Sborgia e la sua ricetta per Camerino:
«L’amministrazione una casa di cristallo,
dobbiamo ridare speranza ai cittadini»

AL VOTO - Intervista al candidato sindaco: «Qui ho avuto molto, è ora di restituire qualcosa alla collettività»

- caricamento letture
Sandro-Sborgia-Candidato-sindaco-Camerino

Sandro Sborgia

 

di Monia Orazi

Sfida a due a Camerino per le prossime elezioni amministrative del 26 maggio. Il volto nuovo è Sandro Sborgia, 50 anni, laureato in giurisprudenza a Camerino, di professione carabiniere. Originario di Pescara, vive da 25 anni a Seppio di Pioraco con la famiglia. Sarà lui lo sfidante del sindaco uscente Gianluca Pasqui.

Sborgia, quali sono i motivi che l’hanno spinta a candidarsi?
«Sono riconducibili al fatto che molte persone del luogo, vista la situazione di stallo, mi hanno chiesto se ero disponibile a candidarmi. Inizialmente è stata una sorpresa, positiva. L’impegno chiesto non è di poco conto, mi ha tenuto in apprensione, è stata una decisione sofferta. Considerato che vivo i problemi delle persone che hanno perso casa, perché anche la mia è terremotata, la mia vita si concentra in questo territorio, la mia famiglia è qua. Qui ho avuto molto, da Camerino e dalla gente del posto, da questo ambiente. Ho pensato che quando uno ha avuto molto, forse più di quello che merita è bene che debba restituire qualcosa alla collettività che lo ha accolto. Questo è sostanzialmente il motivo».

Descriva la sua squadra.
«La squadra è formata da persone che hanno a cuore il territorio e nonostante la loro vita quotidiana, come me, hanno scelto di dedicare tempo agli impegni che questo prevede. La lista è assolutamente civica, nessuno potrà dire, una volta che renderemo note le persone che ne fanno parte, che sarà una lista connotata politicamente. Questa è una delle condizioni che ho imposto quando mi hanno chiamato. Io non volevo partecipare a una competizione tra partiti. Un’altra condizione era che volevo avere con me persone, che avrebbero fatto parte del gruppo, che ho scelto io stesso. Sono persone di cui mi assumo tutta la responsabilità. Sono convinto che la fiducia in loro sia ben riposta».

Se verrà eletto, quali saranno le priorità amministrative nei primi cento giorni?
«Preferisco non parlare di cento giorni, perché non hanno portato fortuna a chi ha fissato questa scadenza. La priorità è la ricostruzione. Dobbiamo dedicare tutte le forze per attuare immediatamente il piano per la ricostruzione, che noi abbiamo già studiato prima di arrivare. In questo periodo ho avuto il supporto di professionalità tecniche, con cui abbiamo individuato le linee di intervento più immediate, da poter mettere in campo per superare questa situazione di stallo. Come primo passo considerato il livello operativo di danno che la città e le frazioni hanno riportato, si individuano le aree meno danneggiate in cui è possibile agire immediatamente, dando il via prima possibile alle attività di ricostruzione. Tra le abitazioni, vedere quelle da abbattere, quelle che non necessitano di abbattimento, quelle che hanno subito pochi danni e possono essere oggetto di intervento immediato, per consentire alla gente di ritornare a vivere nelle proprie case. Se non riusciamo a dare una prospettiva e una speranza di ritornare in tempi ragionevoli, intendiamoci nessuno ha la bacchetta magica, nella propria abitazione, perdiamo l’occasione di ricostruire Camerino ed il territorio, ma perdiamo anche la possibilità di ricostruire un tessuto sociale ed economico. Più passa il tempo, più diminuisce la speranza per le persone di di poter tornare a casa, più insorge la necessità di dover guardare altrove, più corriamo il rischio, che è concreto, dello spopolamento di queste zone. L’università è una partita fondamentale, il Comune deve far sì che l’ateneo come sta già facendo, entri ancora di più nel tessuto produttivo del territorio, dando supporto con le proprie competenze, allo sviluppo dei settori economici fondamentali. Se non c’è occupazione, non c’è sviluppo, non c’è territorio, non c’è ricostruzione che tenga. Occorre far sì che Camerino contenga delle occasioni di attrazione. La città deve mettersi a capo dei comuni del cratere, diventare capofila dell’entroterra marchigiano. Da qui non si può prescindere. Se continuiamo a isolarci, non andremo da nessuna parte, né noi, né gli altri comuni del cratere. Bisogna che si creino commissioni divise per materia, aperte a chi ha idee proposte e voglia costruire insieme a noi, questo va fatto anche a livello intercomunale. Quando parlo di attrattive, intendo ad esempio mostre pittoriche, Camerino su questo è il principale attore sulla scena dell’entroterra. La biblioteca Valentiniana lasciata all’incuria, con un po’ di buona volontà si sarebbe riusciti a restituire alla gente la possibilità di accedervi».

