di Giuseppe Bommarito
Se Atene, intesa come centrosinistra, piange, squassato com’è dalle polemiche interne e dalla pervicace volontà di Romano Carancini di non prendere atto, costi quel che costi, dei cortesi e ripetuti inviti a farsi da parte provenienti da gran parte del suo partito e della sua maggioranza, Sparta non ride, perché anche nel centrodestra la cocciutaggine, con le liti e le lacerazioni che inevitabilmente ne conseguono, sta causando guai a non finire. Provato da circa 20 anni di opposizione e di marginalità rispetto al potere cittadino, il centrodestra maceratese, questa volta con buone possibilità di vittoria se non altro per i gravi demeriti delle ultime giunte di Giorgio Meschini e di Romano Carancini e per un fisiologico desiderio di ricambio, in questi ultimi mesi di campagna elettorale, proprio quelli che avrebbero potuto portare al conseguimento del risultato tanto agognato, appare infatti sempre più come una navicella sballottata in mezzo al mare in tempesta, con l’equipaggio in fase di ammutinamento e con la bussola fuori uso: in pratica, una guerra feroce di tutti contro tutti, senza senso e senza remissione di colpi.
In Consiglio comunale con Riccardo Sacchi e Fabio Pistarelli
Tutto questo bel disastro inizia nel 2010, allorchè Deborah Pantana avvia la lunga marcia che avrebbe dovuto portarla, nelle sue intenzioni, a conseguire la propria candidatura a Sindaco per scalzare appunto il centrosinistra maceratese, da troppi anni malamente al potere e tuttora incapace, salvo i primi accenni in tal senso di Bruno Mandrelli, di quell’ampia autocritica che è dovuta alla città. Già consigliere comunale all’epoca della seconda giunta Meschini, Deborah subito dopo l’insediamento di Carancini inizia difatti a proporsi in maniera spesso autonoma rispetto al suo gruppo di appartenenza (allora era il Pdl, funestato di lì a poco da una serie di scissioni che portarono alla ricostituzione di Forza Italia) e a contestare la svogliata gestione dell’opposizione guidata da Fabio Pistarelli, che, non appena sconfitto da Romano Carancini, aveva promesso fuoco e fiamme per poi scivolare quasi subito nell’indolenza e nella routine politica, lasciando di fatto il ruolo dell’opposizione alle virulente fazioni anticaranciniane della stessa maggioranza e facendo sì che gradualmente andassero per la propria strada altri gruppi consiliari di centro che pure avevano o potevano avere un raccordo di sinergia con il centrodestra. Deborah – bisogna riconoscerlo – comincia invece a darsi molto da fare, in Consiglio presenta mozioni, interrogazioni, interpellanze, è protagonista di vivaci scontri dialettici con il sindaco (e a volte pure con lo stesso Pistarelli ed i consiglieri a lui più vicini), è presente e attiva in varie commissioni, a volte esce metaforicamente dall’aula consiliare (dove contano solo i numeri,che non lasciano reali spazi di incidenza alla minoranza) e cerca di coinvolgere i cittadini in alcune sue battaglie (ad esempio, quella sacrosanta sulla falsa pedonalizzazione del centro storico voluta a tutti i costi, contro logica e buon senso, dal sindaco uscente).
Con Enzo Marangoni e Remigio Ceroni
E così, a poco a poco Deborah costruisce la legittimità della sua possibile candidatura, di pari passo mettendo in piedi anche lo strumento per iniziare a concretizzarla e per potersi muovere in autonomia, l’associazione Idea Macerata, tramite la quale più volte interviene nel dibattito politico cittadino. Detta in breve, nell’area vasta e frammentata del centrodestra cittadino Deborah aveva da tempo tutte le carte in regola per proporsi, per confrontarsi con le varie anime dell’opposizione, per cercare di spuntarla con la propria candidatura grazie ad una larga condivisione, o in alternativa, per il tramite delle primarie, e partire così alla conquista del Palazzo di piazza Libertà, che finalmente appariva espugnabile. Qui però sono entrate in gioco la tigna e la testardaggine, quelle caratteristiche che in qualche modo la accomunano a Romano Carancini e che a volte conducono a passi troppo affrettati e poco meditati. Deborah, infatti, forse nel timore che nella sua area di riferimento spuntassero fuori altre candidature a sbarrarle la strada e diffidando in primo luogo proprio del suo partito, ad un certo punto ha accelerato bruscamente, ha messo a punto la propria immagine, ha intessuto rapporti con la dirigenza nazionale forzista (con i vertici regionali i suoi rapporti non sono mai stati buoni): in definitiva, cercando di bruciare i tempi e di mettere tutti dinanzi al fatto compiuto, è scesa di fatto in una anticipata campagna elettorale, si è messa a costituire liste civiche di appoggio e ha preso senza mezzi termini a presentarsi in città come l’unica vera alternativa al centrosinistra sinora regnante.
