di Marco Ricci
Ultimi passaggi prima che il Cosmari – l’attuale consorzio di raccolta e smaltimento rifiuti che opera in provincia di Macerata – si trasformi in società di capitali. Tra gli atti necessari, in previsione di questo passaggio che consente all’Ata l’affidamento del servizio al consorzio per i prossimi quindici anni, una perizia giurata per determinare l’attuale valore. La perizia, affidata allo studio Pozzoli di Firenze, è pervenuto al Cosmari nei primi giorni di dicembre, mettendo in luce gli aspetti positivi dell’assetto del consorzio ma anche alcune criticità che lo stesso presidente del Cosmari, Daniele Sparvoli, ha ricordato ai sindaci durante l’ultima assemblea. E se i problemi vengono principalmente dagli oneri finanziari, circa 700.000 euro annui, sullo stato di salute del consorzio non possono che pesare sia lo spegnimento dell’inceneritore che l’allestimento della discarica di Cingoli, così come l’acquisizione di Smea. Niente dunque di imprevisto rispetto ai bilanci presentati dal consorzio e approvati dai sindaci dei comuni soci, come commentano gli stessi estensori della perizia, ma sicuramente alcune situazioni da monitorare con attenzione. “Nessuno choc per una situazione ben chiara a tutti – scrive lo Studio Pozzoli – La perizia sostanzialmente conferma i valori patrimoniali presenti in bilancio, e quindi 58 milioni di attività e 44 di passività, 16 milioni di crediti in buona parte riferibili ai comuni soci e quindi privi di rischio di insolvenza e 14 milioni di valore patrimoniale. Non si capisce quindi dove si annidi il problema.”
Le criticità ormai note, come detto, riguardano in particolare l’assetto finanziario e derivano in buona parte dalla difficoltà per il Cosmari nell’accendere mutui con le banche a fronte dei recenti investimenti effettuati per l’apertura della discarica così come per i nuovi impianti per la produzione di energia fotovoltaica e per l’eco-imballaggio dei rifiuti. L’impossibilità di accedere a mutui, anche a causa della stretta creditizia che ha investito il sistema bancario, ha costretto il consorzio ad attingere risorse dalle proprie casse o ad ottenere finanziamenti a costi maggiori. Se i debiti complessivi valgono circa 38 milioni di euro – di cui a 22 a breve termine e gli altri riconducibili agli investimenti – i crediti ammontano invece a 16 milioni di euro e riguardano, in buona parte, le somme che i Comuni soci debbono ancora versare. “Cosmari non solo presenta un livello di indebitamento sostenibile e ragionevole, ma ritiene necessario di dover effettuare nuovi ed ulteriori investimenti, così da migliorare la qualità del servizio e raggiungere un ancora più elevato livello di efficienza – si legge in una nota del consorzio – L’obiettivo ormai raggiunto di ridurre le società operanti sul territorio da tre ad una testimonia il continuo sforzo di razionalizzazione perseguito da tempo, così come l’aver valutato come per l’anno a venire esiste la possibilità di una importante riduzione delle tariffe. L’aver inoltre chiuso definitivamente la stagione dell’inceneritore ha comportato una riduzione del valore patrimoniale del Cosmari, sostenere quindi che detto valore sia oggi inadeguato è solo il frutto di una analisi non obiettiva. Infine parlare di interessi passivi fuori controllo (600.000 euro) non risponde al vero in quanto gli stessi ammontano a circa l’ 1,5% del fatturato complessivo anche in questo caso in linea con la buona conduzione dei conti.”
Resta comunque il problema della rinegoziazione dei debiti con le banche, problema che, secondo il presidente Daniele Sparvoli, potrà più facilmente essere affrontato una volta che si arriverà al nuovo assetto societario. Se una rinegoziazione con Banca Marche ha permesso di diminuire l’entità dei debiti a breve (passati in un anno da circa 11 a 7 milioni di euro), dall’altra parte è aumentata l’esposizione complessiva verso le banche di quasi 2 milioni di euro, mentre l’esposizione verso i fornitori è cresciuta di circa 7 milioni di euro, questo, ovviamente, anche a causa dei lavori per realizzare la nuova discarica. “I debiti dipendono dalle situazioni contingenti – dice a questo proposito lo studio Pozzoli – e la perizia conferma sostanzialmente la solidità patrimoniale testimoniata da un bilancio equilibrato che ratifica i valori dell’azienda e l’andamento di un soggetto che continua a investire, avendo crediti certi ed un orizzonte temporale di affidamento del servizio di ben 15 anni.”
Inutile dire che i risultati della perizia giurata vanno in ogni caso ad alimentare le polemiche intorno al Cosmari, polemiche in alcuni frangenti legittime ma che, nel loro complesso, non possono non risentire delle fibrillazioni politiche e delle grandi manovre dei sindaci e dei partiti in vista della prossima nomina delle nuove cariche amministrative. Se solo un anno fa al presidente Sparvoli era stato rinnovato l’incarico sostanzialmente all’unanimità, le critiche espresse negli ultimi mesi dal vice sindaco di Civitanova, Giulio Silenzi, e la possibile indicazione da parte di Macerata di Renato Perticarari o di Graziano Ciurlanti, ex presidente Apm, per il ruolo oggi ricoperto da Sparvoli, queste circostanze – così come il recente intervento della segretaria provinciale del Pd, Teresa Lambertucci – lasciano comprendere come il clima non sia dei più sereni. “In questa delicata fase di avvicendamento nella governance del Cosmari è bene mantenere i nervi saldi e guardare fisso al positivo orizzonte – ha detto Sparvoli in riferimento al momento attuale – mi rivolgo quindi ai Sindaci ed ai cittadini della nostra provincia smentendo in maniera perentoria gli allarmismi in atto. Essi sono il frutto di analisi ingannevolmente parziali dei documenti esistenti. Aggiungo che, al contrario di quanto si registra, verranno come sempre pagati stipendi e tredicesime così come verranno rispettati gli impegni presi con i fornitori. Se cosi non fosse non saremmo stati capaci in un solo anno di estinguere il debito per l’acquisizione della Smea e di saldare ben due terzi dei lavori effettuati per la realizzazione della nuova discarica di Cingoli”.
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Le passivita’ sono chiarissime e sicuramente da pagare. Le attivita’ pari a 56 milioni a cosa sono dovute? al valore degli immobili e degli impianti? e chi se li comprerebbe in caso di liquidazione del consorzio Jesus Christe Superstar?
E ora con il consorzio dei comuni si vorrebbero ripianare tutte le passività?
Si salvi chi può!!!!!!!!!!
Ah..beh..certo… il debito per l’acquisizione di SMEA e i costi della discarica sono stati bravi a ripianarli “loro”…mica i cittadini con la salassata sulla tassa sui rifiuti. Punto di vista quantomeno originale.
Con i soldi degli altri (dei cittadini) e’ facile fare la voce grossa e il gradasso! Vogliamo trovare un’altra soluzione ….che ne so aumentiamo un po’ le tasse sui rifiuti!!
Mi chiedo ma ci fate con i nostri soldi….