Pd: ipotesi candidato unico
da Lacchè alla Manzi
Marcolini non cede alle avances

MACERATA VERSO LE ELEZIONI - L'assessore regionale dice "no", ma resta il "ni" alle primarie. Oltre ai nomi del rettore di Unimc e della parlamentare maceratese, circolano anche quelli di Luciano Latini e Romano Mari. Nicola Perfetti non ci sta e attacca i metodi della vecchia politica. Nel centrodestra Sacchi prova a far rientrare Anna Menghi. Fratelli d'Italia lancia un appello all'unità: "Apprezziamo l'impegno della Pantana, ma sono stati posti assurdi veti dall'alto a ottime, possibili candidature"

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Il rettore Luigi Lacchè e l'assessore regionale Pietro Marcolini

Il rettore Luigi Lacchè e l’assessore regionale Pietro Marcolini

 

 

di Matteo Zallocco

Pietro Marcolini non sembra cedere alle avances del Pd. Il lungo corteggiamento nei suoi confronti da parte di alcuni storici esponenti del Partito Democratico (leggi l’articolo), che vorrebbero l’assessore regionale come candidato unico, non ha dato i suoi frutti. Le parole di Marcolini sono chiare: «Sono onorato, ma non ho nessuna comunicazione diversa da dare rispetto a quello che vi ho detto qualche mese fa». Ergo, “Non ho nessuna intenzione di candidarmi sindaco”, come aveva dichiarato a fine agosto (leggi l’articolo).

Ma qualcuno nel Pd sta continuando a pensare a un candidato unico in alternativa alle primarie fissate per l’ultima domenica di gennaio. C’è chi ha proposto autorevoli nomi provenienti dalla società civile come Luigi Lacchè, rettore dell’Università di Macerata o Luciano Latini, primario di oncologia all’ospedale cittadino.

L'IDEA - Irene Manzi con Matteo Renzi e Romano Carancini

L’IDEA – Irene Manzi con Matteo Renzi e Romano Carancini

Dall’AreaDem c’è chi cerca di riproporre con forza il nome di Romano Mari, medico e presidente del Consiglio comunale, di cui in realtà si parla da qualche mese (leggi l’articolo) ma che è uscito sconfitto dalle primarie di cinque anni fa. E ciò rappresenterebbe un’autentica imposizione dall’alto visto che il sindaco uscente Romano Carancini ha ufficializzato la sua candidatura alle primarie. E dopo la sua uscita sono scese anche le quotazioni dell’avvocato Bruno Mandrelli, da molti considerato la figura più autorevole all’interno del Pd maceratese ma che, come Mari, ha perso le consultazioni di cinque anni fa contro lo stesso Carancini. Negli ultimi giorni sta invece circolando con una certa insistenza il nome della deputata Irene Manzi, pur essendo difficile immaginare una sua presa di posizione contro Carancini che cinque anni fa l’aveva scelta come vice sindaco e con cui ha mantenuto rapporti anche dopo l’ingresso in Parlamento. Ma a questo punto qualsiasi nome verrebbe visto come un’imposizione dall’alto e queste trattative interne al Pd non piacciono a Carancini e a Nicola Perfetti che in un post sulla sua bacheca facebook ha criticato i “giochi della vecchia politica maceratese” e che sostiene che vi è un regolamento regionale del partito secondo il quale se un sindaco uscente decide di partecipare alle primarie, queste si dovranno fare.

Il post su Facebook di Nicola Perfetti

Il post su Facebook di Nicola Perfetti

 

Sul fronte centrodestra il coordinatore cittadino di Forza Italia Riccardo Sacchi cerca di sdrammatizzare le accuse arrivate ieri da  Anna Menghi (leggi l’articolo). «Per ora porgiamo l’altra guancia – dice – Voglio parlare con lei di persona, magari prima del Consiglio comunale di lunedì. Farò in modo che anche Anna Menghi faccia parte della nostra coalizione perchè la riteniamo una risorsa molto importante».

Massimo Belvederesi (terzo da sinistra) al fianco di Carlo Ciccioli

Massimo Belvederesi (terzo da sinistra) al fianco di Carlo Ciccioli

Interviene con una nota stampa anche Massimo Belvederesi, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia-An: «Visti i recenti articoli relativi alle prossime elezioni comunali di Macerata e, in particolar modo, le dichiarazioni rilasciate da Deborah Pantana e da Anna Menghi, ritengo doveroso precisare quanto segue. Il consigliere Uliano Salvatori non fa più parte di Fratelli d’Italia avendo già rassegnato le dimissioni, quindi ogni sua affermazione o dichiarazione non può ritenersi impegnativa per il nostro partito. Per ciò che concerne la figura del prossimo candidato sindaco di Macerata il nostro approccio non è affatto cambiato. Continuiamo a profondere il nostro impegno attraverso il coordinatore cittadino Claudio Carbonari, per la costituzione di un’alternativa al palese malgoverno della città attuato sotto l’egida del Partito democratico. Alternativa che riteniamo debba essere il più possibile condivisa e allargata a tutte quelle forze, civiche e partitiche, che intendano impegnarsi concretamente alla rinascita di Macerata. Questo percorso non puoi costruirsi se: 1) – Non vengono abbandonate posizioni astiose o rancorose, a volte di stampo esclusivamente personalistico, e legati a fatti risalenti a quasi venti anni fa oppure legate a conflitti e diatribe molto spesso prive di significato e per nulla attinenti con il bisogno di cambiamento; 2) Non viene praticata una seria partecipazione alla costruzione di un programma concreto e realizzabile, valutando attentamente i problemi della città, le risorse a disposizione e le prioritarie esigenze dei cittadini. Programma che dovrà essere imprescindibilmente legato alla sottoscrizione di un “patto di lealtà” tra tutti coloro che contribuiscono a formarlo affinché si impegnino a realizzarlo senza frapporre successivi veti; 3) – Continua la commistione tra elezioni comunali e regionali, portando da un lato ad ingerenze indebite da parte di rappresentanti regionali dei vari partiti, dall’altro lato all’apposizione di incomprensibili ed assurdi veti su persone che avrebbero tutte le caratteristiche e le capacità per essere buoni sindaci ed amministratori».

«Ciò detto – continua Belvederesi – apprezziamo e teniamo in debita considerazione la disponibilità della consigliera Deborah Pantana a candidarsi sindaco, rilasciando un attestato di stima all’impegno e alla determinazione che sta dimostrando in tal senso. Ma ogni eventuale tipo di adesione o sostegno non sarà possibile se non verranno attuati i punti sopra ricordati. In questo senso, constatando l’interruzione del tavolo di concertazione voluto dal senatore Ceroni che, allo stato, non ha portato ad alcun significativo progresso se non quello di far sì che venissero posti veti “ad personam” su valide e possibili candidature, continuiamo nel nostro percorso di dialogo (con tutti, senza preclusioni) al fine di raggiungere gli obiettivi sopra menzionati».

 

 

 



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