di Marco Ricci
Dopo la notizia di ieri (leggi l’articolo) del superamento nelle emissione di diossina dei limiti di legge da parte del Cosmari, la Provincia di Macerata ha sospeso oggi, con un apposito atto, la linea di incenerimento del consorzio. Il provvedimento è stato emanato dopo la riunione dell’8 agosto a cui hanno partecipato i tecnici della Provincia, dell’Asur e dell’Arpam. “In tale riunione” – si legge in una nota della Provincia – “sono stati esaminati i dati comunicati il giorno prima dall’Arpam, a seguito dei rigorosi controlli eseguiti per effetto di quanto espressamente chiesto dall’Amministrazione provinciale, che aveva voluto un campionamento mensile delle emissioni in luogo dei tre controlli annui precedenti. L’impianto, comunque fermo dal 26 luglio, non potrà dunque essere riacceso senza un espresso atto della Provincia.” Anche il Presidente Pettinari, “alla luce delle problematiche emerse e delle relative criticità”, ha dichiarato che “non ci sono attualmente le necessarie garanzie per il funzionamento dell’impianto. In mancanza delle stesse la Provincia non adotterà alcun provvedimento che consenta al Cosmari il riavvio dell’incenerimento dei rifiuti”.
L’ATTACCO DEI SINDACI – “Ancora una volta l’inceneritore del Cosmari attenta alla salute dei cittadini. Una totale inaffidabilità tecnica. Il termovalorizzatore va definitivamente spento. Questa è la nostra battaglia.” Queste invece le parole di oggi del sindaco di Macerata, Romano Carancini. Che non avrà forse immaginato quella “fabbrica degli orrori” su cui aveva ironizzato in passato il Presidente del consorzio, ma che da dovuto prendere atto che il 12 luglio il Cosmari ha superato di sette volte la soglia di legge. Questo nonostante la “scelta onerosa” – come ebbe sempre a dire l’anno passato Sparvoli – di investire 300.000 euro per l’acquisto di nuovi filtri. Un termovalorizzatore che dall’improvvisa riaccensione di fine aprile 2013 ha subito, per stessa ammissione del consorzio, altri tre stop a causa della “persistente inaffidabilità tecnico/funzionale della linea.” Fino all’ultimo blocco di fine luglio, preceduto appunto pochi giorni prima dal rilascio di diossine e furani. E se ieri avevamo immaginato dalla voce al telefono come il sindaco Carancini stesse per tuonare “fulmini e tempesta”, pur con un tono misurato, oggi non ha smentito la facile previsione. Accanto a lui, in una conferenza stampa indetta nella sala consiliare di Macerata, il sindaco di Pollenza Luigi Monti, l’assessore maceratese all’Ambiente Enzo Valentini e il consigliere pollentino Mauro Romoli. Presenti ad ascoltarne le parole, alcuni giovani rappresentanti dell’Associazione Nuova Salvambiente, tra cui Luca Menghi.
“Quello che è avvenuto ancora una volta è gravissimo”, è stato l’esordio del sindaco di Macerata, “ma nonostante tutto non possiamo che ringraziare l’Arpam per la qualità dei controlli effettuati. Un soggetto serio e affidabile. Il Cosmari – ha proseguito – giustifica l’alto tasso di diossine con i fermi e le ripartenze dell’impianto, spiegazione che non convince se subito dopo la riaccensione le emissioni erano normali.” Un attacco a tutto campo quello dei sindaci di Macerata e Pollenza. Le cui maggiori preoccupazioni sono state rivolte sì alla salute dei cittadini ma i cui strali hanno preso di mira in più di un’occasione la governance del Cosmari. “Per l’ennesima volta”, ha affermato Carancini, “ci avevano garantito che tutto sarebbe andato a posto. Allora ci chiediamo se il Cda e il Direttore Tecnico del consorzio non si pongano il dubbio di dover lasciare il campo. Ho seri dubbi sulla capacità di questa governance di garantire la salute dei cittadini. Qui c’è una completa inaffidabilità tecnica.” Un concetto ripreso anche dal Sindaco Monti il quale ha addossato al Cda del consorzio ogni scelta effettuata a seguito del precedente rilascio di diossine. “Noi non volevamo una decisione presa dal solo Cda. Ma una commissione tecnica che indicasse le scelte da deliberare. A noi interessa la salute dei cittadini. Il camino non si riaccenderà più. Il livello di pericolosità dell’impianto si è innalzato. Posso tentare di tenere a bada i cittadini sui cattivi odori – ha proseguito il sindaco Monti – ma sulla diossina non si scherza! E non si pensi che sia solo un problema dei comuni limitrofi all’impianto. Perché la diossina si deposita anche sulla matrice alimentare, sui prodotti della nostra terra e la questione riguarda tutto il territorio e la salute della nostra gente”.
