di Marco Ricci
Il Consiglio di Amministrazione del Cosmari ha rinnovato per cinque anni il contratto da direttore generale del consorzio a Giuseppe Giampoli. La decisione è stata assunta a fine giugno e la proroga dell’incarico a Giampaoli, incarico che egli ricopre dal 1995, ha avuto avvio dal 1 luglio 2013 . Una decisione di cui veniamo oggi a conoscenza e di cui non si trova traccia nel sito del Cosmari. A riguardo non sembra infatti essere stato emesso dal consorzio neppure un comunicato né, durante la recente assemblea dei sindaci del consorzio svoltasi la settimana scorsa, se ne è data notizia.
Il Cda si è comunque mosso sulle basi di due deliberazioni passate presa dall’assemblea dei sindaci riguardanti l’acquisizione Smea-Cosmari. La prima deliberazione del 2011, dava tra le altre cose “mandato al Cda, prima dell’acquisto della società (Smea, ndr) al rinnovo anticipato del contratto all’attuale direttore del Cosmari per un ulteriore periodo come previsto dallo statuto consortile.” Difficile capire, in questo contesto, il nesso tra l’acquisizione di Smea e il rinnovo del contratto al dg. Più ragionata invece appare la motivazione che si legge nella seconda deliberazione assembleare, quella del 20 giugno scorso. “In virtù della complessa fase amministrativa e di sviluppo in atto”, è scritto, l’assembea dava mandato al Cda di procedere al rinnovo del contratto all’attuale dg, seguendo appunto quanto già indicato nel 2011. Una decisione presa quindi dal Cda ma su precisa volontà da parte dei sindaci.
Così come avvenne per Smea, sembra che in questa importante fase di passaggio la politica abbia un particolare riguardo per le figure apicali. A breve, infatti, il Cosmari così com’è dovrà cessare ogni attività. Per trasformarsi in Spa nel caso l’Ata, semmai venisse convocata, decidesse di affidare al Cosmari la gestione in-house del servizio di smaltimento e raccolta rifiuti nell’intera provincia. Una gestione pubblica che i comuni soci, sempre il 20 di giugno, hanno invitato a perseguire assieme alla volontà di procedere all’acquisizione di Smea per 1.4 milioni di euro.
Una deliberazione che in quell’occasione non era affatto piaciuto a Macerata. Sia perché Smea non era stata indicata tra i gestori affidatari del servizio, sia per l’infinita querelle sugli stipendi “apicali” di Smea. Stipendi di cui il Comune di Macerata aveva ottenuto, con il consenso degli interessati, un taglio del 30% sulla parte integrativa. Il Cosmari, al contrario, avrebbe voluto l’annullamento completo di questi integrazioni e sul punto si era assistito a un vivo dibattere. Ma a che punto è adesso la trattativa? Dopo che il consorzio ha inviato al Comune la sua proposta, Macerata ha risposto con una lettera il cui contenuto appare piuttosto diverso dalla prospettiva indicata dal consorzio e da quanto il Comune di Macerata stesso avesse espresso durante l’assemblea di giugno. Macerata ritiene adesso prioritario un affidamento in-house congiunto tra Cosmari, Smea e Sintegra da parte dell’Ata in caso non si avesse la fusione tra i soggetti. Lasciando al Cosmari un ruolo tecnico di coordinamento e di direzione nello svolgimento del servizio. Secondo il Comune di Macerata, inoltre, l’esclusione della Smea “ancora non acquisita” dall’affidamento in-house renderebbe inaccettabile, stanti le normative europee, la gestione in-house al solo Cosmari. Per ottenere l’affidamento, in ogni caso, Smea dovrebbe divenire un soggetto completamente pubblico e il comune di Macerata si vedrebbe costretto a liquidare i soci privati che detengono il 49% delle quote.
Un allontanamento dunque delle posizioni tra Cosmari e Smea rispetto all’assemblea di giugno. Una divaricazione che mal si sposa con le parole ascoltate dal presidente Sparvoli la settimana scorsa in merito a possibili “passi avanti” nella trattativa. Come mal si addice ai toni più concilianti, nonostante anche le dure polemiche, con cui è intervenuto Romano Carancini durante l’assemblea del 4 agosto scorso. Che in tutto questo possa anche esserci un po’ il gioco delle parti tipico di ogni trattativa è più che possibile. Ma è anche possibile, qualora la trattativa non andasse a buon fine, che Smea si metta di traverso ad un affidamento in-house al solo Cosmari da parte dell’Ata.
