde, la segreteria-direzione ed una palestra a norma che nelle ore pomeridiane e nei fine settimana darò respiro alle società sportive”), enfatizzando infine l’affidabilità di un progetto che avrebbe salvato anche il campo da calcio “Fratelli Farina” (in realtà, successivamente non solo eliminato ma mai neppure sostituito) e garantito circa 200 parcheggi a raso gratuiti.
La realtà è stata molto diversa. Per quanto “politichese” si usi per addolcire le pillole, piuttosto che opporsi agli interessi dei privati, per troppi anni, questi ultimi sono stati completamente assecondati e le favole dei generosi privati travestiti da babbo Natale, portatori di doni in modo disinteressato, si sono rivelate in tutta la loro inconsistenza. “Su La Testa” dice basta. La collettività recanatese non deve rispondere dell’andamento inaspettato di un investimento privato. Mai più un contratto capestro coi privati nel quale il loro rischio di impresa sia rigirato sull’amministrazione comunale e, in ultimo, sui recanatesi”.
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