“Chi fino ad ora ha dato garanzie è stato per l’ennesima volta smentito” – è intervenuto Mauro Romoli – E’ ovvio che costoro non abbiano responsabilità dal punto di vista tecnico, sarebbe strumentale dirlo. Ma su di loro ricade la scelta politica di aver perseguito la via dell’incenerimento.” Scelta duramente contestata dal Sindaco Carancini. Prima di ricordare l’ordine del giorno approvato di recente dal Comune di Macerata in cui si invita l’amministrazione a far spegnere senza se e senza ma l’inceneritore, Carancini ha infatti contestato sia dal punto di vista ambientale che da quello economico la riaccensione dell’impianto. “La discarica di Cingoli”, ha spiegato, “andrà ad abbancare 450.000 tonnellate di rifiuti in sette anni. In tutta la provincia si producono meno di 50.000 tonnellate l’anno di indifferenziata. Questo vuol dire che la nuova discarica è più che sufficiente. Allora ci chiediamo, a cosa serve un impianto di termovalorizzazione per ulteriori 20.000 tonnellate annue? Solo qualche mese fa”, ha proseguito il Sindaco, “il Cda del Cosmari ha speso 300.000 euro per l’impianto, oltre forse a quelli per le consulenze tecniche. Queste scelte le pagano i cittadini con la Tares. E non venite a parlarci di stipendi apicali. Qui siamo di fronte a una tecnologia vecchia, a una macchina inadeguata vecchia di trent’anni. Una macchina che necessità di continui interventi che non sono altro che sperpero di denaro pubblico.”
L’attacco al Cda del Cosmari e al direttore Giampaoli è poi proseguito nelle parole dell’assessore Valentini che ha accusato il consorzio di “non rispettare i patti. Forse possiamo pagare qualcosa in termini di velocità”, ha spiegato l’assessore, “ma il Comune di Macerata ha aumentato di molto la raccolta differenziata, nonostante lo stop di un anno dovuto alla trattativa Smea-Cosmari, e a luglio siamo al 56 per cento. Loro nel frattempo si erano impegnati ad aprire la discarica. Dal 2010 noi abbiamo fatto la nostra parte e l’inceneritore ora non è più necessario.”
Al tavolo tecnico del Cosmari Carancini parteciperà solo per dovere istituzionale: “Non ci interessano le risultanze di tavoli tecnici vista l’assoluta inaffidabilità dimostrata l’impianto deve essere chiuso.” E qui l’invito ai sindaci della provincia a farsi carico delle scelte guardando alla salute dei cittadini. E a chi ha domandato perché non fosse presente alla conferenza stampa anche il sindaco di Tolentino o se questi fosse stato invitato, Carancini ha spiegato di aver provato a contattarlo senza avere però segnali di risposta. “Penso che voglia la sua autonomia”, è intervenuto Luigi Monti, “essendo il Cosmari insediato a Tolentino. E forse una conferenza stampa con noi che veniamo considerati Smea è inopportuna. Ognuno è libero di fare con l’urgenza dovuta quel che vuole.”
E poi all’improvviso compaiono i “convitati di pietra”. Coloro che secondo Carancini “rispetto al Cosmari si comportano come dei faccendieri che condizionano il lavoro di tutti. Adesso allora bisogna coinvolgere i parlamentari e tutti gli uomini delle istituzioni per dare una mano.” A molti ovviamente è rimasto il dubbio su chi siano i “faccendieri”, pur se indovinare il pensiero del sindaco potrebbe non essere difficile. Prima di concludere il suo intervento, Carancini ha dichiarato che la trattativa con l’Assemblea dei Sindaci in merito alla vicenda Smea-Cosmari silenziosamente procede. Come ci aveva dichiarato qualche mese fa il direttore Giampaoli, Consmari ha inviato una lettera al comune con i termini di acquisto. E ieri Carancini ha apposto la sua firma alla risposta del Comune di Macerata. Poche parole al proposito. Solo che Smea non può essere ignorata se si vuole l’in-house.
