di Giuseppe Bommarito
“Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere”. Così recita un antico proverbio, che pare attagliarsi perfettamente alla vicenda dei rapporti tra il sindaco Carancini e il suo partito di riferimento. La gran parte del Pd di Macerata (sia pure senza arrivare alla richiesta di dimissioni in corso di mandato, che sarebbe stata esiziale per la pretesa del centrosinistra di rimanere comunque alla guida della città) ha infatti ormai da tempo, ma senza esito alcuno, definitivamente scaricato il suo sindaco e l’ha detto in maniera chiara, dapprima a mezza bocca, poi sempre più forte: ha preteso a poco più di metà mandato che non vi fosse l’automatica riconferma quale candidato del sindaco uscente (supremo oltraggio per un qualsiasi primo cittadino in carica), ma si andasse comunque alle primarie; quando Carancini, ingoiato il rospo, ha detto che avrebbe partecipato alla forca caudina delle primarie, il Pd ha allora sostenuto per mesi che bisognava cercare una figura al di sopra delle parti, che evitasse la consultazione interna e – il concetto era sottinteso, ma lampante – inducesse Romano Carancini a farsi da parte; allorchè quest’ultimo, capita l’antifona e giocando d’anticipo, si è sbrigato a formalizzare la propria candidatura alle primarie, sostenendo che volentieri si sarebbe sottoposto al “bagno” di democrazia interna, la maggioranza del partito, per quanto frammentata, ha detto e fatto di tutto pur di trovare uno sfidante (come se ciò fosse stato obbligatorio, e non fosse stato invece normale che, in mancanza di un “competitor” spontaneamente materializzatosi, l’unico sceso in campo avrebbe dovuto avere partita vinta a tavolino); faticosamente emersa infine la candidatura di Bruno Mandrelli, la parte prevalente del PD e dell’intera maggioranza di centrosinistra l’ha presentata senza mezzi termini come l’unica possibilità di mandare finalmente a casa il testardo Romano e di avere così qualche chance di giocarsela nelle ormai prossime elezioni di maggio, dopo 15 anni vissuti malamente alla guida della città.
Insomma, una serie di bordate che avrebbero indotto chiunque a farsi da parte e a uscire quanto prima dalla scena politica. Eppure Carancini, indossato l’elmetto ed illuminato dalle stelle emerse nella torre di piazza, nonché con tutta evidenza dotato di una notevole tigna, ha detto che lui non molla ed ha proseguito la sua personale campagna elettorale, peraltro incessantemente in atto ormai da un paio di anni, liquidando le critiche piovutegli addosso tramite il fuoco amico come riferite esclusivamente a taluni suoi aspetti caratteriali: sciocchezze, insomma. E intanto, per non saper né leggere né scrivere, pare stia costituendo anche una propria lista civica, che lo appoggerà nello scontro interno con Mandrelli e che potrebbe comunque tornargli utile, in caso di sconfitta, per arrischiate avventure elettorali da giocare eventualmente in solitaria o d’intesa con una parte di Sel.
Ma perché tanto accanimento contro il povero Romano? Ha governato così male? Ha veramente inabissato la nuova storia che cinque anni fa aveva promesso in lungo ed in largo? Ad essere obiettivi, bisogna riconoscere che non tutto in questo quinquennio è stato negativo, specialmente nei primi tempi. Basti pensare alla vicenda del Suap Giorgini e alla storiaccia del campo di patate di Fontescodella che il Comune avrebbe dovuto acquistare ad un prezzo assurdo per costruirci sopra la cosiddetta Cittadella dello Sport: operazioni da basso impero, ascrivibili entrambe ai comitati affaristici egemoni all’interno del Pd ed operativi al massimo livello nel decennio meschiniano iniziato nel 2000. Carancini, grazie anche all’appoggio pieno ed incondizionato di questo giornale, che denunziò senza mezzi termini quelle bestialità e le fece conoscere all’opinione pubblica, all’epoca seppe dire di no, e di ciò occorre dargliene atto.
Vanno anche menzionati, nella lista delle cose positive dell’epopea caranciniana, il salvataggio in extremis dello Sferisterio ad opera dell’ottimo direttore artistico Francesco Micheli, il buon avvio del trend turistico riferito al ristrutturato palazzo Buonaccorsi, la decisione di rimettere al loro posto una copia dei pupi della torre civica (a proposito, quando il capo dell’Amministrazione, togliendosi per un attimo il casco dalla testa, si deciderà a dire che questa buona intuizione e la sua successiva concretizzazione sono in gran parte merito dell’ex assessore Giovanni Di Geronimo?), la spesa sociale rimasta sostanzialmente inalterata in questi tempi di dura crisi (anche se, a dire il vero, non c’è mai stata sufficiente chiarezza sui criteri adoperati per individuare i beneficiari degli interventi assistenziali del Comune).