Mossa giusta e preveggente per guadagnare tempo prezioso sugli avversari esterni e interni o un passo falso che, se non farà precipitare tutta l’impalcatura del suo disegno politico, quanto meno complicherà di molto la vita all’impaziente Deborah? A me – e l’ho già scritto –sembra più vera la tesi di un passo troppo affrettato e foriero di grossi problemi, visto anche come poi sono andate le cose. In Forza Italia la sua autocandidatura è stata per molti mesi guardata con una certa sufficienza, forse nella convinzione che non sarebbe andata così avanti o più semplicemente perché è mancata la necessaria autorevolezza per bloccarla. Sicchè, mentre i forzisti locali avanzavano ecumenici e poco convinti appelli alle altre forze politiche del centro e del centrodestra per arrivare con un metodo condiviso ad una candidatura possibilmente unitaria, Deborah in buona sostanza è stata lasciata fare e nessuno nel suo partito, per mesi e mesi, è riuscito a dire con chiarezza se quella della bionda consigliera era o no la candidatura offerta alla valutazione delle altre forze politiche facenti parte dello schieramento di centrodestra.
Ovvio che a questo punto le altre liste centriste (Nuovo Centro Destra, Lista Menghi, Macerata è nel cuore, Lista Ballesi, Lista Conti), non avendo gradito la logica del fatto compiuto e intravedendo nell’ambiguità di Forza Italia sulla Pantana una tattica volta solo a scoraggiare o a ritardare diverse aggregazioni, nel caldo della scorsa estate hanno iniziato a muoversi per conto loro, cercando di arrivare ad una comune piattaforma programmatica e ad un candidato forte nell’area di centro che potesse pescare nella fascia moderata sia di destra che di sinistra, mettendo così nell’angolo, almeno nelle intenzioni, le incertezze di Forza Italia, nonché la Pantana e tutte le sue liste civiche (nel frattempo arrivate a sette, anzi, a otto considerando pure una strana riedizione maceratese della Democrazia Cristiana, anche se ad oggi, in mancanza di una presentazione ufficiale, non si è ancora capito se si tratta di liste genuinamente civiche o di liste civetta, costituite cioè strumentalmente da persone già appartenenti alla stessa forza politica che vanno ad appoggiare).
E c’è stato un momento in cui questo disegno centrista è stato realmente sul punto di decollare e di imporsi, cioè quando Maurizio Mosca, un personaggio molto popolare ed apprezzato a Macerata che avrebbe potuto veramente sparigliare i giochi in entrambi gli schieramenti, ha fatto intendere, rompendo un silenzio che durava da qualche anno e suscitando in città una notevole aspettativa, che sarebbe stato disponibile a scendere in campo e a lanciare il guanto di sfida a quel centrosinistra cittadino che egli tra il 2005 ed il 2010 aveva sostenuto con una sua lista, ma che poi aveva fortemente criticato e infine del tutto abbandonato.