“L’associazione Salvambiente condivide tutto quello che abbiamo qui ascoltato”, ha spiegato Luca Menghi al termine della discussione, “Come sapevamo già da tempo dell’obsolescenza dell’impianto e dei continui bisogni di manutenzione.” E dopo un ringraziamento all’Assessore Valentini che ha subito informato l’associazione di quanto accaduto, Menghi ha tirato un po’ per le orecchie la politica e quegli esponenti che “o per motivi di immagine o appunto per motivi politici” continuano a negare l’evidenza delle cose.” L’associazione Salvambientesi è detta pronta a seguire l’invio degli atti alla magistratura compiuto dall’Arpam.Per quanto riguarda la salute pubblica, saranno i controlli epidemiologici che partiranno a breve a fornire anche un’analisi stratigrafica delle concentrazioni di sostanze tossiche che negli anni, e quindi anche il 12 luglio, possono essersi accumulate sul terreno. Resta il dubbio di chi, al di là di una conferenza stampa, dovrebbe avvertire i cittadini degli sforamenti, permettendo la libertà di scegliere se mangiarsi o meno l’insalata dell’orto coltivata magari a duecento metri di distanza dal Cosmari.
***
Giuseppe Giampaoli, direttore del Cosmari con il presidente Daniele Sparvoli, rispettivamente direttore e presidente del Cosmari
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 20,30 – Di seguito la nota stampa di precisazione arrivata dal direttore del Cosmari Giuseppe Giampaoli:
Le dichiarazioni di oggi del sindaco di Macerata Carancini sono di una gravità inaudita, soprattutto perché si permette, senza avere alcuna piena conoscenza dei fatti, di dare “patenti” di inaffidabilita’ al cda e al sottoscritto, mettendone in dubbio la professionalità. Sappia il sindaco che questo non è consentito a nessuno, neppure a lui, perché nessuno si è mai permesso, tanto meno il sottoscritto, di valutare le sue doti professionali.
Sui recenti fatti, la condanna o l’assoluzione, non la darà di sicuro il sindaco Carancini ma i fatti saranno valutati in ben altre sedi e sui quali avremo, siamo certi, forse con sorpresa di molti, argomenti da portare per dimostrare la perfetta buona fede del nostro operato e il massimo dell’attenzione posta nella tutela della salute dei cittadini.
Infatti, avevamo già deciso, ben prima dei risultati delle analisi, di fermare l’impianto per una valutazione approfondita, stante gli eccessivi periodi di fermo avuti recentemente.
La scelta di superare la linea di termovalorizzazione, che di fatto tratta appena un 15% dei rifiuti della nostra provincia, era stata già presa, visto anche il verificarsi del più delle condizioni, come la realizzazione della discarica di Cingoli, ora in fase avanzata.
Certo è che lezioni non le prendiamo e non le accettiamo da chi, come Valentini, è assessore all’ambiente di un comune non in linea con i parametri minimi della raccolta differenziata fissati dalla legge.
Non sono a difendere certamente il ruolo del sottoscritto né tantomeno di un cda che, pur ridotto nei componenti e senza indennità da anni, si è assunto il difficile compito di traghettare il consorzio in questo momento cruciale (mi viene da pensare che lo stesso cda stia pagando la propria resistenza a certe acquisizioni forzose) ma i risultati di un consorzio pubblico che ha portato la nostra provincia e i comuni maceratesi ai vertici nazionali della raccolta differenziata, nonostante Macerata, e che tratta 140 mila tonnellate annue di rifiuti, a disporre di un modernissimo impianto per la selezione dei materiali provenienti dalla differenziata che sarà attivato a breve, a gestire l’unico impianto di compostaggio quando quasi tutti gli altri comuni marchigiani portano l’organico fuori regione, ma soprattutto a difendere la professionalità e l’impegno di quanti, tecnici, impiegati e operai, ogni giorno, anche in questo periodo di vacanze, operano e lavorano con serietà: 250 persone a cui vanno aggiunte 100 unità dell’indotto.
Queste si, sono pronto a difenderle unitamente al cda e sono sicuro, insieme ai sindaci dei comuni maceratesi, soci del Cosmari”.
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Nelle ultime 72 ore la “questione ambientale” ritorna drammaticamente d’attualità in Provincia di Macerata.