Il sindaco Romano Carancini con l’assessore Stefania Monteverde e la deputata e sua ex vicesindaco Irene Manzi, che di recente ha deciso di non sostenerlo
Detto questo, va però ricordato che già poco dopo l’insediamento della nuova Giunta iniziarono a manifestarsi le tensioni tra l’esecutivo e la maggioranza di centrosinistra e, quasi in contemporanea, le prime forti insoddisfazioni a livello di opinione pubblica per le promesse non realizzate. Alcune frizioni, indubbiamente strumentali, vennero fomentate ad arte dai traffichini e dai trafficoni del Pd (ex repubblicani, ex socialisti, ex democristiani) che durante le due giunte Meschini avevano fatto nel Palazzo il bello e il cattivo tempo, nel silenzio omertoso di chi, all’interno della precedente coalizione – Carancini compreso – aveva ben capito il meccanismo distorto della malaurbanistica maceratese targata Pd, ma aveva sempre vigliaccamente taciuto “per non danneggiare il partito”. Ma altre polemiche senza ombra di dubbio sono scaturite a getto continuo dal modo di fare di Carancini, che, sin dall’inizio, ha preteso di andare avanti da solo, obliterando del tutto la maggioranza di centrosinistra, relegata di fatto al ruolo di semplice tappezzeria.
Da ciò, da un lato, l’immobilismo quasi totale della Giunta per circa tre anni e, dall’altro, una verifica di maggioranza praticamente senza fine ed una serie continua di furiose litigate per decisioni di Giunta non concordate né preavvisate, per prese di posizione della maggioranza sfrontatamente ignorate, per i rapporti inesistenti di Romano con il suo stesso partito, per la totale mancanza di trasparenza, per l’assise consiliare ridotta ad un ruolo notarile di mera ratifica o addirittura bypassata (ad esempio, con la storiella delle varianti urbanistiche non significative dei vari piani attuativi, espediente furbescamente escogitato per espropriare il Consiglio comunale e rendere competente in materia la sola Giunta).
Con il patron della Lube Fabio Giulianelli, prima del trasferimento della squadra di volley a Civitanova
Se tuttavia tanto orgoglioso e sprezzante isolamento del sospettoso Carancini avesse portato ad apprezzabili risultati, ad una buona lena dell’azione amministrativa, al conseguimento degli obiettivi programmatici più importanti, gli oppositori interni avrebbero dovuto starsene zitti e chiotti e fare buon viso a cattiva sorte. Invece così non è avvenuto, i risultati auspicati (certo, anche per la difficile congiuntura economica) sono rimasti in gran parte nel libro dei sogni, mentre, al contrario, negli ultimi anni di governo cittadino si sono concretizzate diverse scelte del sindaco apparse come del tutto illogiche, inspiegabili e controproducenti. In definitiva, anziché la nuova storia promessa, la solita vecchia storia, mentre nell’opinione pubblica maceratese, a buon diritto, si è diffusa sempre più la certezza della totale inconcludenza e inaffidabilità dell’esecutivo.
Diverse importanti vicende rendono infatti evidente (nei fatti, e quindi andando ben oltre il rilievo di un carattere poco propenso alla condivisione) la parabola sempre più negativa di Carancini, la sua sostanziale dannosità per Macerata e l’incredibile pretesa dell’attuale primo cittadino di considerare come degli inutili scocciatori i consiglieri comunali e gli esponenti, in Consiglio e nel partito, della sua stessa maggioranza (figuriamoci quelli dell’opposizione!).
In primo luogo, tanto per fare qualche esempio, la storia scandalosa dei nuovi impianti natatori, caso emblematico non solo di incapacità amministrativa, ma anche di sudditanza e di palese contiguità caranciniana con la Fontescodella Piscine s.p.a., l’impresa che le nuove piscine avrebbe dovuto in teoria averle già costruite da un bel pezzo (dal giugno 2011), anche se in realtà sino ad oggi, in ciò favorita dalle giunte Meschini e Carancini oltre ogni limite di umana comprensione, si è impegnata solo a costruire dei maggiori ed immotivati margini di guadagno per se stessa ai danni dell’intera collettività maceratese, tuttora costretta ad emigrare per fare un tuffo in vasca, mentre del nuovo polo natatorio non si è vista sino ad oggi nemmeno l’ombra (attendiamoci tuttavia a breve la consueta sceneggiata dell’inaugurazione del cantiere, magari con tanto di caschetto). C’è poi la falsa e risibile pedonalizzazione del centro storico di qualche mese fa, presentata addirittura come una battaglia di civiltà e realizzata esattamente la mattina dopo una riunione del direttivo cittadino del Pd che – Carancini presente – aveva deciso tutt’altra linea, coprendo così di ridicolo il partito e scontentando comunque sia i commercianti preoccupati per la difficoltà di accesso in centro che i cittadini che puntavano ad una piazza centrale realmente senza auto.