Poi, però, Maurizio Mosca a poco a poco si è defilato, vuoi per l’ostilità di una parte di Forza Italia, dettasi comunque nei mesi passati indisponibile a convergere sul suo nominativo in un quadro di larga unità, vuoi perché anche nell’area centrista qualche perplessità su di lui residuava, di fatto rinunziando nello scorso autunno a presentare quella lista con il suo nome che molti davano già per certa e attendevano speranzosi. O forse si è trattato solo di uno slittamento, perché secondo alcuni Mosca, in una dinamica che salda la vicenda comunale con quella più vasta delle parallele elezioni regionali, avrebbe avuto bisogno di tempo per valutare i modi ed i termini di una sua possibile alleanza anche in chiave comunale con Spacca & Company, ed ora, grazie pure alle forti pressioni del Nuovo CentroDestra, sarebbe finalmente pronto a scendere in campo a Macerata, convergendo però su Marche 2020. Sta di fatto, tuttavia, che così facendo il buon Maurizio sembra, a detta di molti, aver perso il treno, cioè quel momento magico a lui favorevole che qualche mese fa si era delineato e che oggi appare invece molto sfumato, anche per le tante perplessità suscitate dalla sua possibile sinergia con lo spregiudicato gioco politico dell’ormai quasi ex (Deo gratias!) governatore regionale.
A questo punto nel centrodestra e nell’area di centro, illanguiditasi la possibilità di una candidatura forte ed aggregante e venuta meno – con un palleggiamento di responsabilità che Forza Italia imputa alle liste centriste e che queste invece rovesciano sui forzisti – la possibilità di andare a primarie che avrebbero potuto finalmente consentire ai cittadini maceratesi di scegliere in prima persona, è scoppiata la guerra atomica.
La Pantana, che nel frattempo pare abbia fatto qualche piccolo passettino in avanti nell’aggregazione di consensi sul suo nominativo, in particolare con Fratelli d’Italia (ma non con la Lega), sta comunque procedendo nonostante le polemiche crescenti ed alcuni vistosi passi falsi (il riferimento è principalmente all’inspiegabile alleanza con Casa Pound, ad un’incauta e sostanzialmente inutile promessa sul vecchio palestrone di Fontescodella e all’ostentata e controproducente presenza al suo fianco, anziché degli esponenti di quelle liste civiche di appoggio che dovrebbero essere la novità di questa campagna elettorale, di un vecchio personaggio forzista che bene farebbe se pensasse a casa sua), ormai con il forzato sostegno del comitato comunale di Forza Italia, privo di alternative e di fatto impossibilitato a stipulare alleanze più vaste. Le liste di centro stanno cercando disperatamente, dopo essere andate dietro a Mosca per mesi, di convincerlo a scendere comunque in campo oppure di trovare un altro nome da proporre all’elettorato, con il rischio concreto, nonostante l’apprezzabile attivismo dei mesi scorsi, di rimanere alla finestra e fuori dai giochi.
Anna Menghi è intervenuta direttamente su Cronache Maceratesi per attaccare la Pantana e Forza Italia (quella di Macerata) che la sostiene, palesando, sia pure in maniera non del tutto chiara, una sua possibile ulteriore candidatura e ricevendo in risposta una veemente replica dei forzisti locali, con tanto di accusa (abbastanza ingiusta, in verità) di essere la principale responsabile delle ormai tante sconfitte del centrodestra maceratese. Infine, visto che il banco nel centrodestra sembra essere ormai saltato, sempre Forza Italia (quella provinciale, però, guidata da Lorena Polidori) è intervenuta in questi giorni, a tempo cioè ormai quasi scaduto, per dire – anch’essa ricevendo a titolo di risposta parecchi insulti a mezzo stampa e toni sprezzanti – che la Pantana, ritenuta priva di reali capacità di aggregazione dell’area moderata, doveva fare non uno, ma, a questo punto, almeno dieci passi indietro e che tutte le forze dell’opposizione dovrebbero cercare di trovare in breve tempo una candidatura unitaria: un impresa del tutto impraticabile, a meno che non si pensi ad un miracolo da ottenere con incessanti veglie di preghiera a Santa Rita, avvocata dei casi impossibili.
E così, tra liti e polemiche, quella che era un’occasione d’oro (considerando anche la quasi certa presentazione alle elezioni comunali del Movimento 5 Stelle, profondamente rinnovato e pronto a sottrarre voti soprattutto al centrosinistra) per l’ormai balcanizzato centrodestra maceratese, sta seriamente rischiando di trasformarsi a poco a poco nell’ennesimo incubo per tutti coloro che aspiravano ad un ricambio sostanziale nella guida della città.
