di Gianluca Ginella (foto di Federico De Marco)
Nuovo sopralluogo dei tecnici alla Fiera di Civitanova. Oltre allo staff di Guido Bertolaso c’erano il consigliere regionale Francesco Micucci e il sindaco Fabrizio Ciarapica. I tecnici hanno usato anche un drone per effettuare alcune riprese dall’alto dello stabile dove dovrà sorgere il nuovo ospedale con 100 posti destinati alla terapia intensiva. In mattinata sono arrivati anche alcuni operai che si sono occupati di smontare un palco che era presente all’interno: quello usato nei mesi scorsi per la festa della Lube.
«Il progetto architettonico è terminato e ora credo sia la fase per valutare l’impiantistica, per capire cosa si può usare cosa sarà necessario portare» spiega Micucci. Intanto sulla scelta di realizzare l’ospedale da 100 posti di terapia intensiva avanza alcuni dubbi il magistrato Vito D’Ambrosio, ex presidente della Regione. Lo fa con una lettera aperta al governatore Luca Ceriscioli: «Nessuno come me, credo, può conoscere meglio il peso di responsabilità che grava sul decisore ultimo di una qualunque comunità. E più si incupisce il contesto, più il peso cresce. Ma più aumentano i problemi, più aumenta la responsabilità e più diventa fondamentale il rapporto tra chi decide e chi deve sopportare le conseguenze delle sue decisioni. Mi sembra fondamentale tener conto di queste minime considerazioni nella vicenda dell’eventuale nuovo ospedale per terapie intensive, che sta assumendo carattere esemplare, in senso non positivo, e che la coinvolge doppiamente, come presidente e come assessore alla sanità (decisione forse un po’ guascona). Io non entro nel merito, non avendo le necessarie competenze, e do per scontato che le sue decisioni, presidente, siano solidamente motivate, ma mi permetto di formulare alcune perplessità.
Come cittadino, non capisco perché, mentre l’aumento dei contagi cala anche nelle Marche, si è decisa la costruzione di un nuovo ospedale destinato a far fronte alle terapie intensive, ma con una specificazione assai vaga (fino a 100 posti letto, significa che anche un solo posto letto giustificherebbe l’impresa). Non mi è chiara la scelta di affidare un compito fondamentale, ma anche qui non ben definito, ad un soggetto totalmente estraneo all’ambiente marchigiano, come Bertolaso, le cui caratteristiche peraltro ben conosco. Ancora meno chiara, per me, è la decisione, sembra definitiva, di scegliere in sostituzione del dottor Bertolaso, al quale auguro una pronta guarigione, una architetta del suo team. Rimane un mistero il susseguirsi di scelte diverse sulla collocazione dell’ospedale, senza alcuna motivazione pubblica. Il decisore ultimo può ben avere dubbi e procedere con graduale cautela, ma, quando le scelte si concretizzano, non possono essere immotivatamente mutevoli, pena una grave e non augurabile perdita di autorevolezza. Non si capisce in base a quali criteri si è affidata la delicata gestione di una questione fondamentale, la raccolta di fondi provenienti da privati e destinati alla costruzione dell’ospedale, ad un soggetto, Il Sovrano Militare Ordine di Malta, tra i cui molti meriti non mi pare ci sia quello di raccolta e gestione di fondi privati. Non si capisce come si pensa di superare il nodo di problemi che hanno arrestato, o almeno fortemente rallentato, anche la Regione Lombardia nella costruzione e soprattutto nella messa in opera di una struttura aggiuntiva per far fronte al carico insostenibile di patologie causate da questo terribile e sconosciuto virus, struttura proclamata non poco tempo fa, ma ancora in fieri, per la carenza di materiale e personale. Mi aspetto, Presidente, che lei voglia fugare queste perplessità che, le assicuro, non sono solo mie».