Incredibile è pure l’assurda pretesa di acquistare ad un prezzo esorbitante ed ingiustificato il Park Sì, struttura di parcheggio sita nel versante sud della città, con risultati economici da tempo in perdita, impianto già di proprietà comunale ed in concessione per molti anni ancora alla Saba Italia s.p.a. (che semmai dovrebbe pagare per disfarsene anzitempo); un’idea balzana, probabilmente ancora non del tutto tramontata nelle parti alte del Palazzo maceratese, arrivata in Consiglio comunale solo per una interrogazione dell’opposizione e portata avanti nel segreto più assoluto per mesi e mesi da Carancini tramite l’APM, dopo aver volutamente messo nel cantuccio per motivi incomprensibili il progetto del parcheggio di rampa Zara, cavallo di battaglia della maggioranza e dello stesso Carancini nel 2010 e indispensabile per il centro storico sul versante nord-est (pensiamo al Palazzo Buonaccorsi).
Per finire questa esemplificazione, un breve cenno meritano anche la cancellazione d’imperio della strada di collegamento tra via Trento e il sottostante collegamento con il parcheggio Garibaldi, nonché la solenne promessa formulata da Romano nell’estate 2012, subito dopo il secondo scudetto della società treiese di volley, di ristrutturare quanto prima la palestrona di Fontescodella per consentire alla Lube di rimanere a Macerata: un bluff colossale ed autodistruttivo quest’ultimo, che ha avuto comunque l’effetto di costringere i “cucinieri” verso i lidi civitanovesi, con uno strascico di polemiche tra i tifosi ancora violentissime.
In tutte queste situazioni Romano Carancini è stato per nulla trasparente, sprezzante e divisivo, nel senso che, per un malinteso senso di superiorità o per suoi limiti relazionali, probabilmente per entrambe le cose, è riuscito a creare una frattura sempre più netta tra il suo esecutivo e praticamente tutta la maggioranza, fatta eccezione per una parte di Sel ormai stretta in un abbraccio mortale con il sindaco. A poco a poco tutti i “cespugli” e gli alleati della maggioranza hanno infatti preso le distanze, a partire dai Comunisti Italiani per arrivare a Pensare Macerata, passando per l’Idv, sino a che un coro si è levato sempre più forte nel variegato versante di sinistra del consesso politico cittadino: mai più in coalizione con il Pd, se a capo della stessa ci sarà ancora Romano Carancini!
Ed ecco ora per Romano (nel frattempo abbandonato anche da Irene Manzi, ma tuttora appoggiato da una parte della corrente Nuovo Corso e da Narciso Ricotta, dapprima fiero oppositore e poi convertito sulla strada di Damasco) la sfida decisiva interna, quella con Bruno Mandrelli, politico di lungo corso che in questi ultimi anni più volte, sul metodo e nel merito di diversi specifici provvedimenti, ha preso posizione contro il sindaco uscente, e che ora, sceso nuovamente in campo, ha avuto l’accortezza di circondarsi di un gruppo di giovani. Mossa abile, che però dovrà necessariamente accompagnarsi ad una profonda e reale autocritica circa l’ultimo quindicennio comunale a guida Pd e al definitivo accantonamento dei vecchi marpioni piddini che ancora una volta stanno cercando di salire sul carro che reputano vincente.
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Io ce vojo li pupi dell’orologiu su la torre, no lu Sindacu co lu cascu!
Magari, come è stato ricordato che l’orologio della Torre Civica è stata una battaglia dell’assessore Di Geronimo, l’amico Peppe, solo per amore di verità e nient’altro, poteva ricordare anche che i successi dello Sferisterio sono dovuti anche alla battaglia e alle idee , poi attuate pari pari da Micheli, della sottoscritta che ha portato avanti su questo stesso giornale , e non solo, con lettera diretta al Sindaco e Presidente dell’Associazione Sferisterio tante volte ricordata. Ma non fa niente. Sono abituata ormai a prendere calci in bocca dai maceratesi , che non mi fa né caldo nè freddo.
In ogni caso. Rimproverare Carancini di peccato d’orgoglio, con un segretario PD e un Presidente del Consiglio osannato perchè decisionista solitario che se ne frega di qualsiasi confronto democratico col suo stesso partito, va veramente sorridere.
Come sempre inappuntabile la disamina di Bommarito. In quasi tutte le foto dell’articolo c’è qualcuno in compagnia di Carancini che l’ha poi abbandonato. Certo che per fare le primarie avendo un partito chiaramente contro occorre essere fortemente narcisisti.
Bravo Carancini. La sfida delle primarie è tra la Macerata dei ricchi, che votano Mandrelli e quella del popolo che vota Carancini. Che sia chiaro.
Per Tamara
Scusami, ma io non sapevo che tu avessi avanzato proposte così specifiche in ordine allo Sferisterio, evidentemente, quando sono state pubblicate, mi sono sfuggite.