E per quanto riguarda la ricostruzione?
«Non si può improvvisare, bisogna che ci sia un ragionamento, una strategia, una filosofia di ricostruzione. Qui non è in gioco chi vince o chi perde queste elezioni, qui è in gioco se vive o se muore questo territorio. Nel momento in cui perdiamo le persone e queste si allontanano, rischiamo di non riuscire a riportarle a casa. Questo è il problema fondamentale. Non parlo solo di ricostruzione fisica del territorio, ma dobbiamo ricostruire un tessuto sociale, relazionale tra le persone, la speranza che la gente possa guardare al futuro con più serenità e fiducia. Questo è il compito fondamentale che ci assumiamo per portare avanti e speriamo di raggiungere. Va data la priorità agli interventi che possono essere subito avviati, riguardo alle perimetrazioni, senza scendere in tecnicismi, le frazioni non possono essere sotto perimetrazione così semplicemente. Va fatto uno studio su danni immediatamente riparabili, distinguendo invece dove il processo di riparazione è più lungo. Se trattiamo tutti alla stressa stregua, vuol dire che le persone che potranno rientrare dentro casa, subiranno le lungaggini del terminare quel processo, che vede la predisposizione e l’attuazione dei piani attuativi e dei procedimenti connessi».

Come si immagina Camerino tra cinque anni?
«Mi piacerebbe vederla piena di gru, al centro dell’attenzione di quanti hanno incarichi di responsabilità, come tutti gli altri comuni colpiti dal terremoto. E’ necessario che in questo ambito, chi ha posizione di responsabilità, si circondi di tecnici di prim’ordine, di personalità, di gente che è capace di portare un suo pensiero, professionale e scientifico. Sarebbe stato opportuno che sin da subito i comuni del cratere si riunissero e vedessero insieme la strategia migliore per affrontare un problema di queste dimensioni. Non si va da nessuna parte se si va in ordine sparso. Occorre condivisione, di valori, di strategia, di idee, bisogna che si ricostruisca il tessuto di relazioni, ci si circondi di tecnici, di ingegneri, di gente in gamba, competente e capace. L’amministrazione comunale deve essere una casa di cristallo, avere con la gente un rapporto bilaterale, costruttivo, di integrazione. Il cittadino deve essere partecipe del buon andamento della città, delle scelte, non può sempre subirle, le deve condividere, partecipare. Bisogna convincere, non andare contro. Questa è l’ottica con la quale vorrei un nuovo modello di amministrazione comunale, un nuovo rapporto tra chi ha la responsabilità di decidere l’amministrazione e coloro che sono destinatari di quelle scelte».

Quali sono i suoi hobby?
«La motocicletta, le gite in moto sono lo sport preferito sia mio che di mia moglie. Viviamo tra la famiglia, la gente che ci conosce, i nostri amici che sono gli stessi da venticinque anni a questa parte e il lavoro».

Sborgia a Pasqui: «Non scendo sul terreno degli insulti, se eletto sarò sindaco a tempo pieno»

Camerino, si accende la campagna elettorale Il sindaco a Sborgia: «Candidatura irresponsabile»

Sborgia ufficializza la candidatura: «Serve forte cambio di marcia, ricostruzione fulcro del programma»

Articoli correlati



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
Podcast
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X