Prima lo sversamento dei liquami nel Chienti (con relativa moria di pesci, inquinamento e divieto di balneazione); ieri l’ultima comunicazione di rilascio di diossina dal camino del Cosmari, nonostante siano stati spesi centinaia di migliaia di euro per degli avanzatissmi filtri che avrebbero dovuto evitare il problema…
Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle di Macerata si augurano che gli Amministratori pubblici, gli Enti predisposti, le Autorità di controllo intervengano immediatamente affinchè non si ripetano analoghe situazioni che mettono in pericolo la salute dei cittadini…
Specificatamente sul Cosmari: se con i filtri sembra accertato che si sia dispersa la diossina nell’aria allora legittimamente ci chiediamo cosa è accaduto in passato, senza i magici costosissimi filtri?
Non vorremmo che poi ci si accorgesse che la situazione, presente e passata, non fosse mai stata così “tranquilla” come sempre detto.
Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle di Macerata si augurano che il camino del Cosmari non venga più accesso, sia definitivamene demolito ed eliminato: ogni altra ipotesi è inaccettabile e lotteremo, con forza e con ogni mezzo legale, per difendere la salute di tutti i cittadini.
L’impianto del Cosmari deve essere, immediatamente, riconvertito in un’azienda innovativa e virtuosa nel riciclo.
Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle di Macerata/Meetup- 315 Amici di Beppe Grillo di Macerata dal 2007
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 20,30 – Di seguito la nota stampa di precisazione del direttore del Cosmari Giuseppe Giampaoli:
Le dichiarazioni di oggi del sindaco di Macerata Carancini sono di una gravità inaudita, soprattutto perché si permette, senza avere alcuna piena conoscenza dei fatti, di dare “patenti” di inaffidabilita’ al cda e al sottoscritto, mettendone in dubbio la professionalità. Sappia il sindaco che questo non è consentito a nessuno, neppure a lui, perché nessuno si è mai permesso, tanto meno il sottoscritto, di valutare le sue doti professionali.
Sui recenti fatti, la condanna o l’assoluzione, non la darà di sicuro il sindaco Carancini ma i fatti saranno valutati in ben altre sedi e sui quali avremo, siamo certi, forse con sorpresa di molti, argomenti da portare per dimostrare la perfetta buona fede del nostro operato e il massimo dell’attenzione posta nella tutela della salute dei cittadini.
Infatti, avevamo già deciso, ben prima dei risultati delle analisi, di fermare l’impianto per una valutazione approfondita, stante gli eccessivi periodi di fermo avuti recentemente.
La scelta di superare la linea di termovalorizzazione, che di fatto tratta appena un 15% dei rifiuti della nostra provincia, era stata già presa, visto anche il verificarsi del più delle condizioni, come la realizzazione della discarica di Cingoli, ora in fase avanzata.
Certo è che lezioni non le prendiamo e non le accettiamo da chi, come Valentini, è assessore all’ambiente di un comune non in linea con i parametri minimi della raccolta differenziata fissati dalla legge.
Non sono a difendere certamente il ruolo del sottoscritto né tantomeno di un cda che, pur ridotto nei componenti e senza indennità da anni, si è assunto il difficile compito di traghettare il consorzio in questo momento cruciale (mi viene da pensare che lo stesso cda stia pagando la propria resistenza a certe acquisizioni forzose) ma i risultati di un consorzio pubblico che ha portato la nostra provincia e i comuni maceratesi ai vertici nazionali della raccolta differenziata, nonostante Macerata, e che tratta 140 mila tonnellate annue di rifiuti, a disporre di un modernissimo impianto per la selezione dei materiali provenienti dalla differenziata che sarà attivato a breve, a gestire l’unico impianto di compostaggio quando quasi tutti gli altri comuni marchigiani portano l’organico fuori regione, ma soprattutto a difendere la professionalità e l’impegno di quanti, tecnici, impiegati e operai, ogni giorno, anche in questo periodo di vacanze, operano e lavorano con serietà: 250 persone a cui vanno aggiunte 100 unità dell’indotto.
Queste si, sono pronto a difenderle unitamente al cda e sono sicuro, insieme ai sindaci dei comuni maceratesi, soci del Cosmari”.
Voglio sperare che il presidente Sparvoli e l’intero cda del Cosmari traggano le inevitabili conclusioni.
