Fiuminata: caccia a 681 elettori,
serve il quorum per Felicioli

AL VOTO - L'unico candidato sarà eletto solo se ci sarà una partecipazione di almeno il 50% degli aventi diritto, in caso contrario il Comune sarà commissariato. L'aspirante sindaco: «In un momento come questo decisivo per il futuro, sarebbe deleterio per il paese»
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Vincenzo Felicioli

 

Fiuminata è tra i cinque comuni maceratesi in cui i cittadini potranno votare una sola lista alle prossime amministrative (gli altri sono Colmurano, Gualdo, Pioraco ed Urbisaglia). La legge prevede che per essere valide le elezioni  devono andare a votare almeno il 50 per cento degli iscritti nelle liste elettorali del Comune ed il numero dei voti validi non deve essere inferiore al 50 per cento dei votanti. Se non si raggiunge il quorum le elezioni non sono valide ed in questi comuni arriveranno i commissari prefettizi, sino al prossimo appuntamento elettorale, che se coinciderà con le regionali in programma in Calabria ed Emilia Romagna è previsto tra novembre e dicembre, in caso contrario si dovrà attendere la primavera 2020.

Per Fiuminata il numero da battere è di 681 voti. Il candidato sindaco è Vincenzo Felicioli, della lista “Insieme per Fiuminata”, ginecologo e padre del noto calciatore del Milan Gian Filippo. Il suo invito ai cittadini è di andare alle urne  contro chi dice di non votare: «Lancio un appello al voto a tutti i fiuminatesi, perchè sia il paese ad autodeterminarsi, senza seguire le voci di chi per motivi politici, di antipatia personale o altro, invita a non andare a votare. Dispiace che a mettere in giro tali voci, siano anche persone che in passato hanno avuto ruoli istituzionali. Se non si raggiungerà il quorum, il paese sarà retto dal commissario prefettizio, almeno sino a nuove elezioni il prossimo danno. Non andando a votare non danneggiano Vincenzo Felicioli o la lista “Insieme per Fiuminata”, ma fanno un danno al paese». Prosegue il candidato:  «In un momento come questo, con la popolazione in età avanzata, lo spopolamento e le conseguenze di un terremoto devastante auspicare l’arrivo di un commissario, quando occorre sedersi a tavoli tecnici ed economici dove si decide il futuro, è deleterio per il paese. Un commissario è un funzionario che agisce in base alla legge, ben diversa è la forza di un sindaco e di un’amministrazione eletta dai cittadini. La nostra non è una lista politica, ma un progetto civico basato sui giovani. Chi non è riuscito a presentare una lista a queste elezioni, non è detto che ci riesca alle prossime».

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