Peppe, che penna fantastica che hai! Se non avessi la mia, vorrei avere la tua!
@ Bommarito
Certamente bisogna dare atto al Sindaco di essersi mosso nella vicenda Suap Giorgini.
Ci sarebbe solo da comprendere, appieno, quanto questo movimento è stato veramente volontario e quanto, invece, sia stato “indotto” dalla grandissima spita che venne data da Cronache Maceratesi, nonchè da buona parte della popolazione e dalle molte associazioni.
Non potendo avere la controprova è ovvio che nessuno saprà mai quanto sia stato spinto….
Però 2 semplici conti possiamo anche farli.
*Cronache Maceratesi ha scoperchiato il bollito e portato all’attenzione pubblica tutta la vicenda, non mollando l’osso fino a che tutta la vicenda non fu conclusa.
*Le molte associazioni, diversi consiglieri (anche di opposizione) hanno tenuto alto per molto tempo l’interesse sulla vicenda, finendo per far intereressare anche tanti cittadini distratti
* Moltissimi maceratesi hanno fatto sentire la loro voce, cosa non avenuta inaltre occasioni.
Non so (e non sapremo mai) se, senza questo interesse generalizzato e tutte queste molteplici spinte e strattoni, la storia avrebbe preso strade diverse.
(dati i precedenti qualche dubbio rimane)
Di certo so molti, troppi cittadini si sono dati da fare, “costringendo” il Sindaco a fare quello che ha fatto.
Ho quasi sempre concordato su tutto ciò che ha scritto Bommarito, ma in questo pezzo mi è sembrato troppo benevolo nei confronti di Carancini urbanista, fermo restando che è sempre meglio lui del ritorno all’antico socialista pronto a “sbloccare gli investimenti” dei soliti intimi.
Differenziandosi dall’ex Sindaco Meschini e preferendo restare perfettamente nello sterile solco politico tracciato dal povero ex Sindaco Maulo (spacciato per NUOVA STORIA), Carancini è andato a sbattere con il suo partito e ciò, in questo periodo, potrebbe portargli anche bene. Tuttavia, diversamente dai suoi predecessori, ha fatto scelte politiche nella gestione urbanistica, tali far arretrare di decenni il processo democratico tanto faticosamente costruito dalla riforma sugli Enti Locali in poi. Aver eliminato la competenza del Consiglio Comunale a decidere sulle varianti urbanistiche, riconducendola agli esclusivi poteri dell’esecutivo, è quanto di più sfascista e antidemocratico ci si potesse aspettare da un sindaco del Partito Democratico (altro che casa pound).
La cosa non è di poco conto e facilmente liquidabile come snellimento burocratico ecc., anche perchè si tratta di almeno una trentina di varianti urbanistiche approvate in questo modo, alcune delle quali sono finite al Tar con esito favorevole per i ricorrenti, altre sono all’attenzione del Consiglio di Stato ed altre ancora sono state oggetto di contestazione cittadina.
Il fumo delle tensioni volutamente create in Consiglio da Carancini, collegate ai contenuti specifici delle singole varianti non formali ma sostanziali (ex VAM via dei Velini, Nuova via Trento, Fonte Scodella, PEEP Collevario e Sforzacosta ecc. ecc.), lasciano intendere la volontà di una gestione clientelare della Giunta favorendo interessi privati.
Assunte le vesti del biografo caranciniano, l’avv. Bommarito ci delizia con questa epopea degna di un prode condottiero! Peccato si tratti solo del sindaco di Macerata, sigh!
Allora ricapitolando..:
La SUAP Girogini fu bloccata non per volere di Carancini, ma per l’ intervento di Cronache maceratesei.
Il risanamento e il rilancio economico e qualitativo dello Sferisterio, vanno accreditati al’ opera e allea consulenza di Tamara Moroni….
Bomarito pontifica dalla notte dei tempi su queste pagine evitando accuratamente di esporsi in prima persona nonostante , mi pare di capire , sollecitato da più parti….
Mi pare giusto, in fin dei conti è molto più facile lanciare proclami da una pagina di informazione (?) locale ormai ridotta a una sorta di ” club” privato degli pseudonimi, che non metterci la faccia facendosi attivi promotori politici di quelle proposte e di quelle critiche incessatemente avanzate alle varie ( plurale) amministrazioni di questa città.
Allora io faccio una proposta che , credo possa trovare qui ampio consenso.
Evitiamo il disturbo di andare a eleggere democraticamente la nuova amministrazione maceratese e innalziamo al rango di amministratori i tanti commentatori assidui di C.M.
Viste le ” autocertificazioni” che ognuno sa dare delle proprie competenze, avremmo la migliore amministrazione possibile.
Sempre chè non siano………………………millanterie.
Prosit!