Tutti gli abitanti della provincia accetteranno con gioia le loro dimissioni.
Carancini è fenomenale!!!
La differenziata a Macerata è ancora ben poca cosa e non diffusa a tutti i quartieri, però la TARES sarà in aumento e l’inceneritore è un attentato alla salute…
dove la portiamo la mondezza sindaco??? A casa sua???
Per la cronaca la differenziata in un anno è passata dal 33 al 56% con la giunta Carancini e con l’assessore Valentini, non ci saranno forse colpe precedenti che si vogliono far ricadere sull’attuale giunta?
Giampaoli farebbe bene a stare zitto e a trarre le debite conclusioni!!! Dimissioni immediate e rinnovo di tutto il management COSMARI. E pensare che fino a qualche settimana fa diceva che l’impianto di Pollenza era da considerarsi una eccellenza italiana! Sarei curioso di sapere quali valori hanno indicato i rilevatori sul camino e se ritiene scientificamente e statisticamente corrette le metodologie analitiche utilizzate per la determinazioni degli inquinanti in questione!
il comunicato del direttore del Cosmari è semplicemente folle. Che c’entra il compenso del cda con le emissioni? e che c’entra la differenziata con le critiche di Carancini? Non solo non risponde nel merito, ma dice cose improbabili. Un direttore tecnico dovrebbe occuparsi di questioni meramente ed esclusivamente tecniche (per quello è pagato) e lasciare la parte politica/amministrativa a chi di competenza. Nel Cosmari, invece, accade l’esatto contrario. Ed il comunicato stampa ne è la prova provata. Troppe cose non funzionano…
Oggi alla conferenza stampa il comune di Corridonia non è stato invitato, ed è un comune confinante non riesco a capire perché solo Pollenza e Macerata , il problema interessa tutti.
Penso sia il caso di interessare la corte dei conti per una cifra di circa 400.000 euro spesi per dei filtri che dovevano servire a mettere in sicurezza l’impianto. Sono state sforate le percentuali di diossina di ben sette volte. Complimenti al cda, al direttore Giampaoli e a tutto lo staff di tecnici e scienziati che ha avallato l’operazione. Io credo che il direttore e il cda dovrebbero andare a casa, ma di corsaaaa, altroché commentare le giuste dichiarazioni in conferenza stampa dei sindaci di Macerata e pollenza e dei loro assessori Valentini e Romoli. Ero presente alla conferenza stampa e devo dire che sono stati anche troppo teneri nei confronti di Giampaoli. Valuterò la possibilità di fare un ordine del giorno in consiglio comunale dove si chiederanno, oltre alla chiusura del camino, le dimissioni della governance del cosmari
I politici maceratesi, i partitti tutti e tutte le associazioni ambientaliste (mi spiace dirlo ma oggettivamente è così) raccolgono quello che hano seminato. Se si continua ancora a porre determinate questioni sul CON.SMA.RI. è solo perché si è voluto che andasse così! … e ora tutti i nodi vengono al pettine. Non me ne compiaccio certo, ma quando ponemmo e posi personalemente esponendomi in prima persona, queste questioni ero ed eravamo tacciati come provocatori che avevano isolato Macerata. Tanto per parlare di ipocrisia e malafede. … con dispiacere non posso che concludere : adesso tenetevi quello che avevete voluto e soprattutto quello che avete permesso!!!
La vallata del Chienti e’ troppo popolata per sopportare un impianto del genere. La puzza specialmente la notte ed il mattino arriva fino a Trodica.
Le due manine che votano contro in tutti i commenti di chi sono? Di Gianpaoli e di quello che ha venduto i filtri?
A me non interessa il loro “colore”,ma se ci sono dei politici che difendono gli interessi della collettività e la salute dei propi cittadini, ben vengano!!! …..invece ai “signori” del CON.SMA.RI vorrei dire che è VERGOGNOSO spendere 300.000 euro (soldi di tutti i maceratesi)per dei filtri inutili , farebbero più bella figura a stare zitti….
Io non capisco l’indignazione di certe persone sedute sui ruoli chiave: a spese del contribuente sono state adottate soluzioni rivelatesi inadeguate e pericolose per la salute. Siete fortunati a vivere in una nazione dove queste condotte non vengono sanzionate adeguatamente.
