Daniele Sparvoli, presidente del Cosmari
di Marco Ricci
“Presiedere il Cosmari significa lavorare costantemente con un ipotetico revolver puntato alla nuca e nel momento in cui si ritiene che molte delle criticità siano state risolte, sempre qualcosa di nuovo riappare all’orizzonte”. Con queste parole il presidente del Cosmari, Daniele Sparvoli, ha replicato alla lettera – inviata dalla Fondazione Giustiniani Bandini al presidente della Provincia, Antonio Pettinari, al sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi e alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche (leggi l’articolo) – in cui si rilevava come gli impianti per la produzione di ecoballe e quello per la produzione di energia attraverso pannelli fotovoltaici, recentemente inaugurati, sarebbero in qualche modo illegittimi.
La vicenda, lo ricordiamo, si inquadra in un contesto in cui la Fondazione, dopo la nomina a presidente di Giuseppe Sposetti e dopo aver espresso a giugno di quest’anno parere negativo alla concessione al consorzio dell’Autorizzazione di Impatto Ambientale, ha assunto nei confronti del Cosmari toni meno indulgenti rispetto al passato. Un cambio di rotta a cui, dall’altra parte, ha fatto il pari negli ultimi anni un nuovo piano industriale e un ammodernamento complessivo degli impianti, anche a seguito dello spegnimento dell’inceneritore. Il vulnus, verrebbe da dire, nasce in buona parte da quella “contraddizione in termini”, come ebbe a definirla il presidente Sposetti qualche mese fa, che vede la presenza dell’impianto di trattamento dei rifiuti all’interno della riserva naturale di cui la Fondazione è ente gestore.
Prima di entrare nel merito dei rilievi, Sparvoli ha voluto ricordare cosa il Consorzio abbia portato a termine negli ultimi anni, dallo spegnimento dell’inceneritore, al ridimensionamento dei disagi dovuti ai cattivi odori, all’operazione di acquisizione della Smea fino ad una raccolta differenziata che, nel capoluogo, ha raggiunto il 77%. “Dopo anni – ha proseguito il presidente del Cosmari – è stata anche avviata la nuova discarica consortile di Cingoli e dimostrato come il costo medio provinciale per la gestione dei rifiuti sia del 50% inferiore alla media nazionale. E nel momento in cui il consorzio si accinge a produrre energia pulita con il nuovo impianto fotovoltaico, realizzato non a terra ma sui tetti dei capannoni e sulle pensiline dei parcheggi, ed a mettere in opera il nuovo impianto per la filmatura delle ecoballe consentendo di trasportare in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente i rifiuti residui della differenziata presso la nuova discarica, arriva il turno della Fondazione Giustiniani Bandini ed il grilletto è ora nelle loro mani”.
Senza voler alzare troppo i toni, Sparvoli ha comunque ricordato come la Fondazione abbia oggi sulla questione un atteggiamento ben diverso rispetto al passato. “La Fondazione Giustiniani Bandini prima ha venduto ed a caro prezzo il terreno al consorzio per permettere la realizzazione dell’impianto mentre oggi esprime parere negativo in relazione al rinnovo AIA, adducendo in conferenza dei servizi come il Cosmari arrecherebbe una continua svalutazione del patrimonio ambientale e culturale e danni di immagine alla Riserva Naturale”.
Difese le scelte e una strategia definita “chiaramente più green”, Sparvoli è poi entrato in parte nei rilievi espressi dalla Fondazione, dichiarandoci come la vicenda sia, dal punto di vista amministrativo, estremamente complessa. “Il Cosmari, come d’obbligo, nel realizzare il nuovo impianto fotovoltaico e quello per la filmatura delle ecoballe si è dotato delle doverose autorizzazioni ed in entrambi i casi l’iter amministrativo ha interessato sia la Provincia che il Comune di Tolentino. Ciò nonostante, e come ordinariamente può accadere nei complessi iter burocratici,il Consorzio è a disposizione per provvedere ad una marginale integrazione dell’intero contesto documentale”. Alcuni punti sollevati dalla Fondazione, lo ricordiamo, prendevano di mira la mancanza di pareri da parte della Soprintendenza e la mancata attesa del termine della procedura di Aia prima dell’entrata in funzione dei due nuovi impianti.