Secondo l’ex sindaco di Civitanova e ed ex assessore regionale, Ivo Costamagna «scegliere Civitanova per l’ospedale delle emergenze è un grave errore. Stiamo tutti vivendo una tragedia enorme che impone a chi governa scelte difficili che, però, dovrebbero sempre avere al primo posto la salvaguardia della salute dei cittadini sia di chi purtroppo è malato ma anche di chi non ha contratto il virus. La necessaria massima solidarietà tra le forze politiche non deve e non può, però, significare che viene sospeso anche ogni elementare diritto alla consultazione dei cittadini ed il loro fondamentale diritto di critica. Nulla dopo questa drammatica vicenda sarà più come prima ma ciò che seguirà sarà preparato proprio in questi giorni terribili. Nel caso della ubicazione della terapia intensiva dei malati Covid a Civitanova, nel quartiere della nuova Fiera, da cittadino e da persona che ha avuto per tanti anni responsabilità amministrative sia a livello locale che regionale non posso non essere preoccupato per una scelta che ritengo sbagliata. Sbagliata per i malati che verrebbero spostati lontani da quella che attualmente è la zona più colpita dalla diffusione del virus, il nord delle Marche, e quindi dalle loro case e dai loro cari – continua Costamagna -. Tutti dovremmo poi operare perché il virus non si estenda anche nelle zone meno colpite. Due cose questa pandemia le ha già ampiamente provate specie nelle zone con il maggior numero di ammalati come la Lombardia. Primo: il modello degli Ospedali di eccellenza (e li ne esistono davvero) da solo non è sufficiente ad affrontare le situazioni. Due: gli ospedali, è ormai scientificamente provato, in Lombardia sono stati centri di incubazione e diffusione del virus stesso. Chiedo per questo alla Regione quali sono stati i criteri per individuare Civitanova ed una struttura che si trova a 50 metri da uno dei più grandi Centri Commerciali (Cuore Adriatico) delle Marche e nel mezzo di altre, numerose, attività oltre che di un importante svincolo (Autostrada-Superstrada) per l’intera rete di comunicazione non soltanto regionale con tutto quello che questo comporta. A me sembra che dopo aver fatto diverse ipotesi, si sia, purtroppo, e non è la prima volta, chiesto a Civitanova non un sacrificio perché curare chi sta male è un dovere innanzitutto morale prima ancora che sanitario ma di assumersi un rischio assurdo di ulteriore diffusione del contagio. È questo che non è accettabile». Costamagna ha poi concluso con un invito «agli amministratori locali e regionali ad un supplemento di riflessione e ad un ripensamento che tenga nella dovuta considerazione anche la garbata ma estremamente significativa differenziazione posta in essere dai più importanti imprenditori marchigiani di cui va compresa la ragione profonda. Si tratta, comunque la si voglia leggere, di una presa di distanza dalla “strada” indicata dalla Regione».
«Stiamo vivendo un’emergenza sanitaria imprevista e imprevedibile – scrive Sinistra italiana Marche –. Siamo ancora in un tunnel in cui la luce stenta a vedersi. È evidente a tutte e tutti come questo non sia il tempo delle polemiche politiche, tuttavia non possiamo nascondere – oltre alla critica di fondo sulle politiche sanitarie – tutte le nostre perplessità per le ultimissime scelte fatte dalla Regione Marche». Spiega Sinistra italiana che «È evidente il tentativo di replicare, ancora una volta, il modello di gestione dell’emergenza adottato già tante, troppe volte in passato. Si costruisce, si spende e, ad emergenza passata, si smantella. Di più: la raccolta dei fondi non è gestita da un ente pubblico, ma viene affidata ad un’istituzione privata – l’Ordine dei Cavalieri di Malta – scelta arbitrariamente da Guido Bertolaso. Noi crediamo che, a maggior ragione in una situazione emergenziale, la guida debba restare saldamente in mano pubblica» E ancora «Il necessario potenziamento delle strutture di terapia intensiva – così come il reperimento di posti letto – può e deve essere effettuato in strutture ospedaliere esistenti e permanenti, opportunamente riqualificate; o nelle strutture private che debbono essere messe a disposizione delle esigenze pubbliche (come, del resto, l’ultimo dl del Governo prevede). Crediamo che l’iter debba essere seguito in toto dalla Regione. E, soprattutto, riteniamo che tali posti letto debbano restare nella disponibilità della Regione, una volta che l’emergenza sarà passata. L’emergenza sanitaria di questi giorni ci sta facendo toccare con mano il significato di sanità pubblica e quello di salute quale diritto universalistico; oltre che i danni evidenti prodotti da politiche di privatizzazione della salute e dall’indebolimento del Sistema Sanitario Nazionale».
non riesco a capire cosa c'entrano i Cavalieri di Malta....boh..
Prima si farà meglio è. Si ritornerà presto a fare screening negli ospedali bloccati dai covid. E poi si ritornerà anche a fare figli. Ripeto sicuramente servirà per liberare tutti gli ospedali della zona al più presto, altrimenti la prossima piaga sarà l'epidemia di tumori che schizzerà alle stelle.
Assurdo che si continui a fare sempre gli stessi errori....il sig Ceriscioli nn vuol sentire . Evidentemente fa comodo cosi
Avanti l'ospedale da campo della Marina Militare, speriamo nell'arrivo dell'ospedale dalla Cina, ma fare una struttura per poi smantellarla non lo capisco proprio, spendere soldi per far guadagnare qualcuno e poi alla collettività cosa rimane? Altro lato negativo è la raccolta fondi all'ordine di Malta. Ultimo punto secondo me come centralità delle Marche è meglio Ancona.
Ci sono ospedali che in questi ultimi anni sono stati ridimensionati quindi basta ritornare a renderli attivi con una minore spesa rispetto a ciò che si deve fare per attivare un ospedale da zero .
Ordine Cavalieri di Malta???
La decisione di Ceriscioli di chiamare Bertolaso e i suoi per me è incomprensibile. Possibile che la protezione civile non abbia i mezzi, il personale e le competenze adeguate per fare la stessa cosa?
Ivo concorda in pieno
PERCHÉ NON RESTAURARE GLI OSPEDALI CHIUSI?