Carancini ha avuto il merito di aver bloccato con l’aiuto di associazioni la Svuap Giorgini di Piediripa, adesso stá facendo una giusta battaglia sul Co.sma.ri, il Sindaco di Pollenza è uno dei grandi responsabili policiti insieme al suo partito (DC) per le scelte che furono fatte a suo tempo sulla linea di incenerimento, inoltre è attualmente il più grande responsabile del degrado che vivono le frazioni del suo Comune nella vallata del Chienti, aggravato da scelte urbanistiche folli, mirate alla cementificazione invece che alla riqualificazione ed al verde, il Sindaco di Corridonia è meglio che taccia, ad un’incontro pubblico dei Sindaci (Macerata, Tolentino, Pollenza, Corridonia) che si era tenuto a Casette Verdini sul tema Co.sma.ri è stata l’unico Sindaco assente. Oltre alla diossina che da anni semina morte nelle aree del Co.sma.ri. non ci dimentichiamo anche della puzza acre che con questo caldo rende la vita dei cittadini indecente. Giampaoli e Sparvoli se non sono in grado di far funzionare il Co.sma.ri secondo le norme devono dimettersi subito e l’impianto finchè non sará a norma deve essere chiuso, come l’Illva di Taranto. ……….. e attenti alle manette come è stato per gli amministratori dell’ILVA e per qualche amministratore pubblico “distratto”.
@aragorn Ma se lo chiudono il cosmari nel frattempo i rifiuti di 57 comuni dove vanno conferiti giornalmente???Lei ha gia’ una soluzione??? se ha un garage grande magari…..
@luchy
Se il Co.sma.ri non è in regola va chiuso, non si scherza con la salute dei cittadini, se quell’impianto emette valori di diossina così alti provoca morte, si vergogni caro luchy, i Sindaci dei 55 Comuni che si disinteressano come lei della vita dei cittadini la monnezza se la dovrebbero mettere nel loro garage o se la devono mangiare.
Troppo comodo portare il veleno a casa degli altri e poi fare le morali, questi impianti devono garantire la sicurezza dei cittadini che vivendo nelle aree limitrofe giá subiscono un grave impatto sulla qualitá della vita. I Sindaci dei 55 Comuni che non subiscono l’impatto di questo impianto perchè sono distanti ma conferiscono la loro mondezza dovrebbero essere i primi a richiedere le garanzie e pretendere che gli impianti siano a norma. Invece sono personaggi senza morale e senza etica come lei “Compagno Lucky”.
Se il Cosmari, da come leggo, “termovalorizza” (che brutta parola, che mistificazione della lingua: bruciare non valorizza nulla) solo il 15% dei rifiuti DEVE essere una priorità assoluta ed immediata quella di far scendere, SUBITO, questa percentuale allo 0,0%
Ogni altra ipotesi è aria pastellata e fritta…
Grazie Borgiani, grazie Sindaco, grazie assessore Valentini.
Per una volta, mi sento difeso da chi mi rappresenta. Se fosse sempre così sarebbe una figata.
Come prevedibile, è arrivata la vendetta! I Sindaci sono preoccupati per la salute dei propri Cittadini? Oppure la conferenza stampa convocata in fretta e furia, come testimonia nel commento 1 facebook, la stessa Nelia Galvigioni, Sindaco di Corridonia, che non è stata neanche avvisata del fatto, presenta dei toni e delle accuse sulle “capacità tecniche dell’attuale Governace”, che sembrano preludere ad una esplicita richiesta di ricambio dell’attuale Presidente Sparvoli e del Direttore Giampaoli, che giustamente si sono opposti all’acquisizione della SMEA, da parte del CONSMARI, al prezzo imposto dal Comune di Macerata, necessario a stabilizzare soprattutto la Dirigenza SMEA, ( osteggiata anche dalla Sindaca di Corridonia) oltre ad accattare una plusvalenza indispensabile, ad esempio ,per realizzare lo Stradone per l’uscita dell’area industriale Valleverde sulla S.P.485. Se così fosse ,alla faccia della salute dei Cittadini!