Venendo al presunto abbattimento di quegli alberi, originariamente previsti per mitigare l’impatto ambientale degli stabilimenti, per lasciar spazio alle nuove pensiline, per il Cosmari quanto scritto dalla Fondazione non corrisponderebbe a verità. “I 20 pioppi in questione – ha spiegato Daniele Sparvoli – sono stati semplicemente potati e stanno rapidamente ricrescendo, ciò nonostante nella prospettiva di doverli rimuovere per allontanarli dalle pensiline fotovoltaiche. Ho personalmente dato mandato di metterne a dimora almeno 60 e cioè il triplo dell’esistente”.
Dunque, concludendo il suo intervento, Sparvoli ha invitato a vedere il consorzio con un occhio diverso rispetto al passato, invitando a dare un segno di discontinuità – e forse di fiducia nei propri confronti – piuttosto che ergersi a numi tutelari dell’ambiente. “Si trascura il fatto – ha concluso – che proprio grazie alle attività svolte dal consorzio ci si trova ad aver quasi azzerato le numerose discariche presenti e consentito il riciclo del 75% dei rifiuti”.
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Caro presidente Sparvoli, noi che abitiamo a Sforzacosta e dintornii facciamo semplici considerazioni: sono30 anni che subiamo i danni ed i disagi del suo impianto; l’inceneritore che ha funzionato per tutto questo tempo e poi e’ stato chiuso non per la sua disponibilita’, ma SOLO perche’ superava costantemente tutti i parametri previsti dalle normative ( vedere in proposito i verbali dell’ARPAM); l ‘impianto del compost che ammorba l ‘aria di puzze indecenti sia di giorno che di notte; il traffico delle decine e decine di camion che attraversano le frazioni aumentando i disagi , i pericoli e rovinano le strade. ORA se c’e’ qualcuno ( vedi laFondazione Bandini) che vi controlla e non vi lascia piu’ fare quello che avete sempre voluto, a noi non dispiace per niente….anzi a dirgliela tutta ….SPERIAMO CHE CONTINUINO !!!!!!!!!
Penso abbia ragione il Presidente Sparvoli, la Fondazione Giustiniani Bandini quando ha venduto il terreno dove era? Forse la Cosmari aveva detto che ci avrebbe coltivato lo zafferano o i tulipani?
Si spera che la Fondazione continui e non si arrenda mai, come è già capitato con altre associazioni che hanno cercato di fermare il Cosmari, perché i cattivi odori non sono mai diminuiti.
Timeo danaos et dona ferentes.
Di solito la “discontinuità” viene realizzata cambiano i timonieri in quanto si presuppone che, se si deve essere discontinui dal passato, nel passato i timonieri abbiano sbagliato.
Qui invece sembra che se la cantino e se4 la suonino da soli…
Poverini, per quanto il revolver puntato alla nuca sia solo “ipotetico” la loro dev’essere lo stesso una condizione di lavoro assai stressante ed alla lunga usurante, senz’altro tale da richiedere la corresponsione di una specifica ed adeguata indennità stipendiale, nonché un regime pensionistico ad hoc. Mi auguro che si sia già provveduto in tal senso.
Che dire!!!! Dopo anni e anni di puzza e indifferenza speriamo che La Fondazione Bandini ci permetta di sperare in una condizione di vita meno discriminatoria. Questa ingiustizia deve avere termine!!! Inoltre invitiamo il Presidente Sparvoli, il quale asserisce di avere ovviato anche alla puzza, a prendere un caffè dopo le ore 23 a Sforzacosta.
Dal Cosmari riceviamo:
Si precisa che il presidente del Cosmari Daniele Sparvoli non percepisce alcun compenso
A seguito del commento riportato, il Cosmari precisa che Daniele Sparvoli, attuale presidente, non percepisce alcun compenso o indennità di carica. Infatti al presidente spettano solo rimborsi chilometrici per le indennità di missione avendo lui scelto di rinunciare all’auto aziendale, utilizzando la propria autovettura privata.
