Il senatore Paolo Arrigoni taglia il nastro della nuova sede della Lega Cingoli
di Leonardo Giorgi
«Siamo una squadra coesa. Crediamo in una Cingoli nuova e io credo nella Lega». Sono queste le prime parole ufficiali da candidato sindaco per Francesco Pacetti, l’uomo scelto dal Carroccio per guidare i prossimi 5 anni di amministrazione del Balcone delle Marche. Parole pronunciate questa mattina in occasione del taglio del nastro della sede della Lega Cingoli in corso Garibaldi, a cui sono stati presenti l’onorevole Tullio Patassini, il senatore Paolo Arrigoni, il capo gruppo regionale Sandro Zaffiri e il neo responsabile organizzativo degli enti locali, Andrea Cipolletta.
Da sinistra, il candidato sindaco Francesco Pacetti e il coordinatore del comitato cingolano della Lega, Gian Marco Paparelli
I ringraziamenti dei piani alti della Lega sono andati tutti a Gian Marco Paparelli, coordinatore cingolano del partito e primo promotore del progetto leghista nel territorio. «Va sottolineato – ha spiegato Paparelli – che è stato svolto un grande lavoro da tutti i militanti. Nel corso degli anni siamo cresciuti molto, abbiamo avvicinato parecchie persone e parecchi giovani che neanche si interessavano alla politica. Oggi siamo qui per inaugurare la nostra casa e per presentare il nostro candidato sindaco Francesco Pacetti. Noi siamo diversi dagli altri partiti perché la Lega è una grande famiglia. Noi ci mettiamo la faccia e lo facciamo per cambiare qualcosa. Abbiamo dato l’input e ora chiediamo fiducia ai cittadini, a cominciare dalle prossime elezioni». Soddisfazione anche per l’onorevole Patassini. «Oggi è una giornata di festa, una giornata in famiglia. Oggi voglio usare la parola “bellezza”. E’ bello essere qui a Cingoli e aprire quello che non è una palazzo, ma orgogliosamente una sede. Perché noi siamo questo, siamo quelli dei gazebo, siamo quelli vicini alla gente. Ci interessano i problemi veri dei cittadini, questa è la Lega. Abbiamo avuto l’onore e la responsabilità di scegliere il candidato sindaco, Francesco Pacetti. Francesco è l’esempio di una persona amante del territorio, che è la cosa più importante per fare politica. Francesco è di Cingoli, la sua famiglia è di Cingoli e parla il cingolano oltre a diverse altre lingue».
Da sinistra, Francesco Pacetti, Paolo Arrigoni, Gian Marco Paparelli, Sandro Zaffiri e Andrea Cipolletta
«Per me è un’esperienza nuovissima – ha sottolineato il candidato Pacetti -. Io credo nella Lega. In questo partito, io che vengo dal mondo aziendale, sento sempre parole di passione quando si parla di problemi veri dei cittadini e questo mi piace molto. Mi fa piacere portare avanti questo progetto insieme a loro, con il supporto dell’Udc e di Fratelli d’Italia. Siamo una squadra coesa. Crediamo in una Cingoli nuova, anche se avremo appoggio da ex candidati sindaci.
La lista infatti è di persone nuove, ma avere il loro supporto è motivo di orgoglio. Ci mettiamo la faccia, il coraggio, la voglia. Se i presupposti sono questi, sono presupposti vincenti. Verranno portate cose nuove a Cingoli, abbiamo già delineato i problemi veri e certi. Mi piacerebbe portare la mia esperienza di lavoro privato nel pubblico, quella velocità che servirebbe. Crediamo nei valori della famiglia e della società, siamo consapevoli che se non ci mettiamo noi in gioco non si cambia mai niente». Il senatore Arrigoni guarda avanti e vede le amministrative di Cingoli come una delle basi su cui costruire la campagna delle regionali 2020. «Aprire una sede significa aprire una casa, continuare a lavorare nel territorio. In Lega possono entrare tutti, ma fino a un certo punto – ha precisato Arrigoni -. Può entrare solo chi ha veri interessi pubblici e non chi vuole sfruttare il partito per interessi personali perché la Lega è un’altra cosa rispetto agli altri. La Lega si pone con umiltà davanti ai cingolani. Nei prossimi giorni in questa sede verrà affinato il programma elettorale che verrà presentato tra poco ai cittadini. Siamo per guidare la città attraverso il buon senso, ascoltando le istanze dei cittadini. Dobbiamo metterci al servizio del territorio, applicandoci alle cose semplici. Per noi Cingoli è fondamentale, da qui deve partire esempio di buona e sana amministrazione. L’obiettivo è arrivare, il prossimo anno, a un cambio in Regione e finalmente mandare a casa Ceriscioli e il Partito democratico. E’ stato un disastro che ha portato le Marche a essere fanalino di coda del centro Italia e le colpe sono chiare ed evidenti. Con tutto il rispetto per il meridione, ma continuando su questa rotta le Marche saranno considerate a tutti gli effetti una regione del sud Italia. La legge sulla ricostruzione è stata disastrosa, la Lega ha lavorato per cercare di raddrizzarla, ma non è facile. Per ripartire è importante fin da subito il voto del 26 maggio a Cingoli, il Balcone delle Marche. Viva la Lega, viva Salvini, viva Cingoli e viva Francesco Pacetti».
Grazie Lega per aver regalato 12 miliardi alla raggi per pagare i debiti di roma. Marchigiano paga e taci e lavora somaro....ahahahahhaah
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Durante il ventennio ci fu qualcuno che si affacciava spesso dal balcone
in una piazza di Roma,ha fatto una meritata fine