di Laura Boccanera (Foto di Federico De Marco)
Montecosaro si prepara al voto con un deja vu: torna la sfida a due fra Paola Pantanetti, medico e il sindaco uscente Reano Malaisi. La stessa sfida di cinque anni fa e ieri sera nel teatro Moderno di Montecosaro Scalo è andato in scena il confronto fra i due candidati organizzato dall’associazione Montecorriere e moderato dal giornalista Michele Mastrangelo. Un confronto che ha visto i due avversari affrontarsi su alcuni temi centrali della campagna elettorale, il futuro dell’area ex Ipac e il polo scolastico. Dopo una candidatura last minute Paola Pantanetti tenta per il bis con la lista “Uniti per Montecosaro”: «questa non è una lista suicidio – ha detto in apertura la Pantanetti -, Uniti per Montecosaro è la continuazione di un progetto politico nato 5 anni fa. Lo scenario politico è cambiato molto in questi anni e abbiamo ampliato la base, con diverse anime che condividono con noi una visione politica di destra, ma che vanno anche al di là di questo schematismo. Non è una lista dell’ultima ora o una lista suicidio come l’hanno definita in tanti. A mio avviso la presentazione di una sola lista in un paese di 7mila abitanti sarebbe stata una sconfitta della democrazia. Mi sono ricandidata perchè il paese che sta morendo, non è Civita di Bagnoregio, ma Montecosaro». Ricorda il confronto di un lustro fa Reano Malaisi: «quando 5 anni fa sono venuto qui per chiedere la fiducia con la lista “Progetto comune” volevo dimostrare che era possibile governare il paese e agire senza pensare che ogni risorsa doveva essere frutto di un accordo pubblico e privato. L’obiettivo che avevamo era lavorare per un paese che si identificasse con un’idea di comunità forte, con l’aumento degli spazi pubblici. Ad oggi posso dire che abbiamo progettato e in parte realizzato opere pubbliche superiori a 2 milioni di euro. Tutte le realtà associative del territorio al di là delle idee politiche, sono state valorizzate. Oggi torno a chiedere un voto perchè credo che questo lavoro fatto sia stato fatto bene».
Tanti i temi sviluppati nel corso del dibattito, ma due in particolari hanno fatto da colonna vertebrale dei programmi dei candidati. Uno di questi è il futuro dell’area ex Ipac, un complesso industriale caduto in rovina che recentemente grazie ad un accordo con il privato è stato acquisito a patrimonio pubblico stralciando una bretella alla provinciale che il privato doveva realizzare come onere di urbanizzazione. Per rendere fruibile quell’area saranno però necessarie opere di bonifica del terreno e del sottosuolo. Secondo Malaisi la conformazione urbanistica di Montecosaro ormai è definita e proprio quell’area, vicino alla chiesa dell’Annunziata è destinata a essere il polmone verde della città. «Costituisce oggi un dato unificante e attrattivo del territorio, la vera piazza del Paese, una prospettiva è valorizzare quello spazio in maniera definitiva. Potrebbe divenire una piccola “Abbadia di Fiastra”, uno spazio per i cittadini di Montecosaro, ma che abbia un potenziale nel tempo. L’acquisizione ex Ipac è il primo passo, il secondo è l’acquisizione delle aree agricole circostanti per creare percorsi». Sull’area la Pantanetti non si dice contraria all’acquisizione ma ne contesta modalità e tempistiche e criticando lo stralcio della bretella che «avrebbe decongestionato la viabilità provinciale. L’acquisto dell’Ipac è stato onorevole, ma mi sono astenuta in consiglio perchè è vero che abbiamo recuperato un cancro, ma non c’è nessuna stima dello stato di salute di quella zona, non c’è rilevazione tecnica, quanto costerà la bonifica di quell’impianto, la rimozione dell’amianto? L’operazione ha stralciato il completamento della bretella che in termini di salute urbana e ambientale era una peculiarità per il territorio».
Altro punto di divergenza il polo scolastico: «meglio investire sul nuovo che sull’adeguamento e ristrutturazione. Il problema della scuola risponde a un bisogno. Noi siamo per un unico polo scolastico con materna annessa alla scuola elementare. La sicurezza dei nostri figli va anteposta a tutto. Ristrutturare la scuola di via Colombo non equivale al nuovo» – dice la Pantanetti. Difende invece le scelte fatte sul tema Reano Malaisi: «abbiamo riacquisito l’ex scuola elementare di via Colombo e ci apprestiamo a ristrutturarla per farla diventare la scuola materna comunale che attualmente si trova all’interno della scuola nuova Mandela che doveva invece a progetto essere solo una scuola elementare e ora non ci sono più gli spazi. Quindi abbiamo deciso di andare verso il completamento, ma non all’interno della scuola Mandela. Sarebbe stato un costo di circa 1 milione di euro, in questo modo abbiamo progettato ristrutturazione e ampliamento spendendo la metà, circa 450mila euro». Infine una anticipazione di carattere politico a fine intervento quando Malaisi annuncia già un nome della sua possibile giunta: l’assessore ai servizi sociali sarà esterno e sarà Stefania Lufrano, attualmente assistente sociale del comune di Civitanova.
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Polmone verde o riserva di ossigeno?