Matrimonio Smea-Cosmari
“Siamo la terza azienda della provincia”

LO STORICO ACCORDO SUI RIFIUTI - Il presidente Sparvoli: "Ora un gruppo con oltre 300 dipendenti e più di 50 lavoratori indiretti. Il prossimo obiettivo industriale sarà l'apertura della discarica di Cingoli". Il sindaco Carancini: "La sfida è avere una gestione pubblica più virtuosa di quella dei privati"

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Il presidente del Cosmari Daniele Sparvoli e il sindaco di Macerata Romano Carancini

Daniele_Sparvolidi Marco Ricci

(foto di Lucrezia Benfatto)

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L’affaire Smea-Cosmari si chiude come l’epilogo del celebre film I due nemici, con Alberto Sordi e David Niven nella parte l’uno di un ufficiale italiano, l’altro di un ufficiale inglese durante la seconda guerra mondiale in Africa. Dopo colpi bassi, insulti e umiliazioni nella prima parte del film, al termine baci, abbracci e commozione quando i due si separano. Così durante la conferenza stampa di questa mattina tenutasi negli uffici del consorzio anche il sindaco di Macerata Romano Carancini e il presidente del Cosmari Daniele Sparvoli sembrano essersi lasciati alle spalle gli ultimi mesi fatti spesso di attacchi anche personali, di confronti durissimi e di polemiche senza fine. Neppure un armistizio o la fine di una guerra sarebbero riusciti a compiere tanto. C’è riuscita invece la decisione deliberata ieri dall’Assemblea dei soci del consorzio che di fatto ha dato il via libera all’acquisizione di un ramo di azienda di Smea (leggi qui), mettendo fine a una dualità nella raccolta e smaltimento dei rifiuti che durava da vent’anni e di cui probabilmente era ormai arduo comprenderne le motivazioni. Specie per i cittadini che con la Tares si accollano l’intero costo del servizio. Ma tant’è, oggi il clima è stato sereno come se, passando da un film all’altro, i protagonisti siano direttamente scivolati ne la Principessa Sissi o qualcosa del genere. Al di là dell’ironia, dopo gli ennesimi ringraziamenti alla Cgil, alla Cisl  e al presidente della Provincia Pettinari, lo spirito di Sparvoli e Carancini è stato quello di guardare avanti. Dopo aver superato un ostacolo, quale l’integrazione tra Smea e Cosmari, che indubbiamente rischiava di essere di pregiudizio non solo al nuovo indirizzo industriale del consorzio ma anche di ostacolo alla concessione del servizio da parte dell’Ata.

 Sparvoli_Carancini“Vi annuncio una bella e una brutta notizia”, ha esordito scherzando il presidente del Cosmari Daniele Sparvoli, “la bella notizia è la deliberazione di ieri. La brutta notizia è che adesso bisognerà che voi giornalisti troviate altro su cui scrivere, considerando quanti articoli sono stati pubblicati su questa vicenda.” Dopo aver elencato con un certo orgoglio gli obiettivi raggiunti nel giorno in cui si celebrano i due anni della sua presidenza – la discarica di Cingoli che dovrebbe vedere l’apertura nelle prime settimane del 2014, l’integrazione Smea-Cosmari, la “quasi del tutto superata” criticità riguardante i cattivi odori – Sparvoli si è soffermato nella presentazione del nuovo gruppo che nascerà. “Un gruppo che per dimensioni è la terza realtà della provincia (dopo il Gruppo Guzzini e la Cgm di Appignano), con oltre 300 dipendenti a cui si aggiungono più di 50 lavoratori indiretti. Questa azienda, ha proseguito il presidente, è una grande realtà che può ancora crescere molto, sia sul versante dei servizi offerti ai cittadini che nel proprio sviluppo industriale  che oltretutto si rende necessario dopo il superamento del termovalorizzatore.”

Quali saranno i punti più importanti del nuovo sviluppo industriale? E’ stato sempre Sparvoli ad elencarli. “Come prima cosa l’avvio della discarica di Cingoli. Poi una nuova tecnologia per il superamento dei diversi tipi di plastiche raccolte con il sacchetto azzurro, il che permetterà un maggior ricavo dalla vendita di questi materiali. L’accordo siglato con una delle più grandi multinazionali del settore per una tecnologia che consente il recupero dei pannolini e pannoloni che pesano tra il 6 e il 7 per cento della raccolta indifferenziata. Anche il sistema del microchip”, ha proseguito Daniele Sparvoli, “già utilizzato in modo proficuo in alcuni comuni della provincia sarà una tecnologia che consentirà di spingere ancora di più sulla differenziata.