Giuseppe, a parte lo specifico dettaglio, mi riferivo più propriamente all’importanza che ha avuto l’inserimento dello Sferisterio nel dibattito pubblico qui su CM che ci fu molto prima , settembre/ottobre 2011, che arrivasse Micheli. gennaio 2012, con un piano di rilancio praticamente tutto già definito ed orientato a quello che poi, Micheli, indubbiamente con le sue doti, ha realizzato. Anche tu ricorderai ,che in quella fase di transizione dal maestro Pizzi a Micheli, il sindaco parlava di stagione ponte con un rinnovo della direzione a Pizzi; si parlava di sospendere la stagione operistica; si parlava di farne una ogni due anni; si parlava di fare rete con Le Muse di Ancona, c’erano le maestranze dello Sferisterio che protestavano davanti ai cancelli; c’era una cittadinanza, o indifferente, o a favore della sua chiusura, quando feci un primo intervento da kamikaze ( ecco i calci in bocca, con tutti gli sputi che mi piovvero addosso dai commenti ) andando contro l’opinione pubblica , tanto che qualcuno mi ricordo scrisse ” se fossimo tutti come te che ci tiene tanto allo Sferisterio lo avremmo più valorizzato, grazie di avercelo fatto riscoprire” . Da allora, il dibattito sullo Sferisterio è diventato centrale, come lo stesso Sferisterio per i maceratesi. Fino allora, qualcuno poteva anche portarselo via che a nessuno sarebbe importato niente. Anzi, gli avrebbe fatto un favore.
Volevo solo dire, insomma, che anche questo questo è un fatto, come tanti altri che sotto ha ricordato Cerasi ( li ho tutti in mente i cambi di rotta decisionale, dal meno importante a quello più importante, dovuti all’ascolto attento di sindaco e giunta a quanto si diceva qui, tra articoli e commenti , in primis le tue inchieste) che si è concretizzato sulla spinta di un’opinione pubblica che è stata sensibilizzata e trascinata fino a far cambiare direzione al corso degli eventi come si prefiguravano.
Non hai nulla di che scusarti Peppe, mancherebbe; mi dispiace solo che col fatto che hai scritto questa sintesi dei 5 anni di Carancini, si è prestata l’occasione , a me di ricordare un episodio sgradevole quanto al linciaggio verbale ricevuto, e a tutti di far presente quanto Carancini ci ha messo di suo, e quanto invece gli è stato suggerito da più parti con un atteggiamento critico ma propositivo. Almeno da parte mia è sempre stato così .
Per Fabrizio Principi
Mi pare evidente che, come ben sanno i cittadini maceratesi, il Suap Giorgini venne bloccato grazie all’intervento determinante di Cronache Maceratese (sulle cui pagine, se non erro, anche lei ebbe ad intervenire per fermare quell’ignobile iniziativa). Poi ci fu anche l’intervento del neo-eletto Carancini, del quale ho sopra dato atto a suo merito. Altrettanto dicasi per la Cittadella dello Sport, boiata pazzesca per la quale una parte consistente del suo partito (il PD) si battè con forza (così come aveva fatto per il Suap Giorgini: ce lo ricordiamo il Ricotta oggi caranciniano che minacciava fuoco e fiamme contro Carancini su tale questione).
Quanto al sottoscritto, penso che mi possa accusare di tutto (anche di pontificare, se vuole), tranne del fatto che in quello che dico e sostengo io non ci metta la faccia e non mi esponga in prima persona. Tutti i miei articoli ed i miei commenti sono sempre stati firmati e le critiche da me avanzate sono sempre state documentate, con ampia possibilità per gli interessati di intervenire e dimostrare che stavo sbagliando: questi però hanno preferito non rispondere, evidentemente non avendo argomenti per replicare.
L’impegno in prima persona io lo metto (per mia libera scelta e per le mie vicende personali), oltre che negli articoli che scrivo, in altre cose, specialmente nella lotta alla droga e nella prevenzione, nonchè nel fare quello che può fare un semplice cittadino per cercare, nel suo piccolo, di contrastare la strisciante avanzata delle organizzazioni mafiose nel nostro territorio.
Relativamente a possibili incarichi politici ed amministrativi, sin da quando ho iniziato a scrivere su CM (dal 2010) ho detto e scritto più volte che non era mia intenzione candidarmi a nulla, nemmeno alla carica di amministratore del mio condominio, ed ho semplicemente mantenuto la mia promessa.
Seguiterò quindi a pontificare – se ne faccia una ragione – così come i tanti lettori di CM seguiteranno a dire la loro opinione su questo giornale, che, visto come sono ridotti i partiti e quale partecipazione consentono, è uno dei pochi spazi di libertà rimasti nel panorama politico cittadino e provinciale.