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Sulle capacità e la professionalità dell’Ing. Giampaoli non posso dire niente perché non sono in grado di poter fare apprezzamenti di merito. Tuttavia mi pongo una domanda: dal momento che l’Assemblea dei Sindaci e soprattutto il CdA erano a conoscenza della possibile anzi, della inevitabile chiusura dell’inceneritore a breve termine, per quale motivo tutta questa fretta nel rinnovare per 5 anni ad un manager che dirige l’impianto dal lontano 1995 ? Non solo il Cosmari NON SARA’ più quello di prima ( Giampaoli a mio avviso è probabilmente il più indicato a gestire e dirigere una attività che si incentra prevalentemente sull’ impianto di incenerimento che invece non ci sarà più), ma le attività future saranno incentrate nella “governance” di tutto il processo di raccolta differenziata/ riciclaggio e smaltimento in discarica dei rifiuti.
La sede dell”impianto ( “pensata e nata” proprio in funzione dell”incenerimento) in quanto tale diventerà quasi superflua; potrà essere un garage/deposito per i vari mezzi del COSMARI. Può darsi che Giampaoli grazie all’esperienza acquisita in questi anni possa rivelarsi la scelta migliore; tuttavia, a mio avviso, il CdA avrebbe dovuto prendersi il tempo necessario a verificare l’esistenza e la disponibilità sul mercato di un manager con competenze più specifiche e specialistiche rispetto alla futura funzione/missione del COSMARI, specialmente dopo che l’ATA avrà, mi auguro, individuato nel COSMAR il soggetto gestore di tutto ciclo dei rifiuti.
A meno che la Direzione della futura Cosmari SpA ( o come vorrà chiamarsi quando gli verrà affidata la gestione del ciclo dei rifiuti non debba automaticamente coincidere con la gestione del vecchio impianto e della sede “logistica” del COSMARI, nel frattempo magari trasformato in un sorta di sub-società dedicata alla gestione logistica e dei mezzi; un po’ come funziona oggi la SINTEGRA che, posseduta al 100% dal COSMARI è interamente “dedicata” alla raccolta differenziata ( con oltre 130 dipendenti, mi pare).
A proposito: che fine farà la SINTEGRA che troppo spesso viene dimenticata quando invece è lo strumento principale con il quale si realizza la raccolta differenziata in tutta ( o quasi) la provincia ?
Insomma, in una situazione così complessa e obiettivamente complicata, ho visto troppa fretta e soprattutto una scelta non chiaramente motivata sul piano puramente manageriale. Soprattutto ( trasparenza) per il fatto che stiamo parlando di una Azienda pubblica. Salvo che il CdA dimostri di aver svolto una ricerca/selezione ben prima di assumere la decisione di rinnovo all’Ing. Giampaoli.
Altra cosa invece se la scelta fosse derivata da motivazioni “politiche” o di opportunità: Giampaoli è stato direttore dell’impianto per tanti anni sotto diverse “gestioni e padrinati” politici, dunque probabile indiscutibile depositario di verità “storiche” non sempre limpide e lineari ( oltre tutto assiste e partecipa per Statuto a tutte le riunioni del CdA e svolge la sua attività di supporto quotidiano a quella del Presidente di turno-giustamente- ).
In tal caso la sua rimozione potrebbe far crollare qualche castello di carte.
@Benedetti: chiuso l’inceneritore, si vuol aprire una bella biogas. Camino per camino…ecco perchè Giampaoli. L’ultimo rinnovo contrattuale è stato del 2011 (cadenza biennale?), stavolta, vista “l’emergenza” è stato prorogato per 5 anni…
@Saben
Premesso che puo’ essere o meno discutibile il rinnovo del direttore per il periodo in questione,fermo restando che la decisione e’ stata univoca in sede di cda all’unanimita’,vuoi per i castelli di carta(come dice Lei o forse per capacita’ gestionali.Detto questo,il Cosmari non e’ “l’inceneritore” o il parcheggio dei mezzi Cosmari….il Cosmari e ‘ stoccaggio,lavorazione,imballaggio,delocalizzazione e trasferimento dei materiali di raccolta differenziata(carta ,cartone,vetro,organico,multimateriale,alluminio,ferro,ingombranti etc) con la quale credo operino all’interno della struttura 20/30 dipendenti;gli altri 50 circa operano per la raccolta dell’organico insieme a sintegra( che non e’ quindi interamente o l’unica dedicata) che si occupa delle altre tipologie di rifiuti.Per rendersi conto dell’effettiva funzionalita’ bisognerebbe fare un giro all’interno della struttura,(penso che il direttore la accompagni ,basterebbe chiederglilo),e vedra’ che cosi’ facendo ci si rende conto di tutto cio’ che produce in termini di rifiuti quotidianamente appena 300.000 abitanti della provincia.Ah dimenticavo …..la notte le pantegane sono piu’ grandi dei gatti potrebbero uccidere anche le persone.Meglio di giorno…saluti saben
@sbirulino tom
Può darsi sia una spiegazione che risponde alla domanda: perché il rinnovo di 5 anni a Giampaoli ?
