di Laura Boccanera
In provincia di Macerata vengono prodotte oltre 120mila tonnellate di rifiuti. Di queste 40mila sono rifiuti organici, in pratica buttiamo ciascuno l’equivalente di 125 kg di prodotti alimentari non consumati (LEGGI L’ARTICOLO).
Un dato che, nonostante la crisi, ha del paradossale, frutto di una sbagliata percezione del consumo che va dal buttare via il pane del giorno prima fino all’utilizzare prodotti che hanno un packaging più impattante della merce stessa. Questi e altri numerosi dati sono stati al centro delle riflessioni del convegno organizzato questa mattina dal Cosmari dal titolo “Mettiamo a dieta la pattumiera. Comportamenti ecosostenibili ed ecocompatibili. Tutti di rilievo i relatori per questo incontro di portata nazionale: tra loro il Direttore del dipartimento di scienze e tecnologie agroalimentari Andrea Segrè, inventore dello spin off universitario Last minute market, il responsabile di Slow Food italia Francesco Mele, il vicepresidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani e Mattia Fontanella responsabile sviluppo e innovazione di Coop adriatica. Ma il convegno è stata l’occasione anche per incontrare i sindaci della provincia che hanno sottoscritto una carta di intenti “Spreco Zero”, un marchio rilasciato dal Last minute market che impegna i sindaci in un progetto di riduzione virtuosa degli sprechi alimentari senza oneri aggiuntivi per le casse comunali. Tra i provvedimenti ad esempio l’agevolazione negli appalti per le mense scolastiche verso quelle ditte che riutilizzano prodotti non consumati. A chiudere l’iniziativa una degustazione “buona e sostenibile” a chilometro zero a cura degli allievi dell’istituto alberghiero di Cingoli. Il convegno è stato promosso da Cosmari in collaborazione con Slow Food, last minute market, Legambiente, Coop adriatica.
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Una volta quando si acquistava una bibita in bottiglia (ad esempio il latte) al prezzo si aggiungeva una somma (il deposito) che veniva restituito quando tornava la bottiglia vuota. Non si può ripristinare quest’usanza?