Caro Principi, parla a proposito. Io non millanto proprio niente: è tutto nero su bianco. Quando vuoi te lo dimostro. Dovresti ringraziare chi ha dato una mano senza nulla chiedere al tuo sindaco, e invece sfotti pure. Puoi disprezzare , sminuire quanto vuoi questo giornale e insultare chi ci commenta, ma attento che ti casca addosso , perchè anche tu , mi pare, lo leggi e intervieni.
Dunque dunque…. Secondo Principi Bommarito sarebbe stato sollecitato da più parti per candidarsi a sindaco. Magari un giorno scopriremo che anche il Pd maceratese, nella disperata ricerca di un candidato unitario che facesse fare a Carancini il famoso passo a latere, sia andato a bussare in via Don Minzoni? Avvocato, ci illumini!
Caro Fabrizio Principi,
mi stupisce che vi sia ancora in giro chi ignora che non tutti possono fare tutto. Della serie che, se tutti i lettori volessero scrivere libri sarebbe la fine (anche se, purtroppo, buona parte di quelli che nemmeno legge i libri si picca di saperli scrivere… ma coi risultati che sappiamo).
Certo, tutti avremmo gradito una figura come quella di Peppe Bommarito candidato sindaco: perché ci dava garanzia di serietà, considerate le molte inchieste condotte per CM con coraggio e valentia. So anche io che gliel’hanno chiesto in parecchi, di candidarsi. E io più volte gli ho chiesto perché non ha mai accettato. Ma lui ha sempre risposto che non sente la politica come sua vocazione primaria, che la sua militanza è quella che già sta svolgendo: e sia pure nel rammarico, gli ho dato ragione. Perché non si può violentare l’indole di una persona. Magari tanti politicanti decidessero una buona volta di fare il loro lavoro con pace, lasciando fare politica a chi ha le carte in regola e le capacità per farla! Qui, invece, in troppi la considerano un’altra faccia (rispetto alla televisione) per la propria visibilità, un’occasione per trovare un proprio ruolo (mentre è dal ruolo che si ha maturato e dall’esperienza che lo sostiene, che dovrebbe originarsi l’impegno per la collettività).
Uno potrebbe anche dire: “vedi? Ha fatto tutto quel casino in CM perché mirava ad entrare in politica”, e invece no: di Peppe Bommarito non si potrà mai dire. Ci pensi, caro Principi, prima di parlare a vanvera.
@ boezio
Caro amico,
vada a controllare – sul tentativo di avocare alla Giunta le competenze in tema di piani attuativi, sottraendole al Consiglio – come votò ogni singolo consigliere di maggioranza e di opposizione (a partire da quelli che in questi giorni si sono definiti strenui oppositori della politica urbanistica del centrosinistra).
Caro Occhi Belli
Potresti chiedere, per toglierti la curiosità, a due o tre delle persone che erano presenti l’altra sera alla riunione del comitato elettorale di Carancini, immortalate nel servizio fotografico a corredo dell’articolo.
Macerata non è una metropoli e4 quanto accade, quasi sempre, si viene a sapere.
Che negli ultimi anni, da diverse parti, vi siano state delle processioni di singoli cittadini e gruppi di persone, che sono andate da Bommarito a chiedersi di candidarsi, è un segreto di Pulcinella.
Come è un segeto di Pulcinella che, da almeno 1 anno, in tanti con insistenza lo hanno tirato (metaforicamente) per la giacchetta chiedendo, supplicando, implorando un suo diretto coinvolgimento nell’attività politica maceratese…
Da quanto mi è dato sapere sempre, l’avvocato, ha dato a tutti la stessa cortese (ma ferma) risposta: No, GRAZIE
@ Bommarito e Co.
Posso fare una domanda gradendo la risposta costituita da un solo SI oppure da un solo NO ..
Secondo voi se dico che Carancini è un GALANTUOMO sbaglio ?
Per Claudio Sellone
Rispondo per me (non so chi siano i “Co.”) con la massima sincerità: all’inizio lo ritenevo tale, tanto che in diverse occasioni lo ho anche sostenuto contro i suoi oppositori interni. Poi però il comportamento di Carancini nella vicenda del nuovo polo natatorio, sinceramente inspiegabile e contro ogni logica e buon senso, privo della benchè minima trasparenza e del tutto subalterno alle assurde richieste della Fontescodella Piscine s.p.a., ha suscitato in me delle enormi perplessità. Ma su questo abbiamo scritto e riscritto in innumerevoli occasioni, puoi andare a rileggerti i vari articoli usciti per capire il motivo di tali mie perplessità.
bommarito si oppure no …??????????
Caro Peppe,
è molto singolare che dopo tutta una prima parte in cui con una certa pacatezza riconosci buoni risultati all’amministrazione Carancini, nella seconda parte infiammi il linguaggio per affermare la “parabola sempre più negativa” del Sindaco, senza però che a quel linguaggio infiammato affianchi elementi effettivi.
