Il Cosmari compra la Smea
Il prezzo giusto è 1.2 milioni di euro

L'ACCORDO - Nel costo complessivo dell'operazione vanno contati anche oltre 800 mila euro di debiti relativi ai Tfr e a beni detenuti in leasing dalla partecipata del Comune di Macerata. Azzerati i contratti ad personam delle cinque posizioni apicali: i nuovi saranno legati al raggiungimento di risultati. Il Consorzio diventerà una società srl. Carancini: "E' una giornata storica"

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SMEA COSMARI 0

Il presidente del Cosmari, Daniele Sparvoli

Il presidente del Cosmari, Daniele Sparvoli

di Marco Ricci

Il Cosmari acquista un ramo d’azienda con il personale e i mezzi di Smea. La trattativa tra il Consorzio partecipato da tutti i 57 comuni della provincia e la partecipata del Comune di Macerata è finalmente giunta al termine, dopo un tira e molla durato anni. Tecnicamente dunque Smea creerà un ramo di azienda che verrà trasferito al Cosmari, mentre l’altra parte, in attesa della chiusura definitiva, rimarrà in capo al Comune di Macerata e al socio privato. In Smea rimarranno l’immobile oggi utilizzato e le partite di debiti e crediti che dovrebbero alla fine dei conti produrre un avanzo positivo per alcune centinaia di migliaia di euro.  Al Cosmari, invece, con il ramo di azienda acquisito andrebbero come detto i beni mobili, i mezzi ed il personale. Il costo dell’operazione ammonta a 1.2 milioni di euro, a cui si aggiungono 321 mila euro come accollo del debito residuo dei Tfr dei dipendendi, oltre a 500 mila euro di debiti riguardanti beni detenuti in leasing da Smea.

Il vicesindaco e assessore all'ambiente al Comune di Civitanova Giulio Silenzi

Il vicesindaco e assessore all’ambiente al Comune di Civitanova Giulio Silenzi

Il sindaco di Macerata, Romano Carancini, saluta «una giornata storica, che va ad aggiungersi ad un’altra giornata storica, quella che ha visto la chiusura definitiva dell’impianto di termovalorizzazione. Oggi si pone fine a una dualità che esisteva da 20 anni in provincia in merito alla raccolta e smaltimento dei rifiuti. Con la soluzione raggiunta abbiamo garantito la gestione completamente pubblica del servizio, gli interessi occupazionali e quelli patrimoniali di Macerata. Provo una grande soddisfazione per il risultato molto importante raggiunto grazie all’impegno di tutti» ha concluso Carancini.

La criticità riguardante le cinque posizioni apicali di Smea – una problematica che in questi anni ha influito nella trattativa – si è sbloccata in seguito ad un’ultima riunione sindacale che si è tenuta in mattinata. Come ha spiegato il presidente del Cosmari, Sparvoli, proprio l’intervento dei sindacati ha accelerato il processo che vedrà da una parte l’azzeramento dei contratti ad personam, dall’altro l’impegno del Consorzio a valorizzare le professionalità di questi cinque dipendenti, tra cui c’è anche il direttore generale Stefano Monachesi, legando la loro retribuzione al raggiungimento flessibile di obiettivi.

L'assessore al bilancio al Comune di Macerata Marco Blunno insieme al sindaco Romano Carancini

L’assessore al bilancio al Comune di Macerata Marco Blunno insieme al sindaco Romano Carancini

L’assemblea di oggi ha approvato, contestualmente all’acquisto del ramo d’azienda che si dovrà concretizzare entro il 31 dicembre di quest’anno, l’importante deliberazione per la trasformazione del Consorzio in una società srl, passo necessario, come ha illustrato Sparvoli, per la richiesta all’Ata dell’affidamento in house del servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti. Saranno ora i singoli Consigli comunali a dare seguito all’indirizzo, che in breve dovrà poi essere approvato da un’assemblea straordinaria del consorzio. I comuni soci, sempre oggi, hanno anche approvato il regolamento del “controllo analogo”, un esercizio appunto di controllo sulla gestione della nuova società che effettueranno non individualmente ma congiuntamente. A questo fine il regolamento ha indicato le modalità di accesso agli atti, gli obblighi degli amministratori, il potere di vigilanza e controllo, la richiesta di rapporti e le esibizioni documentali.

 

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Rispetto alle assemblee precedenti, i toni acoltati oggi, da quelli di Sparvoli, a quelli di Carancini, a quelli degli altri sindaci intervenuti, sono stati non solo concilianti ma hanno evidentemente espresso la soddisfazione di tutti sia per l’accordo raggiunto che per la trasformazione societaria. Passi importanti appunto per il mantenimento della gestione pubblica del ciclo dei rifiuti e per l’affidamento in-house da parte dell’Ata che si riunirà per la prima volta a fine mese. Oltre a ringraziare i sindacati, “sia la Cgil che la Cisl che si sono spese moltissimo in questa vicenda per il superamento delle criticità”, Romano Carancini ha sottolineato proprio l’importanza che i 57 comuni della provincia si siano tutti pronunciato proprio in favore di un affidamento pubblico della gestione dei rifiuti rispetto ad un affidamento privato. Con uno sguardo al futuro quando, riprendendo le parole del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, ha immaginato come primo obiettivo “il rigore dei conti e della gestione.”

A margine dell’assemblea, anche Pezzanesi ha espresso la soddisfazione per quanto votato oggi. “Tutti i comuni fuorché Macerata”, ci ha inoltre dichiarato, “volevano l’acquisizione alle nostre condizioni, ovvero affrontando la questione delle cinque figure apicali che non potevano avere trattamento diverso rispetto ai loro colleghi del Cosmari. Dunque alla fine si è fatto l’accordo con i nostri criteri e in ogni caso il Consorzio oggi è un soggetto più forte verso l’affidamento del servizio da parte dell’Ata.” Soddisfazione anche da parte del segretario della Cgil Aldo Benfatto che ha spiegato come “l’accordo di oggi è stato il frutto di un grande sforzo e di un gran lavoro di mediazione e confronto portato avanti non solo in questi ultimi giorni ma in tutti questi anni da noi e dalle altre rappresentanze sindacali.”

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