Carancini E sullo sfondo”, ha concluso, “un progetto da affrontare in maniera forte, pensando di coinvolgere i sindaci. Un impianto di eccellenza come quello presente in Trentino per la digestione anaerobica  che valorizzi economicamente la raccolta dei rifiuti organici.” Un impianto che dovrebbe portare alla produzione di gas. Va sottolineato a questo punto che, lo spegnimento dell’inceneritore, ha prodotto un “buco” nel bilancio 2012 di circa un milione di euro. Questo a causa dei mancati introiti dovuti allo stop di produzione energetica.

Il sindaco Carancini, ovviamente più che soddisfatto dell’accordo deliberato ieri, dopo aver incassato il cambio di passo e ai approccio ai problemi della differenziata da parte di Sparvoli, ha anch’egli più guardato avanti che recriminato sul futuro. “Ci tengo a dire”, ha esordito, “che quella che abbiamo davanti è una sfida. Una sfida assunta da tutti i comuni della provincia perché il controllo di una materia così delicata come quella dei rifiuti resti in mano pubblica. Il che”, ha sottolineato, “non era affatto scontato. Adesso”, ha proseguito, “va dimostrato, tenendo come primo obiettivo l’interesse dei cittadini, che il pubblico dal punto di vista finanziario può essere migliore del privato. E’ questa la vera grande responsabilità che ieri si sono assunti tutti i sindaci della provincia.”

Antonio Pettinari, presidente provincia di Macerata

Antonio Pettinari, presidente provincia di Macerata

 Per quanto riguarda il passato il sindaco di Macerata, pur senza fare polemiche, ha affermato come “tenessi gli occhi bassi durante la prima assemblea dei soci a cui partecipai, ben sapendo che il nostro livello di differenziata non superasse il 35%. Adesso sappiamo di non essere ancora al livello degli altri comuni, ma ora siamo arrivati a circa il 57%.” A domanda se l’integrazione Cosmari-Smea e il diverso modo di raccolta da parte del consorzio possa portare ad un inasprimento delle tariffe per i cittadini maceratesi, Carancini si è sentito grosso modo di escludere questa eventualità. “Il presidente Sparvoli sa bene, ne abbiamo parlato”, ha spiegato, “come in alcune zone della città il porta a porta sia la soluzione adeguata, ma come sembra non esserlo in altre.” Il sindaco si è anche sentito di rassicurare in merito ad eventuali sorprese che potrebbero verificarsi da qui al definitivo acquisto del ramo d’azienda di Smea e all’affidamento in-house da parte dell’Ata. “Credo che i sindaci si siano espressi chiaramente ieri”, ha spiegato, “e anche a Macerata, pur se in modo silente, l’opposizione è stata coinvolta.”

Giampaoli

Giuseppe Giampaoli, direttore del Cosmari

 Ad incorniciare di fiori la giornata di oggi, anche le dichiarazione del presidente della Provincia Pettinari. “Quando gli interessi generali prevalgono su quelli locali, sui campanilismi”, ha detto Pettinari, “si ottengono grandi risultati, si raggiungono obiettivi impensabili. Questa ne è la dimostrazione concreta. Istituzioni, politica, parti sociali, lavoratori: tutti hanno dimostrato unità, responsabilità, capacità di costruire, superando le polemiche e le criticità. Hanno vinto la coesione e la generosità, e oggi possiamo consolidare un modello che funziona, rappresentativo del territorio, costruito dallo stesso territorio: un Consorzio interamente pubblico che, negli anni, ha maturato un’esperienza e una professionalità tali da ottenere risultati che ci pongono ai vertici nazionali della raccolta differenziata, l’unico in grado di gestire i rifiuti in tutta la provincia. Ho seguito assiduamente la vicenda”,  ha concluso il presidente, “cercando tutte le mediazioni possibili per arrivare a una soluzione unitaria. Adesso bisognerà trarre i frutti di questo lavoro, che facilita l’affidamento della gestione integrata dei rifiuti urbani in house providing al Cosmari.”

Dunque non dovrebbero più esserci ostacoli all’affidamento pubblico del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Così, il giorno dopo l’assemblea dei sindaci si respira un’aria che guarda più in avanti rispetto che al passato, sia per quanto riguarda il futuro industriale del consorzio che il clima più coeso tra i comuni soci, clima rasserenato indubbiamente anche dallo spegnimento della linea di termovalorizzazione. Viene ancora un po’ ironicamente da chiedersi come mai la fusione Fiat-Chrysler sia avvenuta in tre mesi e questo passaggio in una manciata di anni. In ogni caso lo scoglio è superato, sperando che la politica non riservi da qui alla fine di questa vicenda qualche brutta sorpresa. Perché passando ancora da un film all’altro, verrebbe da dire che in fin dei conti non viviamo sempre nel meraviglioso mondo di Amelie.

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