I meriti dell’amministrazione Carancini, che pure enumeri con grande onestà di giudizio, non sono né pochi né secondari: la barra dritta sull’urbanistica (SUAP Giorgini e area Fontescodella), il salvataggio e il rilancio dello Sferisterio (in tandem con il nuovo direttore Micheli, scelto dal Sindaco), i successi negli interventi su cultura e turismo (Palazzo Buonaccorsi e trend in crescita di turisti), il ripristino dell’orologio storico sulla torre civica (onore alla primogenitura di Giovanni Di Geronimo, assessore nell’amministrazione Meschini), la centralità della spesa per i servizi sociali pur “in questi tempi di dura crisi” (!) … (e tu non ne citi altri, ma io aggiungerei almeno la tenuta dei conti di bilancio in ordine, gli interventi nelle scuole e nelle mense scolastiche, la raccolta differenziata schizzata virtuosamente dal 36% al 77% e la chiusura dell’inceneritore …).
I demeriti invece riguarderebbero essenzialmente opere pubbliche non realizzate: le piscine, la ristrutturazione del Palas di Fontescodella per la Lube e il park sotto Rampa Zara; poi una pedonalizzazione del centro storico “falsa e risibile” (che quindi dovrebbe essere più “vera e seria”, ma su questo credo che tendenzialmente la stessa amministrazione sia d’accordo), il ventilato acquisto del park-si (che però è stato fin qui solo ventilato), il presunto abbandono della strada di collegamento tra via Trento e il park-Garibaldi (che però è storia vecchia della precedente amministrazione) …
In definitiva, al di là del linguaggio di fuoco, un giudizio sulle cose che complessivamente appare più in chiaro che in scuro (soprattutto per il fatto che le mancate realizzazioni di opere pubbliche si sa bene essere legate anche alla crisi con le difficoltà difficilmente contestabili).
Alla fine cosa rimane? Quella conflittualità con i partiti, quelle “frizioni continue”, quelle contrapposizioni aspre in Consiglio che spesso hanno spinto Carancini a “fare da solo”; salvo poi tu per primo evidenziare che tante di queste sono state “strumentali, fomentate ad arte dai traffichini e dai trafficoni” memori di quel “meccanismo distorto della malaurbanistica maceratese” che … Carancini aveva compreso!
Ecco Peppe, sfoltendo il tuo “bell’articolo” dal linguaggio polemicamente infiammato e concentrando il ragionamento sulle cose, viene fuori ancora una volta che i risultati dell’amministrazione Carancini risultano oggettivamente più positivi che negativi.
Per Sellone e Lanza.
Carancini sull’urbanistica e lavori pubblici ha tentato di “provarci” in proprio ma non c’è riuscito -guai a muoversi da soli a sinistra-; la sinistra è cooperativa per definizione come “roma capitale” insegna.
L’orologio sulla torre è una vecchia storia iniziata nel 1998-99 e forse anche prima, visto che Gorla venne a vedere il meccanismo per fare il primo preventivo dei lavori a metà degli anni 80.
Il centro-sinistra è stato sempre contrario a rimuovere la lapide e ripristinare un simbolo della tradizione cattolica cittadina.
Carancini ha dovuto dare seguito all’opera già finanaziata più volte, sia perchè dopo il completamento pluridecennale del Bonaccorsi, la cancellazione della Mattei-Pieve, il fallimento del popolo natatorio e del Palas, la cancellazione del parcheggio a nord e il buco sull’acqua del Parksi, i favori fatti sull’ex VAM e via Trento, era la sola cosa rimasta da avviare facilmente.
@ Davoli…………..
Capperina che ragionamento!!!!
Non ci sarei mai arrivato.
Ora come ora, si sta elevando agli onori degli altari il sedere dietro una tastiera ( nemmeno serve più una buona calligrafia) ed esprimere i propri ( legittimi) pareri, affinchè ci sia chi ne faccia verità assolute senza nemmeno aver tema che ci si posa ritrovare con qualcuno ( l’ umile sottoscritto) che chiede lumi, sul perchè cotanto fervore ” alternativo” alla politica maceratese si sottragga all’ opportunità di ofrire il proprio prezioso contributo al bene di Macerata.
E il richiederlo, Lei lo definisce ” parlare a vanvera”….
Vede , Davoli, da ignorante operaio quale sono, anche io potrei cavermela bene in tale ruolo.
Per dire……
@ Tamara Moroni.
Ricordo una sua auto-candidatura alla direzione artistica dello Sfaristerio, è vero.
Credo pure di aver risposto in una qualche occasione.
Ricordo pure il suo disappunto per il proseguo della manifestazione del ” Mercatino francese ” di cui rivendicava la paternità.
E qui , credo le rispose l’ amministrazione.