@aragorn Sono dispiaciuto se ha frainteso le mie parole.Un conto e’ chiudere il Cosmari,altra cosa e’ chiudere la linea di incenerimento.Se Macerata negli ultimi 10 anni avesse adottato una politica piu’ sana per i rifiuti probabilmente la discarica di tolentino doveva essere ancora esaurita…..Mi segue…????Quindi ,pensi gia’ da quanto tempo sarebbe spento il camino…!!!!La morale ,l’etica di cui Lei parla la vada a fare a Suoi di compagni,non a me che non lo sono.E cmq i 55 sindaci a cui Lei addica immoralita’ spero si risentiscano delle Sue parole.Purtroppo in tutto questo film a puntate e’ risultato molto piu’ importante il business di un personaggio che altre problematiche risolvibili…saluti
@lucky
Ho capisco che a lei piace fare politica e giocare con le parole, io invece detesto quelli come lei e parlo chiaro,
chiaramente quando si parla di chiusura si intende la linea di incenerimento, tenga presente che se qualche suo “amico o compagnuccio” dei 55 Sindaci si risente fa molto male, perchè se come appare sull’ultimo articolo erano informati ed avevano votato il finanziamento per la sostituzione dei filtri, sono anche degli ipocriti perchè tutti dichiaravano la volontá le chiudere la linea di incenerimento e dall’altra finanziavano i filtri per continuare a bruciare. Detto questo produrre diossina sopra i limiti è reato e tutti sanno controlli o non controlli dell’Arpam che il Co.sma.ri produce diossina da sempre molto al di sopra della soglia imposta dalla legge, quindi prima o poi interverrá la Procura della Repubblica e allora vedrá che gli amministratori con i Sindaci “complici” avranno meglio da fare che risentirsi…….. Per quello invece che riguarda la puzza del compost, dovranno presto mettersi tutti le mani in tasca e finanziare un abbancamento al chiuso che eviti quella puzza acre e schifosa che viene prodotta perchè abbancano all’aperto.
Dal consigliere regionale del Pd Angelo Sciapichetti, riceviamo:
“La risposta di Giampaoli alle polemiche relative allo sforamento dei parametri dell’inceneritore del Cosmari è davvero stupefacente. Giampaoli è il direttore del Cosmari e quindi faccia il direttore, non si avventuri in considerazioni che non gli spettano. La politica si riappropri del proprio ruolo, torni a dare gli indirizzi e lasci, una volta per tutte, la gestione ai tecnici del settore. Dopo quanto accaduto, nonostante le assicurazioni pubbliche e private ricevute per l’acquisto dei nuovi filtri (e i soldi mal spesi!) che avrebbero dovuto garantire l’efficienza della linea di termovalorizzazione, cosa avrebbero dovuto fare i sindaci e gli amministratori locali dei Comuni interessati di fronte ad un fatto così grave? Cosa si aspettava il direttore Giampaoli, un plauso? Ci sarà qualcuno che dovrà dare conto e dire che ha sbagliato, con tutte le conseguenze del caso? O questo vale solo per chi fa politica? Quando si viene clamorosamente smentiti dai fatti e si utilizza denaro pubblico, occorrono grandi dosi di prudenza, capacità di confronto e trasparenza. Bene ha fatto l’Amministrazione provinciale, in mancanza di sicurezze per i cittadini, a sospendere l’attività di incenerimento. L’appello che torno a rivolgere a tutte le forze politiche provinciali, prima di tutto al Pd, è di mettere al primo punto in agenda il problema del ciclo dei rifiuti in provincia e con esso la “questione Cosmari”, che va affrontata con urgenza nel suo insieme, dal rinnovo del Cda che opera in regime di prorogatio ormai da anni, alla trattativa Smea-Cosmari che interessa direttamente o indirettamente non solo i lavoratori ma tutta la comunità provinciale. Una comunità che non deve uscire danneggiata dall’esito di questa trattativa: dal problema ad oggi solo parzialmente risolto dell’emissione di cattivi odori, nonostante anche in questo caso ci fossero state le rassicurazioni di Giampaoli e le ingenti risorse investite anche da parte dalla Regione, a quello dell’inceneritore, un impianto ormai obsoleto che non dà più garanzie sotto l’aspetto della tutela della salute e che, a questo punto, credo che vada definitivamente spento”.
@aragorn
“Se il Cosmari non e’ in regola va chiuso” lo ha scritto Lei,quindi siccome fa politica a differenza di me stia attento quando scrive altrimenti chi legge sifa un’idea sbagliata.Cmq Le auguro se avra’ bisogno di lavorare qualche giorno in un abbancamento di compost al chiuso ……poi magari ci risentiamo.!! auguri