Il sopralluogo è per vedere come procedono , i lavori sono già iniziati
Sopralluoghi sopralluoghi...mah la vedo lunga e il virus corre veloce...
Ma a Civitanova Alta ...già covid hospital non ci sono tre piani semi nuovi ? Non utilizzati e quasi ultimati? Non sarebbe pretico comodo veloce ed economico procedere in quella struttura???? Mmmmmhhh
Ripristinare gli ospedali chiusi era un bene anche per il futuro!!!! Disgrazie=guadagno.
come in ogni emergenza che chi ce deve guadagnà....gli ospedali chiusi non avevano bisogno di investimenti perciò non conviene a nessuno
Buongiorno Paolo ai ragione a che serviva l'ospedale solo per guadagnare soldi e rubare come sempre a Civitanova c'erano due ale libere perché non anno prese quelle
Per quando sarà finito l'emergenza sarà passata... si continua a buttare soldi presi dalla pelle dei contribuenti.... tutti gli ospedali dei piccoli paesi chiusi e lasciati a marcire dopo anni di ruberie e di tagli VERGOGNA si continua a rovinare questo paese
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
La verità è che la scelta di Ceriscioli su Civitanova è una scelta puramente emotiva e per nulla razionale, presa in palese imitazione di altre regioni (la Lombardia) per manifestare un piglio decisionista, senza considerare per nulla i profili della indispensabilità, dei costi, della sussistenza di altre decine di siti (di edilizia già ospedaliera) che avrebbero comportato spese senz’altro minori dei 12 milioni di euro stanziati per il centro fiere civitanovese.
Non a caso, contro questa decisione – caso unico sino ad oggi in questa fase di emergenza – si sono schierati sia nel metodo che nel merito soggetti sia di sinistra, come D’Ambrosio e la CGIL regionale, più altri menzionati nell’articolo qui commentato, che di destra, come la Lega delle Marche.
E’ uno spreco senza senso, una scelta assurda, anche per il pessimo uso di tanta generosità venuta da soggetti privati, da imprenditori, da associazioni. Milioni di euro che avrebbero potuto essere destinati al sostegno della tragica situazione economica attuale di migliaia di famiglie marchigiane, allo stremo ormai da settimane.
Una intera sedicente classe dirigente, in ogni ruolo e ad ogni livello, ha fallito qualsiasi cosa.
Ie donazioni di chi sono? Dello stato? Dei privati? Se dei privati, saranno loro a indicare dove fare, cosa fare e a chi delegare il tutto affinché quanto prima venga costruita questa struttura. Secondo voi, ospedali chiusi precedentemente in base ai piani di ristrutturazione varati dalla regione Marche, in anni diversi, possono essere utilizzati per accogliere tale struttura? Significherebbe ammettere di avere sbagliato prima con tali chiusure. Dato che negli ultimi anni il governo regionale è stato sempre espressione della sinistra, ora è loro il compito di sbrogliare questa matassa intrecciata. I sindacati, CGL in primis arrivano sempre a cose fatte e acquisite, non so a che cosa servano più.
Non vorrei essere nei panni di Ceriscioli e compagnia… anche oggi la salita dei contagiati rallenta. Se non siamo al picco poco ci manca… per la vigilia di Pasqua l’emergenza è FINITA (da non fraintendere… significa che le terapie intensive non collasseranno). Forse, e dico forse, 30-40 posti ce li poteva prestare l’Umbria (che al momento ne risultano occupati solo 47). Cosi salvava capra e cavoli…
Ma è mai possibileche non possiate andare d’accordo nemmeno in caso di pandemia ???????
Abbiamo una classe politica locale incapace di fare gioco di squadra per il BENE COMUNE nemmeno davanti a disastri epocali. Quanto ci vuole in questi casi a convocare i leaders di maggioranza ed opposiione e decidere insieme !
Sappiate che il popolino è stanco e confuso dai vostri continui litigi, distinguo, confronti.
Bravo Ceriscioli. Ricordiamoci quando Conte presidente del c.d.m. si rivolse al Tar per far riaprire le scuole! Bertolaso almeno è una persona capace e lo ha dimostrato in più occasioni. Cosa c’entrava il commissario Errani per il terremoto? Non è forse la stessa situazione di emergenza? A Civitanova la struttura esiste ed è ben isolata e ben vengano altri ospedali
Forse mi sarà sfuggito, ma non ho letto nei giorni scorsi le cose che oggi vengono elencate per contrastare Ceriscioli, Bertolato e Ciarapica. Sto vedendo sempre più morti marchigiani e la velocità con cui vengono realizzate le strutture sanitarie è iportante per salvare la gente. Gli interventi sono politici e sono proposte di diversa prospettiva. Metterebbero, se seguiti, sabbia nell’ngranaggio della velocità salvifica. Se avessimo tempo, la dialettica con cui ci si batterebbe per le migliori soluzioni, magari porterre al migliore risultato. Purtroppo siamo in presenza di un terrorismo che colpisce alla cieca e che quindi ci costringe ad andare alla massima velocità per salvare le persone.