(In alto la galleria fotografica di Guido Picchio)
“Se l’Italia deve fare l’Italia, le Marche devono fare le Marche”. In queste poche semplici parole risiede la ricetta di Pietro Marcolini, maceratese, candidato alle primarie Pd per la presidenza regionale stasera nella sala verde dell’Abbadia di Fiastra in occasione della terza tappa della campagna d’ascolto dopo gli incontri già tenuti al Teatro delle Muse e ieri sera a San Benedetto. Circa 200 persone, soprattutto amministratori e addetti del settore, sono rimasti in ascolto dei cinque interventi che hanno preceduto il discorso finale dell’assessore regionale durante l’incontro moderato dalla giornalista di Cronache Maceratesi Alessandra Pierini.
Sei voci appartenenti a vari campi della società civile, seipersonaggi in cerca di una presidenza della Regione in grado di rispondere alle esigenze del territorio da qui ai prossimi cinque anni: Maria Paola Scialdone, docente di lingua e letteratura tedesca all’università di Macerata, Enrico Marcolini, presidente del Csv (centro servizi per il volontariato) delle Marche, Giovanna Salvucci, operatrice turistico-culturale, Marco Blunno, assessore al bilancio del comune di Macerata, Margherita Ricciardi titolare di un’impresa artigiana di lavorazione marmi e Cesare Carlucci, primario otorino all’ospedale di Civitanova.
«Non sarò il sindaco delle Marche – ha sottolineato Marcolini ricordando lo slogan del suo rivale alle primarie, Luca Ceriscioli – La Regione deve programmare, gestire e pianificare tenendo presente le priorità. Per evitare di distribuire niente a tutti occorre mettersi d’accordo su quello che è indispensabile». Tre sono le colonne portanti dela riforma che Marcolini immagina per la Regione: «Il versante culturale, il versante socio-ambientale e il versante isituzionale». Da qui la ripresa dei territori: dalla “toscanizzazione” dei comuni, che puntano alla tutela e alla valorizzazione culturale “come Macerata, Recanati o San Severino” al recupero della rete dei trasporti, con un’integrazione delle competenze sulle strade urbane ed extraurbane tra amministrazioni locali e Regione.
Altri punti sensibili: bilancio, sanità e conversione energetica. Da quest’ultimo punto di vista l’assessore non risparmia critiche all’operato del presidente uscente Spacca: «Si poteva pensare di meglio installando gli impianti produttivi su oltre 2mila ettari di insediamenti industriali piuttosto che compromettere intere superfici vallive tra le più fertili d’Italia». “Il cambio di passo” sul versante isitituzionale è quello che più richiede un’analisi tra luci ed ombre dell’operato del consiglio regionale. «Da una parte la nostra regione è una delle pochissime ad avere i conti a posto – ricorda l’assessore con delega al bilancio – con Irpef pari a zero per i cittadini, i dirigenti sono stati ridotti del 40% negli ultimi 4 anni, e corrispondono alla metà di quelli della regione Sicilia. Non nascondo che esistono degli errori nel campo amministrativo che vanno corretti ed è per questo che si necessita oggi di discontinuità rispetto ai precedenti governi».
ORE CALDE A MACERATA – Anche Massimiliano Bianchini starebbe per fare un passo indietro rinunciando a un candidato sindaco di Pensare Macerata per sostenere Bruno Mandrelli alle primarie di centrosinistra. L’assessore provinciale dovrebbe comunicare la sua decisione nelle prossime ore e sabato il Pd dovrebbe ufficializzare la candidatura di Mandrelli. Se quest’ultimo avrà anche l’appoggio di Bianchini accetterà subito e questa al momento sembra l’ipotesi più probabile. Gran parte del Pd attende con ansia il “sì” di Mandrelli. Se all’ultimo momento non dovesse arrivare il Pd ha la disponibilità di Romano Mari, presidente del Consiglio comunale di Macerata.
Sulla candidatura Mandrelli interviene Andrea Netti, capogruppo del Partito Democratico di Macerata: “Quella di Bruno Mandrelli è in assoluto la scelta migliore che il Pd potesse fare. E’ una persona di grande esperienza e di grande qualità amministrativa, così come il candidato per la presidenza regionale Pietro Marcolini. Bruno ha inoltre una grande capacità di sintesi e di aggregazione, qualità che in questi cinque anni sono mancate con la Giunta Carancini. Anche quella di Nicola Perfetti era una candidatura valida e lui resta una grande risorse per il partito e avrà le sue chances iniziando a ricoprire altri ruoli”.
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Speriamo che Marcolini ce la faccia: è bravo, è attento, ha esperienza e ci si può parlare. Sarebbe un Governatore eccellente, e non solo un maceratese governatore.
Nell’ultima foto c’e’ un noto esponente politico che sembra tapparsi il naso, forse in segno di disapprovazione.
SPERIAMO NEL GRANDE PIETRO, SAREBBE UN MACERATESE D.O.C
Giù le mani dal PD di Macerata!
Auguri a MARCOLINI candidato autorevole a governatore delle Marche, attorno a cui il PD maceratese è pressoché unito.
Per il Comune il PD candida Mandrelli? NO! Il PD di MC ha già un candidato ed è CARANCINI. Chi si aggiunge sarà il secondo. Gli elettori del PD sapranno ben scegliere alle primarie..
Visti gli ultimi accadimenti ma Carancini, come del resto Spacca in Regione, sono ancora nel Pd??
Perchè non sembrerebbe…
Non ero presente all’incontro. Ma dal resoconto leggo con piacere che i nei pilastri programmatici di Marcolini ritroviamo contenuti molto coerenti con quelli presenti nel documento che abbiamo presentato un paio di settimane fa all’opinione pubblica maceratese (Linee guida di un programma per Macerata) e con le scelte più evidenti della Amministrazione uscente. Il che mi fa pensare che ci si muova su una strada condivisa. cosa non da poco
ci facciamo governare sempre dalle stesse persone……….una ventata di gioventù non farebbe male, a casa tutti MAGARO’
Il nuovo che “imperversa”! Da Corso Cavour in giù!
Simpatica l’ultima foto: l’Onorevole cerca l’ispirazione per le prossime mosse (degli altri) o riflette pensoso su cosa mai abbia Mattarella piu’ di lui per meritarsi il Colle? Sciapichetti si appisola per ritemprarsi in vista della prossima spedizione antifascista contro Casapound e Casapantana oppure recupera le forze dopo aver ascoltato l’ultimo ragionamento politico di Bianchini? Gregori prova a dirigere le manovre delle sue corriere o il traffico politico del centrosinistra marchigiano? Borroni si chiede con disincanto mondano cosa ci stia a fare li’ lui oppure con sapienza esoterica cosa stiano facendo e dicendo gli altri? Micozzi sta con la faccia cosi’ e le braccia conserte per dimostrare la neutralita’ della sua segreteria o ha soltanto capito, vedendo Comi all’opera, che quello e’ l’unico modo per dirigere il Pd?
In questa o in quell’altra abbazia del territorio un Carlo Magno maceratese si trova sempre.
Pur non avendo alcuna simpatia per il PD renziano, devo ammettere che quella di Marcolini è l’unica candidatura regionale veramente presentabile e dotata della necessaria esperienza amministrativa.
Apprezzo inoltre il suo non voler fare “il Sindaco della Regione”, una delle tante twittate sparate dal figlioccio di Berlusconi: da buon maceratese, Marcolini è ben più concreto e pragmatico. Speriamo bene.