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Caro Peppe il vero incubo e’ un altro..e’vedere ancora le foto di certi personaggi in prima fila ieri sera all’ostello ricci..il mio asilo!! Infatti stamane guardandole su cm mi e’ venuto il virus intestinale..andiamo avanti! Macerata puo’ rinascere!
L’amica Deborah, se vuole continuare a fare il Candiato Sindaco ed avere credibilità, dovrebbe cambiare completamente strategia mediatica.
Lasciare la sciocca polemica (<em<certi personaggi… virus intestinale) sia perchè è una polemica di basso livello (e lei sa certametne fare di meglio), sia perchè anche Debora (e non da oggi) compare in molte foto con esponenti di centrodestra, che non sono proprio di primo pelo, che di virus intestinali ne farebbero venire molti di più 🙂
Anche se non ne condivido alcuni passaggi, l’analisi di Bommarito è comunque apprezzabile per il tono pacato e non di parte; merce rara di questi tempi, soprattutto nei confronti del centrodestra. Di certo il centrodestra ha dei limiti risalenti nel tempo nel nostro territorio, ma ha anche delle significative intelligenze, risorse ed ‘entusiasmi’ da offrire ‘nel segno’ di un non più procrastinabile rinnovamento. Forse è proprio questa responsabilità/opportunità a provocare comprensibili fibrillazioni. Tuttavia, non sono d’accordo sulla c.d. ‘balcanizzazione’, perché, se da un lato la coalizione innegabilmente vive un momento di ‘ripensamento’ a livello nazionale, che proprio per tale motivo non può ‘caricarsi’ sulla dirigenza locale (vicenda alleanze con lega o ncd, patto nazareno, ecc.), dall’altro è pur vero che la stessa dirigenza cittadina – una volta che anche la lega nord di Salvini dovesse aderire al progetto – potrà dire di aver svolto un buon lavoro avendo messo insieme una coalizione ampia almeno quanto quella di livello nazionale. Al riguardo, ritengo doveroso porre l’accento sull’impegno, sul lavoro e sulla qualità del patrimonio umano del rinnovato coordinamento comunale di FI che mi onoro di presiedere, e che in ogni passaggio politico degli ultimi mesi ha fornito il proprio qualificato contributo. Pur rimanendo ben consapevoli dell’importanza, vieppiu a Macerata, della costruzione di un’alleanza più larga possibile, tuttavia, tale obiettivo andrà perseguito, appunto, nei limiti del ‘possibile’. Tanto dovevo nell’auspicio di offrire un ulteriore spunto all’apprezzabile dibattito ‘acceso’ da Bommarito.
Se si candida mosca per gli altri so’ dolori … de panza!
La tua analisi, perfino troppo morbida con il centro destra, è ineccepibile e credo che se si continua ad accusare l’altro di aver fatto naufragare l’auspicata coalizione, senza premettere una onesta autocritica, si continuerà a favorire l’avversario.
Ritengo, però, che ci siano delle sostanziali differenze tra NCD e Anna Menghi: per il primo vi è stata una netta contrarietà alla persona della Pantana che poteva essere superata solo con le primarie (ma chi le voleva veramente?) A ciò si è aggiunta la questione Regione a cui, purtroppo, i partiti si sono dimostrati “sensibili”; per Anna sarebbe dovuto valere il contrario, ovvero una sostanziale convergenza sulla persona di Deborah ed un disinteresse per le questioni regionali dato che la lista civica ha sempre concentrato le proprie attenzioni alla città. Nel comunicato di lunedì ci ho trovato però delle affermazioni che non mi sono risultate chiarissime, piuttosto mi è parso uno sfogo già meditato da tempo. Debbo anche dire che la soddisfazione di far perdere l’altro mi risulta effimera (ho perfino letto “Anna batte PDL 3-0 e con questa tornata sarà 4-0), per cui sarebbe forse più coerente per tutti concentrare le energie sulla propria lista e sui propri programmi piuttosto che mettere zizzania … a meno che non si hanno argomenti elettorali da proporre. Quest’ultima considerazione, per mio conto, vale anche per FI che a due mesi dalle elezioni dovrebbe dimostrare di essere il partito di riferimento del centro destra.
