Potenza Picena, il confronto tra i candidati:
Marabini, Mezzasoma e Tartabini sul ring (FOTO)

VERSO LE ELEZIONI - I tre aspiranti sindaco divisi sul futuro dell'area di piazza Douhet e sull'edilizia scolastica. Il dibattito di ieri sera al cinema teatro Divina Provvidenza ha messo in luce alcune profonde differenze di visione del futuro della città
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I candidati durante il confronto di ieri sera: da sinistra Stefano Mezzasoma,  il moderatore Nico Coppari, Edoardo Marabini e Noemi Tartabini

di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)

Tartabini, Marabini, Mezzasoma, confronto a tre a Porto Potenza. I candidati divisi sul futuro dell’area di piazza Douhet e sull’edilizia scolastica. Sono emerse visioni differenti di progettualità ieri sera nel corso di un animato dibattito fra i candidati alla carica di sindaco del comune di Potenza Picena. Nel cinema teatro Divina Provvidenza gremito da tanti potentini si è svolto un confronto fra il sindaco reggente uscente Noemi Tartabini che cerca la riconferma dopo aver svolto l’incarico di primo cittadino a seguito dell’elezione di Francesco Acquaroli a deputato e i due sfidanti, Edoardo Marabini per il centrosinistra e Stefano Mezzasoma candidato del Movimento 5 stelle. Il confronto, moderato da Nico Coppari, ha messo in luce alcune profonde differenze di visione del futuro della città.

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Stefano Mezzasoma

Emozionato Mezzasoma, pensionato, che a 69 anni si mette in gioco: «Ora ho molto tempo a disposizione e questa mia passione la metto a disposizione della città» ha detto nella presentazione. Ex rappresentante  è stato anche segretario del partito popolare: «Ho scelto il Movimento 5 stelle perché è in questo partito che ho visto portare avanti la lotta alle disuguaglianze, agli sprechi, ai privilegi e alle tematiche ambientali. Se vinceremo dimezzeremo l’indennità e i compensi del sindaco e degli assessori e ogni giorno sarò a disposizione per il ricevimento dei cittadini».

Più aspro lo scontro fra Tartabini e Marabini: a 4 giorni dal voto i due candidati cercano di attrarre a sé il maggior elettorato possibile e in alcuni passaggi del confronto la diversità di progettualità e visione della città è diventata motivo di scontro, con tanto di interventi delle “tifoserie” dal pubblico. Tra i temi trattati turismo e ambiente: la ricetta di Noemi Tartabini, (36 anni, insegnante in aspettativa e mamma di un bimbo di 5 anni e di una bimba in arrivo attesa per luglio) è riproporre la collaborazione fra più soggetti, modalità già sperimentata e che ha portato alla nascita di nuove manifestazioni: «Prima di noi non c’era Mugellini festival, non c’era La torre che ride, non c’erano I giardini di marzo – dice la candidata sindaco -abbiamo fatto da collante fra realtà associative, commercianti e altri soggetti per offrire proposte e dare risposte a chi viene da fuori e ai cittadini. Per collegare Porto Potenza e Potenza Picena abbiamo messo a disposizione una navetta gratuita che praticamente raccoglie turisti e visitatori e li porta a conoscere le bellezze di Potenza Picena».

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Edoardo Marabini

Per Edoardo Marabini, avvocato di San Girio, («in cattività a Loreto tanto mia moglie non mi sente») invece per promuovere il turismo va promosso l’ambiente, integrando mare, campagna e centro storico: «Va rimessa mano al piano particolareggiato, scaduto nel 2016, ci sono vicoli ancora chiusi a Potenza Picena, occorrono le fognature e sul parco dei laghetti il mio sogno è a costruzione zero con una pista ciclabile che colleghi ad anello le zone più belle. E’ un sogno, ma si possono intercettare fondi europei e vincere questa sfida». Turismo e servizi per i disabili invece nel programma del M5s con un progetto attento ai più deboli e che potrebbe qualificare l’offerta turistica della città. Ma è sull’edilizia scolastica e sulla destinazione di piazza Douhet che i tre candidati si accendono. Se infatti Noemi Tartabini rivendica l’orgoglio di aver intercettato fondi nazionali per la ricostruzione e la messa in sicurezza di edifici danneggiati per il terremoto, Mezzasoma e Marabini criticano le scelte adottate. «Abbiamo avuto accesso a 14 milioni di euro a fondo perduto dal Ministero dopo il terremoto – dice la Tartabini –  abbiamo ristrutturato la scuola media di Potenza Picena adeguandola sismicamente investendo 800mila euro del comune e 1 milione di euro dalla Regione. Per la scuola elementare di Porto Potenza c’è un investimento di quasi 7 milioni di euro, di cui 4milioni e 700mila a fondo perduto e 2 milioni del comune, entro 180 giorni avverrà la proposta di aggiudicazione e sarà anche un polo civico. E poi ci sono altri due contributi a fondo perduto post sisma per una nuova scuola media a Porto Potenza e asilo nido a Potenza Picena».

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Noemi Tartabini

Critico sulla gestione dell’emergenza post terremoto  Marabini: «Ricordo che è solo grazie ad una collaborazione di tutte le forze politiche che si è individuato un bando e si è concordata una via per eseguire l’adeguamento sismico della scuola media di Potenza Picena, riuscendo ad ottenere fondi statali messi a disposizione da un governo di centrosinistra». Critico anche Mezzasoma: «sarebbe stato meglio accorpare i due poli elementari e medie in un’unica struttura sia a Porto Potenza che a Potenza picena, invece di sprecare così i fondi pubblici». Divisione anche sul futuro di Piazza Douhet: è qui che secondo il candidato di centrosinistra dovrebbe sorgere la rinascita della comunità dopo l’abbattimento dell’ex scuola elementare attualmente spesso luogo di microcriminalità e atti vandalici. La proposta del candidato del centrosinistra prevede uno spazio civico da destinare ai giovani e agli anziani: «ripartiamo dalla comunità, ricostruiamo spazi e servizi comunali dignitosi, il centro civico, piazza Douhet deve tornare a essere il cuore pulsante, tutte le proposte di Tartabini sono a nord o a sud di Porto Potenza, ma il centro deve tornare a vivere». Il centrodestra invece vorrebbe, dopo l’abbattimento realizzare posti auto a servizio del mare e del centro, mentre per Mezzasoma è necessario un concorso di idee. L’appello finale lascia trasparire anche tre metodi e tre approcci diversi: «Il nostro programma parte dal rispetto – conclude Marabini – dal senso di comunità, dall’amministrazione di prossimità. Ho fatto della partecipazione la mia vita, ci sarà sempre spazio per tutti». «Ho tanto tempo a disposizione e sarò sempre in comune a ricevere i cittadini – chiude Mezzasoma –  e poi dimezzamento delle indennità a sindaco e assessori», infine Tartabini: «anche noi abbiamo programmi e idee, ma anche i piedi per terra».

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