Sel Macerata non sottoscrive il patto per la partecipazione alle primarie del centrosinistra del primo marzo. Lo annuncia il coordinatore cittadino Michele Verolo attraverso una nota stampa:
“Quali primarie? Con quale coalizione? Per quale idea di città?
La macchina delle primarie è prossima alla partenza. Tuttavia, nutriamo alcuni dubbi sul carburante utilizzato per avviarla.
Manca una coalizione chiara e definita: si apprende dalla stampa dell’esistenza di alcune liste disponibili ad entrare in coalizione ponendo veti sul candidato sindaco.
Manca, anche perché non ci è stata ancora sottoposta (salva una rapida lettura in una riunione di maggioranza), una cornice programmatica entro la quale i candidati possano muoversi. Manca, in altre parole, la politica.
Per questi motivi, ad oggi, Sinistra Ecologia Libertà non sottoscrive il patto per la partecipazione alle primarie.
Gli accordi politici si chiudono e si firmano sulla base di un programma comune e di idee di città che guardano nella stessa direzione. Oggi, queste condizioni non ci sono.
Sel, pochi giorni fa, ha organizzato un appuntamento pubblico per confrontarsi con la cittadinanza sull’amministrazione uscente. Questo lavoro proseguirà nelle prossime settimane con alcuni incontri tematici per costruire tutte e tutti assieme una certa idea di città”.
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FRONTE CENTRODESTRA – Mario Copponi coordinatore della lista “Il Centro per Macerata”, una delle sei liste annunciate da Deborah Pantana, interviene sul centro storico:
“Propongo alcuni spunti e linee guida che confluiranno nel programmache si sta realizzando nella coalizione di Deborah Pantana. E’ da tempo che assistiamo ad un forte declino dell’immagine del nostro centro storico, sia in termini di afflusso di persone, quindi anche turistico, sia in chiave economico-commerciale, costatando, purtroppo un aumento delle chiusure di numerose attività commerciali, alcune anche storiche, dando ancor di più l’idea di una città, sempre più smarrita e vuota. Urge quindi riproporre con forza la questione centro storico, che rappresenta l’immagine ed il cuore stesso della città. Riteniamo sia importante e strategico partire dal parcheggio, in quanto opera essenziale per ridare accesso facilitato al centro storico.
L’accessibilità, ad oggi risulta insufficiente e mal dislocata, il parcheggio di Rampa Zara, rappresenta, tra le varie idee e proposte, per noi un’opera fattibile, in grado di velocizzare e facilitare l’accesso in centro con comodità e rapidità.
Uno dei problemi è la mancanza di attracchi meccanizzati, che oltre ai parcheggi, rappresenta i punti focali che lo rendono purtroppo vuoto e desolante.
A tal proposito, riteniamo che le scelte fatte dall’attuale amministrazione siano poco strategiche ed effettivamente controproducenti, rispetto l’esigenza di avere un centro vivace, basti pensare le ordinanze sul traffico, oneri di urbanizzazione, tributi ecc.), che hanno accresciuto la percezione della “blindatura” e scarsa attrattività del nostro centro. Bisogna quindi dare incentivi a chi investe in città. Con queste finalità protanno essere valutate anche alcune soluzioni puntuali riguardanti possibili interventi, nel breve/medio periodo, per favorire adeguatamente la mobilità pedonale; migliorare la riconoscibilità dei caratteri storico-architettonici e ambientali degli edifici e degli spazi pubblici, attraverso una aggiornata illuminazione e pavimentazione; Il problema del riuso dei contenitori dismessi e presenti nel centro storico resta, in ogni caso, un grande questione da affrontare (oltre al complesso dell’ex Banca d’Italia abbiamo l’ex “convento delle monachette”, l’ex UPIM e parte dell’ex Standa, ex cinema Corso e ora anche il cinema italia, l’ex albergo della piaggia, e numerosi altri palazzi privati). Per questi contenitori appare legittimo attendersi, una volta affrontati i nodi cruciali della sosta, fruibilità e attrattività del centro storico, una crescita della domanda privata di insediamento per nuove attività.
E’ evidente che il Centro Storico, come “involucro” di contenitori storico-monumentali, rappresenta il maggior capitale materiale, culturale e simbolico della città. Tuttavia, la città deve imparare a gestirlo meglio in vista di un più vigoroso e convinto sforzo in direzione dello sviluppo turistico.
L’appello che lanciamo è a tutti coloro che amano la città ed il centro storico, per questo oltre alle nostre idee e proposte, ribadiamo l’apertura a tutti coloro che vorranno dare il loro contributo chiedendo a tutti coloro che credono nel nostro progetto di rinascita e quindi di speranza di dare idee e proposte e per la città, come per esempio, incentivare l’aumento di eventi nell’arco dell’anno, in grado di dare maggiore afflusso in centro.
Infine anche noi riteniamo opportuno come dice il coordinatore mattia orioli “frazioni per macerata”, con il quale insieme alle altri parti politiche e civiche della nostra coalizione, stiamo realizzando insieme il programma, che un aspetto centrale è la questione del cambio di mentalità , la quale va recuperata, risvegliando chi è veramente maceratese, quel senso di amore e appartenenza, ad una cittadina, che è capoluogo e per vocazione “grande”: ribadendo come già detto da orioli in merito a centro e periferia e al tema del turismo, che bisogna rilanciare l’importanza e la necessità di creare un “nuovo canale comunicativo”, creando bensì una sinergia nuova tra centro storico e periferia, aprendo nell’immaginario collettivo, i “cancelli della nostra città” alla periferia, le frazioni anche esse parti di un unico destino e una unica immagine di città aperta, e grande, che non può più chiudersi nelle sue mura come un piccolo borgo.
Anche io ritengo e condivido insieme a orioli che il centro storico e la periferia sia un tuttuno che vada coordinato e riallacciato, verso una visione comune.
Per questo il centro storico resta per Macerata una risorsa strategica, sia per lo sviluppo cittadino che per quello territoriale, commerciale e turistico; quindi l’idea portata avanti dall’associazione dei commercianti riguardo al mercato enogastronomico del sabato ci vede favorevoli soprattutto perchè condividiamo il metodo dell’ascolto delle esigenze di chi opera e lavora nella nostra città.
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