Peppe lascia stare analisi troppo sofisticate, la verità è stata detta chiaramente per televisione dal Prof. Ercoli Hermas; è una questione di abbigliamento quella che riguarda lo scontro tra Carancini e la Pantana. Si tratta di vedere chi è più pop. Secondo lui le scarpe e le tuniche della Pantana perderanno contro i pantaloni rosa indossati da Carancini. Per Mandrelli non ci sarà nulla da fare, è fuori anche se si toglie la cravatta.
Poco dopo l’uscita di questo articolo Maurizio Mosca ha commentato così sulla sua bacheca facebook:
“Credo sia arrivato il momento di chiarire alcune cose che riguardano me e la mia città e dare una seria risposta. Ma aspetto altre 48 ore, mi hanno insegnato che prima di parlare bisogna pensare e tanto.”
I mali del centro destra maceratese (a livello nazionale sta pure peggio) sono riassunti in decine e decine di righe inutili e piene di niente dei tre commenti della pantana, di sacchi e del melenso.. Questa non e’ politica, questo e’ il club delle giovani marmotte che vogliono diventare padroni dell’universita’ mentre non sono pronti neanche per l’asilo. E diffido la pantana dal chiamare l’ostello Ricci “il mio asilo” perche’ ci sono stato molto prima di lei, con la differenza che io mi ricordo da dove vengo, lei invece si ricorda solo di dove vuole arrivare.
Ah, che sollievo l’aggiornamento di CM! Avevo letto la bella istantanea di Bommarito, ma non mi quadrava tanto il fatto che Maurizio Mosca potesse essersi defilato dalla scena. Per quello che possa conoscerlo io, non mi sembra infatti sia nel suo carattere l’essere rinunciatario, tutt’altro: uno che non molla mai .
Allo stesso tempo, però, una persona riflessiva al massimo e che non si butta nella mischia tanto per.
Io ho sostenuto da subito la sua candidatura, per la sua personalità e l’attaccamento sincero alla sua città , e quindi spero da qui alle prossime 48 ore possa raccogliere il consenso unitario di tutto il centro-destra. Diversamente, mi auguro che mentre questo “cuocerà nell’acqua sua”, che lui si presenti ugualmente a fare la sua parte in questa tornata elettorale col raccogliere ogni successo che merita, perchè uno dei pochi che tanto ha dato – anche scucito proprio di tasca sua – per Macerata , in vari settori.
Il fatto che poi, lui ritenga di sostenere Spacca e 2020, per me, resta tutto sullo sfondo rispetto il suo impegno, non da oggi, per Macerata; e anche perchè, mi sembra evidente che se avesse agito per opportunismo, non avrebbe certo sostenuto un governatore uscente al secondo mandato, ma sarebbe salito come tanti sul carro del ” nuovo”.
E aspettiamo ancora 48 ore…
Dimenticavo di fare i complimenti al “vieppiu'” del signor sacchi!
Purtroppo per la mia scolarità molto bassa non riesco a leggere e a comprendere quelle poche righe lette. Vorrei che qualcuno mi aiutasse a capire se queste persone come altre meritano per non dire degne il mio voto perchè, la mia preferenza è la sintesi del mio vivere quotidiano in questa città.
Fra i sostenitori della candidatura Cronache Maceratesi ha scritto: Pistarelli, Brini, Marangoni…..
Fra gli indagati in regione Cronache Maceratesi ha scritto: Pistarelli, Brini, Marangoni ….
Invece dei pollicini rossi scrivete i perchè; le dita mettetevele nel naso, salvo differenti attitudini.