Ancora una volta ci troviamo costretti a dover precisare, evitando confusione e facili strumentalizzazioni che non aiutano chi si trova ad operare per “spirito di servizio” all’interno di un consorzio come il Cosmari, volendo solo mettere a disposizione della collettività le proprie capacità imprenditoriali e manageriali. Siamo certi che questa ulteriore precisazione sia utile a chiarire definitivamente che, da diversi anni, sia il Presidente che i componenti del Consiglio d’Amministrazione del Cosmari non percepiscono indennità come tra l’altro stabilito dalla legge nazionale.
Quindi Cronache ci stanno dicendo che, in tutti questi anni, hanno fatto tutto quello che hanno fatto aggratis???
🙂
tanto di cappello! ecco perchè le cose non funzionano come dovrebbero ovvero + reciclo + ecologia – rifiuti – inquinamento – spese. Qualcuno ha visto qualcooooosa, le tariffe sono aumentate o sbaglio?
A proposito se non si viene pagati come si pagano i danni fatti, nel caso ci fossero? ops quanti km al mese vengono pagati e che macchina usa, una punto a metano?
Pochi ma buoni: dai commenti si evince che lo sparuto gruppo degli accaniti arrampicatori degli specchi, sono sempre più accaniti. 😉
Augurarsi che qualcosa esista non vuol dire affermare che quel qualcosa medesimo esiste.
Se per esempio io ora scrivo che molti meriterebbero di percepire un’indennità destinata a compensare lo stress accumulato leggendo i miei commenti su CM con ciò io non affermo che questa indennità qualcuno la stia attualmente percependo, bensì affermo che io mi auguro che qualcuno la percepisca già, o che altrimenti l’abbia a percepire al più presto possibile.
Non mi pare quindi il caso che, a seguito di questo mio commento, qualcuno invii a CM una nota nella quale precisa di non percepire un’indennità di lettura dei miei commenti su CM.
E’ vero che sono rimasti in pochi ad arrampicarsi sugli specchi, ormai i più preferiscono raggiungerne la cima in seggiovia.
Mamma mia “pistola puntata alla testa per cercare di far funzionare il Cosmari” in questi trent’ anni non si era mai sentito, proprio ora arrivano le eco balle come ultimo progetto innovativo, in realtà di “eco balle” in questi trent’anni i vari presidenti succeduti i politici locali e nazionali e tecnici ne ha prodotte una quantità notevole e purtroppo per noi che abitiamo a Sforzacosta mai della stessa misura, sempre più grosse.
La prima , “impianto tecnologicamente avanzato mai costruito ad ora , senza nessun inquinamento , basta un po’ di vento ed il camino è a terra nonostante la figuraccia si continua ad investire e ricostruire sull’impianto che produce aria pulita, ora tutti sappiamo perché l’inceneritore è stato chiuso. Scatta subito l’emergenza per coprire il fabbisogno di energia di quella città di media grandezza che tramite il recupero di energia dal termovalorizzatore sarebbe rimasta al buio ed ecco pronto l’impianto fotovoltaico che oltre essere fatto in parte all’ombra è stato realizzato quando i rubinetti degli incentivi sono stati chiusi da tempo.
Poi l’ecoballa ecologista con la produzione del compost , è qui che noi che abitiamo a Sforzacosta siamo caduti dentro il sacchetto della “monnezza” perché è questa la triste realtà. Ci siamo talmente assuefatti alla puzza che quando qualcuno ci viene a trovare e ci chiede “che è sta puzza?” e noi “niente il Cosmari” e loro “puzza sempre cosi” e noi “no, oggi ci accontentiamo” ci siamo talmente assuefatti che sentiamo solo i picchi che ci provocano i conati di vomito.
Quindi basta, non fate le vittime, spero solo che presidenti del Cosmari , i politici abbiano il buon senso di valutare le balle che fino ad oggi ci hanno raccontato e rendersi conto, ma la fortuna è dalla vostra parte , che nonostante sono trent’anni che ci state maltrattando ancora non ci siamo incazzati .
Miei commenti su CM… 😉
Non c’è niente da fare, quelli con la faccina che strizza l’occhio la san lunga, la saben más que Lepe hombres!