di Gabriele Censi
La sentenza del Consiglio di Stato, sulle tariffe differenziate del Cosmari per i Comuni meno virtuosi, è giunta al sindaco Carancini mentre era nel pieno della verifica. Il tema dei rifiuti non è rimasto fuori dal documento presentato ieri dalla rinnovata Giunta (leggi l’articolo). L’obiettivo è “il raggiungimento della soglia minima di legge per la raccolta differenziata e il mantenimento della chiusura dell’inceneritore del Cosmari”. Del resto le percentuali provinciali risentono dei risultati del capoluogo in maniera determinante. In attesa che si sblocchi la trattativa per la cessione della Smea al Consorzio il supremo tribunale amministrativo ha rigettato il ricorso presentato dal Comune contro il bilancio e il relativo piano tariffario del Cosmari dell’anno 2010. Ciò comporta per Macerata un debito verso il Cosmari, considerando anche il 2011 e i pagamenti fatti, di circa 1,3 milioni di euro (guarda il testo integrale della sentenza). Carancini ha rassicurato: «Le sentenze vanno rispettate. Pagheremo quanto dovuto, ma sia chiaro che ciò non comporterà alcun aumento della tassa sui rifiuti». Il Sindaco spiega che la previsione di spesa era già in bilancio accantonata come rischio. Ma sulla sentenza, da avvocato, obietta: “Noi abbiamo soprattutto contestato, in rapporto alla quantità di raccolta differenziata dei diversi Comuni, non solo la logica della penalizzazione, al posto della quale sarebbe sicuramente più equa ed efficace quella della incentivazione, ma soprattutto il fatto che a nostro avviso non sono chiari i termini in base ai quali le tariffe vengono determinate. Ed è per questo che, nell’interesse della città, abbiamo agito per via amministrativa, ricorrendo prima al Tar e, poi, al Consiglio di Stato. Purtroppo i nostri ricorsi non sono stati accolti, altrimenti avremmo avuto qualche risorsa in più a beneficio dei cittadini maceratesi». Nuove entrate e rischio nuove uscite per il Cosmari che si trova ad affrontare un’altra controversia con l’associazione temporanea di imprese che si era aggiudicata l’appalto per la realizzazione della discarica di Fosso Mabiglia a Cingoli. Una richiesta di danni per circa 700 mila euro per i ritardi nell’avvio dei lavori dovuti ai molti ricorsi presentati. Dopo il via libera successivo alle verifiche sulle falde acquifere il Cosmari assicura che entro la metà di maggio saranno riassegnati i lavori.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
da cittadino ringrazio la giunta tutta per l’ecologica lungimiranza!
ringrazio la vostra capacità di aver saputo risolvere un problema facilmente preventivabile e per quel che mi riguarda anche giustamente sanzionato
non posso certo mancare qui di ringraziare anche gli 11000 cittadini che vi permettono di (non) governare la città ed ottenere queste sonore sentenze
in una città normale il comune azionista di maggioranza della smea avrebbe da millenni imposto al socio di minoranza di attuare la raccolta differenziata; quanto avremmo potuto fare con 1500000 di euro in più!!!
o perlo meno controllare quello che non viene reciclato e che quindi non tornando in riciclo non costituisce guadagno ma perdita…. chi controlla ? Il controllato? facile poi determinare quanto è il debito ….
Quo usque tandem abutere, Carancini, patientia nostra?
Mi limiterò a una domandina facile facile: adesso chi li paga?
E IO PAGO!!!!!!!!!!!!!!
Il Sindaco assicura la cittadinanza dicendo che “la previsione di spesa era già accantonata in bilancio come rischio” bene, ma a quanto mi risulta non abbiamo tutta questa liquidità, quindi …. dove li prendiamo i soldi!!! Inoltre qual è la spesa in più che abbiamo sostenuto per pagare l’avvocato del Comune e presumo anche l’avvocato della controparte e gli interessi sul tardato pagamento? Quale sarebbe stato il risparmio per la cittadinanza se avessimo pagato subito?
Ricordiamoci che in torto ci siamo noi come Comune di Macerata, visto che ad oggi abbiamo una raccolta differenziata pari al 52%, tutti i Comuni che ci circondano hanno una percentuale molto più elevata.
Montecassiano 83%
Pollenza 82%
Cingoli 60%
Corridonia 76%
Civitanova Marche 67%
Appignano 80%
Loro Piceno 69%
Tolentino 71%
Treia 74%
Urbisaglia 78%
Montecosaro 77%
Porto Recanati 61%
Morrovalle 77%
Potenza Picena 75%
Recanati 76%
….”in una città normale il comune azionista di maggioranza della smea avrebbe da millenni imposto al socio di minoranza di attuare la raccolta differenziata; quanto avremmo potuto fare con 1500000 di euro in più!!!”…..
carissomo jack rayan mc, … non servirebbe imporre niente… basterebbe concordare… ti sei chiesto chi fa il servizio a MONTECASSIANO E POLLENZA che sono i comuni piu’ virtuosi della provincia? le capacita’ ci sono a questo punto manca non dico la volonta’ ma la voglia di qualcuno…!!