Tanti ragionamenti ( per quanto condivisibili ) caro BOMMARITO………..non servono a nulla…….è vero che il centro destra è litigioso e diviso ……( e quindi ci mette tanto del suo per avvantaggiare la sinistra )
….è anche vero che dopo 20 anni ( quasi ininterrotti ) di opposizione si trovano a distanze siderali dai
poteri, dalle clientele, dalle poltrone che contano……….TUTTO VERO
Manca solo la cosa piu’ importante……….il centro destra ( dal 1999 )……ha il fattore ” M “………e fintanto
che non se ne viene a capo non vincera’ mai ( MAI )
Ce la ricordiamo la mancata vittoria di PISTARELLI ( sfiorata…….gli sono mancati i voti di un paio di palazzine )…………….ma il fattore M fa sempre la differenza……e questo la sinistra lo sa
LORO ( la sinistra ) lo sa talmente bene………che il fatto CHI presentare CHI mettere il lista…..è per così dire……ACCADEMIA……….sanno benissimo che se anche presentassero GENGIS KHAN……..o………IVAN IL TERRIBILE…………TANTO VINCEREBBERO LO STESSO 😀
Le complicazioni bizantine nel quadro politico maceratese (il fenomeno riguarda tutta la provincia ma ovviamente si esalta nel capoluogo) dipendono chiaramente da un surplus nella produzione di straordinari talenti civici, l’unica soluzione è l’esportazione.
Tra i due litiganti (e corte a seguito) …. il terzo gode! sarà proprio bello vedere come andrà a finire …..
Vorei permettermi ci correggere il titolo dell’articolo dell’avv. Bommarito con: “Una marcia forzata, troppo forzata della dott.ssa Pantana”. Più passa il tempo e più mio malgrado, non compredo il senso di questa candidatura se non quello di una “imposizione” giuta non si sa dove, o da chi. Mi perdonerà la dott.ssa Pantana se mi ripeto, avevo già scritto questo, ma non posso esimermi dal ripeterlo con forza, perché in tutta onesta mi inqueta e allo steso tempo mi spaventa.
Noto, nel frattempo, che il Movimento cinque stelle ha presentato una ottima candidatura, quella di Carla Messi, e sono convinto, conoscendola, che il movimento captera’ anche voti eterogenei e moderati, rispetto alla genetica grillina. Ciò premesso e condividendo l’articolo di Peppe, anche io mi faccio qualche domanda. Non vi è forse un patto siglato a Roma per il quale Berlusconi anche in periferia non vuole e interdice ogni alleanza con Ncd? E sempre a Roma non vi è anche un patto, siglato, anche per la periferia tra Fi e Lega.?
Se cosi è, dico se, che senso ha per la Pantana cercare convergenze con Ncd, del resto sconfessate dal Cavaliere? Ed inoltre esiste una lista Ncd? Diversa è l’ipotesi che alcuni consiglieri di centro (consiglieri, non liste) si diano da fare per creare un listone unico. Si, ma con quele Sindaco? Per ora abbiamo assistito a veti eguazzabugli. L’unico consigliere che mi e sembrato equidistante, prudente, non rancoroso e GiGiorgio Ballesi che si tiene lontano dalla rissa. Della Pantana, e qui non la penso com Peppe, ritengo che abbia fatto bene a creare per tempo, in tempo, e da tempo, le liste. Si sappia che i partiti non le gradiscono perché non le controllano e non le gestiscono. Casa Pound, io conobbi la figlia grandissima traduttrice, è frutto non di un errore di percorso, ma di un lapsus. Se ho ben capito la Pantana si è sempliceme te incontrata con loro (non appartenenti alle brigate rosse) face dosi dare idee e stimoli. Pensare la fascismo per Pound è corretto ma eccessivo. Si veda piuttosto in quale lager lo avevano ridotto gli americani, i grandi anche attuali pacifisti. È pericoloso ideogizzare. Altrimenti uno potrebbe dire ( non io) che alcuni settori della sinistra a prposito del matrimonio, delle adozione, della eugenetica, delle coppie di fatto, dei transgender, non riflettono affatto, ad esempio, il pensiero cattolico, oppure quello comunemente chiamato moderato. Ma nessuno deve fare una guerre per queste cose.
Ma Guido che ti si biuto?
Per Guido Garufi
Tu poni questa domanda : “Non vi è forse un patto siglato a Roma per il quale Berlusconi anche in periferia non vuole e interdice ogni alleanza con Ncd?