Resta il fatto che ANCHE per la gestione di una “biogas” ci sono fior fiore di specialisti sul mercato. Dunque, la cosa non mi convince ugualmente.
@Luky
La ringrazio per le dettagliate informazioni. Vedo che conosce il COSMARI e posso assicurarLe che anche io conosco bene “come funziona”. Si fidi, anche se è possibile che io abbia una una “lettura diversa” dalla sua di quello che si vede/si conosce.
In pratica però conferma quanto ho già detto e me ne rallegro, ovviamente: Il COSMARI, che diventerà una SpA “pura” se vorrà conseguire il servizio dall’ATA, da anni ha progressivamente mutato la sua attività originaria, destinata prevalentemente all’accoglimento e all’incenerimento, in una attività di “raccolta (oggi differenziata) e smaltimento in discarica”; fermo restando l’incenerimento anche se in misura sempre più ridotta.
Domani ( inteso metaforicamente ), la SpA ex Cosmari, dovrà gestire “ufficialmente” l’intero ciclo dei rifiuti solidi urbani facendo a meno definitivamente dell’inceneritore di cui dispone .
Lo ripeto, non dubito delle competenze dell’ Ing. Giampaoli eventualmente acquisite nei suoi 18 anni di Direzione. Tuttavia mi domando ( e domando) SE, e sottolineo SE, il CdA non avrebbe fatto meglio a soprassedere con il rinnovo quinquennale ( magari una proroga di un anno, no? ) del suo massimo Dirigente e nel frattempo, visto anche l’avvio di una nuova fase e di un nuovo progetto industriale, verificare l’esistenza di un management più specificamente specializzato nella gestione dell’intero ciclo dei rifiuti solidi urbani fortemente indirizzato ( anche sul piano della gestione economico/finanziaria) alla raccolta differenziata, stoccaggio, riciclaggio, trattamento dei materiali riciclabili, commercializzazione del riciclato, abbancamento del residuo ecc. ecc.
Quanto alla sede “logistica” mi riferisco ovviamente alle funzioni dello spazio fisico di cui dispone il COSMARI, inizialmente “pensato” e progettato in funzione dell’incenerimento ( con tutto quello che ne consegue in termini funzionali ed organizzativi). Confermo inoltre che, secondo le mie conoscenze, la SINTEGRA è il braccio operativo del COSMARI dedicato interamente alla raccolta differenziata “porta a porta” ( con oltre 120-130 dipendenti) mentre le attività dirette del COSMARI su questo terreno sono PREVALENTEMENTE impiegate negli stoccaggi dei materiali, nella differenziazione ulteriore dell’indifferenziato ( linee di cernita ) nei trasporti dei materiali pesanti e/o ingombranti e quelli destinati all’abbancamento e, fino a pochi giorni fa, alle attività di incenerimento ( alimentazione, conduzione e manutenzione del forno, ecc. ecc.) .
Infine: ammetto che la metafora del “castello di carte” è una mia personalissima considerazione ( dunque nessuna pretesa di “verità” ma del tutto confutabile) di cui mi assumo la responsabilità.
Ci tengo però ad evidenziare che si fonda sulla osservazione ( anche questa con “modalità ” personali, lo ammetto) del ruolo rivestito dal COSMARI da quando esiste, nelle vicende politiche che hanno interessato la provincia di Macerata, non solo intesa come territorio ma anche come Ente Istituzionale. E non sono così certo di sbagliarmi ( avrei bisogno di prove contrarie).
Saluti.
…la persona adatta a questo ruolo dovrebbe vivere nelle vicinanze del Cosmari….solo così capirebbe il dramma di chi vive nelle vicinanze.
Ennesima dimostrazione di come NON funzionano le cose in Italia: quale sarebbe il nuovo “programma” del Co.Sma.Ri. per cui i sindaci hanno scelto di rinnovare Giampaoli ?
Non è dato saperlo.
In qualsiasi caso – visto che siamo OBBLIGATI a smaltire i ns. rifiuti c/o questo consorzio e che la relativa tassa la paghiamo tutti – a me piacerebbe votarmi il MIO CdA (magari dopo aver potuto consultare i curricula ed i programmi dei candidati)…