Attendo con trepidazione che siano rivelati i suoi essenziali ruoli nella apertura di Palazzo Buonacorsi, del suo Piano Nobile e , perchè no, del ripristino dell’ orologio storico della torre. 🙂
@ Fabrizio Principi
che fai, adesso mi dai del lei? Eppure nel 2010, quando di tua sponte come dirigente regionale del PD, così ti sei presentato a me nello scritto che mi inviasti perchè in quel momento battagliavo qui su CM , e con CM, in piazza, e in ogni dove contro il suap Giorgini, tanto che mi arrivarono per interposta persona minacce di querela da parte di Narciso Ricotta se avessi seguitato sulla mia linea, lì mi davi del tu nell’informarmi dettagliatamente di tutti i retroscena , con tanto di nomi e cognomi, dei legami politici, clientelari, di partito, parentali e professionali di tutti quei soggetti del Partito Democratico che erano, e sono ancora lì in primo piano per le prossime elezioni comunali, interessati ad incassare il sì del Consiglio comunale nell’affaire Giorgini.
Ecco. Ti avevo detto chiaramente nel post precedente: parla a proposito, che vuol dire , parla delle cose che sai. Ma tu niente, con spavalderia e sarcasmo, del tutto inopportuno nel mio caso, hai proseguito nel tuo subdolo attacco personale al solo fine di screditare la mia persona. Oltre al danno da me subito dal tuo amico Carancini, la tua amica Manzi e la tua amica giunta: anche la beffa?.E no, mi dispiace; quando è troppo è troppo. Se a casa vostra regna la menzogna e la mistificazione, io posso provare in qualsiasi momento, e senza timore di smentita ,che la millanteria che rivolgi a me, in verità , dovresti attribuirla agli amici tuoi .Non mi confondere con loro. E se il sindaco Carancini, o qualcun altro, ha da obiettare alle mie affermazioni, mi smentisca pure col produrre le sue prove contrarie.
Basti solo questa mia risposta verso tutti, ché è dei tutti che a me interessa e non certo di dare risposte a te, caro Principi , che non ti conosco e con cui non ho mai avuto a che fare, quanto alla paternità del mercatino francese , valga come attestato quanto scrittomi dall’ organizzazione del mercatino francese nell’agosto del 2011, quando era da organizzare la seconda edizione che diffidai il comune a fare finchè non si fosse chiarita e risolta la situazione con me ancora aperta.
Senza ancora alcuna risposta concreta da parte del Comune, tuttavia nel 2012 ci fu la seconda edizione, per puro atteggiamento arrogante e soverchiante dell’amministrazione nei miei confronti.
Questi sono i fatti. Le tue, Principi, chiacchiere.
22 agosto 2011
[ …] Nel caso lei volesse legittimamente proseguire nelle sue rivendicazioni verso il Comune di Macerata, noi prenderemo atto di ciò e ci asterremmo dal riproporci in quanto, primo e fondamentale principio del nostro operato, è quello del rispetto del lavoro dei nostri operatori che, con eventuali contenziosi aperti, non sarebbe garantito […] la pregherei di farmi avere un’urgente risposta in merito alle sue decisioni.
24 agosto 2011
Gent.ma Sig.ra Tamara,
questa mattina l’Assessore Manzi mi ha mandato una mail in cui mi informava della diffida a tenere il mercatino francese.
Ho già risposto che Macerata sarà tolta dal calendario 2011.
[…]
25 agosto 2011
Gent.ma Sig.ra Tamara, […]
Non avere sotto controllo la situazione, visto che ha seguito lei sul campo ogni problema, non ha fatto percepire bene le cose anche se, e questo era apparso quasi subito, c’era un “remare contro” da parte degli uffici.
[…] Vista la distanza con Macerata e la non conoscenza della reltà locale, l’aver potuto contare su una persona del posto ci ha certamente facilitato, anche se, quella benedetta situazione delle piazze, mi ha creato notevoli problemi con ( omissis ) che continuava a dire di NO.
Il suo impegno e la sua passione verso questo evento, e questo è riconosciuto da tutti noi, è suggellato nell’intervista che ha rilasciato ad un’emittente locale prima della partenza del mercatino.
Come le ho detto all’inizio lasciamo decantare le cose, nella speranza che lei possa anche far valere le sue rimostranze verso il comportamento dell’Amministrazione.
Passati questi momenti riprenderemo tutto da capo, nella speranza che il clima politico si sia chiarito.
ORA CARO PRINCIPI, lasciamo perdere che apri bocca e dai fiato in questioni che non conosci ma visto che invece quello che tu conosci bene riveste un interesse pubblico, soprattutto per coloro che andranno a votare per il Partito Democratico, perchè non informi tutti come facesti con me, avvertendo l’elettorato che andrà a votare a partire dalle primarie? Sarebbe veramente interessante e utile da sapere. Io ho conservato il tuo messaggio, se tu non te lo ritrovi puoi chiederlo a me. Macerata tutta ti ringrazierà.
Per Fabrizio Principi
Letto quello che ha scritto Tamara, chi è quello che non ha il coraggio di metterci la faccia?