Non è quanto mi risulta alla data del convegno che si è tenuto a Civitanova Marche lo scorso ottobre. Tutt’altro. Chi c’era lo sa. C’era Castiglioni, Pistarelli, Livi,Polidori, Alessia Pupo. Non c’era la Pantana. Da parte dei dirigenti forzisti, da Totti a Tajani, in linea retta con la volontà di Berlusconi, in vista delle amministrative l’intenzione era proprio quella di stabilire accordi locali con NCD. Cosa questa, che ha creato non pochi dissensi nell’assemblea, sia tra i rappresentanti locali che gli iscritti, ma soprattutto l’elettorato ” storico” di Forza Italia , il più resistente a tale apertura, provocando dibattiti accesi con gli stessi dirigenti, ritenendo che un Brini, un Bugaro, non sarebbero dovuti essere stati riaccolti così con tanta generosità da parte di Berlusconi.
Questa è la cronaca dei fatti ad ottobre scorso. Come tu sai ,però, la politica è mutevole ” qual piuma al vento”, e ora, la situazione a livello politico nazionale è talmente fluida , specie dopo la rottura del patto del Nazareno, per cui si è tutti alla ricerca di nuovi equilibri , che inevitabilmente ricadranno sugli accordi locali a ridosso delle amministrativa di maggio.
Caro Guido,
se vi fosse realmente il diktat berlusconiano di non stipulare alleanze, né al centro né in periferia, tra FI e NCD, mi sai spiegare per quale motivo il Nuovo CentroDestra maceratese è stato più volte, ed anche pubblicamente, invitato (più o meno strumentalmente) dai dirigenti forzisti di Macerata a partecipare ad una serie di incontri per possibili intese su una candidatura unitaria per le prossime comunali?
Quanto a Casa Pound e senza voler demonizzare nessuno, il problema vero, che penso Deborah non abbia considerato, è quello dell’opportunità di una simile alleanza, che su di lei ha avuto una ricaduta di immagine devastante.
Le questioni si stanno schiarendo: Anche il M5S ha presentato la sua candidata Sindaco, il centro sinistra farà le primarie, la Sig.ra Pantana va avanti per la sua strada intrapresa da tempo. Cosa manca? Conoscere le intenzioni del Sig. Mosca (non so se siano passate le 48 ore per dare la sua risposta alla città) e le altre intenzioni dei gruppi che si rifanno al cosiddetto “centro”. A mio parere restano pochi spazi a disposizione per i seguenti motivi: Una eventuale lista vicina a Marche 2020, con l’aria che tira dopo le vicissitudini sui rimborsi dei nostri cari consiglieri regionali, mi sembra che non possa avere un gran successo; questo mi porta a pensare che altre discese in campo possano servire più da comparsa o d’affezione che altro. Avremo quindi una bella lotta per il nuovo Sindaco di Macerata: Un uomo del PD (tra gli avv. Carancini e Mandrelli) e due donne (Le Sig.re Pantana e Messi). Mi sto già appassionando a questa campagna elettorale e andrò a votare sicuramente. In bocca a lupo a tutti, anche ad eventuali altri candidati che dovessero scendere in campo. Questa è democrazia!
Per Mauro Angelo Blanchi
Analisi estremamente lucida!
@ Avv. Bommarito: La ringrazio, il suo commento mi lusinga. Talvolta, nella mia non più verde età, riesco a mantenermi…lucido.
Pert Tamara. Cara Tamara le notizie che ho dato io sono probabilmente e indubbiamente posteriori agli incontri ai quali tu fai giusto riferimento. Ma te ne dico una seconda, da accertare però, anzi invito gli amici ad indagare. È vero che Marche 20 20 dovrebbe, potrebbe, realizzare una alleanza organica con tutto il centrodestra, tutto, nessuno escluso? Perché se così fosse cambiano attori e strategie. Mi permetto, tuttavia, per onore di storia e di consapevolezza matematica porre una banale domanda ai cercatori di democrazia tramite primarie. Mi pare di aver letto una apertura di Sacchi e persino della Pantana, e un bel pezzo fa, circa la volontà e non il veto alle primarie. Di qui la riflessione matematica. Se la Pantana ha già formato e da tempo le liste chhe appoggiano il suo nome resta difficile pensare di batterla, forse Batman. In verità esiste e da tempo una strategia creata appositamente per fare confusione e giovare a qualcuno…